Cesare e Catone a confronto

ilovetheoc91
Qualcuno sa dove posso trovare questa versione?!? l'autore è Sallustio!! grazie in anticipo.

Risposte
paraskeuazo
Ok perfect :hi chiudooo

ilovetheoc91
Grazie mille Mario...nn è identica ma l'adatterò io!!!!

Mario
Igitur eius genus, aetas, eloquentia, prope aequalia fuere; magnitudo animi par, item gloria, sed alia alii. Caesar beneficii ac munificentia magnus habebatur, integritate vitae Cato. Ille mansuetudine et misericordia clarus factus, huic severitas dignitatem addiderat. Caesar dando, sublevando, ignoscendo, Catonihil largiundo gloriam adeptus est. In altero miseris perfugium erat, in alterum malis pernicies. Illius facilitas, huius constantia laudabatur. Postremo Caesar in animum induxerat laborare, vigilare, negotiis amicorum intentus sua neglegere, nihil denegare quod dono dignum esset; sibi magnum imperium, exercitum, bellum novum exoptabat ubi virtus enitescere posset. At Catoni studium modestiae, decoris, sed maxume severitas erat. Non divitiis cum divite neque factione cum factioso, sed cum strenuo virtute, cum modesto pudore, cum innocente abstinentia certabat. Esse quam videri bonus malebat; ita, quo minus petebat gloriam, eo magis illum assequebatur.

Orbene a loro la stirpe, le età, l'eloquenza furono vicini all'uguale, la grandezza dell' animo pari, stessa gloria, ma differente l'una da quella dell'altro. Cesare per i suoi benefici e per e la liberalità era ritenuto grande, Catone pe rla rettitudine della vita. Cesare con la mitezza e la pietà fu reso famoso, a questo la severità aveve adato prestigio. Cesare col dare, col soccorrere, col perdonare, Catone col nulla concedere ha ottenuto la gloria. Nell'altro è il ricovero della miseria, l'altro è infaticabile per (nei confronti dei) malfattori. Di uno è lodata la facilità, di questo la costanza. Per ultimo Cesare si era proposto in animo di operare senza sosta, di vegliare, sollecito agli affari degli amici, trascurava i suoi, nessuno negava che fosse degno di essere donato; a se un grande comando, l'easercito, bramava la guerra nuova, dove potesse brillare la sua virtù. In Catone, al contrario, c'era desiderio di moderazione, di dignità, ma sopratutto di austerità. Non in ricchezze gareggiava col ricco, ne in intrighi col settario, ma in energia con l'operoso, in ritegno con il morigerato, in disinteresse con l'onesto; voleva piuttosto essere che sembrare buono; così, quanto meno egli cercava gloria, tantopiù essa gli teneva dietro.

ilovetheoc91
allora le prime sono: "Eis genus, aetas, eloquentia, prope aequalia fuerunt......" le ultime "Esse quam videri bonus malebat, ita, quo minus petebat gloriam, eo magis illum assequebantur."

Mario
Scrivi prime e ultime parole...

Questa discussione è stata chiusa