Anche le oche vogliono un re aiutoooooo sn in crisi nn c kapi
Ranae incolarum paludis mores vi coercere desiderabant, ideoque magnos clamores usque ad sidera sustulerunt...................................... Ranae perterritae figitaverunt; sde frustra: nam aspero dente singulae correptae, vitam misere amiserunt.. raga vi prego aiuto xk sn im crisi
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di niente...ciaoooooo;);)
grazie 1000 ti adoro
Ranae incolarum paludis mores vi coercere desiderabant, ideoque magnos clamores usque ad sidera sustulerunt regemque ab Iove efflagitaverunt. Subrisit deorum hominumque rex et magnam trabem in stagnum demisit. Pavidum genus, fragore et aquarum perturbatione valde perterritum, effugium in paludis abyssis quaesivit. Cum autem inertiam trabis diu in limo mersae animadverterunt,ranae tacite caput e stagno sustulerunt : primum e longinquo regem caute exploraverunt ; postea timorem posuerunt, certatim annataverunt, cum petulantia insiluerunt et contumeliis sordibusque inquinaverunt. Denique regem ineptum existimaverunt,quapropter nuntios rursus ad Iovem miserunt et alium regem petiverunt. Tum Iuppiter, valde iratus, hydrum in stagnum demisit. Ranae perterritae fugitaverunt, sed frustra : nam,aspero dente singulae correptae, vitam misere amiserunt
le rane desideravano correggere con la forza i costumi degli abitanti della palude, e perciò gracidarono molto fino alle stelle e chiesero tramite messi un re a Giove. Il re degli uomini e degli Dei sorrise e mise una trave nello stagno. Quel tipo di animale pauroso, molto spaventato dal frastuono e dal turbamento delle acque, cercò un rifugio negli abissi della palude. Poi, quando si accorsero che la trave era ferma nel fango della palude, le rane tacitamente alzarono il capo dallo stagno; in un primo momento cautamente esplorarono il re da lontano; poi deposero il timore, a gara nuotarono verso di lui, quando saltarono su con petulanza e con oltraggi e schifezze lo sporcarono. Alla fine stimarono il re un inetto, perciò mandarono di nuovo dei messi a Giove e chiesero un altro re. Allora Giove, molto adirato, mandò un serpente nello stagno. Le rane terrorizzate fuggirono, ma invano: infatti, persero miseramente la vita, ognuna colpita dal dente avvelenato del serpente.
le rane desideravano correggere con la forza i costumi degli abitanti della palude, e perciò gracidarono molto fino alle stelle e chiesero tramite messi un re a Giove. Il re degli uomini e degli Dei sorrise e mise una trave nello stagno. Quel tipo di animale pauroso, molto spaventato dal frastuono e dal turbamento delle acque, cercò un rifugio negli abissi della palude. Poi, quando si accorsero che la trave era ferma nel fango della palude, le rane tacitamente alzarono il capo dallo stagno; in un primo momento cautamente esplorarono il re da lontano; poi deposero il timore, a gara nuotarono verso di lui, quando saltarono su con petulanza e con oltraggi e schifezze lo sporcarono. Alla fine stimarono il re un inetto, perciò mandarono di nuovo dei messi a Giove e chiesero un altro re. Allora Giove, molto adirato, mandò un serpente nello stagno. Le rane terrorizzate fuggirono, ma invano: infatti, persero miseramente la vita, ognuna colpita dal dente avvelenato del serpente.
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