Aiutoooo x dmn......pleaseeee
raga ki mi trova o fa qst verisone..?? grazie ciauuu ps-vorrei capire come si imposta una versione cioè come si fa(prendendo in esempio questa)....grazieeeeeeeeeee siete grandi cm sempre
http://img153.imageshack.us/my.php?image=ccf2611200700000jb0.jpg
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Risposte
Innanzitutto, davanti ad una versione, non ti devi spaventare pensando che sia un fiume di roba inutile ed incomprensibile. Devi in primissima istanza sottolineare i verbi, secondariamente, dal momento che ogni verbo introduce una proposizione, collegarla all'introduttore: (la narrativa, cercherai un CUM), dunque procedi con la selezione delle parole "che sai" e cerchi sul dizionario quelle che "non sai". Il passo da lì è breve: si tratta solo di dare una struttura in italiano corrente alle parole in latino. Ad esempio:
Cum quidam me, audiente Salinatori, qui amisso oppido fugerat in arcem, glorianti atque ita dicenti: Mea opera, Q. Fabi, Tarentum recepisti.
CUM+FUGERAT: narrativa; AUDIENTE SALINATORI, AMISSO OPPIDO= ablativi assoluti
Audiente, amisso, fugerat, glorianti, dicenti, recepisti: forme verbali
In quel momento, diceva e si gloriava a Salinatore: per opera mia, Q. Fabio, hai ripreso Taranto.
LA SISTEMIAMO
In quel momento, gloriandosi, diceva a Salinatore: per opera mia, Q. Fabio, hai ripreso Taranto.
Spero di esser stato abbastanza comprensibile.
Ciao
Cum quidam me, audiente Salinatori, qui amisso oppido fugerat in arcem, glorianti atque ita dicenti: Mea opera, Q. Fabi, Tarentum recepisti.
CUM+FUGERAT: narrativa; AUDIENTE SALINATORI, AMISSO OPPIDO= ablativi assoluti
Audiente, amisso, fugerat, glorianti, dicenti, recepisti: forme verbali
In quel momento, diceva e si gloriava a Salinatore: per opera mia, Q. Fabio, hai ripreso Taranto.
LA SISTEMIAMO
In quel momento, gloriandosi, diceva a Salinatore: per opera mia, Q. Fabio, hai ripreso Taranto.
Spero di esser stato abbastanza comprensibile.
Ciao
Ecco a te:
Pausanias Lacedaemonius magnus homo, sed varius in omni genere vitae fuit: nam ut virtutibus eluxit, sic vitiis est obrutus. Huius illustrissimum est proelium apud Plataeas. Namque illo duce Mardonius, satrapes regius, natione Medus, regis gener, in primis omnium Persarum et manu fortis et consilii plenus, cum CC milibus peditum, quos viritim legerat, et XX equitum haud ita magna manu Graeciae fugatus est, eoque ipse dux cecidit proelio. Qua victoria elatus plurima miscere coepit et maiora concupiscere. Sed primum in eo est reprehensus, quod [cum] ex praeda tripodem aureum Delphis posuisset epigrammate scripto, in quo haec erat sententia: suo ductu barbaros apud Plataeas esse deletos, eiusque victoriae ergo Apollini id donum dedisse.
Pausania fu un grande personaggio spartano, ma incoerente in ogni genere di vita: infatti così come brillò per qualità, fu sommerso di difetti. Di costui è famosissimo il combattimento presso Platea. Infatti sotto il suo comando Mardonio, satrapo regio, medo di nazionalità, genero del re, tra i primi di tutti i Persiani sia forte di mano che pieno di saggezza, con duecento migliaia di fanti, che aveva scelto singolarmente, e venti [migliaia] di cavalieri fu messo in fuga da una non così grande squadra della Grecia, ed in quel combattimenti lo stesso comandante cadde. Insuperbito da tale vittoria cominciò a combinare moltissime cose e desiderarne maggiori. Ma soprattutto fu rimproverato in questo, che dal bottino di guerra avendo posto a Delfi un tripode d’oro con un epigramma scritto, in cui c’era questo concetto: che con la sua guida i barbari presso Platea erano stati cancellati, ed a motivo di quella vittoria aveva dato ad Apollo quel dono.
Pausanias Lacedaemonius magnus homo, sed varius in omni genere vitae fuit: nam ut virtutibus eluxit, sic vitiis est obrutus. Huius illustrissimum est proelium apud Plataeas. Namque illo duce Mardonius, satrapes regius, natione Medus, regis gener, in primis omnium Persarum et manu fortis et consilii plenus, cum CC milibus peditum, quos viritim legerat, et XX equitum haud ita magna manu Graeciae fugatus est, eoque ipse dux cecidit proelio. Qua victoria elatus plurima miscere coepit et maiora concupiscere. Sed primum in eo est reprehensus, quod [cum] ex praeda tripodem aureum Delphis posuisset epigrammate scripto, in quo haec erat sententia: suo ductu barbaros apud Plataeas esse deletos, eiusque victoriae ergo Apollini id donum dedisse.
Pausania fu un grande personaggio spartano, ma incoerente in ogni genere di vita: infatti così come brillò per qualità, fu sommerso di difetti. Di costui è famosissimo il combattimento presso Platea. Infatti sotto il suo comando Mardonio, satrapo regio, medo di nazionalità, genero del re, tra i primi di tutti i Persiani sia forte di mano che pieno di saggezza, con duecento migliaia di fanti, che aveva scelto singolarmente, e venti [migliaia] di cavalieri fu messo in fuga da una non così grande squadra della Grecia, ed in quel combattimenti lo stesso comandante cadde. Insuperbito da tale vittoria cominciò a combinare moltissime cose e desiderarne maggiori. Ma soprattutto fu rimproverato in questo, che dal bottino di guerra avendo posto a Delfi un tripode d’oro con un epigramma scritto, in cui c’era questo concetto: che con la sua guida i barbari presso Platea erano stati cancellati, ed a motivo di quella vittoria aveva dato ad Apollo quel dono.
ma la versione ki me la può far avere??
come si imposta una versione? in che senso? costruzione: soggetto-verbo-c.oggetto-c.indiretti...
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