Aiuto versione urgente per dmn: Le disavventure di ciro bambino

max292
Titolo:Le disavventure di ciro bambino
Autore: Giustino
Inizio:Astyages,medorum rex,hariolarum responso exterritus , suum nepotem recensnatum occidere destinavit.
Fine: Puer , regno avum spoliaturus , inter pastores educatus est et Cyrum nomen accepit.

Vi ringrazio in anticipo

Risposte
max292
ok grz lo stesso

paraskeuazo
La puoi cmq usare per aiutarti con la tua versione, è già tanto avere una traduzione d'appoggio no? sempre meglio di niente. Purtroppo non sempre si trovano belle e fatte, è un dato di fatto

max292
nenke questa

Mario
Non sempre si trova la versione che si cerca.

post multos reges, regnum Medorum ad Astyagem descendit. Qui, hariolarum responso exterritus, suum nepotem recens natum occidere statuit. is cui rex infantis necem imperavit, Harpagus nomine, regis amicus, pastori regii pecoris puerum tradidit, quem ille in media silva exponere debebat. forte eo tempore etiam pastori filius natus erat( era nato). cuius uxor, quae regium infantem videre cupiebat, crebris precibus maritum oravit; ideo pastor, precibus fatigatus, in silvam revertit ibique (e lì) iuxta puerum canem invenit, qui parvolum a feris altibusque defendebat. tum is, misericordia motus, eos secum (con se) duxit puerumque uxori commisit; quae statim puerum accepit, cuius in ore dulis risus apparuit. tum pastor mulieri dixit: >. itaque puer inter pastores educatus est et Cyrus appellatus est.

Dopo molti re, salì al regno dei Medi Astiage. Questo, spaventato dal responso dei (hariolarum), decise di uccidere suo nipote nato di recente. Quello a cui il re decise la morte del neonato (quello che doveva uccidere il nipote), di nome Arpago, amico del re, consegnò ad un pastore di pecore il fanciullo, che doveva esporlo nel bosco. Per caso in quel tempo anche al pastore era nato un figlio. La moglie del quale, che desiderava vedere il regio neonato, pregò il marito con forti preghiere; così il pastore, stanco dalle preghiere, ritornò nel bosco e lì trovò un cane vicino al fanciullo, che difendeva dalle feroci bestie il piccolo. Allora quello, mosso a misericordia, li condusse con sè e affidò il fanciullo alla moglie: " desidero crescerlo con mio figlio". E così il fanciullo fu educato tra i pastori e fu chiamato Ciro.

Mario
Astyages, medorum rex, qui filiam habebat nomine Mandanam, quondam per somnum horrible monstrum vidit. Tum magos somniorum interpretes, arcessivit, ut somnium sibi explanarent. Ita magi Astyagi responderunt: Tibi magnum periculum instat: Mandanae filius regni tui ruina erit.
Cum Mandana filium, nomine Cyrum, peperit, rex somnio territus Harpago, viro amico ac fideli, clam imperavit ut puerum necaret. Harpagus, quamvis invitus, pastori puerum tradidit dixitque: Rex imperat ut puer in silvam feratur atque ibi occidatur, nisi oboediveris, vitam amittes.
tum pastor, Cyri innocentia commotus, domum rediit puerum secum ferens et rem uxori narravit. Sed mulier, quae pridie filiolum ob gravem morbum amiserat, virum oravit ne puerum necaret.-Cyrus-inquit-nobiscum vivet! Harpagi militibus filii nostri corpus trademus- Pastor uxoris preces exaudivit, itaque Cyrus, regis nepos, per multos annos, stirpis suae ignarus, domi pastoris vixit.

Astiage, re dei Medi, che aveva una figlia di nome Mandane, una volta vide in sogno un mostro orribile. Allora chiamò i maghi interpreti dei sogni per spiegargli il sogno. Così i maghi risposero A te incombe un grande pericolo: il figlio di Mandane sarà la rovina del tuo regno. Quando Mandane partorì il figlio a cui era nome Ciro, il re terrorizzato dal sogno ordinò ad Arpago, uomo amico e fedele, che uccidesse il fanciullo. Arpago, sebbene malvolentieri, consegnò il fanciullo ad un pastore e disse: il re comanda che il fanciullo sia portato nel bosco e che qui sia ucciso, se non obbedirai, perderai la vita. Allora il pastore, commosso dall'innocenza di Ciro, ritornò a casa portando con sè il fanciullo e narrò la cosa alla moglie. Ma la donna, che il giorno prima aveva perso il figlio a causa di una grave malattia, pregò il marito di non uccidere il fanciullo. Ciro disse vivrà con noi! Ai soldati di Arpago daremo il corpo di nostro figlio. Il pastore ascoltò le preghiere della moglie e così Ciro, nipote del re, per molti anni, ignaro della sua stirpe, visse a casa del pastore.

max292
nn è questa

paraskeuazo
Niente di niente :dontgetit

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