Aiuto!! VERSIONE di latino di Curzio Rufo
grazie mille a chi mi risponderà
Miglior risposta
Una scortesia... di buon auspicio
Ad Alessandro, che stava per giungere a Susa, Abulite, governatore di quel territorio, o per ordine di Dario, o di sua iniziativa, mandò incontro suo figlio, promettendo che avrebbe consegnato la città. Il re accolse il giovane benevolmente, e, sotto la sua guida, giunse al fiume Coaspe. Qui Abulite gli andò incontro con doni di ricchezza regale. Tra i doni c'erano dromedari e cammelli di straordinaria velocità. Quando poi Alessandro entrò in città, trasse fuori dai tesori pubblici un'incredibile somma di denaro: tanto grandi ricchezza, accumulate dai re di quella città in un lungo periodo [di tempo], finirono nelle mani di un re straniero in una sola ora. Quindi si sedette sul trono, molto più alto della sua corporatura: pertanto, poiché i piedi non toccavano il primo gradino, uno dei giovani servi regi gli sistemò un banchetto sotto ai suoi [= riferito ad Alessandro] piedi. Allora, avendo il re visto un eunuco di Dario che si lamentava, chiese il motivo di quella afflizione. Quello rispose che quella era la mensa di Dario e che egli non sopportava di guardare senza lacrime la sua [= di Dario] sacra mensa ridotta al ridicolo. Dunque pervase il re l'imbarazzo, e infatti capiva di aver offeso gli dei dell'ospitalità. E stava già per ordinare di rimuovere la mensa, quando Filota gli disse: «Non farlo, o re, ma consideralo come un augurio: infatti è un ottimo segno che la mensa, dalla quale ha banchettato il tuo nemico, sia posta sotto ai tuoi piedi!».
:hi
Ad Alessandro, che stava per giungere a Susa, Abulite, governatore di quel territorio, o per ordine di Dario, o di sua iniziativa, mandò incontro suo figlio, promettendo che avrebbe consegnato la città. Il re accolse il giovane benevolmente, e, sotto la sua guida, giunse al fiume Coaspe. Qui Abulite gli andò incontro con doni di ricchezza regale. Tra i doni c'erano dromedari e cammelli di straordinaria velocità. Quando poi Alessandro entrò in città, trasse fuori dai tesori pubblici un'incredibile somma di denaro: tanto grandi ricchezza, accumulate dai re di quella città in un lungo periodo [di tempo], finirono nelle mani di un re straniero in una sola ora. Quindi si sedette sul trono, molto più alto della sua corporatura: pertanto, poiché i piedi non toccavano il primo gradino, uno dei giovani servi regi gli sistemò un banchetto sotto ai suoi [= riferito ad Alessandro] piedi. Allora, avendo il re visto un eunuco di Dario che si lamentava, chiese il motivo di quella afflizione. Quello rispose che quella era la mensa di Dario e che egli non sopportava di guardare senza lacrime la sua [= di Dario] sacra mensa ridotta al ridicolo. Dunque pervase il re l'imbarazzo, e infatti capiva di aver offeso gli dei dell'ospitalità. E stava già per ordinare di rimuovere la mensa, quando Filota gli disse: «Non farlo, o re, ma consideralo come un augurio: infatti è un ottimo segno che la mensa, dalla quale ha banchettato il tuo nemico, sia posta sotto ai tuoi piedi!».
:hi
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