A cena da un avaro | Versione Latino
Cenavi olim apud hominem minime familiarem, lautum et diligentem, ut sibi videbatur, sed, ut mihi videbatur, sordidum et sumptuosum. Nam sibi et paucis opima fercula,ceteris vilia et minuta ponebat. Vinum etiam parvulis lagunculis in tria genera discripserat: aliud sibi et nobis, aliud minoribus amicis (nam gradatim amicos habet), aliud suis nostrisque libertir. Animadvertit, qui mihi proximus recumbebat, et an probarem interrogavit. Negavi. inquit < Etiamne libertos?> Et ille:
E' una lettera di Plinio il Giovane ad Avito...
E' una lettera di Plinio il Giovane ad Avito...
Risposte
una volta cenai presso un uomo che conoscevo a malapena, ricco e parsimonioso , secondo lui, ma, secondo, miserabile e scialacquatore. infatti metteva a se stesso e a pochi porzioni abbondanti, ai restanti piccole e scadenti.
aveva diviso anche il vino in piccole fiaschette di tre tipi: uno per se e per noi, uno per i suoi amici minori (infatti aveva gli amici a gradi), un altro per i liberti. se ne accorse quello che era steso più vicino a me, e domandò se ero d'accordo. negai. > disse
E quello: > >
aveva diviso anche il vino in piccole fiaschette di tre tipi: uno per se e per noi, uno per i suoi amici minori (infatti aveva gli amici a gradi), un altro per i liberti. se ne accorse quello che era steso più vicino a me, e domandò se ero d'accordo. negai. > disse
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