2 versioni urgentissime..sono gli ultimi gg!!vi pregooooo
1.Prometeo(Fabulae 144) inizia con "Homines ab immortalibus ignem petebant..." e finisce con "Hanc aquilam post triginta milia annorum Hercules interfecit eumque liberavit"
2.Il Re Numa Pompilio (Floro) inizia con "Succedit Romulo Numa Pompilius..." e finisce
con "postquam vi et iniuria occupaverant imperium, id nunc religione atque iustitia gubernarent"
solo queste grazie!!!
2.Il Re Numa Pompilio (Floro) inizia con "Succedit Romulo Numa Pompilius..." e finisce
con "postquam vi et iniuria occupaverant imperium, id nunc religione atque iustitia gubernarent"
solo queste grazie!!!
Risposte
Prefetto, chiudo il thread ;)
bravo Mario:)
Homines ab immortalibus ignem petebant, neque in perpetuum servare sciebant; quem postea Prometheus in ferula detulit in terras, hominibusque monstravit quomodo cinere obrutum servarent. Ob hanc rem Mercurius, Iovis iussu, deligavit eum in monte Caucaso ad saxum clavis ferreis et aquilam apposuit, quae iecur eius exesset. Quantum die ederat, tantum nocte crescebat. Hanc aquilam post XXX milia annorum Hercules interfecit eumque liberavit.
Gli uomini chiedevano agli dei il fuoco, ma non lo sapevano conservare per sempre; poi Prometeo lo portò sulla terra in una canna, ed insegnò agli uomini in quale modo lo potessero conservare ricopertolo con la cenere. A causa di questo fatto, Mercurio, per ordine di Giove, lo legò ad una roccia sul monte Caucaso con chiodi di ferro e mise un'aquila che rodesse il suo fegato. Tanto ne aveva mangiato durante il giorno, quanto (il fegato) ricresceva la notte. Dopo trentamila anni Ercole uccise quest'aquila e lo liberò.
Succedit Romulo Numa Pompilius; il sacra et caerimonias omnemque cultum de orum in mortalium docuit, ille pontificies, augures, Salios ceteraque sacerdotia annumque in duodecim menses divisit, fastos dies nefastosque discripsit; ille ancilia atque Palladium, secretam imperii pignora, Ianumque geminum, fidem pacis ac belli honoravit, in primis focum Vestae virginibus dedit, ut ad simulacrum caelestium, custos imperii flamma vigilaret: omnia fecit quasi consilio deae Egeriae, quo maiorem auctoritatem haberet. Denique ferocem populum humanum civilemque fecit, ut Romani, postquam vi et iniura occupaverant imperium, id nunc religione atque iustitia gubernarent.
Succede a Romolo Numa Pompilio; egli educò le venerazioni e ogni culto degli dei mortali, egli pontefice, gli auguri, nominò i soli altri sacerdozi e divise l’anno in dodici mesi divise i propizi, il giorno e non propizi; egli onorò gli scudi sacri di Pallade e i segreti del comando pegno e Giano il gemello la garanzia di pace e di guerra, il primo focolare di vesta alle vergini, affinché nel simulacro del celeste, il custode del comando con la fiamma che veglia: fece tutte le cose con un consiglio della dea Egeria, affinché avesse maggiore autorità. Infine fece il feroce popolo umano e civile , affinché i Romani, dopo che voi e l’ingiuria avevano occupato l’impero, adesso governassero con la religione e con l’ingiustizia.
Gli uomini chiedevano agli dei il fuoco, ma non lo sapevano conservare per sempre; poi Prometeo lo portò sulla terra in una canna, ed insegnò agli uomini in quale modo lo potessero conservare ricopertolo con la cenere. A causa di questo fatto, Mercurio, per ordine di Giove, lo legò ad una roccia sul monte Caucaso con chiodi di ferro e mise un'aquila che rodesse il suo fegato. Tanto ne aveva mangiato durante il giorno, quanto (il fegato) ricresceva la notte. Dopo trentamila anni Ercole uccise quest'aquila e lo liberò.
Succedit Romulo Numa Pompilius; il sacra et caerimonias omnemque cultum de orum in mortalium docuit, ille pontificies, augures, Salios ceteraque sacerdotia annumque in duodecim menses divisit, fastos dies nefastosque discripsit; ille ancilia atque Palladium, secretam imperii pignora, Ianumque geminum, fidem pacis ac belli honoravit, in primis focum Vestae virginibus dedit, ut ad simulacrum caelestium, custos imperii flamma vigilaret: omnia fecit quasi consilio deae Egeriae, quo maiorem auctoritatem haberet. Denique ferocem populum humanum civilemque fecit, ut Romani, postquam vi et iniura occupaverant imperium, id nunc religione atque iustitia gubernarent.
Succede a Romolo Numa Pompilio; egli educò le venerazioni e ogni culto degli dei mortali, egli pontefice, gli auguri, nominò i soli altri sacerdozi e divise l’anno in dodici mesi divise i propizi, il giorno e non propizi; egli onorò gli scudi sacri di Pallade e i segreti del comando pegno e Giano il gemello la garanzia di pace e di guerra, il primo focolare di vesta alle vergini, affinché nel simulacro del celeste, il custode del comando con la fiamma che veglia: fece tutte le cose con un consiglio della dea Egeria, affinché avesse maggiore autorità. Infine fece il feroce popolo umano e civile , affinché i Romani, dopo che voi e l’ingiuria avevano occupato l’impero, adesso governassero con la religione e con l’ingiustizia.
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