2 versioni di latino x dmn !! AIUTOOOOOO .. PLEASE !!
Allora .. vi prego aiutatemi .. x dmn ho 2 versioni di latinooooooooooooooooooooo !!:(
La 1 è : Il giovane Annibale in Spagna .
INIZIO: Missus Hannibal in Hispaniam,primo statim adventu omnem exercitum in se convertit ...
FINE: Nullo labore aut corpus fatigari aut animus vinci poterat.
LA 2 è : Moderazione di Augusto
INIZIO:Nulli genti sine iustis et necessariis causis bellum intulit...
FINE : non nisi ab ipso electum probaverunt.
Vi prego se potete datemi 1mano .. 1bacione a tt !!
La 1 è : Il giovane Annibale in Spagna .
INIZIO: Missus Hannibal in Hispaniam,primo statim adventu omnem exercitum in se convertit ...
FINE: Nullo labore aut corpus fatigari aut animus vinci poterat.
LA 2 è : Moderazione di Augusto
INIZIO:Nulli genti sine iustis et necessariis causis bellum intulit...
FINE : non nisi ab ipso electum probaverunt.
Vi prego se potete datemi 1mano .. 1bacione a tt !!
Risposte
Prego! ciao ciao :hi - chiudo
ok .. grazie allora !! 1bacioneeeee a tt !!
Visto ke in qualche modo cmq te la dovresti riguardare la traduzione, siccome i prof preferiscono traduzioni letterali il + possibile, fai una bella interpolazione tra le due, nel caso qlche frase è meglio in una o in un'altra etc.
GRAZIEEEEEEEEEEEEEEE .. SIETE FANTASTICIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII !!
Noel tranq tnt la 2 me l'ha scritta paraskeuazo !! grazie lo stesso !!
Xo vi volevo kied 1 cs .. qll di paraskeuazo e qll di iloveyou .. sn uguali in latino ma è diversa la traduzione .. CM FACCIO A SCEGLIERE QLL GIUSTAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA ???
Risp please .. 1bacione e grazie ancora !! :love
Noel tranq tnt la 2 me l'ha scritta paraskeuazo !! grazie lo stesso !!
Xo vi volevo kied 1 cs .. qll di paraskeuazo e qll di iloveyou .. sn uguali in latino ma è diversa la traduzione .. CM FACCIO A SCEGLIERE QLL GIUSTAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA ???
Risp please .. 1bacione e grazie ancora !! :love
:lol
la seconda nn riesco a trovarla,prova a scriverla tutta
la seconda nn riesco a trovarla,prova a scriverla tutta
ok per la prima siamo davvero a posto :lol
Qsta è la seconda
Nec ulli genti sine iustis et necessariis causis bellum intulit tantumque afuit a cupiditate quoquo modo imperium vel bellicam gloriam augendi ut quorundam barbarorum principes in aede Martis Ultoris iurare coegerit mansuros se in fide ac pace quam peterent a quibusdam vero novum genus obsidum feminas exigere temptaverit quod neglegere marum pignora sentiebat; et tamen potestatem semper omnibus fecit quotiens vellent obsides recipiendi. Neque aut crebrius aut perfidiosius rebellantis graviore umquam ultus est poena quam ut captivos sub lege venundaret ne in vicina regione servirent neve intra tricensimum annum liberarentur. Qua virtutis moderationisque fama Indos etiam ac Scythas auditu modo cognitos pellexit ad amicitiam suam populique Romani ultro per legatos petendam. Parthi quoque et Armeniam vindicanti facile cesserunt et signa militaria quae M. Crasso et M. Antonio ademerant reposcenti reddiderunt obsidesque insuper optulerunt denique pluribus quondam de regno concertantibus nonnisi ab ipso electum probaverunt.
Non fece mai guerra a nessuna nazione senza motivi legittimi e dettati da necessità e fu tanto lontano dalla brama di accrescere in qualunque modo l'Impero e la sua gloria militare che costrinse alcuni capi barbari a giurare nel tempio di Marte Vincitore che sarebbero rimasti fedeli alla pace che chiedevano; da alcuni poi provò a pretendere un nuovo genere di ostaggi cioè donne perché si era accorto che essi non si curavano dei maschi lasciati in pegno. Tuttavia concesse sempre a tutti la possibilità di riprendersi gli ostaggi ogni volta che volessero. Quando poi essi ricominciavano le guerre con troppa frequenza o senza rispettare la parola data non si vendicò con un castigo più gravoso del fatto che fossero venduti come prigionieri con l’obbligo che non fossero schiavi in un paese vicino e non venissero liberati prima di trent'anni. Tale fama della sua virtù e della sua moderazione spinse Indiani e Sciti dei quali si conosceva soltanto il nome ad inviare spontaneamente ambasciatori per chiedere la sua amicizia e quella del popolo romano. Perfino i Parti non solo gli cedettero senza difficoltà l'Armenia che egli rivendicava ma in seguito alla sua richiesta gli restituirono anche i trofei militari che avevano sottratto a M. Crasso e M. Antonio e in aggiunta offrirono degli ostaggi. Infine poiché una volta molti si disputavano il trono riconobbero soltanto chi era stato scelto da lui in persona.
Qsta è la seconda
Nec ulli genti sine iustis et necessariis causis bellum intulit tantumque afuit a cupiditate quoquo modo imperium vel bellicam gloriam augendi ut quorundam barbarorum principes in aede Martis Ultoris iurare coegerit mansuros se in fide ac pace quam peterent a quibusdam vero novum genus obsidum feminas exigere temptaverit quod neglegere marum pignora sentiebat; et tamen potestatem semper omnibus fecit quotiens vellent obsides recipiendi. Neque aut crebrius aut perfidiosius rebellantis graviore umquam ultus est poena quam ut captivos sub lege venundaret ne in vicina regione servirent neve intra tricensimum annum liberarentur. Qua virtutis moderationisque fama Indos etiam ac Scythas auditu modo cognitos pellexit ad amicitiam suam populique Romani ultro per legatos petendam. Parthi quoque et Armeniam vindicanti facile cesserunt et signa militaria quae M. Crasso et M. Antonio ademerant reposcenti reddiderunt obsidesque insuper optulerunt denique pluribus quondam de regno concertantibus nonnisi ab ipso electum probaverunt.
Non fece mai guerra a nessuna nazione senza motivi legittimi e dettati da necessità e fu tanto lontano dalla brama di accrescere in qualunque modo l'Impero e la sua gloria militare che costrinse alcuni capi barbari a giurare nel tempio di Marte Vincitore che sarebbero rimasti fedeli alla pace che chiedevano; da alcuni poi provò a pretendere un nuovo genere di ostaggi cioè donne perché si era accorto che essi non si curavano dei maschi lasciati in pegno. Tuttavia concesse sempre a tutti la possibilità di riprendersi gli ostaggi ogni volta che volessero. Quando poi essi ricominciavano le guerre con troppa frequenza o senza rispettare la parola data non si vendicò con un castigo più gravoso del fatto che fossero venduti come prigionieri con l’obbligo che non fossero schiavi in un paese vicino e non venissero liberati prima di trent'anni. Tale fama della sua virtù e della sua moderazione spinse Indiani e Sciti dei quali si conosceva soltanto il nome ad inviare spontaneamente ambasciatori per chiedere la sua amicizia e quella del popolo romano. Perfino i Parti non solo gli cedettero senza difficoltà l'Armenia che egli rivendicava ma in seguito alla sua richiesta gli restituirono anche i trofei militari che avevano sottratto a M. Crasso e M. Antonio e in aggiunta offrirono degli ostaggi. Infine poiché una volta molti si disputavano il trono riconobbero soltanto chi era stato scelto da lui in persona.
io ho trovato qst
Missus Hannibal in Hispaniam primo statim adventu omnem exercitum in se convertit; Hamilcarem iuvenem redditum sibi veteres milites credere; eundem vigorem in voltu vimque in oculis, habitum oris lineamentaque intueri. Dein brevi effecit ut pater in se minimum momentum ad favorem conciliandum esset. Nunquam ingenium idem ad res diversissimas, parendum atque imparandum, habilius fuit. Itaque haud facile discerneres utrum imperatori an exercitui carior esset; neque Hasdrubal alium quemquam praeficere malle ubi quid fortiter ac strenue agendum esset, neque milites alio duce plus confidere aut audere. Plurimum audaciae ad pericula capessenda, plurimum consilii inter ipsa pericula erat. Nullo labore aut corpus fatigari aut animus vinci poterat.
Inviato Annibale in Spagna, subito al primo arrivo attrasse a sé tutto l'esercito; i soldati anziani credevano che fosse tornato l'Arnilcare giovane, vedevano il medesimo vigore nel suo sguardo, la medesima forza negli occhi, la medesima conformazione e i medesimi lineamenti del volto. In seguito, in breve tempo ottenne il risultato che il padre fosse di scarsissimo peso per conquistare il favore (dei soldati). Mai un ingegno simile si rivelò più adatto a compiere le azioni più diverse tra loro, ad obbedire e a comandare. Pertanto, non facilmente avresti potuto distinguere se fosse più caro al comandante o all'esercito; né Asdrubale preferiva porre a capo alcun altro, quando qualcosa fosse da condurre in maniera coraggio e valore; né i soldati, sotto un altro comandante, avevano maggiore fiducia oppure osavano di più. Era di estrema audacia nell'affrontare i pericoli (era a lui moltissimo di audacia verso i pericoli da affrontare), di grandissima saggezza in mezzo ai pericoli stessi. Il suo corpo non avrebbe potuto essere stancato da nessuna fatica, cosi come il suo animo.
Missus Hannibal in Hispaniam primo statim adventu omnem exercitum in se convertit; Hamilcarem iuvenem redditum sibi veteres milites credere; eundem vigorem in voltu vimque in oculis, habitum oris lineamentaque intueri. Dein brevi effecit ut pater in se minimum momentum ad favorem conciliandum esset. Nunquam ingenium idem ad res diversissimas, parendum atque imparandum, habilius fuit. Itaque haud facile discerneres utrum imperatori an exercitui carior esset; neque Hasdrubal alium quemquam praeficere malle ubi quid fortiter ac strenue agendum esset, neque milites alio duce plus confidere aut audere. Plurimum audaciae ad pericula capessenda, plurimum consilii inter ipsa pericula erat. Nullo labore aut corpus fatigari aut animus vinci poterat.
Inviato Annibale in Spagna, subito al primo arrivo attrasse a sé tutto l'esercito; i soldati anziani credevano che fosse tornato l'Arnilcare giovane, vedevano il medesimo vigore nel suo sguardo, la medesima forza negli occhi, la medesima conformazione e i medesimi lineamenti del volto. In seguito, in breve tempo ottenne il risultato che il padre fosse di scarsissimo peso per conquistare il favore (dei soldati). Mai un ingegno simile si rivelò più adatto a compiere le azioni più diverse tra loro, ad obbedire e a comandare. Pertanto, non facilmente avresti potuto distinguere se fosse più caro al comandante o all'esercito; né Asdrubale preferiva porre a capo alcun altro, quando qualcosa fosse da condurre in maniera coraggio e valore; né i soldati, sotto un altro comandante, avevano maggiore fiducia oppure osavano di più. Era di estrema audacia nell'affrontare i pericoli (era a lui moltissimo di audacia verso i pericoli da affrontare), di grandissima saggezza in mezzo ai pericoli stessi. Il suo corpo non avrebbe potuto essere stancato da nessuna fatica, cosi come il suo animo.
Qsta è la prima
Missus Hannibal in Hispaniam primo statim adventu omnem exercitum in se convertit: Hamilcarem iuvenem redditum sibi veteres milites credere, eundem vigorem in vultu vimque in oculis, habitum oris lineamentaque intueri. Dein brevi effecit, ut pater in se minimum monumentum ad favorem conciliandum esset. Numquam ingenium idem ad res diversissimas, parendum atque imperandum, habilius fuit. Itaque haud facile discerneres, utrum imperatori an exercitui carior esset: neque Hasdrubal alium quemquam praeficere malle, ubi quid fortiter ac strenue agendum esset, neque milites alio duce plus confidere aut audere. Plurimum audaciae ad pericula capessenda, plurimum consilii inter ipsa pericula erat. Nullo labore aut corpus fatigari aut animus vinci poterat.
Annibale venne inviato in Spagna e subito all'arrivo attirò su di sé l'attenzione dell'intero esercito: i soldati anziani credevano che Amilcare era tornato giovane, notavano lo stesso vigore nel volto, la stessa acutezza dello sguardo, la stessa espressione del volto e gli stessi lineamenti. In seguito ottenne in breve tempo così tanto che la somiglianza con il padre fu irrilevante per accattivarsi il favore dei soldati. Mai una stessa natura ebbe un'indole più atta alle cose più opposte, come l'obbedire e il comandare. E così non senza fatica avresti capito se era più ben voluto dal comandante o dall'esercito: Asdrubale non preferiva mettere a capo dell'esercito nessun altro quando era necessario compiere un'impresa in modo energico e valoroso, e i soldati, sotto la guida di un altro comandante, non avevano più fiducia né osavano più. Era assai audace nell'affrontare i pericoli ed assennatissimo quando ci si trovava dentro. Il suo corpo non poteva essere affaticato o l'animo sconfitto da alcuna fatica.
Missus Hannibal in Hispaniam primo statim adventu omnem exercitum in se convertit: Hamilcarem iuvenem redditum sibi veteres milites credere, eundem vigorem in vultu vimque in oculis, habitum oris lineamentaque intueri. Dein brevi effecit, ut pater in se minimum monumentum ad favorem conciliandum esset. Numquam ingenium idem ad res diversissimas, parendum atque imperandum, habilius fuit. Itaque haud facile discerneres, utrum imperatori an exercitui carior esset: neque Hasdrubal alium quemquam praeficere malle, ubi quid fortiter ac strenue agendum esset, neque milites alio duce plus confidere aut audere. Plurimum audaciae ad pericula capessenda, plurimum consilii inter ipsa pericula erat. Nullo labore aut corpus fatigari aut animus vinci poterat.
Annibale venne inviato in Spagna e subito all'arrivo attirò su di sé l'attenzione dell'intero esercito: i soldati anziani credevano che Amilcare era tornato giovane, notavano lo stesso vigore nel volto, la stessa acutezza dello sguardo, la stessa espressione del volto e gli stessi lineamenti. In seguito ottenne in breve tempo così tanto che la somiglianza con il padre fu irrilevante per accattivarsi il favore dei soldati. Mai una stessa natura ebbe un'indole più atta alle cose più opposte, come l'obbedire e il comandare. E così non senza fatica avresti capito se era più ben voluto dal comandante o dall'esercito: Asdrubale non preferiva mettere a capo dell'esercito nessun altro quando era necessario compiere un'impresa in modo energico e valoroso, e i soldati, sotto la guida di un altro comandante, non avevano più fiducia né osavano più. Era assai audace nell'affrontare i pericoli ed assennatissimo quando ci si trovava dentro. Il suo corpo non poteva essere affaticato o l'animo sconfitto da alcuna fatica.
Una di queste dovrebbe essere la prima
Inviato Annibale in Spagna, subito al primo arrivo attrasse a sé tutto l'esercito; i soldati anziani credevano che fosse tornato l'Arnilcare giovane, vedevano il medesimo vigore nel suo sguardo, la medesima forza negli occhi, la medesima conformazione e i medesimi lineamenti del volto. In seguito, in breve tempo ottenne il risultato che il padre fosse di scarsissimo peso per conquistare il favore (dei soldati). Mai un ingegno simile si rivelò più adatto a compiere le azioni più diverse tra loro, ad obbedire e a comandare. Pertanto, non facilmente avresti potuto distinguere se fosse più caro al comandante o all'esercito; né Asdrubale preferiva porre a capo alcun altro, quando qualcosa fosse da condurre in maniera coraggio e valore; né i soldati, sotto un altro comandante, avevano maggiore fiducia oppure osavano di più. Era di estrema audacia nell'affrontare i pericoli (era a lui moltissimo di audacia verso i pericoli da affrontare), di grandissima saggezza in mezzo ai pericoli stessi. Il suo corpo non avrebbe potuto essere stancato da nessuna fatica, cosi come il suo animo. Uguale la resistenza al caldo e al freddo; la misura del mangiare e del bere limitata al desiderio naturale, non al piacere; i momenti della veglia e del sonno non erano scelti né di notte né di giorno; veniva concesso al riposo ciò che avanzava dalle occupazioni da svolgere: il riposo non era ricercato né in un morbido letto né nel silenzio; spesso molti soldati lo videro avvolto in un mantello militare, sdraiato per terra, tra i corpi di guardia e i distaccamenti dei soldati. Il suo vestito non si distingueva da quello dei suoi coetanei; si notavano le armi e i cavalli. Era di gran lunga il più forte allo stesso tempo dei cavalieri e dei fanti, era il primo ad entrare in battaglia, l'ultimo ad uscirne (usciva per ultimo, attaccata battaglia). Enormi vizi eguagliavano queste virtù tanto grandi dell'eroe: una crudeltà inumana, una slealtà superiore a quella tipica dei Cartaginesi, non credeva ad alcunché di vero o di sacro, non aveva alcun timore degli dei, alcun rispetto per i giuramenti, alcuno scrupolo. Militò per tre anni sotto il comando di Asdiubale con questo naturale insieme di virtù e di vizi, senza avere trascurato ciò che sia da farsi e da evitarsi da parte di un grande futuro generale.
Annibale, mandato in Spagna subito, appena arrivato, attirò su di sé l’attenzione di tutto l’esercito, i veterani immaginarono che fosse stato restituito loro Amilcare da giovane, osservavano la stessa decisione sul volto, la stessa forza negli occhi, l’espressione del viso e i tratti fisionomici. Poi ottenne così tanto in breve tempo che la somiglianza con il padre fu il motivo di minore importanza per accattivarsi il favore dei veterani, mai una stessa indole fu più adatta della sua a cose totalmente opposte: l’obbedienza e il comando. Perciò non si sarebbe potuto distinguere facilmente se fosse più caro al comandante o all’esercito e Asdrubale non preferiva mettere a capo nessun altro quando si doveva compiere qualche azione con coraggio ed energia, né i soldati dimostravano di sentirsi più sicuri e più coraggiosi sotto la guida di un altro comandante. Aveva il massimo di audacia nell’affrontare i pericoli, il massimo di accortezza tra gli stessi pericoli, il corpo non poteva esser stancato o l’animo sconvolto da nessun lavoro, sopportava ugualmente bene il caldo ed il freddo, la quantità del cibo e del bere era determinata dal bisogno naturale e non dall’ingordigia, i periodi di veglia e di sonno non erano distinti dal giorno e dalla notte, era concesso al sonno ciò che avanzava all’azione, esso non veniva cercato su un morbido letto, né nel silenzio, spesso molti lo vedevano coperto da un mantello militare sdraiato per terra in mezzo alle sentinelle e tra i corpi di guardia. Il suo modo di vestire non si distingue da quello dei suoi pari, mentre si facevano notare le sue armi e i suoi cavalli. A cavallo o a piedi era lo stesso lungamente primo, per primo entrava in battaglia e per ultimo si ritirava quando la battaglia era conclusa. Enormi difetti uguagliavano queste straordinarie virtù: inumana crudeltà, slealtà superiore a quella dei Cartaginesi, nulla di vero, nulla di sacro, nessun timore degli dei, nessun rispetto per i giuramenti, nessuno scrupolo religioso. Con questa indole di virtù e di vizi militò per tre anni, sotto il comando di Asdrubale senza mai tralasciare nulla che fosse da farsi o da provvedersi da parte di uno destinato a divenire un grande comandante.
Inviato Annibale in Spagna, subito al primo arrivo attrasse a sé tutto l'esercito; i soldati anziani credevano che fosse tornato l'Arnilcare giovane, vedevano il medesimo vigore nel suo sguardo, la medesima forza negli occhi, la medesima conformazione e i medesimi lineamenti del volto. In seguito, in breve tempo ottenne il risultato che il padre fosse di scarsissimo peso per conquistare il favore (dei soldati). Mai un ingegno simile si rivelò più adatto a compiere le azioni più diverse tra loro, ad obbedire e a comandare. Pertanto, non facilmente avresti potuto distinguere se fosse più caro al comandante o all'esercito; né Asdrubale preferiva porre a capo alcun altro, quando qualcosa fosse da condurre in maniera coraggio e valore; né i soldati, sotto un altro comandante, avevano maggiore fiducia oppure osavano di più. Era di estrema audacia nell'affrontare i pericoli (era a lui moltissimo di audacia verso i pericoli da affrontare), di grandissima saggezza in mezzo ai pericoli stessi. Il suo corpo non avrebbe potuto essere stancato da nessuna fatica, cosi come il suo animo. Uguale la resistenza al caldo e al freddo; la misura del mangiare e del bere limitata al desiderio naturale, non al piacere; i momenti della veglia e del sonno non erano scelti né di notte né di giorno; veniva concesso al riposo ciò che avanzava dalle occupazioni da svolgere: il riposo non era ricercato né in un morbido letto né nel silenzio; spesso molti soldati lo videro avvolto in un mantello militare, sdraiato per terra, tra i corpi di guardia e i distaccamenti dei soldati. Il suo vestito non si distingueva da quello dei suoi coetanei; si notavano le armi e i cavalli. Era di gran lunga il più forte allo stesso tempo dei cavalieri e dei fanti, era il primo ad entrare in battaglia, l'ultimo ad uscirne (usciva per ultimo, attaccata battaglia). Enormi vizi eguagliavano queste virtù tanto grandi dell'eroe: una crudeltà inumana, una slealtà superiore a quella tipica dei Cartaginesi, non credeva ad alcunché di vero o di sacro, non aveva alcun timore degli dei, alcun rispetto per i giuramenti, alcuno scrupolo. Militò per tre anni sotto il comando di Asdiubale con questo naturale insieme di virtù e di vizi, senza avere trascurato ciò che sia da farsi e da evitarsi da parte di un grande futuro generale.
Annibale, mandato in Spagna subito, appena arrivato, attirò su di sé l’attenzione di tutto l’esercito, i veterani immaginarono che fosse stato restituito loro Amilcare da giovane, osservavano la stessa decisione sul volto, la stessa forza negli occhi, l’espressione del viso e i tratti fisionomici. Poi ottenne così tanto in breve tempo che la somiglianza con il padre fu il motivo di minore importanza per accattivarsi il favore dei veterani, mai una stessa indole fu più adatta della sua a cose totalmente opposte: l’obbedienza e il comando. Perciò non si sarebbe potuto distinguere facilmente se fosse più caro al comandante o all’esercito e Asdrubale non preferiva mettere a capo nessun altro quando si doveva compiere qualche azione con coraggio ed energia, né i soldati dimostravano di sentirsi più sicuri e più coraggiosi sotto la guida di un altro comandante. Aveva il massimo di audacia nell’affrontare i pericoli, il massimo di accortezza tra gli stessi pericoli, il corpo non poteva esser stancato o l’animo sconvolto da nessun lavoro, sopportava ugualmente bene il caldo ed il freddo, la quantità del cibo e del bere era determinata dal bisogno naturale e non dall’ingordigia, i periodi di veglia e di sonno non erano distinti dal giorno e dalla notte, era concesso al sonno ciò che avanzava all’azione, esso non veniva cercato su un morbido letto, né nel silenzio, spesso molti lo vedevano coperto da un mantello militare sdraiato per terra in mezzo alle sentinelle e tra i corpi di guardia. Il suo modo di vestire non si distingue da quello dei suoi pari, mentre si facevano notare le sue armi e i suoi cavalli. A cavallo o a piedi era lo stesso lungamente primo, per primo entrava in battaglia e per ultimo si ritirava quando la battaglia era conclusa. Enormi difetti uguagliavano queste straordinarie virtù: inumana crudeltà, slealtà superiore a quella dei Cartaginesi, nulla di vero, nulla di sacro, nessun timore degli dei, nessun rispetto per i giuramenti, nessuno scrupolo religioso. Con questa indole di virtù e di vizi militò per tre anni, sotto il comando di Asdrubale senza mai tralasciare nulla che fosse da farsi o da provvedersi da parte di uno destinato a divenire un grande comandante.
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