2 versioni di latino (correzione)

ale92_ale
Ciao! potete correggermi per favore queste 2 versioni di latino? Grazieee

Quibus rebus cognitis ,principes Britanniae qui post proelium ad Cesarem convenerant, inter se conlocuti, cum et equites et naves et frumentum Romanis deesse intellegerent et paucitatem militum ex castrorum exiguitate cognoscerent,quae* hoc ** erant etiam angustiora quod sine impedimentis Caesar legiones transportaverat, optimum factu*** esse duxerunt,rebellione facta,frumento commeatuque nostros prohibere**** et rem in hiemem producere,quod,iis superatis aut reditu interclusis*****, neminem postea belli inferendi causa in Britanniam transiturum confidebant . Itaque rursus coniuratione facta ,paulatim ex castris discedere et suos clam ex agris deducere coeperunt.

Conosciute queste cose, i principi della Britannia che dopo la battaglia si erano accordati con Cesare, parlando tra loro, avendo capito che ai Romani mancavano i cavalieri e le navi e il frumento e essendo venuti a sapere del piccolo numero dei soldati dalla piccolezza degli accampamenti, che per questo erano più piccoli poichè Cesare aveva trasferito le legioni senza i bagagli, credettero che la cosa migliore a farsi fosse ,fatta la ribellione, di impedire ai nostri di approvvigionarsi con frumento e di prolungare le ostilità (la cosa) per l'inverno,poichè, superate queste cose o ...., credeva che nessuno dopo sarebbe andato in Britannia per portare guerra.Perciò stretta una lega con giuramento invece iniziarono ad andarsene dall'accampamento e a far scendere i loro dai campi.

*quae si riferisce ad accampamenti giusto?
**hoc è prolettico di quod?
***è un supino passivo?
****su dizionario c'era scritto : prohiber commeatu - approvvigionarsi
***** interclusis reditu non so come tradurlo

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Pugnatum est ab utrisque acriter. Nostri tamen, quod neque ordines servare neque firmiter insistere neque signa subsequi poterant, magnopere perturbabantur; hostes vero, notis omnibus vadis, ubi ex litore aliquos singulares ex navi egredientes conspexerant, incitatis equis impeditos adoriebantur, plures paucos circumsistebant, alii ab latere aperto in universos tela coniciebant. Quod cum animadvertisset Caesar, scaphas longarum navium, item speculatoria navigia militibus compleri iussit et, quos laborantes conspexerat, his subsidia submittebat. Nostri, simul in arido constituerunt, in hostes impetum fecerunt atque eos in fugam dederunt; neque longius prosecuti sunt, quod equites cursum non tenere atque insulam capere non potuerant. Hoc unum ad pristinam fortunam Caesari defuit.

Fu combattuta da entrambi aspramente. I nostri tuttavia poichè non potevano nè controllare le schiere nè fermarsi fermamente nè seguire i seganli e chi da una nave,chi dall'altra si aggregava con quei segnali che aveva incontrato,erano molto turbati; i nemici invece ,consultati tutti gli indovini, dove dalla spiaggia avevano visto alcuni soldati che sbarcavano dalla nave, incitati i cavalieri assalivano colore che erano ostacolati, in molti accerchiavano pochi, altri sul lato aperto scagliavano molti dardi.Cesare essendosi accorto di ciò ordinò che le scialuppe di lunghe navi e barche da esploratore fosseto riempite con i soldati e aveva visto coloro che lavoravano , gli mandava rinforzi. I nostri, insieme resistettero in terraferma, quanto tutti i loro li ebbero raggiunti fecero impeto contro i nemici e li misero in fuga; e non avevano potuto tenere le navi dei viaggi e prendere l'isola. Ciò mancò a Cesare per l'antica sorte.

Grazie mille!!
p.s= la seconda versione non ha molto senso :S

Risposte
ale92_ale
Grazie mille :)
ciaoo :hi :hi

salvatorelag92
Le traduzioni non sono affatto libere! Che classe fai? Ho controllato ogni singola parola e corretto le parti "libere". Quindi. ;)

ale92_ale
Grazie Fratelli92 :) però le due traduzioni sono abbastanza libere...qualcuno potrebbe aiutarmi a correggere le versioni? Grazieee

salvatorelag92
La Prima:
Conosciute queste cose, i principi della Britannia, che si erano recati da Cesare dopo la battaglia, presero accordi: rendendosi conto che i Romani non avevano né cavalleria, né navi, né frumento e constatando che dovevano essere ben pochi, viste le dimensioni dell'accampamento, ancor più ridotto del solito in quanto Cesare aveva trasportato le legioni senza bagagli, ritennero che la cosa migliore fosse ribellarsi, ostacolare i nostri nell'approvvigionamento di grano e viveri, protrarre le ostilità fino all'inverno, perché erano sicuri che, sconfiggendo i Romani o impedendo loro il ritorno, nessuno in futuro sarebbe penetrato in Britannia per portarvi guerra. Così, formata nuovamente una lega, a poco a poco cominciarono a lasciare l'accampamento romano e a radunare di nascosto i loro uomini dalle campagne.

La seconda:
Si combattè aspramente da entrambi (gli eserciti). I nostri tuttavia, per il fatto che non potevano conservare le file né fermarsi saldamente né avanzare le insegne, e uno da una nave l'altro da altra si aggregava a qualunque insegna si era imbattuto, erano fortemente scompigliati. I nemici invece, essendo conosciuti tutti i bassifondi, appena avevano visti alcuni scendere dalla nave da soli, spronati i cavalli, li assalivano (mentre erano) impacciati, in molti circondavano pochi, altri dal lato scoperto lanciavano armi contro tutti. Avendo notato questo, Cesare, ordinò di riempire di soldati i battelli delle navi da guerra ed ugualmente le imbarcazioni di vedetta, e quelli che aveva visti in difficoltà, ad essi inviava rinforzi. I nostri finalmente si fermarono all'asciutto, riunitisi tutti i loro, fecero un assalto contro i nemici e li mandarono in fuga, e non poterono proseguire più lontano, perché i cavalieri non avevano potuto tenere la rotta e toccare l'isola. Solo questo mancò all'antica fortuna di Cesare

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