Urgente,per domani !!
Salve potete farmi questo tema(non riesco a farlo)è per domani:Uno dei motivi che sembra particolarmente affascinato autore di tutti i tempi e quello della precarietà della vita e del conseguente invito alla gioia.Anche tu hai questa concezione della vita?
Miglior risposta
La precarietà è un tema molto sentito nel mondo di oggi, a livello globale, ma, mentre per le nazioni meno sviluppate questo è sempre stato un tema all'ordine del giorno, solo ultimamente lo si avverte in modo sempre più pressante nei paesi ricchi, quelli più industrializzati e avanzati, tra cui l'Italia. Paradossalmente, proprio ora che abbiamo raggiunto standard elevati di benessere e di salute, si comincia ad avvertire maggiormente la precarietà della vita. Del resto la "precarietà" ha una valenza duplice: vi è la precarietà della vita umana, l'incertezza di fronte a ciò che la vita e il gioco del destino riserva per ogni singolo uomo, ma anche la difficoltà del rapportarsi all'Altro, sempre più visto come straniero e pericoloso, attentatore della nostra stabilità. Ma la precarietà è anche avvertita rispetto al lavoro, all'abitazione, ai diritti. Viene da chiedersi se sia essa stessa un prodotto del benessere, se ne sia una conseguenza necessaria oppure se derivi dal ripiegarsi dell'uomo su sé stesso e dal non saper cogliere i segnali del cambiamento. Di fatto la precarietà, che venga percepita o no, è reale. Molte persone non riescono a vivere decorosamente in un Paese avanzato come il nostro, il che equivale a dire che vivono una condizione di disadattamento; molti giovani non hanno la possibilità concreta di progettare il proprio futuro e restano sospesi in un limbo che limita fortemente le loro capacità generative. Inoltre, aumenta il divario fra ricchi e poveri.
[ho inserito nel tuo pezzo qualcosa, forse potrebbe fornirti uno spunto per proseguire, il resto va benissimo]
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Risposte
si si perfettamente. Mi sono permessa di aggiungere la "precarietà che porta la paura dell'altro (il riferimento è al terrorismo"). Ci sono due tipi di precarietà: quella dovuta al lavoro e quella dovuta alla paura dell'altro che fomenta maggiore insicurezza (teoria di J. BUTLER, in caso tu voglia approfondire).
Hai scritto un'ottima bozza, continua così senza problemi
:)
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dico quello che ho scritto è inerente alla traccia?
il problema è che non so come iniziare
Aggiunto 37 secondi più tardi:
ho provato a documentarmi su internet ma niente
Aggiunto più tardi:
ho provato a documentarmi su internet ma niente
Aggiunto 7 minuti più tardi:
La precarietà è un tema molto sentito nel mondo di oggi, a livello globale, planetario ma, mentre per le nazioni meno sviluppate questo è sempre stato un tema all'ordine del giorno, solo ultimamente lo si avverte in modo sempre più pressante nei paesi ricchi, quelli più industrializzati e avanzati, di cui l'Italia è un rappresentante. Paradossalmente, proprio ora che abbiamo raggiunto standard elevati di benessere e di salute, si comincia ad avvertire di più questo tema. La precarietà è avvertita rispetto al lavoro, all'abitazione e talvolta anche rispetto agli affetti. Viene da chiedersi se sia essa stessa un prodotto del benessere, se ne sia una conseguenza necessaria oppure se derivi dal ripiegarsi dell'uomo su sé stesso e dal non saper cogliere i segnali del cambiamento. Di fatto la precarietà, che venga percepita o no, è reale. Molte persone non riescono a vivere decorosamente in un Paese avanzato come il nostro, il che equivale a dire che vivono una condizione di disadattamento; molti giovani non hanno la possibilità concreta di progettare il proprio futuro e restano sospesi in un limbo che limita fortemente le loro capacità generative. Inoltre, aumenta il divario fra ricchi e poveri.
Aggiunto 1 minuto più tardi:
La precarietà mette di fronte al senso di impotenza, alla paura di perdere la sicurezza. La paura porta a regredire, a tornare a sensazioni ed emozioni già sperimentate, forse nella prima infanzia, quando si era totalmente dipendenti dall'ambiente, quello familiare. Nell'adulto, la precarietà genera dipendenza dall'ambiente, è come se non si percepisse più la capacità di incidere su di esso, o fossero vani gli sforzi di riuscirvi, proprio come il bambino, prima sicuro perché sentiva l'appoggio affettivo della famiglia, quando lo perde per un qualsiasi motivo, si sente disorientato, smarrito, perde la sicurezza di base che è anche quella che lo fa sentire vivo, curioso e interessato alla vita, desideroso di scoprirla e di crescere. Nel bambino, se la situazione di precarietà affettiva persiste troppo a lungo, ciò ha effetti devastanti sulla successiva crescita emotiva e affettiva, ma anche cognitiva.
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ho provato a documentarmi su internet ma niente
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La precarietà è un tema molto sentito nel mondo di oggi, a livello globale, planetario ma, mentre per le nazioni meno sviluppate questo è sempre stato un tema all'ordine del giorno, solo ultimamente lo si avverte in modo sempre più pressante nei paesi ricchi, quelli più industrializzati e avanzati, di cui l'Italia è un rappresentante. Paradossalmente, proprio ora che abbiamo raggiunto standard elevati di benessere e di salute, si comincia ad avvertire di più questo tema. La precarietà è avvertita rispetto al lavoro, all'abitazione e talvolta anche rispetto agli affetti. Viene da chiedersi se sia essa stessa un prodotto del benessere, se ne sia una conseguenza necessaria oppure se derivi dal ripiegarsi dell'uomo su sé stesso e dal non saper cogliere i segnali del cambiamento. Di fatto la precarietà, che venga percepita o no, è reale. Molte persone non riescono a vivere decorosamente in un Paese avanzato come il nostro, il che equivale a dire che vivono una condizione di disadattamento; molti giovani non hanno la possibilità concreta di progettare il proprio futuro e restano sospesi in un limbo che limita fortemente le loro capacità generative. Inoltre, aumenta il divario fra ricchi e poveri.
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La precarietà mette di fronte al senso di impotenza, alla paura di perdere la sicurezza. La paura porta a regredire, a tornare a sensazioni ed emozioni già sperimentate, forse nella prima infanzia, quando si era totalmente dipendenti dall'ambiente, quello familiare. Nell'adulto, la precarietà genera dipendenza dall'ambiente, è come se non si percepisse più la capacità di incidere su di esso, o fossero vani gli sforzi di riuscirvi, proprio come il bambino, prima sicuro perché sentiva l'appoggio affettivo della famiglia, quando lo perde per un qualsiasi motivo, si sente disorientato, smarrito, perde la sicurezza di base che è anche quella che lo fa sentire vivo, curioso e interessato alla vita, desideroso di scoprirla e di crescere. Nel bambino, se la situazione di precarietà affettiva persiste troppo a lungo, ciò ha effetti devastanti sulla successiva crescita emotiva e affettiva, ma anche cognitiva.
Ciao,
cerca di elaborare una tua bozza e noi ti aiutiamo a correggerla e a svilupparla.
Ciao,
Giorgia.
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Ciao,
Giorgia.