URGENTE!!! MI SERVE L'ANALISI DEL TESTO E IL COMMENTO DI "IN UN GRATTACIELO" DI PALIANDRI
BUONGIORNO. AVREI BISOGNO DELL'ANALISI DEL TESTO E DEL COMMENTO DI
IN UN GRATTACIELO DI ENRICO PALIANDRI. GRAZIE A CHI MI AIUTERA'!!!
DO 10 PUNTI!!!
IN UN GRATTACIELO DI ENRICO PALIANDRI. GRAZIE A CHI MI AIUTERA'!!!
DO 10 PUNTI!!!
Risposte
Il signor Rossi e' il manager di un grattacielo ossessionato dalla sua carriera e dai soldi, che rappresentano l'unica fonte di gioia della sua vita: ha perso la capacita' di sognare e realizzare qualsiasi cosa, ingannato dalla speranza che solo il denaro possa portargli felicita'.
Palandrini ci fa capire come questa triste situazione in cui Rossi versa rappresenti il supplizio che quest'ultimo e' costretto a subire; infatti l'ascensore del grattacielo descritto altro non e' che il passaggio per l'Inferno.
Questo Inferno potrebbe ricordare quello Dantesco per una ragione: sebbene la pena da scontare dall'avido sia diversissima, (nella Divina Commedia e' dover spingere un peso inutile in base alla quantità di ricchezze su cui si erano concentrati prima della loro morte) tuttavia troviamo un contrappasso in cui il manager protagonista e' condannato ad assistere in eterno ai danni causati dai suoi successori senza poter piu' intervenire.
Rossi non si esprime fino alla fine in merito alla pena cui e' avvinto e solo nelle ultime pagine capiamo quanto effettivamente questa punizione lo tormenti: il manager non si dimostra affatto pentito delle sue colpevolezze, quanto piu' infastidito dall'incompetenza che circola nel grattacielo. Forse quando capira' quanto sia stato peccatore in vita, verra' finalmente liberato da questa pena e portato all'Inferno di fiamme cui auspica, o forse no... Ma data la sua negligenza di fronte a tutto cio' e al pensiero fisso degli sbagli commessi dai successori, a mio avviso non potra' mai capire i suoi errori.
Palandrini ci fa capire come questa triste situazione in cui Rossi versa rappresenti il supplizio che quest'ultimo e' costretto a subire; infatti l'ascensore del grattacielo descritto altro non e' che il passaggio per l'Inferno.
Questo Inferno potrebbe ricordare quello Dantesco per una ragione: sebbene la pena da scontare dall'avido sia diversissima, (nella Divina Commedia e' dover spingere un peso inutile in base alla quantità di ricchezze su cui si erano concentrati prima della loro morte) tuttavia troviamo un contrappasso in cui il manager protagonista e' condannato ad assistere in eterno ai danni causati dai suoi successori senza poter piu' intervenire.
Rossi non si esprime fino alla fine in merito alla pena cui e' avvinto e solo nelle ultime pagine capiamo quanto effettivamente questa punizione lo tormenti: il manager non si dimostra affatto pentito delle sue colpevolezze, quanto piu' infastidito dall'incompetenza che circola nel grattacielo. Forse quando capira' quanto sia stato peccatore in vita, verra' finalmente liberato da questa pena e portato all'Inferno di fiamme cui auspica, o forse no... Ma data la sua negligenza di fronte a tutto cio' e al pensiero fisso degli sbagli commessi dai successori, a mio avviso non potra' mai capire i suoi errori.
ecco a te
La leggo dal sito '' federazionecemat.it '' su opere?
''Prologo di Enrico Palandri
Adattamento del testo, Michelangelo Lupone
In un grattacielo e' tratto da Allegro fantastico di Enrico Palandri, Editore Bompiani ''
''Prologo di Enrico Palandri
Adattamento del testo, Michelangelo Lupone
In un grattacielo e' tratto da Allegro fantastico di Enrico Palandri, Editore Bompiani ''