Saggio breve sull'educazione dei bambini
saggio breve sull'educazione dei bambini
Risposte
Ti do qualche appunto :
A) Gli educatori
È compito grave e irrinunciabile della Chiesa, sposa di Cristo, impegnarsi a condurre alla piena maturità quella vita nuova da lei continuamente generata mediante l’annuncio della verità che salva e la celebrazione dei divini misteri. Il compito educativo è dunque intrinseco alla missione della Chiesa, come quello cherigmatico (primo annuncio), quello liturgico e quello caritativo.
Questo compito educativo non è un’azione occasionale o una supplenza, né una benevola concessione dell’autorità civile. Esso è connesso con la fondamentale prerogativa materna della Chiesa.
L’opera di formazione del credente tocca tutto l’arco dell’esistenza, ma acquista una rilevanza eccezionale per i ragazzi e per i giovani. La Chiesa lavora a sviluppare l’esistenza cristiana nei ragazzi e nei giovani attraverso molte persone. Esse, in quanto esercitano una missione che si radica nel loro battesimo, attuano tutte la maternità della Chiesa: in esse e attraverso la loro opera la Chiesa si fa sempre più madre nei confronti dei figli di Dio da educare.
I principali educatori nella Chiesa sono: i genitori cristiani, i sacerdoti e gli altri ministri, gli insegnanti e gli educatori a ogni titolo e livello, e la comunità cristiana in cui sono inseriti i battezzati da educare. A questi bisogna aggiungere anche la scuola cattolica nel suo insieme che è chiamata a farsi strumento, in modo integrale e coerente, dell’azione educativa della Chiesa.
1. I genitori
Va riaffermata con forza e avvalorata la funzione primaria dei genitori, proprio in quanto genitori cristiani: in virtù del sacramento del matrimonio essi hanno e esercitano un vero e proprio ministero ecclesiale per l’educazione dei figli. Essi perciò sono sempre da chiamare in causa e da coinvolgere nelle diverse iniziative pedagogiche della comunità.
Tuttavia dobbiamo essere realisti: nel mondo di oggi sono sempre più frequenti i casi di genitori che, per mancanza di fede personale o di coerenza nella vita, non sono in grado di compiere adeguatamente questo compito loro proprio.
Perciò più che supporre una situazione che dovrebbe esserci, ma che non c’è, gli altri educatori e l’intera comunità ecclesiale si impegneranno a supplire, meglio che possono, a queste dolorose inadempienze dei genitori. Anzi, si dovrà predisporre attraverso le iniziative della pastorale dei ragazzi e dei giovani qualche opportunità per la rinascita e la vitalizzazione della fede dei genitori.
2. I sacerdoti e gli altri ministri
Ogni sacerdote, che è maestro e pastore dei suoi fratelli, deve sentire profondamente l’obbligo specifico di essere maestro e pastore dei fratelli nell’età evolutiva, che sono più bisognosi di insegnamento e di guida.
Il beato Andrea Ferrari arcivescovo di Milano diceva di non voler ordinare preti quei giovani che non si sentissero disposti a lavorare in oratorio. I giovani sacerdoti, prima e più che orientarsi a esercitare la carità pastorale in altri campi magari più vistosi ed eccezionali, devono considerare normale e previdente l’educazione alla vita di fede dei ragazzi e dei giovani.
I diaconi e i ministri istituiti, nella misura delle loro attitudini personali, daranno il loro apporto caratteristico anche in questo delicato settore dell’azione pastorale.
3. Gli insegnanti cristiani
Parliamo di quei catechisti parrocchiali, dei docenti di religione nella scuola, e di tutti i credenti che insegnano nelle varie discipline. Dalla vivacità e dalla limpidezza della loro fede saranno motivati a sentirsi tutti investiti della missione materna della Chiesa nei confronti delle nuove generazioni, e si studieranno di armonizzare la loro opera col disegno pedagogico complessivo della comunità cristiana.
4. La comunità cristiana
Ogni comunità cristiana si consideri sempre organismo e parte attiva della Chiesa educante. Per questo deve dare spazio all’integrale formazione cristiana dei ragazzi e dei giovani attraverso iniziative organiche e permanenti, e dare tempestivamente gli aiuti culturali necessari quando si accorgesse che i suoi ragazzi e i suoi giovani sono vittime - nella scuola, in famiglia, nei vari ambienti di vita - di presentazioni faziose della verità evangelica, della legge morale, della storia,
B) I ragazzi e i giovani di oggi
Sappiamo che nel mondo esiste il bene e il male, esistono ombre e luci per cui ci sono sempre motivi di preoccupazione e di speranza. Non vogliamo essere né pessimisti, né ottimisti, ma realisti: esiste il buon Dio e il demonio; esistono i buoni e i cattivi. Abbiamo però la certezza che la vittoria finale è di Cristo. La nostra speranza si appoggia sulla certezza della fede e per questo riesce a stare salda anche dopo le esperienze più deludenti.
1. Attenzioni interessate
I ragazzi e i giovani sono oggetto di molte attenzioni, non tutte però disinteressate e benefiche. Sono visti come consumatori di articoli di moda sempre più raffinati
Puoi vedere anche qualcosa qua :
http://www.cristonostrafortezza.it/Messaggi%20a%20tema/Educazione%20dei%20figli.pdf
Ciao
A) Gli educatori
È compito grave e irrinunciabile della Chiesa, sposa di Cristo, impegnarsi a condurre alla piena maturità quella vita nuova da lei continuamente generata mediante l’annuncio della verità che salva e la celebrazione dei divini misteri. Il compito educativo è dunque intrinseco alla missione della Chiesa, come quello cherigmatico (primo annuncio), quello liturgico e quello caritativo.
Questo compito educativo non è un’azione occasionale o una supplenza, né una benevola concessione dell’autorità civile. Esso è connesso con la fondamentale prerogativa materna della Chiesa.
L’opera di formazione del credente tocca tutto l’arco dell’esistenza, ma acquista una rilevanza eccezionale per i ragazzi e per i giovani. La Chiesa lavora a sviluppare l’esistenza cristiana nei ragazzi e nei giovani attraverso molte persone. Esse, in quanto esercitano una missione che si radica nel loro battesimo, attuano tutte la maternità della Chiesa: in esse e attraverso la loro opera la Chiesa si fa sempre più madre nei confronti dei figli di Dio da educare.
I principali educatori nella Chiesa sono: i genitori cristiani, i sacerdoti e gli altri ministri, gli insegnanti e gli educatori a ogni titolo e livello, e la comunità cristiana in cui sono inseriti i battezzati da educare. A questi bisogna aggiungere anche la scuola cattolica nel suo insieme che è chiamata a farsi strumento, in modo integrale e coerente, dell’azione educativa della Chiesa.
1. I genitori
Va riaffermata con forza e avvalorata la funzione primaria dei genitori, proprio in quanto genitori cristiani: in virtù del sacramento del matrimonio essi hanno e esercitano un vero e proprio ministero ecclesiale per l’educazione dei figli. Essi perciò sono sempre da chiamare in causa e da coinvolgere nelle diverse iniziative pedagogiche della comunità.
Tuttavia dobbiamo essere realisti: nel mondo di oggi sono sempre più frequenti i casi di genitori che, per mancanza di fede personale o di coerenza nella vita, non sono in grado di compiere adeguatamente questo compito loro proprio.
Perciò più che supporre una situazione che dovrebbe esserci, ma che non c’è, gli altri educatori e l’intera comunità ecclesiale si impegneranno a supplire, meglio che possono, a queste dolorose inadempienze dei genitori. Anzi, si dovrà predisporre attraverso le iniziative della pastorale dei ragazzi e dei giovani qualche opportunità per la rinascita e la vitalizzazione della fede dei genitori.
2. I sacerdoti e gli altri ministri
Ogni sacerdote, che è maestro e pastore dei suoi fratelli, deve sentire profondamente l’obbligo specifico di essere maestro e pastore dei fratelli nell’età evolutiva, che sono più bisognosi di insegnamento e di guida.
Il beato Andrea Ferrari arcivescovo di Milano diceva di non voler ordinare preti quei giovani che non si sentissero disposti a lavorare in oratorio. I giovani sacerdoti, prima e più che orientarsi a esercitare la carità pastorale in altri campi magari più vistosi ed eccezionali, devono considerare normale e previdente l’educazione alla vita di fede dei ragazzi e dei giovani.
I diaconi e i ministri istituiti, nella misura delle loro attitudini personali, daranno il loro apporto caratteristico anche in questo delicato settore dell’azione pastorale.
3. Gli insegnanti cristiani
Parliamo di quei catechisti parrocchiali, dei docenti di religione nella scuola, e di tutti i credenti che insegnano nelle varie discipline. Dalla vivacità e dalla limpidezza della loro fede saranno motivati a sentirsi tutti investiti della missione materna della Chiesa nei confronti delle nuove generazioni, e si studieranno di armonizzare la loro opera col disegno pedagogico complessivo della comunità cristiana.
4. La comunità cristiana
Ogni comunità cristiana si consideri sempre organismo e parte attiva della Chiesa educante. Per questo deve dare spazio all’integrale formazione cristiana dei ragazzi e dei giovani attraverso iniziative organiche e permanenti, e dare tempestivamente gli aiuti culturali necessari quando si accorgesse che i suoi ragazzi e i suoi giovani sono vittime - nella scuola, in famiglia, nei vari ambienti di vita - di presentazioni faziose della verità evangelica, della legge morale, della storia,
B) I ragazzi e i giovani di oggi
Sappiamo che nel mondo esiste il bene e il male, esistono ombre e luci per cui ci sono sempre motivi di preoccupazione e di speranza. Non vogliamo essere né pessimisti, né ottimisti, ma realisti: esiste il buon Dio e il demonio; esistono i buoni e i cattivi. Abbiamo però la certezza che la vittoria finale è di Cristo. La nostra speranza si appoggia sulla certezza della fede e per questo riesce a stare salda anche dopo le esperienze più deludenti.
1. Attenzioni interessate
I ragazzi e i giovani sono oggetto di molte attenzioni, non tutte però disinteressate e benefiche. Sono visti come consumatori di articoli di moda sempre più raffinati
Puoi vedere anche qualcosa qua :
http://www.cristonostrafortezza.it/Messaggi%20a%20tema/Educazione%20dei%20figli.pdf
Ciao