Perché si scatenò l'ira di Achille?

giorgia_sam93
perchè si scatenò l'ira di achille? una spiegazione ne troppo corta ne troppo dettagliata!grazie!...kiss

Risposte
melody_gio
credo che questo topic sia già datato e la risposta alla domanda era già stata data, per cui direi che chiudo il topic.

valeria.calabria.14
Perchè decide di ritirarsi dai combattimenti e così il suo esercito inizia a perdere un sacco di battaglie. Rientrerà in guerra solo quando gli uccideranno il suo migliore amico per vendicarlo.

giasoneit
La spiegazione è anche parte della storia dell' Iliade omerica. Crise, padre di Criseide e sacerdote di Apollo, dopo essersi recato da Agamennone per implorare la restituzione della figlia, venne insultato e cacciato in malo modo; in questo modo Agamennone scatena l'ira di Apollo che, per punirlo, provoca una grande pestilenza nelle file dell'esercito greco. L'indovino Calcante dunque rivela ad Agamennone che la pestilenza avrà termine solo con la restituzione di Criseide; di malavoglia Agamennone accetta, ma esige in cambio Briseide, la prigioniera di Achille, e - benché furente - Achille accetta di donargli la schiava, ma si ritira nella sua tenda e si rifiuta da quel momento di combattere. Ecco il perchè dell' ira dell' eroe. In sua assenza, i Troiani sembrano prevalere: nel corso di una grande battaglia, essi giungono ad attaccare il campo greco e minacciano di dare fuoco alle navi. A questo punto Patroclo, scudiero e migliore amico di Achille, ingannandolo indossa le sue armi e si dirige al contrattacco alla testa dei Mirmidoni. Patroclo respinge l'assalto e tenta più volte di scalare le mura di Troia, ma viene affrontato e ucciso da Ettore.

L'ira di Achille aumenta e decide di tornare a combattere. Achille rientra in battaglia, facendo strage dei Troiani; infine affronta Ettore in duello e lo uccide,

PuLcInA^^
Vedi se va bene...

L’Iliade, secondo una struttura che diventerà quella classica di tutti i poemi epici, esordisce con l’invocazione alla dea perché aiuti il poeta a descrivere in modo efficace le rovinose conseguenze innescate dal litigio tra Achille e Agamennone, e prosegue poi esponendo l’argomento del poema. È l’ira di Achille il filo conduttore dell’opera, segno tangibile della profonda crisi che l’esercito greco attraversa all’alba del decimo anno di guerra: due tra i capi più carismatici dei greci, due “aristoi” (migliori), si scontrano per motivi apparentemente futili, che però testimoniano di gravi tensioni interne allo schieramento, prodotte forse dal protrarsi di un conflitto di cui ancora non si intuisce la fine. È uno scontro tra due forti personalità, tra due uomini profondamente soli anche se in modo diverso: Achille nel suo destino di morte e di gloria, Agamennone nella sua arrogante alterigia. Il capo degli Achei rifiuta di restituire Criseide al padre, e attira così sul suo esercito una terribile pestilenza mandata da Apollo; Achille sostiene con forza la decisione di restituire la prigioniera troiana per placare gli dei, ma Agamennone, sentendosi forse minacciato nella sua autorità, in cambio del suo assenso pretende in risarcimento la schiava più cara del rivale, Briseide, scatenando così “l’ira funesta” del Piè-veloce, che si ritira dai combattimenti, minacciando di compromettere definitivamente l’esito della guerra. La traduzione qui presentata è quella felicissima di Vincenzo Monti, che si basò non sulla versione greca, ma sulle traduzioni latine del Clark e del Cunich e sulla versione in versi e in prosa del Cesarotti. Nelle Considerazioni sulla difficoltà di ben tradurre la protasi dell’Iliade (1802) il Monti stesso si soffermò a riflettere sul problema che gli si poneva proprio nell’incipit dell’opera: nel testo greco, infatti, l’accento era posto sulla parola “ira”, la prima del poema, mentre lui aveva scelto di sottolineare piuttosto il tema del canto perchè “idea cardine anch’essa”. E in effetti nell’Iliade montiana vanno ricercate, più che la fedeltà al testo originale e alla poetica di Omero, la grazia e l’armonia del canto, sublime espressione del gusto e dello stile neoclassico.


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