Parafrasi di calipso e odisseo??
mi potreste fare la parafrasi di calipso e odisseo? vi scrivo il testo:
Sul promontorio, seduto, lo scorse: mai gli occhi
erano asciutti di lacrime, ma consumava la vita soave
sospirando il ritorno, perchè non gli piaceva la ninfa.
Certo la notte dormiva sempre, per forza,
nella cupa spelonca, nolente, vicino a lei che voleva:
ma il giorno, seduto sopra le rocce e la riva,
con lacrime gemiti e pene il cuore straziandosi,
al mare mai stanco guardava, lasciando scorrere lacrime.
Accanto gli stette e gli parlò, la dea luminosa:
Così diceva rabbrividì, il costante odisseo luminoso
e rispondendole disse parole fugaci:
>.
Detto così, lo preceedeva la dea luminosa,
rapidamente:lui dietro i passi della dea camminava.
giunsero alla cupa spelonca l'uomo e la ninfa,
e lui sedette sul trono da cui s'era alzato
ermete, e la ninfa gli serviva del cibo,
mangiare e bere come i mortali si cibano.
poi sedette anche lei in faccia al divino odisseo,
e a lei ambrosia le ancelle servirono e nettare.
cosi' sui cibi pronti e serviti le mani gettarono.
poi quando si furono goduti cibo e bevanda,
fra loro prendeva a dire calipso,la dea luminosa;
Sul promontorio, seduto, lo scorse: mai gli occhi
erano asciutti di lacrime, ma consumava la vita soave
sospirando il ritorno, perchè non gli piaceva la ninfa.
Certo la notte dormiva sempre, per forza,
nella cupa spelonca, nolente, vicino a lei che voleva:
ma il giorno, seduto sopra le rocce e la riva,
con lacrime gemiti e pene il cuore straziandosi,
al mare mai stanco guardava, lasciando scorrere lacrime.
Accanto gli stette e gli parlò, la dea luminosa:
Così diceva rabbrividì, il costante odisseo luminoso
e rispondendole disse parole fugaci:
>.
Detto così, lo preceedeva la dea luminosa,
rapidamente:lui dietro i passi della dea camminava.
giunsero alla cupa spelonca l'uomo e la ninfa,
e lui sedette sul trono da cui s'era alzato
ermete, e la ninfa gli serviva del cibo,
mangiare e bere come i mortali si cibano.
poi sedette anche lei in faccia al divino odisseo,
e a lei ambrosia le ancelle servirono e nettare.
cosi' sui cibi pronti e serviti le mani gettarono.
poi quando si furono goduti cibo e bevanda,
fra loro prendeva a dire calipso,la dea luminosa;
Risposte
Brava Celina, continuo...
Ah tu che sei un brigante e non un vero sciocco
senti che discorso che ho pensato di fare!
e l'onda dello stige, che scorre nelle profondità, questo è il più grande giuramento, tremendo per i numi beati.
che contro di te non preparerò nessun altro male;
anzi ti do e ti consiglio le cose che farei a me stessa
se avessi un uguale bisogno,
Perchè io ho la mente piena di giustizia
nel mio petto non c'è un cuore di ferro, ma un cuore compassionevole".
Detto così gli camminava davanti la dea luminosa e giunsero in una cupa grotta l'uomo e la ninfa,
lui si sedette sul trono da ci si era alzato ermete
e la ninfa gli serviva del cibo,
mangiavano e bevevano come i mortali.
Poi sedette anche lei difronte al divino Odisseo
a lei le ancelle le servirono ambrosia e nettare.
e così iniziarono a mangiare,
Poi quando si erano goduti cibo e bevande
la Dea luminosa Calipso inizio a parlare:
Laerziade divino, accorto Odisseo
quindi ora andrai subito alla casa dei padri?
Ti auguro di essere felice!
Ma se sapessi quante pene è destinato a subire il tuo animo
prima di tornare in patria,
qui rimanendo con me, abiteresti nella mia casa
e saresti mortale, e anche se vorresti rivedere la tua sposa
che chiami ogni giorno,
anche se io mi reputo migliore di lei,
sia come corpo che come figura, perché non esistono
mortali che per aspetto e bellezza possano competere con le immortali".
E l'accorto Odisseo rispose:
"o Sovrana non adirarti con me per questo: so anche io, e lo so bene,
che al tuo confronto la saggia Penelope non val niente per aspetto e grandezza:
Tu sei immortale e non sei toccata dalla vecchiaia.
Ma anche così desidero e prego ogni giorno di tornare a casa
si vedere il ritorno.
Se ancora qualcuno dei numi vorrà tormentarmi sul mare, lo
sopporterò, perché nel petto ho un cuore abituato a soffrire.
Ho sofferto molto e ho corso molti pericoli
fra le onde e in guerra:
e dopo quelli che venga anche questo!
Ah tu che sei un brigante e non un vero sciocco
senti che discorso che ho pensato di fare!
e l'onda dello stige, che scorre nelle profondità, questo è il più grande giuramento, tremendo per i numi beati.
che contro di te non preparerò nessun altro male;
anzi ti do e ti consiglio le cose che farei a me stessa
se avessi un uguale bisogno,
Perchè io ho la mente piena di giustizia
nel mio petto non c'è un cuore di ferro, ma un cuore compassionevole".
Detto così gli camminava davanti la dea luminosa e giunsero in una cupa grotta l'uomo e la ninfa,
lui si sedette sul trono da ci si era alzato ermete
e la ninfa gli serviva del cibo,
mangiavano e bevevano come i mortali.
Poi sedette anche lei difronte al divino Odisseo
a lei le ancelle le servirono ambrosia e nettare.
e così iniziarono a mangiare,
Poi quando si erano goduti cibo e bevande
la Dea luminosa Calipso inizio a parlare:
Laerziade divino, accorto Odisseo
quindi ora andrai subito alla casa dei padri?
Ti auguro di essere felice!
Ma se sapessi quante pene è destinato a subire il tuo animo
prima di tornare in patria,
qui rimanendo con me, abiteresti nella mia casa
e saresti mortale, e anche se vorresti rivedere la tua sposa
che chiami ogni giorno,
anche se io mi reputo migliore di lei,
sia come corpo che come figura, perché non esistono
mortali che per aspetto e bellezza possano competere con le immortali".
E l'accorto Odisseo rispose:
"o Sovrana non adirarti con me per questo: so anche io, e lo so bene,
che al tuo confronto la saggia Penelope non val niente per aspetto e grandezza:
Tu sei immortale e non sei toccata dalla vecchiaia.
Ma anche così desidero e prego ogni giorno di tornare a casa
si vedere il ritorno.
Se ancora qualcuno dei numi vorrà tormentarmi sul mare, lo
sopporterò, perché nel petto ho un cuore abituato a soffrire.
Ho sofferto molto e ho corso molti pericoli
fra le onde e in guerra:
e dopo quelli che venga anche questo!
(calipso) lo vide (odisseo), seduto sul promontorio: non smetteva mai di piangere, ma trascorreva la triste vita sperando nel ritorno, perché non gli piaceva la ninfa.
certo, la notte dormiva, per forza, nella cupa capanna, pur non volendolo, accanto a lei che lo voleva.
ma di giorno non si stancava mai di guardare il mare, seduto sulle rocce e sulla riva, senza smettere di piangere, straziandosi il cuore con lacrime, gemiti e pene.
Aggiunto 4 minuti più tardi:
la dea luminosa (calipso) gli si mise accanto, e gli parlò "smetti di piangere qui, infelice, non rovinarti la vita: ormai ti lascio partire di cuore. suvvia, taglia grossi tronchi con la spada, e uniscili in una grossa zattera. poi facci un sicuro posto da cui guidarla, in modo che tu possa navigare nel mare nebbioso.
Aggiunto 3 minuti più tardi:
io intanto porterò pane, acqua e vino rosso in abbondanza, perché tengano lontana la fame, ti darò vesti e ti manderò il vento, in modo che tu arrivi illeso in patria, se lo vogliono quegli dei che possiedono il cielo e hanno più potere di me per dare ordini e prendere decisioni".
Aggiunto 10 minuti più tardi:
mentre diceva così rabbrividì il costante odisseo luminoso, e le rispose con parole veloci: "tu che vuoi farmi passare con una zattera sull'abisso del mare invincibile e spaventoso, progetti altro, o dea, e non il ritorno. neppure le navi con un equilibrio perfetto ce la fanno, anche se accompagnate dal vento di zeus. no, se non hai il coraggio di giurarmi che non progetti nulla contro di me, non salirò sulla zattera, a costo di oppormi".
disse così, la dea luminosa sorrise e lo accarezzò con una mano, e disse...
Aggiunto 36 secondi più tardi:
io ti ho fatto la prima parte, ora devo andare perché il greco mi chiama, finisci tu, che non è troppo difficile!
ciao:hi
certo, la notte dormiva, per forza, nella cupa capanna, pur non volendolo, accanto a lei che lo voleva.
ma di giorno non si stancava mai di guardare il mare, seduto sulle rocce e sulla riva, senza smettere di piangere, straziandosi il cuore con lacrime, gemiti e pene.
Aggiunto 4 minuti più tardi:
la dea luminosa (calipso) gli si mise accanto, e gli parlò "smetti di piangere qui, infelice, non rovinarti la vita: ormai ti lascio partire di cuore. suvvia, taglia grossi tronchi con la spada, e uniscili in una grossa zattera. poi facci un sicuro posto da cui guidarla, in modo che tu possa navigare nel mare nebbioso.
Aggiunto 3 minuti più tardi:
io intanto porterò pane, acqua e vino rosso in abbondanza, perché tengano lontana la fame, ti darò vesti e ti manderò il vento, in modo che tu arrivi illeso in patria, se lo vogliono quegli dei che possiedono il cielo e hanno più potere di me per dare ordini e prendere decisioni".
Aggiunto 10 minuti più tardi:
mentre diceva così rabbrividì il costante odisseo luminoso, e le rispose con parole veloci: "tu che vuoi farmi passare con una zattera sull'abisso del mare invincibile e spaventoso, progetti altro, o dea, e non il ritorno. neppure le navi con un equilibrio perfetto ce la fanno, anche se accompagnate dal vento di zeus. no, se non hai il coraggio di giurarmi che non progetti nulla contro di me, non salirò sulla zattera, a costo di oppormi".
disse così, la dea luminosa sorrise e lo accarezzò con una mano, e disse...
Aggiunto 36 secondi più tardi:
io ti ho fatto la prima parte, ora devo andare perché il greco mi chiama, finisci tu, che non è troppo difficile!
ciao:hi