Nicolò macchiavelli e il Principe
Nicolò macchiavelli e il Principe
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Tra gli appunti del sito c'è questo. A te cosa serve di preciso?
Il 10 Dicembre 1513 viene annunciata la terminazione del Principe, un opuscolo che descriveva principalmente un nuovo tipo di principe. Si pensa sia stata scritta tra il luglio e il dicembre del 1513 e che la dedica a Lorenzo de Medici e il capitolo finale siano stati scritti posteriormente nel 1515. In un primo momento l'autore intendeva dedicare l'opera a Giuliano de Medici, figlio del Magnifico, successivamente però fu rivolta a Lorenzo per cercare un riavvicinamento alla vita politica di Firenze. L'opuscolo non fu stampato, ma circolava come un manoscritto in una cerchia molto ristretta di persone. Fu pubblicato solo nel 1532 a Firenze e a Roma suscitando molto scalpore. Pur essendo un'opera rivoluzionaria Il Principe si Può collegare a una precedente tradizione di trattatistica politica. Se da un lato l'opera di Machiavelli si può collegare ad una tradizione precedente, dall'altro però la rovescia radicalmente poichè i vecchi trattati mirano a fornire un'immagine ideale ed esemplare del regnante, mentre l'opera di Machiavelli guarda alla realtà effettuale delle cose e non a come esse dovrebbero o potrebbero essere, quindi propone al principe mezzi che gli consentono la conquista e il mantenimento dello stato e arriva anche a consigliare di essere buono, crudele, mentitore e dissimulatore quando le esigenze dello stato lo impongono. Il Principe è un'opera molto breve, scritta in forma concisa e incalzante ma densissima di pensiero. Si articola in 26 capitoli che recano dei titoli in latino. La materia è divisa in diverse sezioni: -I capitoli dal I all' XI esaminano i vari tipi di principato e cercano di individuare i mezzi che consentono di conquistarlo e di mantenerlo. Machiavelli distingue i principati ereditari da quelli nuovi. Questi ultimi possono essere misti o nuovi del tutto, a loro volta questi possono essere conquistati con la virtù o basandosi sulla fortuna. Poi tratta di coloro che giungono al principato attraverso scelleratezze, del principato civile, di come si debbano misurare le forze dei principati e dei principati ecclesiastici.
Il 10 Dicembre 1513 viene annunciata la terminazione del Principe, un opuscolo che descriveva principalmente un nuovo tipo di principe. Si pensa sia stata scritta tra il luglio e il dicembre del 1513 e che la dedica a Lorenzo de Medici e il capitolo finale siano stati scritti posteriormente nel 1515. In un primo momento l'autore intendeva dedicare l'opera a Giuliano de Medici, figlio del Magnifico, successivamente però fu rivolta a Lorenzo per cercare un riavvicinamento alla vita politica di Firenze. L'opuscolo non fu stampato, ma circolava come un manoscritto in una cerchia molto ristretta di persone. Fu pubblicato solo nel 1532 a Firenze e a Roma suscitando molto scalpore. Pur essendo un'opera rivoluzionaria Il Principe si Può collegare a una precedente tradizione di trattatistica politica. Se da un lato l'opera di Machiavelli si può collegare ad una tradizione precedente, dall'altro però la rovescia radicalmente poichè i vecchi trattati mirano a fornire un'immagine ideale ed esemplare del regnante, mentre l'opera di Machiavelli guarda alla realtà effettuale delle cose e non a come esse dovrebbero o potrebbero essere, quindi propone al principe mezzi che gli consentono la conquista e il mantenimento dello stato e arriva anche a consigliare di essere buono, crudele, mentitore e dissimulatore quando le esigenze dello stato lo impongono. Il Principe è un'opera molto breve, scritta in forma concisa e incalzante ma densissima di pensiero. Si articola in 26 capitoli che recano dei titoli in latino. La materia è divisa in diverse sezioni: -I capitoli dal I all' XI esaminano i vari tipi di principato e cercano di individuare i mezzi che consentono di conquistarlo e di mantenerlo. Machiavelli distingue i principati ereditari da quelli nuovi. Questi ultimi possono essere misti o nuovi del tutto, a loro volta questi possono essere conquistati con la virtù o basandosi sulla fortuna. Poi tratta di coloro che giungono al principato attraverso scelleratezze, del principato civile, di come si debbano misurare le forze dei principati e dei principati ecclesiastici.