Mi potete aiutare?!!
prova a immaginare la storia dell' amicizia tra due ragazzi\ragazze.scrivi come e quando si sono conosciui,quante volte alla settimana si vedono e cosa fanno insieme.
PER PIACERE.
GRAZIE
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Chiara, ti tocca aprire una domanda tua, non ti si puo' aiutare in un altro post, vai qui:
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Mi serve x domani e urgentissimo , un racconto storico inventato ambientato in italia nel 200-300 vi pregoooooo!
# 96Chiara :
Mi serve x domani e urgentissimo , un racconto storico inventato ambientato in italia nel 200-300 vi pregoooooo! non so cosa fare
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Mi serve x domani e urgentissimo , un racconto storico inventato ambientato in italia nel 200-300 vi pregoooooo! non so cosa fare
Qualche anno fa è stato pubblicato un libro di una scrittrice di origine ceca, Jarmila Ockayová: “Verrà la vita e avrà i tuoi occhi”. E’ un romanzo dai toni delicati, intensi, in cui gli avvenimenti paiono scritti a matita, rinvenibili immediatamente al di sotto dello scorrere dei pensieri che li accompagnano. La storia di due ragazze, Barbara e Stefania, della loro amicizia, del “male di esistere”, delle sue mille sfaccettature.
Barbara ha i capelli rossi, crespi, indisciplinati, i pensieri intrisi di simboli, miti, fiabe antiche. Intelligente, acuta, curiosa, apparentemente innamorata della gente e dello starci insieme; ama i libri di Kafka, di Dostoevskij, scrivere con la schiena appoggiata alla spalliera del letto, le ginocchia tirate su. La madre, morta che lei era ancora una bambina, la chiamava Teti, come la ninfa del mare sposa di Oceano.
Stefania cresce in montagna, una casa a ridosso di un frutteto di meli, una famiglia unita, radici solide. Non molto alta, sottile, capelli tagliati corti e un’idea della vita che transita attraverso i sensi, che si aggancia alle cose semplici, che i parametri del giusto e dell’ingiusto riescono ad orientare con facilità. Sensibile, pacata, introspettiva, fiduciosa verso il futuro, i suoi doni, le sue possibilità.
Si conoscono durante un breve viaggio, un pullman sgangherato, due posti vicini, la stessa meta. Si guardano con curiosità, complici, felici di quello strano gioco del destino; cominciano a parlare, a raccontarsi, a riconoscersi: la stessa fame di sogni, di ricerca; il mondo che le circonda, le aspettative, il passato. Stefania si è iscritta alla facoltà di psicologia, cerca una casa da affittare, non molto cara, non distante dalla città universitaria. Barbara ha lasciato la natia Venezia a diciannove anni, ha un impiego pubblico, vive in un piccolo attico che il padre ha comprato per lei. Il giorno in cui Teti ha visto morire la mamma, le onde, il panico, le mani che non riescono a muovere i remi, a portare la barca verso di lei.
Il viaggio dura due ore, abbastanza per prendere in considerazione l’idea di potersi fidare, di non volersi perdere, per sentirsi già un po’ amiche. E cosi, con la stessa naturalezza che aveva guidato le loro chiacchiere, Barbara si offre di ospitare Stefania nella propria casa.
http://www.personaedanno.it/index.php?option=com_content&view=article&id=21215
Barbara ha i capelli rossi, crespi, indisciplinati, i pensieri intrisi di simboli, miti, fiabe antiche. Intelligente, acuta, curiosa, apparentemente innamorata della gente e dello starci insieme; ama i libri di Kafka, di Dostoevskij, scrivere con la schiena appoggiata alla spalliera del letto, le ginocchia tirate su. La madre, morta che lei era ancora una bambina, la chiamava Teti, come la ninfa del mare sposa di Oceano.
Stefania cresce in montagna, una casa a ridosso di un frutteto di meli, una famiglia unita, radici solide. Non molto alta, sottile, capelli tagliati corti e un’idea della vita che transita attraverso i sensi, che si aggancia alle cose semplici, che i parametri del giusto e dell’ingiusto riescono ad orientare con facilità. Sensibile, pacata, introspettiva, fiduciosa verso il futuro, i suoi doni, le sue possibilità.
Si conoscono durante un breve viaggio, un pullman sgangherato, due posti vicini, la stessa meta. Si guardano con curiosità, complici, felici di quello strano gioco del destino; cominciano a parlare, a raccontarsi, a riconoscersi: la stessa fame di sogni, di ricerca; il mondo che le circonda, le aspettative, il passato. Stefania si è iscritta alla facoltà di psicologia, cerca una casa da affittare, non molto cara, non distante dalla città universitaria. Barbara ha lasciato la natia Venezia a diciannove anni, ha un impiego pubblico, vive in un piccolo attico che il padre ha comprato per lei. Il giorno in cui Teti ha visto morire la mamma, le onde, il panico, le mani che non riescono a muovere i remi, a portare la barca verso di lei.
Il viaggio dura due ore, abbastanza per prendere in considerazione l’idea di potersi fidare, di non volersi perdere, per sentirsi già un po’ amiche. E cosi, con la stessa naturalezza che aveva guidato le loro chiacchiere, Barbara si offre di ospitare Stefania nella propria casa.
http://www.personaedanno.it/index.php?option=com_content&view=article&id=21215
dai che è facile!
ti facciol'inizio per darti il via, poi continua tu!
tommaso e giuseppe erano nelle due squadre avversarie. Il primo, giocava in casa, nel campetto dell'oratorio, l'altro era il capitano della squadra ospite... ma, nonostante fossero apparentemente avversari, erano amici per la pelle ormai da tempo immemorabile.
si erano conosciuti il primo giorno di scuola delle elementari, e sul momento non avevano trovato niente di meglio che cominciare a picchiarsi. a breve, però, avevano imparato a conoscersi, e ora, ad ormai dieci anni di distanza...
se vuoi quando finisci lo posti e noi lo correggiamo!
ti facciol'inizio per darti il via, poi continua tu!
tommaso e giuseppe erano nelle due squadre avversarie. Il primo, giocava in casa, nel campetto dell'oratorio, l'altro era il capitano della squadra ospite... ma, nonostante fossero apparentemente avversari, erano amici per la pelle ormai da tempo immemorabile.
si erano conosciuti il primo giorno di scuola delle elementari, e sul momento non avevano trovato niente di meglio che cominciare a picchiarsi. a breve, però, avevano imparato a conoscersi, e ora, ad ormai dieci anni di distanza...
se vuoi quando finisci lo posti e noi lo correggiamo!