Me lo potete fare più infantile...cioè cambiare le parole ..mettere delle parole più facili...se c'è ne bisogno tagliate dei pezzi!!!SL LA TRAMA!!!

robydy
me lo potete fare più infantile...cioè cambiare le parole ..mettere delle parole più facili...se c'è ne bisogno tagliate dei pezzi!!grazie!!! SL LA TRAMA!!!!

Aggiunto 47 secondi più tardi:

Trama: Narra la storia di un ragazzino, Homer Macauley, e della sua straordinaria famiglia: la madre, rimasta vedova ma piena di fede nella vita e negli uomini; il fratellino Ulisses, di quattro anni, che va alla scoperta del mondo con curiosità e passione per tutte le cose; Marcus, il fratello maggiore, che si trova lontano a combattere e che, con la sua assenza, carica Homer di nuove responsabilità; la sorella Bess che suona il piano e che sembra inseparabile dalla sua amica, Mary Arena, fidanzata di Marcus.In mezzo a queste figure non manca il padre, Matthew Macauley, scomparso, ma così vivo nel ricordo da apparire talvolta alla moglie e da parlare con lei; così vivo inoltre nei suoi figli che, per quanto diversi, gli assomigliano tutti perché tutti sono, come lui, moralmente grandi. Homer, che ha quattordici anni e frequenta la scuola superiore, deve mettersi a lavorare per aiutare economicamente la famiglia: viene assunto come fattorino del telegrafo e svolgerà il suo lavoro con grande entusiasmo. Ma quando deve portare telegrammi che annunciano la morte di soldati in guerra, è come se per la prima volta lui, vissuto in una famiglia sempre serena, scoprisse la sofferenza, una sofferenza di fronte a cui non può fare nulla e che risulta proprio per questo difficile da accettare. Il suo universo risulta sconvolto dall’esperienza del lavoro, che gli fa conoscere la realtà nei suoi diversi aspetti facendolo uscire dal guscio protettivo della famiglia e introducendolo nel mondo degli adulti. Nei suoi momenti di smarrimento alcune figure lo aiutano a crescere e a capire: la madre lo rassicura con la sua presenza costante e con la sua religiosa convinzione che «i buoni cercheranno sempre di scacciare il dolore dal mondo»; Spangler, il capufficio, con la grande fiducia che ripone in lui; Grogan, il telegrafista del turno di notte, con la spontaneità dei suoi sfoghi; la signorina Hicks con il fervore con cui svolge il compito quotidiano di educare. Homer diventa grande, ma rimane pur sempre un ragazzino che si diverte a correre in bicicletta, rimpiange le partite a pallone, vuole a tutti i costi vincere la corsa a ostacoli, sente il bisogno di scherzare, sta a contemplare Elena, la sua bellissima compagna di scuola. Fanno eccezione Byfield, l’allenatore bugiardo e disonesto, e il signor Covington, il proprietario del negozio di articoli sportivi, opportunista e meschino. Figure, queste, che hanno la funzione di far risaltare meglio l’innocenza di tutte le altre: innocente infatti non è soltanto il piccolo Ulisses, che nella pienezza della sua infanzia è il simbolo di questa qualità; innocente è anche Spangler che bacia una ragazza sconosciuta solo perché il suo bellissimo volto esprime una profonda solitudine o che si innamora perdutamente di Diana, la ragazza vanesia che senza sosta gli dichiara il suo amore; innocente è Grogan, nel suo ubriacarsi e nel suo chiedere aiuto e compagnia a Homer; innocente è Cris il Grosso, alto e forte, ma con un cuore da bambino. Sono d’altra parte proprio i bambini, i personaggi che ci regalano alcune scene indimenticabili: Ulisses che saluta con la mano il negro sul treno; Auggie che vende i giornali e li piega con atteggiamento da professionista; Lionel, il bambino handicappato che in biblioteca si ferma ad ammirare quei meravigliosi libri che non sa leggere; Enoch, il ragazzo più scatenato del villaggio, che muore dalla voglia di giocare e di sfogare il suo temperamento esuberante. In questo mondo di bambini anche rubare albicocche «non è peccato» come spiega Auggie, ma è un gioco cui lo stesso Henderson, il vecchio e burbero proprietario del giardino, sembra prendere parte. Nell'universo dell’innocenza non c’è posto per il male, tant’è vero che Hubert, il rivale di Homer nella corsa a ostacoli, mostra nei suoi confronti grande lealtà, e Byfield, che rappresenta come abbiamo visto la corruzione, viene svergognato da tutti. D’altra parte secondo la madre di Homer «i cattivi non sanno di essere cattivi, e perciò sono innocenti» e gli errori sono «meravigliosi» se ci danno la possibilità di capire e di migliorare. Questa tensione verso il bene è presente in Homer stesso che desidera un mondo diverso, un mondo migliore, gente migliore, un modo migliore di fare le cose. La commedia umana rappresenta quindi un mondo ideale, senza difetti e senza contrasti, dove tutti sono buoni e puri ed esprimono nobili sentimenti e grande umanità, un paradiso perduto verso cui il lettore non può non sentire profonda nostalgia. In esso ogni aspetto negativo della vita sembra scomparire o diventare comunque più leggero. Perfino la guerra che infuria nel mondo, e che porta ovunque dolore e morte, viene vista senza eccessiva tragicità. Certo le ragioni della guerra sono assurde, osserva Homer, come spiega Grogan: questi elementi opposti lottano in tutto il corpo dell’umanità e così succedono le guerre. Per questo non bisogna odiare il nemico, ma cercare, come scrive Marcus nella sua lettera di addio, di distruggere il nemico che c’è in ciascuno di noi. Se il male è nell’uomo, all’uomo spetta il compito di combatterlo e di eliminarlo. È con questo messaggio di speranza che si chiude il romanzo: Tobey, l’orfano, prende il posto dell’amico scomparso e trova finalmente quella famiglia che ha sempre desiderato; tutti lo accolgono con affetto ed entrano verso la casa.

Risposte
coltina
Trama: Narra la storia di Homer Macauley, di 14 anni, e della sua famiglia composta dalla mamma, senza marito ma molto positiva; il fratellino di 4 anni Ulisses, molto curioso; il fratello maggiore, marcus, che è in guerra e ha lasciato a Homer il compito di "uomo di casa"; la sorella Bess, pianista e la sua amica Mary Arena, fidanzata di Marcus.
C'è anche il padre, Matthew Macauley, che, anche se morto, compare ogni tanto alla moglie e le parla; anche i ragazzi lo ricordano spesso e hanno il suo stesso senso di responsabilità e morale
Homer frequenta la scuola superiore, ma deve trovarsi un lavoro per aiutare la famiglia e si fa assumere come fattorino del telegrafo. Quando però deve consegnare alle famiglie telegrammi che annunciano la morte di un caro allora capisce cos'è davvero la sofferenza. Allora smette di essere un ragazzo e diventa adulto.
Per fortuna non è solo: vicino a lui, ad aiutarlo, ci sono la madre, molto religiosa, il capufficio, che si fida molto di lui; il telegrafista del turno di notte, la signorina Hicks, la sua insegnante, che ha una grande passione pe ril suo lavoro.
Homer diventa grande, ma si diverte ancora a correre in bicicletta, vuole a tutti i costi vincere la corsa a ostacoli, ed è innamorato di Elena, la sua bellissima compagna di scuola.
Nel libro ci sono anche molti personaggi negativi, come l’allenatore bugiardo e disonesto, e il signor Covington, il proprietario del negozio di articoli sportivi. un imbroglione che si approfitta degli altri. Questi personaggi fanno risaltare meglio l'innocenza dei bambini del romanzo, che, ad esempio, rubano le albicocche per gioco, senza che il proprietario del frutteto si arrabbi perchè capisce la loro innocenza.
Nell'universo dell’innocenza non c’è posto per il male, tant’è vero che Hubert, il rivale di Homer nella corsa a ostacoli, mostra nei suoi confronti grande lealtà, e il meschino allenatore viene smascherato da tutti.
Homer però rimane sempre un ragazzo buono, convinto che si possa migliorare il mondo. Il messaggio del libro è che tutto può essere meno duro e assurdo se si ha un animo onesto e positivo.

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