Manzoniiiiiiiiii
motivazioni che spingono Manzoni a far finta di aver trovato il manoscritto di uno scrittore anonimo del 600
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L’artificio del “manoscritto ritrovato” è un meccanismo narrativo molto antico e spesso usato dagli scrittori di romanzi (ad esempio, da Cervantes nel Don Chisciotte). Con questo artificio il narratore finge di non essere lui l’autore della storia raccontata, ma di averla ritrovata in un testo altrui (perlopiù manoscritto e autografo) e di volersene fare “editore”. Anche Walter Scott vi ricorre nell’Ivanhoe, fingendo di aver trovato notizia dei fatti raccontati in antichi documenti scozzesi e di averli poi rielaborati in una forma più adatta a un moderno lettore inglese. Manzoni, che si ispirò per l’impianto narrativo dei Promessi Sposi al “romanzo storico” di Scott, adottò anch’egli l’artificio del manoscritto ritrovato, fingendo (nell’Introduzione al romanzo) di aver trascritto la storia dei due “promessi” dallo “scartafaccio” di un anonimo cronista del Seicento, dopo averne cambiato la “dicitura”, antiquata e baroccheggiante, in un linguaggio accessibile al pubblico contemporaneo. Ma lo scrittore sfrutta le risorse dell’artificio in modo assolutamente originale. Da un lato, il manoscritto secentesco viene proposto come un “documento storiografico”, che serve ad attestare –come avviene anche in Scott- la veridicità e l’attendibilità della vicenda narrata e dunque a coinvolgere la fiducia del lettore. Dall’altro, la finzione del “doppio” narratore (l’autore, cioè l’Anonimo che ha scritto in origine la storia di Renzo e Lucia, e l’editore, cioè colui che l’ha “riscritta” e pubblicata) consente allo scrittore di creare un duplice piano prospettico: quello relativo alla vicenda narrata (della quale è responsabile l’Anonimo, che svolge il “filo della storia”) e quello della riflessione critica su di essa (della quale è responsabile l’“editore”, che tante volte interrompe quel filo e dà spazio a varie forme di “commento”). Mediante questa tecnica narrativa confluivano nei Promessi Sposi i principali sottogeneri del romanzo europeo contemporaneo: il romanzo storico alla Scott, il “romanzo filosofico” dei francesi e l’“antiromanzo”, sul modello dell’irlandese Laurence Sterne.
Fonte: http://www.internetculturale.it/opencms/directories/ViaggiNelTesto/manzoni/b20.html
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