L'isola di Ogigia

mirellamiry
Ciao ragazzi per favore mi fate la versione in prosa de " L'isola di Ogigia" dal verso 50 al 150
Questa tenendo in mano, volò il potente Argheifonte.

Sulla Pieria balzato, piombò dal cielo sul mare;

e si slanciò sull’onde, come il gabbiano,

che negli abissi paurosi del mare instancabile,

i pesci cacciando, fitte l’ali bagna nell’acqua salata;

simile a questo, sui flutti infiniti Ermete correva
Ma quando arrivò nell’isola lontana,

allora, dal livido mare balzato sul lido,

andava, finché fu alla grande spelonca, dove la ninfa

trecce belle abitava: e la trovò ch’era in casa.

Gran fuoco nel focolare bruciava e lontano un odore

di cedro e di fissile tuia odorava per l’isola,

ardenti; lei dentro, cantando con bella voce

e pecorrendo il telaio con spola d’oro, tesseva.

Un bosco intorno alla grotta cresceva, lussureggiante:

ontano, pioppo e cipresso odoroso.

Qui uccelli dall’ampie ali facevano il nido,

ghiandaie, sparvieri, cornacchie che gracchiano a lingua distesa,

le cornacchie marine, cui piace la vita del mare.

Si distendeva intorno alla grotta profonda

una vite domestica, florida, feconda di grappoli.

Quattro polle sgorgavano in fila di limpida acqua,

una vicina all’altra, ma in parti opposte volgendosi.

Intorno molli prati di viola e di sedano

erano in fiore; a venir qui anche un nume immortale

doveva incantarsi guardando, e godere nel cuore

(manca pezzo da verso 75 a 105, faniente)

Dice dunque [Zeus] che un uomo c’è qui, su tutti infelice,

quanti eroi intorno alla rocca di Priamo lottarono

nove anni, e al decimo anno, distrutta la rocca, partirono

verso la patria: ma nel ritorno offesero Atena,

che contro di loro scagliò mal vento e flutti giganti.

Poi tutti gli altri perirono, i suoi forti compagni;

lui il vento e l’onda, spingendolo, gettarono qui.

Questo Zeus ti comanda di far partire al più presto.
ecc

Risposte
coltina
100 versi sono un po' troppo...te la comincio.

il potente Argheifonte volo tenendola in mano. atterrato sulla Pieira si tuffò in mare, si lanciò sulle onde come un gabbiano che, cacciando i pesci fra le profondità del mare tenebroso, bagna le ali piene di enne nell'acqua salata.
Ermes correva veloce ome quest'animale sopra le onde, ma quando arrivò nella lontana isola allora si diresse sulla spiaggia lasciando il mare scuro, finchè arrivò alla grande grotta, dove abitava la ninfa dalle belle trecce: e la trovò in casa.

Aggiunto 1 ore 16 minuti più tardi:

nel focolare c'era un grande fuoco e per tutta l'isola si spandeva il profumo del cedro e della tia bruciati nel fuoco; lei, dentro la grotta tesseva al telaio con un filo d'oro, cantando con la sua bella voce.
intorno alal grotta cresceva un bosco rigoglioso con ontani, cipressi e cedri profumati. qui facevano il nido uccelli dalle grandi ali, ghiandaie, sparvieri cornacchie che gracchiano forte, cornacchie marine a cui piace il mare.
intorno alla grotta cresceva la vite rigogliosa, piena di grappoli d'uva. quattro sorgenti di acqua limpida sgorgavano in fila, vicine fra loro ma dirigendosi in quattro direzioni diverse.
intorno c'erano bellissimi prati fioriti di viole e sedano; venendo qui anche un dio rimaneva incantato dallo spettacolo e gioiva in cuor suo

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