L'Infinito! =(
ciao ragazzi
qualcuno saprebbe dirmi gentilmente qualcosa sull'analisi denotativa dell'"Infinito" di Leopardi?
Ho provato a cercare negli appunti ma trovo solo parafrasi e commenti a me servirebbe:
il motivo ispiratore,la struttura metrica,le figure metriche dei primi 5 versi,la rilevazione del tema di ogni strofa,e le figure retoriche...:con
grazie in anticipo a chi mi aiuterà :love
qualcuno saprebbe dirmi gentilmente qualcosa sull'analisi denotativa dell'"Infinito" di Leopardi?
Ho provato a cercare negli appunti ma trovo solo parafrasi e commenti a me servirebbe:
il motivo ispiratore,la struttura metrica,le figure metriche dei primi 5 versi,la rilevazione del tema di ogni strofa,e le figure retoriche...:con
grazie in anticipo a chi mi aiuterà :love
Risposte
Prego ;)
Alla prossima :hi
Alla prossima :hi
grazie mille :thx
L'infinito
Sempre caro mi fu quest'ermo colle
E questa siepe, che da tanta parte
Dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando,interminati
Spazi di là da quella e sovrumani
Silenzi e profondissima quiete
Io nel pensier mi fingo, ove per poco
Il cor non si spaura.
E come il vento
Odo stormir fra queste piante, io quello
Infinito silenzio a questa voce vo comparando:
e mi sovvien l'eterno, e le morte stagioni, e la
presente viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s'annega il pensier mio:
e il naufragar m'è dolce in questo mare.
Analisi denotativa
Mi è stato sempre caro questo colle solitario (ermo) e questa siepe che impedisce di vedere (il guardo esclude) l'orizzonte più lontano (ultimo).Ma sedendo e contemplando mi creo nella mente (io nel pensier mi fingo),al di là della siepe, spazi sconfinati, silenzi sconfinati e una quiete profondissima e in tutto ciò il cuore sembra quasi smarrirsi (si spaura).
E nel momento in cui sento stormire il vento tra queste piante io metto a confronto quel silenzio infinito con la voce del vento e mi torna in mente (mi sovvien) l'idea di eternità, il passato lontano (le morte stagioni)e il presente (la presente e viva, sottintesa stagione)e il rumore di ciò che è vivo. Così tra queste sensazioni immense il mio pensiero immerge totalmente e per me è piacevole naufragare in questo mare.
Struttura metrica
15 endecasillabi privi di rima (sciolti)
e senza legami di strofe;
numerosi enjambement attraverso i quali si formano altri versi , non corrispondenti agli endecasillabi ma ai concetti.
Analisi connotativa
Idea centrale: l'immaginazione va oltre la realtà, il presente, oltre ciò che si vede realmente con gli occhi o ciò che si sente. Attraverso di essa si percepisce ciò che è indefinito, fino ad arrivare all' idea di infinito, non raggiungibile con i sensi, ma attraverso l'analisi delle sfere semantiche, di alcune figure retoriche, e di alcuni termini particolari (per es. gli aggettivi determinativi questo/quello).
Parole indefinite
Infinito
Ermo
Interminati
Sovrumani
Infinito
Eterno
Immensità
VERSI CHE RIMANDANO ALL'INFINITO SPAZIALE: versi 2,3,4,5,6,7,8
VERSI CHE RIMANDANO ALL'INFINITO TEMPORALE: versi 8,9,10,11,12,13
La metafora del mare: il mare è simbolo dell'infinito (questa immensità).
L'uso dell'aggettivo indeterminativo
All'inizio "questo" connota il reale, "quello" tutto ciò che è indefinito, ma alla fine il reale non esiste più, il poeta è immerso nella dimensione immaginaria ed è l'unica dimensione possibile (perciò diventa "questa" ).
REALTA' SENSIBILE: quest'ermo colle - questa siepe
DIMENSIONE DELL'IMMAGINARIO: interminati spazi di là da quella -
RITORNO DEI SENSI: tra queste piante
CONFRONTO TRA LE DUE DIMENSIONI: quello infinito silenzio - questa voce
PREDOMINIO DELL'IMMAGINAZIONE: questa immensità - questo mare
Sempre caro mi fu quest'ermo colle
E questa siepe, che da tanta parte
Dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando,interminati
Spazi di là da quella e sovrumani
Silenzi e profondissima quiete
Io nel pensier mi fingo, ove per poco
Il cor non si spaura.
E come il vento
Odo stormir fra queste piante, io quello
Infinito silenzio a questa voce vo comparando:
e mi sovvien l'eterno, e le morte stagioni, e la
presente viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s'annega il pensier mio:
e il naufragar m'è dolce in questo mare.
Analisi denotativa
Mi è stato sempre caro questo colle solitario (ermo) e questa siepe che impedisce di vedere (il guardo esclude) l'orizzonte più lontano (ultimo).Ma sedendo e contemplando mi creo nella mente (io nel pensier mi fingo),al di là della siepe, spazi sconfinati, silenzi sconfinati e una quiete profondissima e in tutto ciò il cuore sembra quasi smarrirsi (si spaura).
E nel momento in cui sento stormire il vento tra queste piante io metto a confronto quel silenzio infinito con la voce del vento e mi torna in mente (mi sovvien) l'idea di eternità, il passato lontano (le morte stagioni)e il presente (la presente e viva, sottintesa stagione)e il rumore di ciò che è vivo. Così tra queste sensazioni immense il mio pensiero immerge totalmente e per me è piacevole naufragare in questo mare.
Struttura metrica
15 endecasillabi privi di rima (sciolti)
e senza legami di strofe;
numerosi enjambement attraverso i quali si formano altri versi , non corrispondenti agli endecasillabi ma ai concetti.
Analisi connotativa
Idea centrale: l'immaginazione va oltre la realtà, il presente, oltre ciò che si vede realmente con gli occhi o ciò che si sente. Attraverso di essa si percepisce ciò che è indefinito, fino ad arrivare all' idea di infinito, non raggiungibile con i sensi, ma attraverso l'analisi delle sfere semantiche, di alcune figure retoriche, e di alcuni termini particolari (per es. gli aggettivi determinativi questo/quello).
Parole indefinite
Infinito
Ermo
Interminati
Sovrumani
Infinito
Eterno
Immensità
VERSI CHE RIMANDANO ALL'INFINITO SPAZIALE: versi 2,3,4,5,6,7,8
VERSI CHE RIMANDANO ALL'INFINITO TEMPORALE: versi 8,9,10,11,12,13
La metafora del mare: il mare è simbolo dell'infinito (questa immensità).
L'uso dell'aggettivo indeterminativo
All'inizio "questo" connota il reale, "quello" tutto ciò che è indefinito, ma alla fine il reale non esiste più, il poeta è immerso nella dimensione immaginaria ed è l'unica dimensione possibile (perciò diventa "questa" ).
REALTA' SENSIBILE: quest'ermo colle - questa siepe
DIMENSIONE DELL'IMMAGINARIO: interminati spazi di là da quella -
RITORNO DEI SENSI: tra queste piante
CONFRONTO TRA LE DUE DIMENSIONI: quello infinito silenzio - questa voce
PREDOMINIO DELL'IMMAGINAZIONE: questa immensità - questo mare
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