La regina Didone : dalla passione amorosa..
descivi in prosa la passione d'amore di didone per enea dal punto di vista del consiglio degli anziani di Cartagine.
Miglior risposta
ok, ma questo sembra un pezzo di teatro :D
quindi tutti i "noi" diventano "il consiglio degli anziani " in terza persona.
quindi
La regina, ormai tormentata da un grande affanno, nutre un sentimento d'amore dentro di sè che la fa soffrire ed è divorata da un dilemma interiore (un fuoco cieco). Il consiglio degli anziani vede come la regina Didone abbia dimenticato i suoi doveri: non vengono più costruite mura e torri , le opere iniziate rimangono incomplete , i giovani non si esercitano più nelle armi. Ella sembra essere diventata pazza da quando l'ospite è entrato nel palazzo: continuamente offre sacrifici e interroga gli dei per sapere se il loro vincolo nuziale sarà benedetto. Inoltre, gli anziani guardano con occhio critico il tempo che la regina e lo straniero passano insieme, durante il quale Didone mostra il palazzo e i suoi segreti ad Enea e si fa narrare le sue avventure.
circa così, se ho capito cosa voleva la tua prof :)
quindi tutti i "noi" diventano "il consiglio degli anziani " in terza persona.
quindi
La regina, ormai tormentata da un grande affanno, nutre un sentimento d'amore dentro di sè che la fa soffrire ed è divorata da un dilemma interiore (un fuoco cieco). Il consiglio degli anziani vede come la regina Didone abbia dimenticato i suoi doveri: non vengono più costruite mura e torri , le opere iniziate rimangono incomplete , i giovani non si esercitano più nelle armi. Ella sembra essere diventata pazza da quando l'ospite è entrato nel palazzo: continuamente offre sacrifici e interroga gli dei per sapere se il loro vincolo nuziale sarà benedetto. Inoltre, gli anziani guardano con occhio critico il tempo che la regina e lo straniero passano insieme, durante il quale Didone mostra il palazzo e i suoi segreti ad Enea e si fa narrare le sue avventure.
circa così, se ho capito cosa voleva la tua prof :)
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okay grazie mille:)
Decidi tu! se ti sembra vada bene ok, altrimenti aggiungici altri dettagli/spiegazioni
devo aggiungere qualcos'altro o va bene cosi'?
la regina, ormai tormentata da un grande affanno, nutre un sentimento d'amore dentro di sè che la fa soffrire ed è divorata da un dilemma interiore (un fuoco cieco) ma noi del consiglio degli anziani , abbiamo notato che la regina Didone ha dimenticato i suoi doveri , non vengono più costruite mura e torri , le opere iniziate rimangono incomplete , i giovani non si esercitano più nelle armi ...sembra essere diventata Pazza da quando l'ospite straordinario è entrato nel nostro palazzo, mostrandoci il suo volto! Che forza nell'animo e nelle armi! Credo che sia davvero di stirpe divina e non per un'ingannevole illusione! La paura mostra gli animi paurosi. Quale destino lo ha agitato! Narrava di tristi battaglie! ... manca qualcosa?
Devi metterti nei panni del consiglio degli anziani, vedere con il loro occhi la scena e scriverla in prosa.
Il consiglio è contrario all'amore di Didone per Enea e per questo tutti i suoi gesti e i suoi sentimenti sono visti in malo modo, in particolare come follia.
Quindi il testo che ti deve venire fuori è una prosa in cui riprendi (parafrasando) i motivi e le descrizioni della poesia e in cui sottolinei come i gesti di Didone siano storpiati dagli occhi degli anziani: loro non la vedono come una donna innamorata ma come una pazza.
Il consiglio è contrario all'amore di Didone per Enea e per questo tutti i suoi gesti e i suoi sentimenti sono visti in malo modo, in particolare come follia.
Quindi il testo che ti deve venire fuori è una prosa in cui riprendi (parafrasando) i motivi e le descrizioni della poesia e in cui sottolinei come i gesti di Didone siano storpiati dagli occhi degli anziani: loro non la vedono come una donna innamorata ma come una pazza.
Ma la regina, ormai tormentata da un grande affanno, nutre un sentimento d'amore dentro di sè che la fa soffrire ed è divorata da un dilemma interiore (un fuoco cieco).
Le tornano in mente il grande valore dell'eroe e la memorabile storia della sua stirpe: non riesce a dimenticare, poichè li porta impressi nel cuore, il volto e il racconto dell'eroe (Enea); l'affanno non le concede di dormire.
L'aurora del giorno successivo illuminava le terre con la luce del sole e aveva già allontanato dal cielo l'umidità della notte, quando (Didone), già turbata, parla con la sorella con cui va d'accordo: "Anna, sorella, non sai che sogni mi tengono sveglia e mi angosciano! Che ospite straordinario è entrato nel nostro palazzo, mostrandoci il suo volto! Che forza nell'animo e nelle armi! Credo che sia davvero di stirpe divina e non per un'ingannevole illusione! La paura mostra gli animi paurosi. Quale destino lo ha agitato! Narrava di tristi battaglie! Se non avessi preso la decisione irremovibile e fissa nel cuore di non volermi unire a nessuno in matrimonio, dopo che il mio primo amore (Sicheo) deluse con la morte le mie aspettative di una vita felice, se non odiassi il letto nuziale e le fiaccole del corteo di nozze, forse solo per lui (Enea), potrei peccare rompendo la mia promessa.
la parafrasi che ho scritto è questa , non l'ho scritta io l'ho trovata su internet. Mi avete scritto in 2 ma non capisco,quello che devo fare ..
Le tornano in mente il grande valore dell'eroe e la memorabile storia della sua stirpe: non riesce a dimenticare, poichè li porta impressi nel cuore, il volto e il racconto dell'eroe (Enea); l'affanno non le concede di dormire.
L'aurora del giorno successivo illuminava le terre con la luce del sole e aveva già allontanato dal cielo l'umidità della notte, quando (Didone), già turbata, parla con la sorella con cui va d'accordo: "Anna, sorella, non sai che sogni mi tengono sveglia e mi angosciano! Che ospite straordinario è entrato nel nostro palazzo, mostrandoci il suo volto! Che forza nell'animo e nelle armi! Credo che sia davvero di stirpe divina e non per un'ingannevole illusione! La paura mostra gli animi paurosi. Quale destino lo ha agitato! Narrava di tristi battaglie! Se non avessi preso la decisione irremovibile e fissa nel cuore di non volermi unire a nessuno in matrimonio, dopo che il mio primo amore (Sicheo) deluse con la morte le mie aspettative di una vita felice, se non odiassi il letto nuziale e le fiaccole del corteo di nozze, forse solo per lui (Enea), potrei peccare rompendo la mia promessa.
la parafrasi che ho scritto è questa , non l'ho scritta io l'ho trovata su internet. Mi avete scritto in 2 ma non capisco,quello che devo fare ..
Ciao! Il testo che hai inviato e' poesia. Secondo me devi fare la parafrasi... come avrai già fatton per 'Iliade e l'Odissea. Anche l'Enedide (da cui è tratto questo testo)e' poesia epica.
Come ben saprai, il consiglio degli anziani non era per niente contento dell'amore di Didone per Enea..
In questo testo puoi vedere come i sentimenti di Didone vengano presi per follia "che giovano all'invasata i voti e i templi? ", "Arde l'infelice Didone e vaga per tutta la città, invasata" ecc ecc
come sia malvisto il suo desiderio di conoscere la volontà degli dei attraverso sacrifici e preghiere, per sapere se la loro unione sarebbe stata benedetta dagli dei oppure no:
"Prima si recano nei templi, e implorano la pace sulle are; sacrificano secondo il rito scelte pecore bidenti
[..] a Giunone prima di tutti, che tutela i vincoli nuziali.
La bellissima Didone, [..]la versa tra le corna d'una candida giovenca, [..] e aperto il petto delle vittime consulta col respiro sospeso le viscere palpitanti."
e infine come sia malvisto anche tutto il tempo trascorso da loro due insieme: prima Didone viene descritta come una cerva che sebbene ferita, continua a inseguire il suo cacciatore (ovvero che questa "frequentazione" non porterà a nulla di buono), poi racconta di come lei gli mostri tutto il palazzo e gli chieda mille volte di raccontarle le sue imprese e infine descrive come la notte lei sia consumata dal desiderio, tanto da non riuscire a dormire
"Poi, appena si congedano, e la luna a sua volta oscurandosi
nasconde la luce, e le stelle calanti conciliano il sonno,
si tormenta sola nel vuoto palazzo, e giace sui tappeti
abbandonati"
ovvio che questo non è un testo in prosa, ma spero di averti dato qualche spunto utile!
In questo testo puoi vedere come i sentimenti di Didone vengano presi per follia "che giovano all'invasata i voti e i templi? ", "Arde l'infelice Didone e vaga per tutta la città, invasata" ecc ecc
come sia malvisto il suo desiderio di conoscere la volontà degli dei attraverso sacrifici e preghiere, per sapere se la loro unione sarebbe stata benedetta dagli dei oppure no:
"Prima si recano nei templi, e implorano la pace sulle are; sacrificano secondo il rito scelte pecore bidenti
[..] a Giunone prima di tutti, che tutela i vincoli nuziali.
La bellissima Didone, [..]la versa tra le corna d'una candida giovenca, [..] e aperto il petto delle vittime consulta col respiro sospeso le viscere palpitanti."
e infine come sia malvisto anche tutto il tempo trascorso da loro due insieme: prima Didone viene descritta come una cerva che sebbene ferita, continua a inseguire il suo cacciatore (ovvero che questa "frequentazione" non porterà a nulla di buono), poi racconta di come lei gli mostri tutto il palazzo e gli chieda mille volte di raccontarle le sue imprese e infine descrive come la notte lei sia consumata dal desiderio, tanto da non riuscire a dormire
"Poi, appena si congedano, e la luna a sua volta oscurandosi
nasconde la luce, e le stelle calanti conciliano il sonno,
si tormenta sola nel vuoto palazzo, e giace sui tappeti
abbandonati"
ovvio che questo non è un testo in prosa, ma spero di averti dato qualche spunto utile!
Se mi stai chiedendo il testo,è questo , altrimenti non capisco perchè non è una poesia
Con queste parole infiammò l'animo ardente d'amore,
diede speranza alla mente dubbiosa, e dissolse il pudore.
Prima si recano nei templi, e implorano la pace
sulle are; sacrificano secondo il rito scelte pecore bidenti
a Cerere legislatrice e a Febo e al padre Lieo,
a Giunone prima di tutti, che tutela i vincoli nuziali.
La bellissima Didone, tenendo nella destra una coppa,
la versa tra le corna d'una candida giovenca, o s'aggira
davanti alle statue degli dei tra le ricche are,
e rinnova il giorno con doni, e aperto il petto
delle vittime consulta col respiro sospeso le viscere palpitanti.
Oh ignare menti dei profeti! che giovano all'invasata
i voti e i templi? Frattanto una dolce fiamma
divora le midolla, e tacita vive la ferita nel cuore.
Arde l'infelice Didone e vaga per tutta la città,
invasata; quale una cerva colpita da una freccia,
che un pastore inseguendola incauta trafisse con dardi
da lontano nei boschi cretesi, e le lasciò dentro l'alato ferro,
ignaro; quella percorre in fuga le selve e le balze
dittee; ma non si distacca dal fianco l'asta mortale.
Ora conduce Enea con sé attraverso le mura,
e mostra le ricchezze sidonie e la città preparata;
comincia a parlare, e a metà del discorso s'arresta;
ora sul calare del sole desidera un nuovo convito,
e chiede, folle, di udire ancora una volta i travagli
di Troia, e ancora una volta pende dalle labbra del narratore.
Poi, appena si congedano, e la luna a sua volta oscurandosi
nasconde la luce, e le stelle calanti conciliano il sonno,
si tormenta sola nel vuoto palazzo, e giace sui tappeti
abbandonati: lui, lontana. Iontano ascolta e vede;
o tiene in grembo Ascanio, presa dall'immagine
del padre, per cercare di ingannare così l'indicibile amore.
Le torri cominciate non crescono, la gioventù non si esercita
nelle armi, e non allestiscono porti o sicuri bastioni
per la guerra; pendono interrotte le opere e la superba
crescita delle mura, e le loro impalcature che uguagliano il
cielo.
Con queste parole infiammò l'animo ardente d'amore,
diede speranza alla mente dubbiosa, e dissolse il pudore.
Prima si recano nei templi, e implorano la pace
sulle are; sacrificano secondo il rito scelte pecore bidenti
a Cerere legislatrice e a Febo e al padre Lieo,
a Giunone prima di tutti, che tutela i vincoli nuziali.
La bellissima Didone, tenendo nella destra una coppa,
la versa tra le corna d'una candida giovenca, o s'aggira
davanti alle statue degli dei tra le ricche are,
e rinnova il giorno con doni, e aperto il petto
delle vittime consulta col respiro sospeso le viscere palpitanti.
Oh ignare menti dei profeti! che giovano all'invasata
i voti e i templi? Frattanto una dolce fiamma
divora le midolla, e tacita vive la ferita nel cuore.
Arde l'infelice Didone e vaga per tutta la città,
invasata; quale una cerva colpita da una freccia,
che un pastore inseguendola incauta trafisse con dardi
da lontano nei boschi cretesi, e le lasciò dentro l'alato ferro,
ignaro; quella percorre in fuga le selve e le balze
dittee; ma non si distacca dal fianco l'asta mortale.
Ora conduce Enea con sé attraverso le mura,
e mostra le ricchezze sidonie e la città preparata;
comincia a parlare, e a metà del discorso s'arresta;
ora sul calare del sole desidera un nuovo convito,
e chiede, folle, di udire ancora una volta i travagli
di Troia, e ancora una volta pende dalle labbra del narratore.
Poi, appena si congedano, e la luna a sua volta oscurandosi
nasconde la luce, e le stelle calanti conciliano il sonno,
si tormenta sola nel vuoto palazzo, e giace sui tappeti
abbandonati: lui, lontana. Iontano ascolta e vede;
o tiene in grembo Ascanio, presa dall'immagine
del padre, per cercare di ingannare così l'indicibile amore.
Le torri cominciate non crescono, la gioventù non si esercita
nelle armi, e non allestiscono porti o sicuri bastioni
per la guerra; pendono interrotte le opere e la superba
crescita delle mura, e le loro impalcature che uguagliano il
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Ciao! Hai un testo in poesia da cui partire? Prova a inviare quello...ciao
Aggiunto più tardi:
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Aggiunto 2 secondi più tardi:
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Aggiunto 1 minuto più tardi:
Chiedo scusa ho inoltrato più volte la stessa risposta...
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Si ma io non ho capito come si fa . infatti volevo che qualcuno mi aiutasse a iniziarlo e poi lo continuavo io
Ciao coconut,
dovresti fornire tu una descrizione in prosa e noi ti aiutiamo con le correzioni.
Ciao,
Giorgia.
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Ciao,
Giorgia.