I 4 sensi della scrittura di Dante
Ciao,volevo sapere se qualcuno può spiegarmi in maniera chiara e semplice i 4 sensi della scrittura di Dante,soprattutto il senso anagogico.
Grazie mille,mi togliereste un grande peso..ahaha
Grazie mille,mi togliereste un grande peso..ahaha
Risposte
Grazie mille!
Semplice e chiaro come chiedevo.
Semplice e chiaro come chiedevo.
Prova a vedere qui:
- http://pensieri-di-gandalf.blogspot.it/2012/04/i-quattro-sensi-delle-scritture-dante.html?m=1
Inoltre,leggi anche qui:
I possibili sensi elencati da Dante sono quattro: a quello letterale si aggiungono infatti il senso «allegorico», quello «morale» e quello «anagogico». Dante precisa però che i testi, sacri o profani, possono essere interpretati al massimo («massimamente») in quattro sensi. Ciò implica che non tutti i testi sono suscettibili di un’interpretazione così articolata. Nell’illustrare il senso allegorico Dante utilizza un esempio tratto dalla poesia di Ovidio (il mito di Orfeo che, con il suono della cetra, ammansiva le belve e muoveva le piante e le pietre [3]). Per esemplificare il senso morale e quello anagogico, invece, egli introduce due esempi tratti dalle Sacre Scritture [5, 6].
Va sottolineata una differenza fondamentale tra i due tipi di «scritture» esaminati da Dante. I testi poetici possono avere un significato vero soltanto in senso allegorico; il significato letterale sotto il quale questo messaggio è ammantato va sempre considerato falso (per esempio, che Orfeo muova le pietre e gli alberi con il suono della sua cetra è ovviamente una finzione). I testi sacri presentano anch’essi un significato vero in senso morale o anagogico. Ma, in più, essi devono essere considerati veri anche alla lettera.
Fonte: http://www.pubblicascuola.it/Pagine/G28.html
Ciao Laura!
- http://pensieri-di-gandalf.blogspot.it/2012/04/i-quattro-sensi-delle-scritture-dante.html?m=1
Inoltre,leggi anche qui:
I possibili sensi elencati da Dante sono quattro: a quello letterale si aggiungono infatti il senso «allegorico», quello «morale» e quello «anagogico». Dante precisa però che i testi, sacri o profani, possono essere interpretati al massimo («massimamente») in quattro sensi. Ciò implica che non tutti i testi sono suscettibili di un’interpretazione così articolata. Nell’illustrare il senso allegorico Dante utilizza un esempio tratto dalla poesia di Ovidio (il mito di Orfeo che, con il suono della cetra, ammansiva le belve e muoveva le piante e le pietre [3]). Per esemplificare il senso morale e quello anagogico, invece, egli introduce due esempi tratti dalle Sacre Scritture [5, 6].
Va sottolineata una differenza fondamentale tra i due tipi di «scritture» esaminati da Dante. I testi poetici possono avere un significato vero soltanto in senso allegorico; il significato letterale sotto il quale questo messaggio è ammantato va sempre considerato falso (per esempio, che Orfeo muova le pietre e gli alberi con il suono della sua cetra è ovviamente una finzione). I testi sacri presentano anch’essi un significato vero in senso morale o anagogico. Ma, in più, essi devono essere considerati veri anche alla lettera.
Fonte: http://www.pubblicascuola.it/Pagine/G28.html
Ciao Laura!
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