Help urgente riassunto libro 60 racconti

nathycory
libro 60 racconti
per favore mi fate un risssunto di ogni racconto di dino buzzati o cercatelo

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Ot-Sofietta-Ot
1-30

I sette messaggeri
Nel racconto i sette messaggeri l’obiettivo del protagonista è quello di raggiungere l’estremo confine del Regno. Egli si allontana dalla casa natale e conduce con sé sette uomini il cui compito è quello di avvicendarsi nel tornare alla città di origine per raccogliere notizie e recapitarle a lui, ovunque egli si trovi.I sette messaggeri, devono affrontare un percorso sempre più lungo per raggiungere la città e per tornare dal loro signore, finché Domenico, tra i sette messaggeri, costituisce l’ultimo legame con il mondo.

Assalto al grande convoglio
Il capo brigante Planetta, cacciato dai suoi compagni dopo essere stato in galera viene raggiunto da un ragazzo che, credendolo ancora capo dei briganti, chiede di unirsi a lui. Il vecchio accetta e gli promette che andranno all’ assalto del leggendario Grande Convoglio. Ma il ragazzo scopre la verità e lo abbandona. Planetta però decide di andare ad assaltare il grande convoglio da solo, ma viene raggiunto dal ragazzo che tenta di fargli cambiare idea. Purtroppo vennero visti e uccisi, ma ebbero la possibilità di unirsi ai capi dei briganti defunti.

Sette piani
Giuseppe Corte, uomo d’affari, si reca in una speciale casa di cura per guarire da una leggera forma di febbre. Il sanatorio, edificato su sette piani, presenta una caratteristica particolare: i pazienti vengono alloggiati piano per piano a seconda della loro gravità, partendo dal settimo per le forme leggerissime. Il signor Corte viene visitato e sistemato al settimo piano. Dopo un po’ il paziente non accenna a miglioramenti, così con una scusa viene trasferito al sesto piano. Dopo essere stato tranquillizzato sulla sua situazione, il signor Corte scende ancora di piano per delle cure. Egli, che è definito così sano da poter essere dimesso, incomincia a preoccuparsi per la sua salute. Anche per questo continua ad essere trasferito verso il pianoterra, luogo dei moribondi. Giunto dunque al primo piano, Giuseppe Corte muore avvilito per l’insieme di errori formali che hanno causato la sua rapida discesa verso "il basso".

Ombra del sud
In Ombra del sud la figura di un arabo appare al protagonista, che avverte un’oscura complicità che lo lega alla presenza inquietante. Nel momento in cui si rende conto che «la notte li avrebbe colti» una strana certezza giunge a dargli conforto: un messaggero di Dio lo prenderà per condurlo al cospetto del suo “Re”.

Eppure battono alla porta
In un palazzo aristocratico una nobile famiglia si ritrova insieme ad alcuni invitati, mentre all’esterno imperversa un tremendo temporale,. Nessuno, tranne pochi dei presenti, si accorge del fatto. I contadini vengono trafelati ad avvisare della violenza inaudita della natura. La servitù è scappata, ma l’ottusità di chi non concepisce, come la signora Goru, che possa accadere qualcosa contro la sua volontà, fa sì che la casa sia inghiottita dal fiume, insieme con tutti gli occupanti, senza che nessuno muova un dito.

Il mantello
Giovanni, un soldato, torna a casa dalla madre, ma la felicità del rientro è turbata dalla presenza di un “amico” di Giovanni, che lo aspetta fuori dal cancello e da cui Giovanni deve assolutamente ritornare al più presto. Quell’amico è in realtà la morte, che ha permesso a Giovanni di essere rivisto l’ultima volta dai suoi cari, anche se colpito mortalmente durante la guerra. Se ne accorge il piccolo fratellino Pietro, scostando il lembo del mantello che Giovanni non si era mai tolto durante l’ultimo commiato.

L’ uccisione del drago
In una località montana viene avvistato un drago e il conte Martino decide di andarlo a cacciare nonostante le voci. Appena giunto alla valle assale il drago che però sembra non volersi difendere. Improvvisamente escono dalla grotta due cuccioli che il drago stava tentando di proteggere. Quando li uccidono il drago lancia un temibile urlo, ma finalmente riescono ad abbatterlo. Dal corpo dell’ animale esce un filo di fumo: Martino lo respira e muore.

Una cosa che comincia per elle
È la lebbra, contratta dal mercante Cristoforo Schroeder, a sua insaputa, quando si è fatto aiutare da un lebbroso a spingere una carrozza. Quando il mercante ha incominciato a non sentirsi bene, ha chiamato il medico, sperando di trovare in lui un aiuto, ma il medico-Griso avvisa l’Alcade, che costringe poi il mercante a girare seminudo con la campanella del lebbroso

Vecchio facocero
Nel racconto Vecchio facocero, in cui viene narrata l’uccisione di un animale, gli ultimi attimi vissuti dalla creatura richiamano alla mente l’uomo alla fine dei suoi giorni, solo di fronte all’evento della morte.

Paura alla Scala
In Paura alla Scala, si narra di un gruppo di borghesi che si trattiene, dopo una rappresentazione, all’interno del teatro della Scala, perché in città si teme un attacco da parte di un gruppo rivoluzionari. Il protagonista, un maestro di musica, assiste da spettatore alle reazioni di chi, tra questi, tenta a tutti i costi di salvarsi, calpestando i suoi simili, cercando,attraverso l’alleanza con il gruppo dei più potenti, di sopravvivere. L’uomo si preoccupa per il figlio che, rimasto in casa, potrebbe trovarsi in pericolo, per aver assunto una posizione politica contraria a quella dei sovversivi. Così egli dimentica se stesso ed è pronto a mettere in gioco la propria vita per avvertirlo. Esce dalla nicchia protetta del teatro, attraversa la piazza e, in seguito al detonare di uno sparo, viene dato per spacciato. Ma eccolo il mattino seguente risvegliato da una donna che vende fiori nella piazza. Tutta la città riprende a vivere, il temuto evento non si è realizzato.

Il borghese stregato
Nel racconto Il borghese stregato il protagonista, un commerciante di cereali, in vacanza in un paese di montagna, inizia a vagare con la mente e a pensare di trovarsi in una romantica vallata.
Alla vista delle immense vallate, il cuore dell’uomo inizia a palpitare, perché si risvegliano in lui sentimenti che da tempo non era più in grado di provare. Nell’incontro con alcuni bambini e nel partecipare al loro gioco di avventura l’uomo ritrova la sua fanciullezza. Tutto assume una dimensione così reale fino al punto in cui uno stregone esce dalla “sinistra bicocca” per colpire il protagonista con un dardo. Quando si rende conto che sta’ perdendo la vita, l’uomo è felice, tornato da un mondo estraneo a quello in cui è stato costretto a vivere ogni giorno.

Una goccia
Una goccia d’acqua che, di notte, sale i gradini, anziché scendere: è una cosa infima, quasi impercettibile, ma basta a sconvolgere la vita degli inquilini di un palazzo, perché non spiegabile razionalmente.

La canzone di guerra
I generali di un esercito vittorioso continuano ad avanzare e ad aggiungere vittoria su vittoria, ma i soldati intonano un inno che, invece di di magnificare le gesta eroiche dell’armata, prospetta per tutti il non-ritorno e la morte. Infatti la profezia si avvera, perché le truppe si sono spinte troppo avanti.

Il re a Holm-el-Hagar
In uno scavo archeologico, il direttore Jean Leclerc porta un anziano ricco signore a vedere gli scavi del palazzo di Menefath II. La leggenda narra che i faraoni chiedevano consilio alla statua di Thot. Uscito fuori si mise a piovere, cosa che non succedeva da anni. Jean vede poi il vecchio parlare alla statua e improvvisamente una serie di frane iniziano a ricoprire lo scavo.

La fine del mondo
Di fronte alla catastrofe imminente, gli uomini cercano la salvezza: c’è chi prega, chi piange, chi fa l’amore, e chi disperatamente si lancia alla ricerca di un prete per confessarsi. Essi finalmente scovano e trattengono un giovane sacerdote. Il prete in quest’occasione dimostra tutta la sua umanità; tradisce se stesso e le proprie scelte di vita. Trema pensando alla propria fine e non più a quella folla che egli, in forza della propria missione, dovrebbe sostenere negli ultimi istanti di vita del mondo. Anche lui come gli altri cerca la salvezza nella confessione dei propri peccati.

Qualche utile indicazione a due autentici gentiluomini (di cui uno deceduto di morte violenta)
Stefano Consonni viene tormentato da uno strano ronzio: si trattano di due spiritelli che gli chiedono di rintracciare l’assassino di uno di loro. Dopo che ebbero parlato un po’ si scoprì che Consonni era l’ assassino e gli spiritelli per vendetta gli dissero che sarebbe morto al massimo tra due mesi di una malattia chiamata sarcoma.

Inviti superflui
In Inviti superflui il narratore dedica parole speciali alla donna che ama. In seguito però l’uomo si accorgerà che questa non conosce le favole, che non sa parlare come lui, senza parole. La speranza di condividere il viaggio della vita viene meno quando si rende conto che l’amata è semplicemente diversa da lui e continuerà da solo il cammino, alla ricerca della propria interezza.

Racconto di Natale
L’arcivescovo è solito sostare nella cattedrale ricolma di Dio, durante la notte di Natale. Un prete, Don Valentino, è in affanno: corre alla ricerca di Dio, convinto di averlo fatto scappare, poiché non ha fatto entrare un poveretto nella cattedrale. La ricerca purtroppo non conduce a nessun risultato: Dio non si trova da nessuna parte, perché l’egoismo fa sparire Dio da tutto il mondo. Solo quando Don Valentino ritornerà nella cattedrale lo ritroverà, accolto dall’arcivescovo tutto splendente di Dio. Insomma, non era la cattedrale a mancare di Dio, ma lo stesso Don Valentino.

Il crollo della Baliverna
Un uomo ha causato accidentalmente il crollo della Baliverna, una struttura adibita a ricovero per poveri causando la morte di tutti coloro che vi abitavano. L’ unico testimone è uno scienziato che, perfidamente tortura il protagonista terrorizzato a causa del processo: verrà fuori la verità?

Il cane che aveva visto dio
Galeone è il cane di un eremita, che porta ogni giorno al suo padrone una pagnotta presa fra le tante che il panettiere offriva ai poveri. Il panettiere, indispettito da ciò, si mise a seguire il cane, ma poi, quando conobbe l’eremita, iniziò a cambiare la sua vita di bestemmiatore. Tutti, fino a quel momento, in quel paese, professavano un ateismo pratico e tracotante.
L’eremita vedeva ogni sera Dio, e ciò era testimoniato in paese da un bagliore improvviso che scaturiva dalla collina dell’eremita. Quando l’eremita morì, il cane Galeone continuò a venire in paese e a ricevere non più semplici pagnotte, ma cibi appetitosi dai paesani che, tuttavia, non amavano confessare questo rapporto con il cane, perché si capiva che questo aveva visto Dio, e il paese si vantava invece del proprio ateismo. Eppure le cose cominciarono a cambiare, a causa della presenza del misterioso cane: la gente era più buona e la messa domenicale tornava ad essere frequentata. Ma un giorno il cane si ammalò, paralizzandosi nella piazza del paese. Lì i paesani gli costruirono un riparo e quando morì lo seppellirono, ma ormai il paese era cambiato per merito di quel cane.

Qualcosa era successo
Il treno continua la sua corsa verso nord, mentre la gente fuori dal treno corre verso sud, perché a Nord è successo qualcosa di terribile. I passeggeri spaventati cercano di capire di che cosa si tratta, ma dal treno in corsa riescono ad afferrare solo frammenti di parole, in particolare una parola che finisce in “ione”, ma non si sa come inizia (c’è un’alluvione, una esplosione, ecc…?).Giunti all’ultima stazione a Nord si sente un urlo di “aiuto” di una donna e niente più, poiché volutamente il racconto non spiega di cosa si tratta

I topi
Il narratore è amico della famiglia Corio, nella cui villa di campagna era sempre stato invitato per passare l’estate. Ma quest’anno l’invito non c’è stato, e egli spiega narrando a ritroso il perché. Negli anni precedenti si era fatta sempre più invadente in quella casa la presenza dei topi, malgrado questa parola diventasse un tabù da esorcizzare soprattutto per il signor Corio. Di fatto è poi era successo addirittura che lui e sua moglie siano stati uccisi dai topi e il figlio Giovanni, amico del narratore, era invece rimasto prigioniero, insieme con la moglie, dei topi.



46 Il volpino Leo si rende conto che il mastino Tronk, a passeggio con il padrone, e’ ormai vecchio e stanco e non può essere più considerato il “re del quartiere”. Lo assale insieme ad altri due cani, ma quando stanno per ucciderlo si fermano perché si rendono conto che esso non e’ più cosa viva. E il mastino muore sotto lo sguardo attonito del padrone.
47 Un uomo cerca posteggio inutilmente: ne trova uno ma e’ riservato, ne trova un altro ma non puo’ fermarsi perché ha dietro un camion. E’ in ritardo per l’ufficio e allora decide di andare ad avvertire l’usciere dell’ufficio, ma arrivato, vede un posteggio proprio davanti l’ufficio. Dopo un paio di ore pero’ si accorge di aver posteggiato davanti a una saracinesca e che alcune persone hanno spostato la sua macchina per poter uscire con la loro. Allora corre giu’ e ricomincia a girare a vuoto in cerca di un posteggio, finche’ si dirige in aperta campagna, scende e abbandona la sua auto. Si volta indietro e vede un uomo in uniforme (immaginario, probabilmente e’ impazzito) che gli urla qualcosa, ma egli continua a scappare felice
48 Walter e’ un onorevole del Ministero che ha deciso di abolire la poesia. Una sera sorprende la figlia che osserva romanticamente la luna; non riesce a darsi pace e a quell’ora di notte va in ufficio dove sorprende il professor Carones, un uomo che non aveva mai pensato ad altro che i calcoli, a scrivere una poesia. Sta per rimproverarlo quando sente un gran trambusto all’esterno: e’ la Rivoluzione, e’ caduto il Ministero.
49 Ernesto Manarini fa per caso una scoperta sensazionale: come far scoppiare a distanza degli esplosivi. Va dal capo di Stato Maggiore Generale e grazie a lui il nemico chiede l’armistizio; Manarini diventa famoso.
50 Enrico Rocco sta scrivendo una lettera d’amore nel suo ufficio a una certa Ornella, ma e’ continuamente interrotto da telefonate, visite, impegni. Alla fine della giornata puo’ finalmente dedicarsi alla lettera… ma non ricorda piu’ nulla, di chi sia innamorato, chi sia questa Ornella.
51 Ardente Prestinari, un pittore morto, decide di scendere sulla terra per visitare la biennale di Venezia nella quale gli e’ stata dedicata una sala. Rivedendo i suoi quadri “sub specie aeternitatis” si rende conto di piccoli errori che aveva commesso; le impressioni delle persone che guardano la mostra lo deludono, persino il suo amico, Dolabella, lo accusa di usare troppi verdi e viola. Inizia a gironzolare per la mostra e finisce in una sala in cui sono esposti quadri incredibilmente astratti, che lo attaccano, ed egli attacca loro. Ma alla fine si rende conto che anche in essi vi e’ lo spirito dell’arte, e capisce che un giorno quel genere di pittura verra’ apprezzata.
52 La famiglia Martorani e’ appena tornata dal cinema dove avevano visto un film western. La figlia Victoria e’ convinta che sia teribile che i potenti schiaccino chi sia piu’ debole di loro. Entrati in casa vedono un nugulo di scarafaggi (che poi si scoprono rincoti), e lei e gli altri iniziano a schiacciarli. Ma a un certo punto si ritrovano davanti degli scarafaggi enormi, che uccidono la famiglia. Era la stessa ingiustizia del film.
53 Un vecchietto, accusato di vagabondaggio finisce in prigione e racconta ai suoi compagni di cella la sua storia, ovvero perché il suo nome sia Morro il Grande: gli era successo tempo fa di chiedere l’elemosina a un ricchissimo mercante che per caso porta il suo stesso nome; il mercante gli racconta che in un suo viaggio anche a lui era capitato di incontrare un uomo che si chiamava Morro il Grande, che a sua volta aveva incontrato un re di un isola che si chiamava cosi’. Anche il re dell’isola aveva conosciuto un Morro il Grande, un vecchietto che passava il tempo contemplando la natura e adorando Dio. E’ il detenuto.
54 Un uomo si rende conto che nella citta’ in cui si e’ trasferito da pochi mesi, c’è una parola proibita. Ne parla con il suo amico Geronimo ma non riesce a farsela dire. Nel testo che leggiamo ci sono due spazi vuoti: non e’ un errore di stampa, e’ che l’uomo ha detto la parola proibita (secondo me e’ ONESTA’ o Franchezza) e non si puo’ scrivere.
55 I Santi abitano tutti lungo la riva dell’oceano, che e’ Dio. Ogni volta che arriva un santo nuovo, gli fanno la casetta. Arriva San Gancillo; dopo un po’ si rende conto che a tutti i Santi il postino porta carte da sbrigare, sono le suppliche dei mortali, e a lui niente. Allora egli inizia a fare dei miracoli perché la gente si affidi anche a lui, ma inutilmente, tutti credono che i miracoli siano dovuti a un altro santo del paese, Marcolino. Allora il Santo rinuncia.
56 Paolo Malusardi e’ un critico d’arte che decide di scrivere una critica su Leo Squittinna, un pittore sconosciuto. Egli spera che occuparsi di questo pittore gli portera’ fama e verra’ invidiato dai suoi colleghi. Inizia molti articoli parlando benissimo di lui ma poi decide, essendo questi un pittore astrattista, di scrivere un pezzo che rifletta la personalita’ di Squittinna, e dunque inizia a scrivere frasi senza senso. Il bello e’ che tutti pensano che lui stia parlando male di questo pittore, mentre invece voleva farne una critica positiva.
57 Due uomini (“io” e Francesco) passeggiano sotto la casa di un poeta e intercettano una pallottola di carta che egli getta dalla finestra. Il primo dei due decide di tenerla per se, ma non vuole cercare di ricomporla, per non disilludersi che essa sia una poesia: infatti potrebbe benissimo trattarsi della lista della spesa.
58 Scoppia la peste delle auto: una dopo l’altra vengono bruciate dai monatti. L’io narrante e’ l’autista di una Roll-Royce e una sera sente che essa presenta i primi sintomi della “peste”. Chiama un suo amico fidato (Celada) che pero’ lo tradisce, arrivando da lui con due monatti che sequestrano l’auto e la bruciano
59 Arturo Saracino, direttore d’orchestra, sta dirigendo l’ottava sinfonia di Brahms, ma improvvisamente sente un brusio dietro di se: e’ arrivata una notizia nel teatro, terribile, forse una guerra, un’invasione. Ma egli dopo il primo attimo di smarrimento continua a suonare, e la sua passionalita’, trasmessa all’orchestra, fa si’ che il pubblico resti in sala.
60 Hugo Regolus ha scritto un libro che gli ha dettato l’amico Untermeyer, in cui si racconta la loro storia. Regolus era un capitano addetto al servizio Personale, cioe’ doveva trasferire i militari. Gli inizano ad arrivare delle pratiche su cui la destinazione dei militari e’ nascosta: “Eventualita’ 9000”. Inzia a preoccuparsi quando vengono convocati molti militari, tra cui il suo amico Untermeyer. Allora egli inizia a cercare la sede di questa missione, ma quando arriva vede solo il cantiere in cui era stata costruita un’enorme nave corazzata. Allora cerca Untermeyer che in preda al delirio (era ferito non si sa come) gli racconta tutto: erano su questa nave (da loro chiamata la corazzata tod, ovvero “morte”) e rappresentavano l’ultimo baluardo della resistenza tedesca. Ma il loro comandante pian piano impazzi’ e allora una parte di essi abbandono’ la nave su una motobarca; da li’ videro la corazzata combattere contro enormi vascelli diabolici , immaginari, e poi affondare nel mare.

http://trucheck.it/italiano/18078-racconti-di-dino-buzzati-1-30.html
ho trovato solo questi http://trucheck.it/letteratura/22652-60-racconti-di-dino-buzzati.html

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