Help raga..vi prego COMMENTO POESIA(supergaarao aleio)x favoreee
la poesia è "spesso il male di vivere ho incontrato" di eugenio monatale...vi prego mi serve un bel commento...se poi nn avete molto tempo potete dirmi dove posso trovare qualkosa su qst poesia...qualkosa scritta da voi...x favoreeeeeeeeeeeee!!!!
Risposte
grazieeeeeee.....6 stupendoooo!!!!
Fai una piccola ricerca...prova ad inserire nella voce cerca (che si trova nella stessa barra della home e del forum in alto a questa pagina) le parole chiave che si riferiscono alla poesia, tipo autore e titolo, e poi stai a vedere quel che c'è!
in ke senso degli appunti?? tipo?
grazie...sei trp gentile...ma il punto è ke molti dei miei amici prendono il commento da internet...e spero ke qst informazioni ke tu mi hai dato nn siano nelle mani di tutti...uffi speriamo bn...sai anke se x caso su qst sito posso trovare degli appunti ke si riferiscono a qst poesia??..:love:blush
ecco a te (però nn è scritta da me, ma l'ho presa da un sito)
La poesia fa parte della raccolta di OSSI DI SEPPIA . Il poeta esprime la propria negativa visione della vita : essa scaturisce dall'incontro con li mal di vivere che nella prima strofa prende forma attraverso le tre immagini del "rivo" , della "foglia" e del "cavallo" :Montale descrive in pochi versi il disagio esistenziale, il pessimismo radicato dovuto alla consapevolezza che il dolore, il male appunto,si scaglia sugli esseri viventi e sulle cose senza risparmiare nessuno.L'unica via di scampo va ricercata nella divina Indifferenza(espressa pure con tre immagini simboliche) ; è grazie all'indifferenza che l'individuo può assumere un atteggiamento di insensibile immobilità, di lontananza che cancella la coscienza del dolore.
Metro : due quartine di endecasillabi, con l'eccezione dell'ultimo verso che presenta un doppio settenario.
L'abilità del Montale nell'inventare dei simboli ricorrendo a figure realistiche tratte dal paesaggio, si traduce in versi per mezzo della tecnica del correlativo oggettivo. Egli esprime il mal di vivere attraverso gli oggetti: il rivo strozzato , la foglia riarsa , il cavallo stramazzato. Questi costituiscono il dolore che colpisce tutto e tutti. Ad essi si contrappongono immagini che lasciano intravedere una via d'uscita dal male in direzione del bene : si tratta di oggetti staccati da terra , dotati d'imperturbabilità che l'uomo difficilmente raggiunge. La statua , la nuvola e il falco rappresentano i modi diversi dell'indifferenza, l'assenza di ogni sentimento sia di gioia che di dolore : l'impassibilità ,la leggerezza e la lontananza.
Anche le scelte linguistiche e retoriche sottolineano la radicale opposizione delle due quartine :nella prima sono presenti parole dal suono aspro(strozzato ,gorgoglia, incartocciarsi, stramazzato), sottolineate dalla presenza di un'anafora (era) e di un forte enjambement( foglia/ riarsa) che isola un aggettivo di grande rilevanza tematica; nella seconda c'è una struttura discorsiva abbastanza simile che si conclude con un effetto di maggiore musicalità grazie alla ripetizione della congiunzione "e" che lega le tre immagini affidate a parole più dolci e fluide.
La poesia fa parte della raccolta di OSSI DI SEPPIA . Il poeta esprime la propria negativa visione della vita : essa scaturisce dall'incontro con li mal di vivere che nella prima strofa prende forma attraverso le tre immagini del "rivo" , della "foglia" e del "cavallo" :Montale descrive in pochi versi il disagio esistenziale, il pessimismo radicato dovuto alla consapevolezza che il dolore, il male appunto,si scaglia sugli esseri viventi e sulle cose senza risparmiare nessuno.L'unica via di scampo va ricercata nella divina Indifferenza(espressa pure con tre immagini simboliche) ; è grazie all'indifferenza che l'individuo può assumere un atteggiamento di insensibile immobilità, di lontananza che cancella la coscienza del dolore.
Metro : due quartine di endecasillabi, con l'eccezione dell'ultimo verso che presenta un doppio settenario.
L'abilità del Montale nell'inventare dei simboli ricorrendo a figure realistiche tratte dal paesaggio, si traduce in versi per mezzo della tecnica del correlativo oggettivo. Egli esprime il mal di vivere attraverso gli oggetti: il rivo strozzato , la foglia riarsa , il cavallo stramazzato. Questi costituiscono il dolore che colpisce tutto e tutti. Ad essi si contrappongono immagini che lasciano intravedere una via d'uscita dal male in direzione del bene : si tratta di oggetti staccati da terra , dotati d'imperturbabilità che l'uomo difficilmente raggiunge. La statua , la nuvola e il falco rappresentano i modi diversi dell'indifferenza, l'assenza di ogni sentimento sia di gioia che di dolore : l'impassibilità ,la leggerezza e la lontananza.
Anche le scelte linguistiche e retoriche sottolineano la radicale opposizione delle due quartine :nella prima sono presenti parole dal suono aspro(strozzato ,gorgoglia, incartocciarsi, stramazzato), sottolineate dalla presenza di un'anafora (era) e di un forte enjambement( foglia/ riarsa) che isola un aggettivo di grande rilevanza tematica; nella seconda c'è una struttura discorsiva abbastanza simile che si conclude con un effetto di maggiore musicalità grazie alla ripetizione della congiunzione "e" che lega le tre immagini affidate a parole più dolci e fluide.
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