Domande su Ugo Foscolo
Buonasera a tutti , mi serve urgentemente un pò di aiuto da parte vostra ragazzi , siccome lavoro non ho molto tempo per studiare e domani ho il compito di italiano mi servir.ebbe il vostro aiuto , le domande sono queste :
1) Foscolo ci ha lasciato due autobiografie riconducibili a due opere. Quali ?
E quali le differenze.
2) Illustra il tema principale del sonetto " A Giacinto ".
3) Esponi i contenuti principali dei Sepolcri.
4) Esponi il rapporto ambivalente del Foscolo nei riguardi di Napoleone.
5) Perchè quella di Foscolo è detta " poetica delle illusioni".
6) Le Grazie , illustra il tema principale.
A chi mi aiuta lo ringrazio in anticipo grazie mille raga
1) Foscolo ci ha lasciato due autobiografie riconducibili a due opere. Quali ?
E quali le differenze.
2) Illustra il tema principale del sonetto " A Giacinto ".
3) Esponi i contenuti principali dei Sepolcri.
4) Esponi il rapporto ambivalente del Foscolo nei riguardi di Napoleone.
5) Perchè quella di Foscolo è detta " poetica delle illusioni".
6) Le Grazie , illustra il tema principale.
A chi mi aiuta lo ringrazio in anticipo grazie mille raga
Risposte
4-Foscolo credeva in Napoleone. Sente il fascino delle idee nate dalla rivoluzione francese e diviene, infatti, un convinto sostenitore della politica di Napoleone Bonaparte, dopo Campoformio in misura minore, disilluso da quella politica di spartizione territoriale
( cessione di Venezia all' Austria) e sebbene critico nei confronti di Napoleone, non vedendo alternative migliori, continua a sostenerlo combattendo come ufficiale di cavalleria nell’armata francese. Dopo Campoformio (1797), egli rappresentò nella letteratura l'antinapoleonismo (si pensi alla lettera con cui accompagnò la nuova pubblicazione dell'ode A Bonaparte, all'Ortis, ai Sepolcri, all'Aiace), e in Napoleone biasimò soprattutto l'uomo ch'era venuto meno alla grande fiducia che gli Italiani avevano riposto in lui. Ma egli acconsentì comunque ad essere suo soldato, come indicato sopra, perchè il Bonaparte aveva scosso gli Italiani dall'inerzia secolare spingendoli all'azione, aveva dato all'Italia coscienza di sé e della sua forza; mentre l'Austria, contro cui egli combatté a Cento, alla Trebbia, a Novi, a Genova (e fu ferito due volte), tendeva ad addormentare e a infiacchire lo spirito italiano
5-Foscolo con la ragione si rende conto che le Illusioni, come la Tomba, l’Amore, la Bellezza, la Poesia, l’Amicizia, non esistono realmente, ma con il cuore sente che l’uomo non può fare a meno per vivere e per superare le tragedie, le miserie e le ingiustizie della vita, di credere in queste Illusioni.
Per il poeta la più importante delle illusioni è la Poesia, pura e libera dal servilismo politico; grazie ai poeti come Omero che cantò di eroi e delle loro straordinarie imprese, i fatti e gli uomini grandi della Storia diventano eterni, combattendo e superando la concezione materialistica che vuole che tutto finisca con la fine stessa della Materia. Così, nei "Sepolcri", Foscolo supera il pessimismo e l’arida filosofia materialistica con la fede nelle Illusioni, che alimentano il cuore dei giovani eroi per grandi imprese; egli stesso, lasciando ai posteri una tale opera, che stimola alla libertà e a grandi gesta, sa che diventerà immortale ed eterno, perché immortale sarà la sua opera.
Anche nell’Ode "All’amica risanata" la visione della malattia della donna (cioè della triste e peritura realtà) è superata dalla fede nell’Illusione della bellezza che, ispirando il poeta, rende divina quindi eterna la stessa donna mortale. Illusione delle illusioni è quindi la Poesia, eternatrice dei miseri ed aridi fatti umani, che si nutre a sua volta di Illusioni quali la Bellezza, l’Amore, la Patria. Nelle "Grazie", questi valori riescono ad elevare gli uomini, simili a bestie, a esseri civili amanti della bellezza, della giustizia e della serenità.
http://maspo.altervista.org/illu.htm
6-Le Grazie è il titolo di un poemetto - incompiuto - composto nel 1812 da Ugo Foscolo e dedicato allo scultore Antonio Canova, che in quel momento lavorava al gruppo marmoreo delle Grazie. Il primo nucleo nacque nel 1803, ma la vera stesura, mai completata, avvenne nel 1812-13 e terminò l'anno della morte del poeta nel 1827.
Furono pubblicati alcuni frammenti quando l'autore era vivente e in seguito, dopo la sua morte, furono ripubblicati i frammenti con altri inediti.
Nel 1848 fu F. S. Orlandini [1] che ricompose secondo il suo criterio l'opera di Foscolo, ma più genuina fu quella ricomposta nel 1884 da Chiarini [2] riedita nel 1904 e assolutamente migliore l'edizione critica di Mario Scotti [3] che venne proposta nel 1985.
Il componimento Le Grazie è considerato l'ultimo capolavoro di questo autore e, come scrive Lanfranco Caretti,[4]
« Le Grazie rappresentano, nella loro preordinata armonia, il culmine di quel processo di universalizzazione della propria autobiografia affettiva che è connotazione antica del Foscolo, sin dalle sue prime prove poetiche. »
Il componimento poetico riguarda le figure della mitologia greca delle Grazie ovvero Eufrosine, Aglaia, Talia che, in accordo con il testo, hanno portato la civiltà fra uomini prima di allora rozzi e incivili. Alcuni critici hanno giudicato Le Grazie, definite l'"ultimo fiore del classicismo italiano"[5], nonostante l'incompiuetzza dell'opera, superiore ai Sepolcri, anche se la poesia è più fredda e distaccata; tuttavia la grande maestria stilistica raggiunta dal Foscolo crea musicalità assai suggestive.[6]
http://it.wikipedia.org/wiki/Le_Grazie_(Foscolo)
Aggiunto 3 minuti più tardi:
ANDROMEDAAA LA FONTEEE :D
( cessione di Venezia all' Austria) e sebbene critico nei confronti di Napoleone, non vedendo alternative migliori, continua a sostenerlo combattendo come ufficiale di cavalleria nell’armata francese. Dopo Campoformio (1797), egli rappresentò nella letteratura l'antinapoleonismo (si pensi alla lettera con cui accompagnò la nuova pubblicazione dell'ode A Bonaparte, all'Ortis, ai Sepolcri, all'Aiace), e in Napoleone biasimò soprattutto l'uomo ch'era venuto meno alla grande fiducia che gli Italiani avevano riposto in lui. Ma egli acconsentì comunque ad essere suo soldato, come indicato sopra, perchè il Bonaparte aveva scosso gli Italiani dall'inerzia secolare spingendoli all'azione, aveva dato all'Italia coscienza di sé e della sua forza; mentre l'Austria, contro cui egli combatté a Cento, alla Trebbia, a Novi, a Genova (e fu ferito due volte), tendeva ad addormentare e a infiacchire lo spirito italiano
5-Foscolo con la ragione si rende conto che le Illusioni, come la Tomba, l’Amore, la Bellezza, la Poesia, l’Amicizia, non esistono realmente, ma con il cuore sente che l’uomo non può fare a meno per vivere e per superare le tragedie, le miserie e le ingiustizie della vita, di credere in queste Illusioni.
Per il poeta la più importante delle illusioni è la Poesia, pura e libera dal servilismo politico; grazie ai poeti come Omero che cantò di eroi e delle loro straordinarie imprese, i fatti e gli uomini grandi della Storia diventano eterni, combattendo e superando la concezione materialistica che vuole che tutto finisca con la fine stessa della Materia. Così, nei "Sepolcri", Foscolo supera il pessimismo e l’arida filosofia materialistica con la fede nelle Illusioni, che alimentano il cuore dei giovani eroi per grandi imprese; egli stesso, lasciando ai posteri una tale opera, che stimola alla libertà e a grandi gesta, sa che diventerà immortale ed eterno, perché immortale sarà la sua opera.
Anche nell’Ode "All’amica risanata" la visione della malattia della donna (cioè della triste e peritura realtà) è superata dalla fede nell’Illusione della bellezza che, ispirando il poeta, rende divina quindi eterna la stessa donna mortale. Illusione delle illusioni è quindi la Poesia, eternatrice dei miseri ed aridi fatti umani, che si nutre a sua volta di Illusioni quali la Bellezza, l’Amore, la Patria. Nelle "Grazie", questi valori riescono ad elevare gli uomini, simili a bestie, a esseri civili amanti della bellezza, della giustizia e della serenità.
http://maspo.altervista.org/illu.htm
6-Le Grazie è il titolo di un poemetto - incompiuto - composto nel 1812 da Ugo Foscolo e dedicato allo scultore Antonio Canova, che in quel momento lavorava al gruppo marmoreo delle Grazie. Il primo nucleo nacque nel 1803, ma la vera stesura, mai completata, avvenne nel 1812-13 e terminò l'anno della morte del poeta nel 1827.
Furono pubblicati alcuni frammenti quando l'autore era vivente e in seguito, dopo la sua morte, furono ripubblicati i frammenti con altri inediti.
Nel 1848 fu F. S. Orlandini [1] che ricompose secondo il suo criterio l'opera di Foscolo, ma più genuina fu quella ricomposta nel 1884 da Chiarini [2] riedita nel 1904 e assolutamente migliore l'edizione critica di Mario Scotti [3] che venne proposta nel 1985.
Il componimento Le Grazie è considerato l'ultimo capolavoro di questo autore e, come scrive Lanfranco Caretti,[4]
« Le Grazie rappresentano, nella loro preordinata armonia, il culmine di quel processo di universalizzazione della propria autobiografia affettiva che è connotazione antica del Foscolo, sin dalle sue prime prove poetiche. »
Il componimento poetico riguarda le figure della mitologia greca delle Grazie ovvero Eufrosine, Aglaia, Talia che, in accordo con il testo, hanno portato la civiltà fra uomini prima di allora rozzi e incivili. Alcuni critici hanno giudicato Le Grazie, definite l'"ultimo fiore del classicismo italiano"[5], nonostante l'incompiuetzza dell'opera, superiore ai Sepolcri, anche se la poesia è più fredda e distaccata; tuttavia la grande maestria stilistica raggiunta dal Foscolo crea musicalità assai suggestive.[6]
http://it.wikipedia.org/wiki/Le_Grazie_(Foscolo)
Aggiunto 3 minuti più tardi:
# *-*AndromedA*-* :
1)??
2)Zacinto era la terra natale del poeta, e lui si rivolge ad essa, dicendo che non la vedrà mai più.
3) Dei Sepolcri è un carme, ossia un componimento dal tono solenne ed elevato, ed è dedicato ad Ippolito Pindemonte, carissimo amico di Foscolo. Nel carme è evidente la descrizione di come chi è morto riesca ancora a pervadere la mente dei vivi, perchè è qualcuno di importante degno di essere ricordato.
4) https://www.skuola.net/appunti-italiano/ugo-foscolo/foscolo-zacinto-commento.html;
5) Foscolo non credeva alla vita dopo la morte, ragion per cui era esasperato da essa: alla morte, infatti, il corpo si distrugge e l'uomo si annulla completamente, quindi Foscolo, per rassicurarsi si aggrappa alle cosiddette illusioni, ossia "idee vane", tra cui la più grande è la GLORIA, ovvero la memoria per chi ha fatto la storia (non a caso Foscolo fu un grande sostenitore di Napoleone, ma quando egli vendette Venezia, terra natale di Foscolo, all'Austria, ci rimase male e da allora non lo appoggiò più).
6) Le Grazie è un componimento dedicato a Venere, Pallade e Atena. in questo poema vengono rivalutati il tema della bellezza femminile e della soavità della poesia, intesa come salvezza eterna. Nelle Grazie c' è l' esaltazione della grande poesia, che per altro diventa esaltazione della bellezza in ogni sua forma, motivo per cui, esse sono state spesso indicate dalla critica come un' opera puramente lirica, proiettata verso una dimensione di assoluta armonia, di serenità; lontana quindi, dai contenuti etico-politici che avevano contraddistinto la precedente produzione di Foscolo. Si potrebbe dire che le Grazie rappresentano la volontà del poeta di conquistare una propria armonia di affetti e passioni, non direttamente connessa alla drammatica situazione storica in cui viveva. Molto più dell' Ortis e dei Sonetti, la produzione delle Grazie fu saltuaria, tormentata e complessa, tanto che Foscolo ci lavorò fino agli ultimi anni di vita: la difficoltà maggiore era saper dare una struttura coerente alla variegata produzione dei frammenti che compongono Le Grazie.
ANDROMEDAAA LA FONTEEE :D
1)??
2)Zacinto era la terra natale del poeta, e lui si rivolge ad essa, dicendo che non la vedrà mai più.
3) Dei Sepolcri è un carme, ossia un componimento dal tono solenne ed elevato, ed è dedicato ad Ippolito Pindemonte, carissimo amico di Foscolo. Nel carme è evidente la descrizione di come chi è morto riesca ancora a pervadere la mente dei vivi, perchè è qualcuno di importante degno di essere ricordato.
4) https://www.skuola.net/appunti-italiano/ugo-foscolo/foscolo-zacinto-commento.html;
5) Foscolo non credeva alla vita dopo la morte, ragion per cui era esasperato da essa: alla morte, infatti, il corpo si distrugge e l'uomo si annulla completamente, quindi Foscolo, per rassicurarsi si aggrappa alle cosiddette illusioni, ossia "idee vane", tra cui la più grande è la GLORIA, ovvero la memoria per chi ha fatto la storia (non a caso Foscolo fu un grande sostenitore di Napoleone, ma quando egli vendette Venezia, terra natale di Foscolo, all'Austria, ci rimase male e da allora non lo appoggiò più).
6) Le Grazie è un componimento dedicato a Venere, Pallade e Atena. in questo poema vengono rivalutati il tema della bellezza femminile e della soavità della poesia, intesa come salvezza eterna. Nelle Grazie c' è l' esaltazione della grande poesia, che per altro diventa esaltazione della bellezza in ogni sua forma, motivo per cui, esse sono state spesso indicate dalla critica come un' opera puramente lirica, proiettata verso una dimensione di assoluta armonia, di serenità; lontana quindi, dai contenuti etico-politici che avevano contraddistinto la precedente produzione di Foscolo. Si potrebbe dire che le Grazie rappresentano la volontà del poeta di conquistare una propria armonia di affetti e passioni, non direttamente connessa alla drammatica situazione storica in cui viveva. Molto più dell' Ortis e dei Sonetti, la produzione delle Grazie fu saltuaria, tormentata e complessa, tanto che Foscolo ci lavorò fino agli ultimi anni di vita: la difficoltà maggiore era saper dare una struttura coerente alla variegata produzione dei frammenti che compongono Le Grazie.
2)Zacinto era la terra natale del poeta, e lui si rivolge ad essa, dicendo che non la vedrà mai più.
3) Dei Sepolcri è un carme, ossia un componimento dal tono solenne ed elevato, ed è dedicato ad Ippolito Pindemonte, carissimo amico di Foscolo. Nel carme è evidente la descrizione di come chi è morto riesca ancora a pervadere la mente dei vivi, perchè è qualcuno di importante degno di essere ricordato.
4) https://www.skuola.net/appunti-italiano/ugo-foscolo/foscolo-zacinto-commento.html;
5) Foscolo non credeva alla vita dopo la morte, ragion per cui era esasperato da essa: alla morte, infatti, il corpo si distrugge e l'uomo si annulla completamente, quindi Foscolo, per rassicurarsi si aggrappa alle cosiddette illusioni, ossia "idee vane", tra cui la più grande è la GLORIA, ovvero la memoria per chi ha fatto la storia (non a caso Foscolo fu un grande sostenitore di Napoleone, ma quando egli vendette Venezia, terra natale di Foscolo, all'Austria, ci rimase male e da allora non lo appoggiò più).
6) Le Grazie è un componimento dedicato a Venere, Pallade e Atena. in questo poema vengono rivalutati il tema della bellezza femminile e della soavità della poesia, intesa come salvezza eterna. Nelle Grazie c' è l' esaltazione della grande poesia, che per altro diventa esaltazione della bellezza in ogni sua forma, motivo per cui, esse sono state spesso indicate dalla critica come un' opera puramente lirica, proiettata verso una dimensione di assoluta armonia, di serenità; lontana quindi, dai contenuti etico-politici che avevano contraddistinto la precedente produzione di Foscolo. Si potrebbe dire che le Grazie rappresentano la volontà del poeta di conquistare una propria armonia di affetti e passioni, non direttamente connessa alla drammatica situazione storica in cui viveva. Molto più dell' Ortis e dei Sonetti, la produzione delle Grazie fu saltuaria, tormentata e complessa, tanto che Foscolo ci lavorò fino agli ultimi anni di vita: la difficoltà maggiore era saper dare una struttura coerente alla variegata produzione dei frammenti che compongono Le Grazie.
1- Foscolo cerca di lasciare un ritratto di se stesso, c'è quindi, nella sua Opera, una forte componente autobiografica; tutte le sue opere hanno personaggi e immagini che sono il suo modo di essere.
Proprio perchè in lui abbiamo questo, in gioventù egli scrisse moltissime opere che, però, furono quasi tutte rinnegate; pubblicò ed accettò solo 12 sonetti, 2 odi, un carme "Dei sepolcri", il poemetto incompiuto "Le Grazie" e un romanzo epistolare.
http://davidegrassi.it/index.php?option=com_content&view=article&id=127:ugo-foscolo&catid=37:classi-quarte&Itemid=57
2-Se il nono sonetto guarda al passato, il decimo guarda al futuro; se il motivo ispiratore del nono sonetto è la condizione esistenziale di esule del Foscolo e il presagio di avere una tomba senza pianto, il decimo sonetto, ispirato dal suicidio del fratello, constatata la disperazione del tempo presente e conferma i dubbi sul futuro e cioè di morire in terra straniera.
http://geniv.blogfree.net/?t=1155065
3-Le tombe e il pianto dei vivi non possono certo consolare il sonno dei morti,tutto è materia che il tempo traveste (vv.1-22)
Ma perché l'uomo dovrebbe privarsi della illusione (offertagli dal pensiero di avere una tomba) di sopravvivere nel ricordo dei suoi attraverso una celeste corrispondenza di amorosi sensi? (vv.23-40)
Solo chi in vita non ha destato affetti intorno a sé non si cura della tomba. (vv.41-50)
Eppure una nuova legge quasi vorrebbe annullare il ricordo dei morti: ma quando si ostacola il culto della tomba,succede che anche le ossa di uomini illustri vadano disperse per sempre,come quelle del Parini,le cui ossa sono forse confuse con quelle di un ladro in uno squallido cimitero plebeo.(vv.51-90)
Il culto dei morti è antichissimo:è sorto col sorgere della civiltà umana,ricordo della virtù degli antenati e l'affetto di congiunti lo hanno tramandato in varie forme attraverso i secoli:pietosa illusione che oggi rivive nei cimiteri-giardino degli inglesi,ben diversi dalle sepolture medievali e molto simili alle sepolture degli antichi pagani. Certo dove ricchezza e paura regolano la vita civile come nel regno Italico,le tombe appaiono inutile sfoggio di lusso e malaugurato ricordo della morte. (vv.91-150)
Le tombe degli uomini grandi accendono gli spiriti nobili a nobili imprese. Firenze è beata soprattutto perché nella chiesa di Santa Croce custodisce le tombe di Machiavelli,Michelangelo e Galileo:in quelle tombe è la memoria del nostro grande passato;da esse trarremo gli auspici per la grandezza futura,cosa del resto gia fatta da Vittorio Alfieri,sepolto ora anche lui in Santa Croce. Dalle sue ossa,come da quelle degli altri grandi là sepolte,parla la voce della patria,la stessa che incitò i Greci contro i Persiani a Maratona. (vv.151-213)
Anche i monumenti non più esistenti,ma i soli luoghi dove essi sorgevano bastano ad infiammare gli spiriti nobili. Felice il Pindemonte che penetrando nell' Ellesponto,ne ha sentito risuonare i lidi di antiche e gloriose gesta e muggire il mare nel portare le armi di Achille sulla tomba di Aiace. (vv.214-225)
Il Foscolo invece,che non ha potuto visitare quei luoghi,chiede alle muse che lo ispirino ad evocare gli eroi con la sua poesia. E' infatti solo la poesia ad essere capace di eternare il ricordo di eroi il cui sepolcro è stato ormai spazzato dal tempo. Lo dimostra il canto di Omero,che ha eternato l'eroismo di Ettore,mentre esaltava quello dei Greci distruttori di Troia.(vv.226-295)
http://digilander.libero.it/filosofiaedintorni/riassunto%20sepolcri.htm
Proprio perchè in lui abbiamo questo, in gioventù egli scrisse moltissime opere che, però, furono quasi tutte rinnegate; pubblicò ed accettò solo 12 sonetti, 2 odi, un carme "Dei sepolcri", il poemetto incompiuto "Le Grazie" e un romanzo epistolare.
http://davidegrassi.it/index.php?option=com_content&view=article&id=127:ugo-foscolo&catid=37:classi-quarte&Itemid=57
2-Se il nono sonetto guarda al passato, il decimo guarda al futuro; se il motivo ispiratore del nono sonetto è la condizione esistenziale di esule del Foscolo e il presagio di avere una tomba senza pianto, il decimo sonetto, ispirato dal suicidio del fratello, constatata la disperazione del tempo presente e conferma i dubbi sul futuro e cioè di morire in terra straniera.
http://geniv.blogfree.net/?t=1155065
3-Le tombe e il pianto dei vivi non possono certo consolare il sonno dei morti,tutto è materia che il tempo traveste (vv.1-22)
Ma perché l'uomo dovrebbe privarsi della illusione (offertagli dal pensiero di avere una tomba) di sopravvivere nel ricordo dei suoi attraverso una celeste corrispondenza di amorosi sensi? (vv.23-40)
Solo chi in vita non ha destato affetti intorno a sé non si cura della tomba. (vv.41-50)
Eppure una nuova legge quasi vorrebbe annullare il ricordo dei morti: ma quando si ostacola il culto della tomba,succede che anche le ossa di uomini illustri vadano disperse per sempre,come quelle del Parini,le cui ossa sono forse confuse con quelle di un ladro in uno squallido cimitero plebeo.(vv.51-90)
Il culto dei morti è antichissimo:è sorto col sorgere della civiltà umana,ricordo della virtù degli antenati e l'affetto di congiunti lo hanno tramandato in varie forme attraverso i secoli:pietosa illusione che oggi rivive nei cimiteri-giardino degli inglesi,ben diversi dalle sepolture medievali e molto simili alle sepolture degli antichi pagani. Certo dove ricchezza e paura regolano la vita civile come nel regno Italico,le tombe appaiono inutile sfoggio di lusso e malaugurato ricordo della morte. (vv.91-150)
Le tombe degli uomini grandi accendono gli spiriti nobili a nobili imprese. Firenze è beata soprattutto perché nella chiesa di Santa Croce custodisce le tombe di Machiavelli,Michelangelo e Galileo:in quelle tombe è la memoria del nostro grande passato;da esse trarremo gli auspici per la grandezza futura,cosa del resto gia fatta da Vittorio Alfieri,sepolto ora anche lui in Santa Croce. Dalle sue ossa,come da quelle degli altri grandi là sepolte,parla la voce della patria,la stessa che incitò i Greci contro i Persiani a Maratona. (vv.151-213)
Anche i monumenti non più esistenti,ma i soli luoghi dove essi sorgevano bastano ad infiammare gli spiriti nobili. Felice il Pindemonte che penetrando nell' Ellesponto,ne ha sentito risuonare i lidi di antiche e gloriose gesta e muggire il mare nel portare le armi di Achille sulla tomba di Aiace. (vv.214-225)
Il Foscolo invece,che non ha potuto visitare quei luoghi,chiede alle muse che lo ispirino ad evocare gli eroi con la sua poesia. E' infatti solo la poesia ad essere capace di eternare il ricordo di eroi il cui sepolcro è stato ormai spazzato dal tempo. Lo dimostra il canto di Omero,che ha eternato l'eroismo di Ettore,mentre esaltava quello dei Greci distruttori di Troia.(vv.226-295)
http://digilander.libero.it/filosofiaedintorni/riassunto%20sepolcri.htm