Correzione tema sui promessi sposi?
Ciao a tutti, questa è la traccia:
Il malumore e la rabbia di Renza al ritorno da Lecco.
tema:
Ero appena uscito dallo studio del dottor e sentivo dentro me una rabbia repressa che cominciava a fuori uscire sempre più, gli arti mi si contraevano a causa dell’odio dentro di me e il volto diventava a poco a poco rosso, spinto da quella rabbia immensa. I pensieri cominciavano a vagare qua e la in cerca di un colpevole di tutto ciò che dovetti subire e il sentimento di vendetta cominciava a farsi sempre più grande mentre il sangue ribolliva nelle mie vene. Camminavo con il capo basso mentre pensavo a come potermi vendicare, in quel momento non pensai un solo attimo a cosa sarebbe potuto accadermi se fossi andato da quei birboni o se li avessi affrontati. Ad ogni passo in più il movimento delle mie gambe diventava sempre più veloce e allo stesso tempo più pesante, infatti anziché camminare sull’erba la calpestavo, segno dell’odio che provavo. Non ragionavo più, preso dalla collera pensavo solo a vendicarmi senza pensare a una soluzione pacifica come predica il buon Dio. Volevo prendere Don Rodrigo con le mie mani e strozzarlo finché non gli sarebbe più rimasto ossigeno per poter respirare poiché a causa della sua birbonata io non riuscivo più a vivere come prima. Quei momenti d’ira sono stati travolgenti tanto da farmi capire che quell’odio represso non sarebbe servito a nulla e anche perché, Lucia, la mia amata mi ha insegnato ad avere più fede in Dio. Ogni volta che penso a lei, tutto l’odio che ho provato si tramuta in amore per il prossimo, in un sentimento che mi permette di avere più fiducia nelle persone ma soprattutto mi aiuta a sperare che questi signorotti cambino spontaneamente grazie a Dio.
Com'è secondo voi? Dite che va bene come lunghezza? perché comunque non c'è tanto da scrivere..
Aggiunto 19 ore 19 minuti più tardi:
Ero appena uscito dallo studio del dottore e sentivo dentro me una rabbia repressa che cominciava a fuoriuscire, gli arti mi si contraevano a causa della collera dentro di me e il mio volto credo diventasse a poco a poco rosso, spinto da quella rabbia immensa. I pensieri cominciarono a vagare qua e là in cerca del colpevole di tutto ciò che avevo dovuto subire e il sentimento di vendetta cominciava a farsi sempre più grande mentre il sangue ribolliva nelle mie vene. Camminavo con il capo basso mentre pensavo a come potermi vendicare, in quel momento non pensai un solo attimo a cosa mi sarebbe potuto accadere se fossi andato da quei senzadio o se li avessi affrontati. Ad ogni passo il movimento delle mie gambe diventava sempre più veloce e allo stesso tempo più pesante, anziché camminare sull’erba la calpestavo, segno dell’odio che provavo. Non ragionavo più, preso dalla collera pensavo solo a vendicarmi senza pensare a una soluzione pacifica come predica il buon Dio e come avrebbe voluto la mia dolce Lucia. Volevo prendere Don Rodrigo con le mie mani e strozzarlo finché non gli sarebbe più rimasto ossigeno per poter respirare poiché a causa della sua birbonata io non riuscivo più a vivere come prima. Pensai a chi avrebbe potuto aiutarmi ma soprattutto come, perché ovviamente da solo non avrei potuto fare nulla. Quei momenti d’ira furono travolgenti tanto da farmi capire che quell'odio represso non sarebbe servito a nulla e anche perché, Lucia, la mia amata e fra Cristoforo mi hanno rimproverato e consigliato di avere fiducia nella misericordia e nell'intervento di Dio. In realtà i consigli e il rimprovero dell'umile frate non mi sono stati molto d'aiuto poiché pensavo ancora che quei diavoli non sarebbero mai cambiati.
Così va bene? Purtroppo non so che altro scrivere, comunque ho eliminato il pezzetto finale.
Il malumore e la rabbia di Renza al ritorno da Lecco.
tema:
Ero appena uscito dallo studio del dottor e sentivo dentro me una rabbia repressa che cominciava a fuori uscire sempre più, gli arti mi si contraevano a causa dell’odio dentro di me e il volto diventava a poco a poco rosso, spinto da quella rabbia immensa. I pensieri cominciavano a vagare qua e la in cerca di un colpevole di tutto ciò che dovetti subire e il sentimento di vendetta cominciava a farsi sempre più grande mentre il sangue ribolliva nelle mie vene. Camminavo con il capo basso mentre pensavo a come potermi vendicare, in quel momento non pensai un solo attimo a cosa sarebbe potuto accadermi se fossi andato da quei birboni o se li avessi affrontati. Ad ogni passo in più il movimento delle mie gambe diventava sempre più veloce e allo stesso tempo più pesante, infatti anziché camminare sull’erba la calpestavo, segno dell’odio che provavo. Non ragionavo più, preso dalla collera pensavo solo a vendicarmi senza pensare a una soluzione pacifica come predica il buon Dio. Volevo prendere Don Rodrigo con le mie mani e strozzarlo finché non gli sarebbe più rimasto ossigeno per poter respirare poiché a causa della sua birbonata io non riuscivo più a vivere come prima. Quei momenti d’ira sono stati travolgenti tanto da farmi capire che quell’odio represso non sarebbe servito a nulla e anche perché, Lucia, la mia amata mi ha insegnato ad avere più fede in Dio. Ogni volta che penso a lei, tutto l’odio che ho provato si tramuta in amore per il prossimo, in un sentimento che mi permette di avere più fiducia nelle persone ma soprattutto mi aiuta a sperare che questi signorotti cambino spontaneamente grazie a Dio.
Com'è secondo voi? Dite che va bene come lunghezza? perché comunque non c'è tanto da scrivere..
Aggiunto 19 ore 19 minuti più tardi:
Ero appena uscito dallo studio del dottore e sentivo dentro me una rabbia repressa che cominciava a fuoriuscire, gli arti mi si contraevano a causa della collera dentro di me e il mio volto credo diventasse a poco a poco rosso, spinto da quella rabbia immensa. I pensieri cominciarono a vagare qua e là in cerca del colpevole di tutto ciò che avevo dovuto subire e il sentimento di vendetta cominciava a farsi sempre più grande mentre il sangue ribolliva nelle mie vene. Camminavo con il capo basso mentre pensavo a come potermi vendicare, in quel momento non pensai un solo attimo a cosa mi sarebbe potuto accadere se fossi andato da quei senzadio o se li avessi affrontati. Ad ogni passo il movimento delle mie gambe diventava sempre più veloce e allo stesso tempo più pesante, anziché camminare sull’erba la calpestavo, segno dell’odio che provavo. Non ragionavo più, preso dalla collera pensavo solo a vendicarmi senza pensare a una soluzione pacifica come predica il buon Dio e come avrebbe voluto la mia dolce Lucia. Volevo prendere Don Rodrigo con le mie mani e strozzarlo finché non gli sarebbe più rimasto ossigeno per poter respirare poiché a causa della sua birbonata io non riuscivo più a vivere come prima. Pensai a chi avrebbe potuto aiutarmi ma soprattutto come, perché ovviamente da solo non avrei potuto fare nulla. Quei momenti d’ira furono travolgenti tanto da farmi capire che quell'odio represso non sarebbe servito a nulla e anche perché, Lucia, la mia amata e fra Cristoforo mi hanno rimproverato e consigliato di avere fiducia nella misericordia e nell'intervento di Dio. In realtà i consigli e il rimprovero dell'umile frate non mi sono stati molto d'aiuto poiché pensavo ancora che quei diavoli non sarebbero mai cambiati.
Così va bene? Purtroppo non so che altro scrivere, comunque ho eliminato il pezzetto finale.
Miglior risposta
Ero appena uscito dallo studio del dottore e sentivo dentro me una rabbia repressa che cominciava a fuoriuscire (tutto attaccato), gli arti mi si contraevano a causa della collera dentro di me e il miovolto credo diventasse a poco a poco rosso, spinto da quella rabbia immensa. I pensieri cominciarono a vagare quà e là in cerca del colpevole di tutto ciò che avevo dovuto subire e il sentimento di vendetta cominciava a farsi sempre più grande mentre il sangue ribolliva nelle mie vene. Camminavo con il capo basso mentre pensavo a come potermi vendicare, in quel momento non pensai un solo attimo a cosa mi sarebbe potuto accadere se fossi andato da quei senzadio o se li avessi affrontati. Ad ogni passo il movimento delle mie gambe diventava sempre più veloce e allo stesso tempo più pesante, anziché camminare sull’erba la calpestavo, segno dell’odio che provavo. Non ragionavo più, preso dalla collera pensavo solo a vendicarmi senza pensare a una soluzione pacifica come predica il buon Dio e coem avrebbe voluto la mia dolce Lucia. Volevo prendere Don Rodrigo con le mie mani e strozzarlo finché non gli sarebbe più rimasto ossigeno per poter respirare poiché a causa della sua birbonata io non riuscivo più a vivere come prima. Quei momenti d’ira furono travolgenti tanto da farmi capire che quell’odio represso non sarebbe servito a nulla e anche perché, Lucia, la mia amata mi aveva insegnato ad avere fiducia nella misericordia e nell'intervento in Dio. non appena ebbi pensato a lei, tutto l’odio che provavo si tramutò in amore per il prossimo, in un sentimento che finalmente mi permetteva di avere più fiducia nelle persone ma soprattutto mi aiutava a sperare che questi signorotti forse, un giorno, avrebbero potuto cambiare spontaneamente grazie a Dio.
ti ho corretto la lingua, ma non sono molto d'accodo sul finale, così fai apparire Renzo più saggio e mite di quanto in realtà fosse. (così lo diventerà solo alla fine del romanzo).
io concluderei con un pensiero diverso...renzo rimane dle parere che rodrigo e gli altri siano dei diavoli, pensa persino di ricorrere alle armi, ma poi desiste per non far soffrire lucia e la buona agnese e, seppur arrabbiato, torna senza soluzioni
Aggiunto 19 ore 20 minuti più tardi:
Quei momenti d’ira furono travolgenti tanto da farmi capire che quell'odio represso non sarebbe servito a nulla e anche perché, Lucia, la mia amata e fra Cristoforo mi avevano rimproverato e consigliato di avere fiducia nella misericordia e nell'intervento di Dio. In realtà i consigli e il rimprovero dell'umile frate non mi furono molto d'aiuto poiché pensavo ancora che quei diavoli non sarebbero mai cambiati.
okkio ai tempi verbali!
ti ho corretto la lingua, ma non sono molto d'accodo sul finale, così fai apparire Renzo più saggio e mite di quanto in realtà fosse. (così lo diventerà solo alla fine del romanzo).
io concluderei con un pensiero diverso...renzo rimane dle parere che rodrigo e gli altri siano dei diavoli, pensa persino di ricorrere alle armi, ma poi desiste per non far soffrire lucia e la buona agnese e, seppur arrabbiato, torna senza soluzioni
Aggiunto 19 ore 20 minuti più tardi:
Quei momenti d’ira furono travolgenti tanto da farmi capire che quell'odio represso non sarebbe servito a nulla e anche perché, Lucia, la mia amata e fra Cristoforo mi avevano rimproverato e consigliato di avere fiducia nella misericordia e nell'intervento di Dio. In realtà i consigli e il rimprovero dell'umile frate non mi furono molto d'aiuto poiché pensavo ancora che quei diavoli non sarebbero mai cambiati.
okkio ai tempi verbali!
Miglior risposta