Commento "Così nel mio parlar voglio essere aspro"?

.Piccola Stella.
Ragazziiiii vi prego aiutatemiiiiiii mi servirebbe solo il commento no parafrasi solo commento vi pregoooooooooo :( è x domani e ho un casino di compitiiiii :'(

Così nel mio parlar voglio esser aspro
com’è ne li atti questa bella petra,
la quale ognora impetra
maggior durezza e più natura cruda,
e veste sua persona d’un dïaspro
tal che per lui, o perch’ella s’arretra,
non esce di faretra
saetta che già mai la colga ignuda1;
ed ella ancide, e non val ch’om si chiuda
né si dilunghi da’ colpi mortali,
che, com’avesser ali,
giungono altrui e spezzan ciascun’arme:
sì ch’io non so da lei né posso atarme2.

Non trovo scudo ch’ella non mi spezzi
né loco che dal suo viso m’asconda;
ché, come fior di fronda,
così de la mia mente tien la cima3.
Cotanto del mio mal par che si prezzi,
quanto legno di mar che non lieva onda;
e ’l peso che m’affonda
è tal che non potrebbe adequar rima4.
Ahi angosciosa e dispietata lima
che sordamente la mia vita scemi,
perché non ti ritemi
sì di rodermi il core a scorza a scorza
com’io di dire altrui chi ti dà forza5?

Ché più mi triema il cor qualora io penso
di lei in parte ov’altri li occhi induca,
per tema non traluca
lo mio penser di fuor sì che si scopra,
ch’io non fo de la morte, che ogni senso
co li denti d’Amor già mi manduca6:
ciò è che ’l pensier bruca
la lor vertù, sì che n’allenta l’opra7.
E’ m’ha percosso in terra, e stammi sopra
con quella spada ond’elli ancise Dido,
Amore, a cui io grido
merzé chiamando, e umilmente il priego:
ed el d’ogni merzé par messo al niego8.

Egli alza ad ora ad or la mano, e sfida
la debole mia vita, esto perverso,
che disteso a riverso
mi tiene in terra d’ogni guizzo stanco9:
allor mi surgon ne la mente strida;
e ’l sangue, ch’è per le vene disperso,
fuggendo corre verso
lo cor, che ’l chiama; ond’io rimango bianco10.
Elli mi fiede sotto il braccio manco
sì forte che ’l dolor nel cor rimbalza:
allor dico: «S’elli alza
un’altra volta, Morte m’avrà chiuso
prima che ’l colpo sia disceso giuso»11.

Così vedess’io lui fender per mezzo
lo core a la crudele che ’l mio squatra;
poi non mi sarebb’atra
la morte, ov’io per sua bellezza corro:
ché tanto dà nel sol quanto nel rezzo
questa scherana micidiale e latra12.
Omè, perché non latra
per me, com’io per lei, nel caldo borro?
ché tosto griderei: «Io vi soccorro»;
e fare’l volentier, sì come quelli
che ne’ biondi capelli
ch’Amor per consumarmi increspa e dora
metterei mano, e piacere’le allora13.

S’io avessi le belle trecce prese,
che fatte son per me scudiscio e ferza,
pigliandole anzi terza,
con esse passerei vespero e squille14:
e non sarei pietoso né cortese,
anzi farei com’orso quando scherza;
e se Amor me ne sferza,
io mi vendicherei di più di mille15.
Ancor ne li occhi, ond’escon le faville
che m’infiammano il cor, ch’io porto anciso,
guarderei presso e fiso,
per vendicar lo fuggir che mi face;
e poi le renderei con amor pace16.

Canzon, vattene dritto a quella donna
che m’ha ferito il core e che m’invola
quello ond’io ho più gola,
e dàlle per lo cor d’una saetta,
ché bell’onor s’acquista in far vendetta17.

Miglior risposta
ALFONSO1995
Ecco a te:

La poesia più nota delle rime petrose è certamente la canzone “ Così nel mio parlar voglio essere aspro “ interessante per l’acceso sentimento d’amore che la anima.
Come si comprende si può affermare che, in rapporto a quest'argomento, Dante 'scopre' il libero arbitrio, la libertà innata della nostra capacità di amare che può orientarrsi al bene come al male, ma che, comunque resta libera. Si capisce, allo stesso modo, la distanza ormai abissale che distanzia Dante dagli Stilnovisti, per i quali - ricordiamo - la libertà di amare non era libera, ma strettamente vincolata all'istinto di riamare. In relazione a tale riflessione Dante, come si è detto, molto deve a san Tommaso d'Aquino, che parla molte volte dell'amore nella sua opera fondamentale, la Summa Theologiae, mettendolo ovviamente in relazione alla sua visione antropologica.
Per il Dolce Stil Novo il verbo non è «amare», ma più spesso vengono utilizzati predicati equivalenti, costruzioni perifrastiche con «amore» oppure la parola «amore» come oggetto di una locuzione verbale («dare amore», «fare amore», ecc.).
Anche nella colossale opera poetica di Dante i verbi «amare» e «amar» sono presenti solo 28 volte (tranne in un caso, «amare» è sempre in rima), 14 volte nel Fiore e tre volte nel Detto d’Amore (se questi devono essere attribuiti all’Alighieri), cinque volte nelle Rime e sei nella Commedia.

Al contrario, i sostantivi «amore» e «amor» vengono incontrate 453 volte.
Nella Commedia ci sono 148 casi, 19 nell’Inferno (nove nel canto degli innamorati), 50 nel Purgatorio e 79 nel Paradiso dove dimora Dio, chiamato «'l primo amore» già all’inizio di tutta l’opera (Inferno III, 6).

Si nota così un crescendo o un’ascensione verso l’amore e verso l’Amore, stabilito in partenza come il fine del suo viaggio all’aldilà.

Fonti: http://it.answers.yahoo.com/question/index?qid=20120227074255AAxUoXy

Ciaooo... spero di averti aiutata ;)
Miglior risposta
Risposte
...lol...
scusa ma nn ho ricopiato.. . . Era tra i primi risultati su Google

ALFONSO1995
Scusa "lol"... ma che sfizio c'è a ricopiare quello che ho già messo io?

...lol...
ecco qua :D
La poesia più nota delle rime petrose
è certamente la canzone “ Così nel
mio parlar voglio essere aspro “
interessante per l’acceso sentimento
d’amore che la anima.
Come si comprende si può affermare
che, in rapporto a quest'argomento,
Dante 'scopre' il libero arbitrio, la
libertà innata della nostra capacità di
amare che può orientarrsi al bene
come al male, ma che, comunque
resta libera. Si capisce, allo stesso
modo, la distanza ormai abissale che
distanzia Dante dagli Stilnovisti, per i
quali - ricordiamo - la libertà di
amare non era libera, ma
strettamente vincolata all'istinto di
riamare. In relazione a tale
riflessione Dante, come si è detto,
molto deve a san Tommaso
d'Aquino, che parla molte volte
dell'amore nella sua opera
fondamentale, la Summa Theologiae,
mettendolo ovviamente in relazione
alla sua visione antropologica.
Per il Dolce Stil Novo il verbo non è
«amare», ma più spesso vengono
utilizzati predicati equivalenti,
costruzioni perifrastiche con
«amore» oppure la parola «amore»
come oggetto di una locuzione
verbale («dare amore», «fare
amore», ecc.).
Anche nella colossale opera poetica
di Dante i verbi «amare» e «amar»
sono presenti solo 28 volte (tranne
in un caso, «amare» è sempre in
rima), 14 volte nel Fiore e tre volte
nel Detto d’Amore (se questi devono
essere attribuiti all’Alighieri), cinque
volte nelle Rime e sei nella
Commedia.
Al contrario, i sostantivi «amore» e
«amor» vengono incontrate 453
volte.
Nella Commedia ci sono 148 casi, 19
nell’Inferno (nove nel canto degli
innamorati), 50 nel Purgatorio e 79
nel Paradiso dove dimora Dio,
chiamato «'l primo amore» già
all’inizio di tutta l’opera (Inferno III,
6).
Si nota così un crescendo o
un’ascensione verso l’amore e verso
l’Amore, stabilito in partenza come il
fine del suo viaggio all’aldilà.
Spero di sia stato utile :)
fonti: it.answers.yahoo.com/question/index?qid=20120227074255AAxUoXy

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