Aiuto tema !!!
Raga mi serve un testo argomentativo sulla clausura.Grz in anticipo
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Clausura oggi
di Tina Pollice
Colloquio con la Madre Badessa del "Monastero di S.Chiara". Suor Chiara Paola .
Grazie ad un amico di infanzia sono riuscita ad ottenere con grande sorpresa, conoscendo la rigidità dell'ordine ,un colloquio con la Madre Badessa delle. "Clarisse" nel Reale Monastero di S. Chiara.
Le Clarisse sono religiose appartenti al "secondo ordine" francescano fondato nel 1212 da S. Chiara ( da cui appunto deriva il nome) e da S. Francesco di Assisi. La Regola fu approvata da Papa Innocenzo IV il 9 agosto 1253.
Nell'ordine delle Clarisse l'osservanza del loro isolamento è molto rigida, per questo ringrazio la gentile disponibilità di Suor Chiara a ricevermi che mi spiega l'importanza di far comprendere la loro scelta.
La Clausura è la regola che disciplina l'entrata e l'uscita dalle case religiose. La clausura delle suore comprende il divieto dell'entrata, a tutti indistintamente, sia uomini che donne, e il divieto dell'uscita delle monache; per le Clarisse, però, la Clausura diventa un modo per rivivere in povertà, umiltà, abbandono, e fraternità la vita in unione al Padre per la salvezza dei fratelli.
Ore 15.00.
Allo squillo del campanello il portone si apre con uno scatto. Saliamo su per le scale ed entriamo in un ingresso quadrato ove vi sono tre porte, su una di esse la scritta clausura, dalla seconda porta si accede nel parlatorio ove su due lati delle pareti vi sono due finestre. Una di questa si apre, vi è la grata: compare Suor Chiara che con un dolce sorriso ed il saluto "Pace e bene" stempera non poco la tensione. Suor Chiara accortasi immediatamente del disagio per la presenza della grata, scioglie il ghiaccio narrandomi un aneddoto della visita che hanno ricevuto il 31 luglio da parte dei reali del Belgio: re Alberto di Liegi e la regina Paola di Ruffo per il secondo anniversario della morte del re Baldovino. Il Re ha mostrato a Suor Chiara ed alle altre sorelle un orologio costruito da suo fratello. Questo orologio alle 12 in punto suona. Alla Reggia anche gli altri orologi sono uniformati. Tutto il personale compreso il re e la regina si fermano per 1 minuto di preghiera. Nell'accomiatarsi il re voleva sdebitarsi per l'ospitalità e lasciare un omaggio, un dono. Alla cortese e ferma negazione si è ravveduto ed ha pensato bene, di lasciare un'offerta per la mensa dei poveri. Sì, perché veda signora Tina, è vero che noi facciamo la scelta della clausura che non è chiusura come apparentemente si è tentati di credere, ma siamo anche impegnate a collaborare nei limiti del nostro tipo di vita, alla mensa dei poveri. Perché veda Tina la nostra Regola dice: " Quelle suore alle quali il Signore ha dato la grazia di lavorare, lavorino con fedeltà e devozione e si applichino a lavori decorosi e di comune utilità; in modo che escluso l'ozio nemico dell'anima, non estinguano però lo spirito della santa orazione e devozione, al quale tutte le altre cose devono servire. Se qualcuno manda qualche elemosina si preghi in comune per lui e tutte le cose si distribuiscano a comune utilità".
Per capire il tipo di vita delle Clarisse prosegue Suor Chiara, si deve risalire alle origini. Santa Chiara fu la prima seguace di S. Francesco che condivise il carisma dato da Dio a Francesco e condivise il Vangelo. "Obbedienza, castità, povertà" sono elementi peculiari che caratterizzano il 2°, il 1° ed anche il 3° ordine francescano.
Chiedo a Suor Chiara un messaggio da inviare ad una persona semplice che magari non è proprio un cattolico praticante ma fa del suo meglio per essere un buon cristiano.
Mi risponde, pronta, che parlerebbe della pagina evangelica sulla beatitudine. beati i poveri in spirito, gli umili, esalterei la povertà in spirito, l'umiltà però bisogna combattere la povertà materiale ed è per questo che offriamo la nostra collaborazione dando in uso un locale per la mensa dei poveri che ospita 50, 60 ed anche 70 persone al giorno. Nella mensa viene offerto un pasto caldo completo preparato dai volontari laici il cui responsabile è il Sig. Pimonte Ernesto. Suor Chiara, continua spiegandomi che bisogna incrementare la povertà di spirito, l'umiltà, stimolare l'intelligenza, l'istruzione, la solidarietà, la solidarietà per il povero perché in quel povero è presente Cristo.
Suor Chiara esprime concetti molto profondi, molto toccanti, molto veri. Mentre conversiamo, o meglio ascoltiamo piacevolmente si ode un bussare alla porta, Suor Chiara si scusa. Nei pochi minuti di assenza guardo oltre la grata: vi è un bel quadro si S. Chiara, un bel Cristo, un lampadario in ferro battuto, scorgo uno squarcio del bellissimo giardino del monastero e penso al coraggio di una scelta di vita che sfida il tempo e la storia. Esse hanno scelto Dio. Meditano, pregano, pregano ed intercedono per gli uomini presso Dio così come fece Gesù. Sono mediatrici tra gli uomini e Dio e nel frattempo godono della vicinanza di Dio, per questo clausura non è chiusura ma è un modo di vivere e riprodurre la vita di Cristo con umiltà e, lavoro e preghiera lontane da ogni forma di pubblicità.
Suor Chiara, le chiedo ancora, la mensa ha un costo, come fate?
Sorridendo mi risponde la Provvidenza Tina, la Provvidenza. Le offerte, dalle più umili alle più generose da parte di coloro che hanno sofferto e che forse sono state povere, perché colui che ha sofferto è in grado di capire veramente la sofferenza, colui che è stato povero aiuta gli altri poveri.
Le preghiere, la meditazione, il raccoglimento sono a fondamento della loro vita. Prima di salutarci per lasciare Suor Chiara alle sue preghiere Le rivolgo un'ultima domanda.
Avete richieste di noviziato?
Da una recente statistica è emerso che le vocazioni alla vita contemplativa sono in aumento soprattutto tra le giovani. Da noi, cinque giovani hanno fatto esperienza e chiedono di entrare, due di esse entreranno a fine anno, le altre due nel nuovo anno; poi abbiamo due postulanti, ed una novizia.
Nel ringraziare Suor Chiara, ci lasciamo con una promessa per la visita alla mensa dei poveri. La voce dolce, il sorriso, il saluto pace e bene, il volto luminoso di una persona che ha scoperto, quale per Lei è, il grande equilibrio, la grande forza che si acquista nel vivere il pensiero di Dio, mi spingono a pensare sempre più spesso che le Clarisse abbiano capito il significato più profondo e veritiero della vita.
http://www.lavocedelquartiere.it/Archivio%20di%20Tina%20Pollice/clausura_oggi.htm
di Tina Pollice
Colloquio con la Madre Badessa del "Monastero di S.Chiara". Suor Chiara Paola .
Grazie ad un amico di infanzia sono riuscita ad ottenere con grande sorpresa, conoscendo la rigidità dell'ordine ,un colloquio con la Madre Badessa delle. "Clarisse" nel Reale Monastero di S. Chiara.
Le Clarisse sono religiose appartenti al "secondo ordine" francescano fondato nel 1212 da S. Chiara ( da cui appunto deriva il nome) e da S. Francesco di Assisi. La Regola fu approvata da Papa Innocenzo IV il 9 agosto 1253.
Nell'ordine delle Clarisse l'osservanza del loro isolamento è molto rigida, per questo ringrazio la gentile disponibilità di Suor Chiara a ricevermi che mi spiega l'importanza di far comprendere la loro scelta.
La Clausura è la regola che disciplina l'entrata e l'uscita dalle case religiose. La clausura delle suore comprende il divieto dell'entrata, a tutti indistintamente, sia uomini che donne, e il divieto dell'uscita delle monache; per le Clarisse, però, la Clausura diventa un modo per rivivere in povertà, umiltà, abbandono, e fraternità la vita in unione al Padre per la salvezza dei fratelli.
Ore 15.00.
Allo squillo del campanello il portone si apre con uno scatto. Saliamo su per le scale ed entriamo in un ingresso quadrato ove vi sono tre porte, su una di esse la scritta clausura, dalla seconda porta si accede nel parlatorio ove su due lati delle pareti vi sono due finestre. Una di questa si apre, vi è la grata: compare Suor Chiara che con un dolce sorriso ed il saluto "Pace e bene" stempera non poco la tensione. Suor Chiara accortasi immediatamente del disagio per la presenza della grata, scioglie il ghiaccio narrandomi un aneddoto della visita che hanno ricevuto il 31 luglio da parte dei reali del Belgio: re Alberto di Liegi e la regina Paola di Ruffo per il secondo anniversario della morte del re Baldovino. Il Re ha mostrato a Suor Chiara ed alle altre sorelle un orologio costruito da suo fratello. Questo orologio alle 12 in punto suona. Alla Reggia anche gli altri orologi sono uniformati. Tutto il personale compreso il re e la regina si fermano per 1 minuto di preghiera. Nell'accomiatarsi il re voleva sdebitarsi per l'ospitalità e lasciare un omaggio, un dono. Alla cortese e ferma negazione si è ravveduto ed ha pensato bene, di lasciare un'offerta per la mensa dei poveri. Sì, perché veda signora Tina, è vero che noi facciamo la scelta della clausura che non è chiusura come apparentemente si è tentati di credere, ma siamo anche impegnate a collaborare nei limiti del nostro tipo di vita, alla mensa dei poveri. Perché veda Tina la nostra Regola dice: " Quelle suore alle quali il Signore ha dato la grazia di lavorare, lavorino con fedeltà e devozione e si applichino a lavori decorosi e di comune utilità; in modo che escluso l'ozio nemico dell'anima, non estinguano però lo spirito della santa orazione e devozione, al quale tutte le altre cose devono servire. Se qualcuno manda qualche elemosina si preghi in comune per lui e tutte le cose si distribuiscano a comune utilità".
Per capire il tipo di vita delle Clarisse prosegue Suor Chiara, si deve risalire alle origini. Santa Chiara fu la prima seguace di S. Francesco che condivise il carisma dato da Dio a Francesco e condivise il Vangelo. "Obbedienza, castità, povertà" sono elementi peculiari che caratterizzano il 2°, il 1° ed anche il 3° ordine francescano.
Chiedo a Suor Chiara un messaggio da inviare ad una persona semplice che magari non è proprio un cattolico praticante ma fa del suo meglio per essere un buon cristiano.
Mi risponde, pronta, che parlerebbe della pagina evangelica sulla beatitudine. beati i poveri in spirito, gli umili, esalterei la povertà in spirito, l'umiltà però bisogna combattere la povertà materiale ed è per questo che offriamo la nostra collaborazione dando in uso un locale per la mensa dei poveri che ospita 50, 60 ed anche 70 persone al giorno. Nella mensa viene offerto un pasto caldo completo preparato dai volontari laici il cui responsabile è il Sig. Pimonte Ernesto. Suor Chiara, continua spiegandomi che bisogna incrementare la povertà di spirito, l'umiltà, stimolare l'intelligenza, l'istruzione, la solidarietà, la solidarietà per il povero perché in quel povero è presente Cristo.
Suor Chiara esprime concetti molto profondi, molto toccanti, molto veri. Mentre conversiamo, o meglio ascoltiamo piacevolmente si ode un bussare alla porta, Suor Chiara si scusa. Nei pochi minuti di assenza guardo oltre la grata: vi è un bel quadro si S. Chiara, un bel Cristo, un lampadario in ferro battuto, scorgo uno squarcio del bellissimo giardino del monastero e penso al coraggio di una scelta di vita che sfida il tempo e la storia. Esse hanno scelto Dio. Meditano, pregano, pregano ed intercedono per gli uomini presso Dio così come fece Gesù. Sono mediatrici tra gli uomini e Dio e nel frattempo godono della vicinanza di Dio, per questo clausura non è chiusura ma è un modo di vivere e riprodurre la vita di Cristo con umiltà e, lavoro e preghiera lontane da ogni forma di pubblicità.
Suor Chiara, le chiedo ancora, la mensa ha un costo, come fate?
Sorridendo mi risponde la Provvidenza Tina, la Provvidenza. Le offerte, dalle più umili alle più generose da parte di coloro che hanno sofferto e che forse sono state povere, perché colui che ha sofferto è in grado di capire veramente la sofferenza, colui che è stato povero aiuta gli altri poveri.
Le preghiere, la meditazione, il raccoglimento sono a fondamento della loro vita. Prima di salutarci per lasciare Suor Chiara alle sue preghiere Le rivolgo un'ultima domanda.
Avete richieste di noviziato?
Da una recente statistica è emerso che le vocazioni alla vita contemplativa sono in aumento soprattutto tra le giovani. Da noi, cinque giovani hanno fatto esperienza e chiedono di entrare, due di esse entreranno a fine anno, le altre due nel nuovo anno; poi abbiamo due postulanti, ed una novizia.
Nel ringraziare Suor Chiara, ci lasciamo con una promessa per la visita alla mensa dei poveri. La voce dolce, il sorriso, il saluto pace e bene, il volto luminoso di una persona che ha scoperto, quale per Lei è, il grande equilibrio, la grande forza che si acquista nel vivere il pensiero di Dio, mi spingono a pensare sempre più spesso che le Clarisse abbiano capito il significato più profondo e veritiero della vita.
http://www.lavocedelquartiere.it/Archivio%20di%20Tina%20Pollice/clausura_oggi.htm
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