Aiuto parafrasi !!!

puiccolo
Parafrasi Polifemo-Odissea VV. 345-414

Risposte
tiscali
Puiccolo, ti consiglio di prendere i tuoi libri, mettere il sedere sulla sedia, studiare e fartele da solo le versioni in prosa. E vedi di imparare l'educazione che forse ne hai tanto bisogno. L'utente ha fatto anche troppo, peccato se l'avesse saputo prima neanche ti avrebbe risposto. E con questo chiudo.

puiccolo
Sii è quella è quella ti prego scrivimela sei la mia unica salvezzaaaa xD

Aggiunto 1 ora 5 minuti più tardi:

Comunque sei una troll, e adesso puoi anche tornare nel tuo mondo di trollisti, ciao cogliotroll!

coltina
ma se mi hai detto che il brano non è quello? hai capito se la parte che ti sto traducendo c'entra qualcos acon quella che hai sul libro? parla di vino, di ubriacatura? di pali conficcati nell'occhio?
finisce con polifemo che si lamenta con gli altri ciclopi?

puiccolo
ah ok quindi me la puoi fare o no?

coltina
sì il brano è lo stesso, ma tu hai una versione più moderna del testo, io ho quella di pindemonte del 700.
non coincidono i versi, ecco perchè ti ho chiesto un po' più di frasi, per capire in che punto siamo.
Comunque se non ti sembra quello il testo mi fermo qui con la parafrasi.

puiccolo
Non è questa D: le frasi sono quelle che ti ho scritto io cioè dal 345 al 414 vedi un pò che se non la hai non fa niente ...

Aggiunto 8 minuti più tardi:

La pagine sono 181 , 182 , 183 del libro metodi e fantasia

coltina
eccolo: è da 440 a 595, è molta.
questa è la versione di pindemonte, adesso inizio a farti la parafrasi, ma non ce la farò a farla tutta.

allora io vennia vanti, tenendo in mano una coppa di vino nero e dissi al ciclope: "tieni, poichè hai mangiato carne umana adesos bevi vino. bevi e senti che vino trasportiamo noi sulle nostre navi.
con questoi vino io volevo brindare con te, nel caso tu avessi accettato di lasciarmi andare, intenerito dalla mia storia.
Ma la tua rabbia è implacabile. ingiusto! quale uomo mortale mai si avvicinera' ancora a te? ti sei comportato male."
La coppa mi strappo' e bevve e il vino gli piacque molto e me ne chiese un'altra coppa: "Straniero, dammene ancora, per favore, e dimmi coem ti chiami perchè io ti dia il dono che spetta all'ospite e faccia festa con te.
La terra dei ciclopi produce molto vino, perchè Zeus ci manda molte piogge che fanno maturare l'uva: ma questo è un vino delizioso, degno degli dei."
gli diedi un'altra coppa ed egli, da sciocco, ne bevve altre tre coppe. Quando mia ccorsi che si era ubriacato, gli dissi queste parole gentili: "tu vuoi saper eil mio nome, ciclope? io te lo dirò, ma non prendermi in giro, mi hai promesso un dono. il mio nome è Nessuno: mio padre e mia madre mi chiamarono Nessuno, e così fanno i miei amici"
Ed egli, arrogante, mi rispose "Nessuno sar l'ultimo che divorerò. questo sara' il mio dono." e cadde indietro. stava sdraiato nella caverna con la testa appoggiata sulla spalla, e preso dal sonno che colpisce tutti, e dall'ubriacatura, ruttava e vomitava vino nero e pezzi di carne. Subito io spinsi nel fuoco il palo d'ulivo. intanto rincuoravo gli altri che non avessero paura e non mi lasciassero solo a meta' del piano. quando mi sembrò che il ramo, anche se verde, stesse prendendo fuoco, subito lo tolsi dalle fiamme e andai vicino al gigante con i miei compagni: un dio ci rendeva particolarmente coraggiosi. I mie icompagni afferrarono il palo aguzzo e lo conficcarono nell'occhio; e io alzandomi bene in piedi, lo rigiravo nell'occhio di Polifemo.
Allora, come quando un ariete buca lo scafo della nave e alcuni lo reggono, altri lo tirano e lo spostano e correggono il tiro, così noi giravamo nell'occhio del ciclope il palo. usci' sangue , la pupilla bruciava e un vapore ardente, che aveva distrutto la palpebra e le ciglia, usciva dalal pupilla e io sentivo bruciare anche il fondo dell'occhio.

Qual se fabbro talor nell’onda fredda
Attuffò un’ascia, o una stridente scure,
E temprò il ferro, e gli diè forza; tale505
L’occhio intorno al troncon cigola e frigge.
Urlo il Ciclope sì tremendo mise,
E tanto l’antro rimbombò, che noi
Qua e là ci spargemmo impauriti.
Ei fuor cavossi dell’occhiaja il trave,510
E da sè lo scagliò di sangue lordo,
Furïando per doglia: indi i Ciclopi,
Che non lontani le ventose cime
Abitavan de’ monti in cave grotte,
Con voce alta chiamava. Ed i Ciclopi,515
Quinci, e quindi accorrean, la voce udita,
E, soffermando alla spelonca il passo,
Della cagione il richiedean del duolo.
[p. 252]

Per quale offesa, o Polifemo, tanto
Gridastu mai? Perchè così ci turbi520
La balsamica notte, e i dolci sonni?
Fúrati alcun la greggia? o uccider forse
Con inganno ti vuole, o a forza aperta?
E Polifemo dal profondo speco:
Nessuno, amici, uccidemi, e ad inganno,525
Non già con la virtude. Or se nessuno
Ti nuoce, rispondeano, e solo alberghi,
Da Giove è il morbo, e non v’ha scampo. Al padre
Puoi bene, a Re Nettun, drizzare i prieghi.
Dopo ciò, ritornâr su i lor vestigi;530
Ed a me il cor ridea, che sol d’un nome
Tutta si fosse la mia frode ordita.
Polifemo da duoli aspri crucciato,
Sospirando altamente, e brancolando
Con le mani, il pietron di loco tolse.535
Poi, dove l’antro vaneggiava, assiso
Stavasi con le braccia aperte, e stese,
Se alcun di noi, che tra le agnelle uscisse,
Giungesse ad aggrappar: tanta ei credeo
Semplicitade in me. Ma io gli amici,540
E me studiava riscattar, correndo
Per molte strade con la mente astuta:
Chè la vita ne andava, e già pendea
[p. 253]

Su le teste il disastro. Al fine in questa
Dopo molto girar fraude io m’arresto.545
Montoni di gran mole, e pingui, e belli,
Di folta carchi porporina lana,
Rinchiudea la caverna. Io tre per volta
Prendeane, e in un gli unia tacitamente
Co’ vinchi attorti, sovra cui solea550
Polifemo dormir: quel, ch’era in mezzo,
Portava sotto il ventre un de’ compagni,
Cui fean riparo i due, ch’ivan da lato,
E così un uomo conducean tre bruti.
Indi afferrai pel tergo un arïete555
Maggior di tutti, e della greggia il fiore,
Mi rivoltai sotto il lanoso ventre,
E, le mani avvolgendo entro ai gran velli,
Con fermo cor mi v’attenea sospeso.
Così, gemendo, aspettavam l’Aurora.560
Sorta l’Aurora, e tinto in roseo il cielo,
Fuor della grotta i maschi alla pastura
Gittavansi; e le femmine non munte,
Che gravi molto si sentian le poppe,
Riempiean di belati i lor serragli.565
Il padron, cui ferian continue doglie,
D’ogni montone, che diritto stava,
Palpava il tergo; e non s’avvide il folle,
[p. 254]

Che dalle pance del velluto gregge
Pendean gli uomini avvinti. Ultimo uscia570
De’ suoi velli bellissimi gravato
L’arïete, e di me, cui molte cose
S’aggiravan per l’alma. Polifemo
Tai detti, brancicandolo, gli volse:
Arïete dappoco, e perchè fuori575
Così da sezzo per la grotta m’esci?
Già non solevi dell’agnelle addietro
Restarti: primo, e di gran lunga, i molli
Fiori del prato a lacerar correvi
Con lunghi passi; degli argentei fiumi580
Primo giungevi alle correnti; primo
Ritornavi da sera al tuo presepe:
Ed oggi ultimo sei. Sospiri forse
L’occhio del tuo signor? l’occhio, che un tristo
Mortal mi svelse co’ suoi rei compagni,585
Poichè doma col vin m’ebbe la mente,
Nessuno, ch’io non credo in salvo ancora.
Oh! se a parte venir de’ miei pensieri
Potessi, e, voci articolando, dirmi,
Dove dalla mia forza ei si ricovra,590
Ti giuro, che il cervel dalla percossa
Testa schizzato scorreria per l’antro,
Ed io qualche riposo avrei da’ mali,
[p. 255]

Che Nessuno recommi, un uom da nulla.

puiccolo
Si certo non ti preoccupare :)
comunque ecco qui : primo e secondo verso: Allora io al Ciclope parlai, avvicinandomi
con in mano un boccale del mio nero vino: (..e continua)
penultimo e ultimo verso: ..in terra, dalla testa spaccata; sollievo il mio cuore
avrebbe dalle torture, che questo Nessuno da nulla m'ha inflitto".

coltina
ti spiace mettermi qualche verso in più?
fatico a capire dove sei, perchè non corrispondono i versi che mi hai dato

puiccolo
allora il primo verso è : Allora io al Ciclope parlai , avvicinandomi (primo verso) ... Avrebbe dalle torture , che questo Nessuno da nulla m'ha inflitto (ultimo verso)

coltina
inizia così?
Ed ei con atroce alma: O ti fallisce,345
Straniero, il senno, o tu di lunge vieni,
Che vuoi, che i Numi io riverisca, e tema.

sennò dammi i primi e gli ultimi 2 versi, grazie

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