Versione di livio - URGENTE
ciao, mi serve questa versione per domani... si chiama "l'unica scelta è cedere" di livio, dal libro velim a pag 173 la num119
Cum diu silentium fuisset, tum L.Lentulus, qui tum princeps legatorum virtute atque honoribus erat, , inquit, .
grazie a chiunque riesca ad aituarmi
Cum diu silentium fuisset, tum L.Lentulus, qui tum princeps legatorum virtute atque honoribus erat, , inquit, .
grazie a chiunque riesca ad aituarmi
Risposte
si l'ho notato...grazie ancora
Prego! Cmq controllala prima di trascriverla poichè mi sa che ci sono delle frasi in più. :hi
Grazie mille!
Ecco:
Restarono a lungo in silenzio, e i consoli non riuscivano ad aprire bocca né per difendere un accordo così infamante, né per respingere un patto tanto necessario, quando Lucio Lentulo, che tra gli ambasciatori inviati era allora il più autorevole per valore e per cariche ricoperte, disse: "Ricordo, o consoli, di aver spesso sentito mio padre raccontare di essere stato il solo, nel senato sul Campidoglio, a sconsigliare di riscattare Roma dai Galli pagandola a peso d'oro, perché i Romani non erano stati circondati né con una trincea né con un fossato da quel nemico quanto mai indolente e poco portato ai lavori di fortificazione, ed erano in grado di tentare una sortita, pur rischiando moltissimo, ma senza andare incontro a un disastro sicuro. E se, come quelli erano stati in grado di lanciarsi dal Campidoglio armati contro il nemico, nel modo spesso utilizzato dagli assediati per tentare una sortita contro gli assedianti, venisse anche a noi concessa l'opportunità di combattere (in posizione favorevole o meno), certo non mi mancherebbe lo spirito di mio padre nel guidarvi. Morire per la patria, lo ammetto, è cosa gloriosa, e sono pronto a offrire la mia vita per il popolo e per l'esercito romano o a gettarmi nel mezzo dei nemici. Ma è qui che vedo la patria, qui tutto quel che resta delle legioni romane, le quali, a meno che vogliano correre incontro alla morte per difendere se stesse, che cosa possono salvare con il loro sacrificio? "Le case della città," dirà qualcuno, "le mura e la gente rimasta a Roma". Ma, per Ercole, è proprio se questo esercito verrà annientato che tutto ciò andrà perduto e non salvato! Chi, infatti, potrà difenderlo? Forse la massa imbelle e senz'armi? "Esattamente come le difese, per Ercole, dagli assalti dei Galli". Ma potrà forse invocare l'arrivo da Veio di un esercito con Camillo alla testa? Le nostre speranze e le nostre risorse le abbiamo tutte qui: se le salviamo, salviamo la patria, se invece le consegniamo alla morte, abbandoniamo la patria al suo destino.
Restarono a lungo in silenzio, e i consoli non riuscivano ad aprire bocca né per difendere un accordo così infamante, né per respingere un patto tanto necessario, quando Lucio Lentulo, che tra gli ambasciatori inviati era allora il più autorevole per valore e per cariche ricoperte, disse: "Ricordo, o consoli, di aver spesso sentito mio padre raccontare di essere stato il solo, nel senato sul Campidoglio, a sconsigliare di riscattare Roma dai Galli pagandola a peso d'oro, perché i Romani non erano stati circondati né con una trincea né con un fossato da quel nemico quanto mai indolente e poco portato ai lavori di fortificazione, ed erano in grado di tentare una sortita, pur rischiando moltissimo, ma senza andare incontro a un disastro sicuro. E se, come quelli erano stati in grado di lanciarsi dal Campidoglio armati contro il nemico, nel modo spesso utilizzato dagli assediati per tentare una sortita contro gli assedianti, venisse anche a noi concessa l'opportunità di combattere (in posizione favorevole o meno), certo non mi mancherebbe lo spirito di mio padre nel guidarvi. Morire per la patria, lo ammetto, è cosa gloriosa, e sono pronto a offrire la mia vita per il popolo e per l'esercito romano o a gettarmi nel mezzo dei nemici. Ma è qui che vedo la patria, qui tutto quel che resta delle legioni romane, le quali, a meno che vogliano correre incontro alla morte per difendere se stesse, che cosa possono salvare con il loro sacrificio? "Le case della città," dirà qualcuno, "le mura e la gente rimasta a Roma". Ma, per Ercole, è proprio se questo esercito verrà annientato che tutto ciò andrà perduto e non salvato! Chi, infatti, potrà difenderlo? Forse la massa imbelle e senz'armi? "Esattamente come le difese, per Ercole, dagli assalti dei Galli". Ma potrà forse invocare l'arrivo da Veio di un esercito con Camillo alla testa? Le nostre speranze e le nostre risorse le abbiamo tutte qui: se le salviamo, salviamo la patria, se invece le consegniamo alla morte, abbandoniamo la patria al suo destino.