Versione di greco secondo anno 83772
Graaazie in anticipo se mi aiuterete
Risposte
Anfiloco, Calcante, Leònteo, Podalìrio e Polipète dopo aver lasciato le navi a Ilio vanno a piedi verso Colofòne, e lì seppelliscono l’indovino Calcante; infatti gli era stato vaticinato (lett. “infatti aveva un vaticinio”; dativo di possesso) che sarebbe morto, se avesse incontrato un indovino più saggio di lui. Ospitati dunque dall’indovino Mopso, che era figlio di Apollo e Manto, questo Mopso gareggiò con Calcante nell’arte divinatoria. E quando Calcante domandò riguardo a un fico selvatico: “Quanti fichi ha?”, Mopso disse: “Diecimila ossia (καί) un medimno con l’avanzo di un fico (lett. “e un fico restante”) e furono trovati in quella quantità (lett. “così”). Allora Mopso, poiché c’era una scrofa gravida, domandava a Calcante quanti porcellini avesse (presente) nel ventre e quando avrebbe partorito (ottativo aoristo); dopo che egli disse: “Otto”, sorridendo (part. aoristo) Mopso disse: “Calcante si trova all’opposto (ἀπεναντιῶς) dell’arte divinatoria precisa, io invece, che sono figlio di Apollo e Manto possiedo la vista acuta dell’arte divinatoria precisa, e non otto come Calcante, ma nove vaticino (μαντεύομαι) che ha nel ventre, e tutti questi maschi, e che saranno partoriti senz’altro domani all’ora sesta”. Poiché ciò avvenne (genitivo assoluto; lett. “le quali cose avvennero”), Calcante, rattristatosi, morì e fu sepolto a Nozio.
Aggiunto 39 secondi più tardi:
Non avevo visto che l'avevano già mandata!
Aggiunto 23 secondi più tardi:
TROPPO TARDI !
Aggiunto 39 secondi più tardi:
Non avevo visto che l'avevano già mandata!
Aggiunto 23 secondi più tardi:
TROPPO TARDI !
Ciao xani, ecco la traduzione della versione:
Anfiloco, Calcante, Leònteo, Podalìrio e Polipète dopo aver lasciato le navi a Ilio vanno a piedi verso Colofòne, e lì seppelliscono l’indovino Calcante; infatti gli era stato vaticinato (lett. “infatti aveva un vaticinio”; dativo di possesso) che sarebbe morto, se avesse incontrato un indovino più saggio di lui. Ospitati dunque dall’indovino Mopso, che era figlio di Apollo e Manto, questo Mopso gareggiò con Calcante nell’arte divinatoria. E quando Calcante domandò riguardo a un fico selvatico: “Quanti fichi ha?”, Mopso disse: “Diecimila ossia (καί) un medimno con l’avanzo di un fico (lett. “e un fico restante”) e furono trovati in quella quantità (lett. “così”). Allora Mopso, poiché c’era una scrofa gravida, domandava a Calcante quanti porcellini avesse (presente) nel ventre e quando avrebbe partorito (ottativo aoristo); dopo che egli disse: “Otto”, sorridendo (part. aoristo) Mopso disse: “Calcante si trova all’opposto (ἀπεναντιῶς) dell’arte divinatoria precisa, io invece, che sono figlio di Apollo e Manto possiedo la vista acuta dell’arte divinatoria precisa, e non otto come Calcante, ma nove vaticino (μαντεύομαι) che ha nel ventre, e tutti questi maschi, e che saranno partoriti senz’altro domani all’ora sesta”. Poiché ciò avvenne (genitivo assoluto; lett. “le quali cose avvennero”), Calcante, rattristatosi, morì e fu sepolto a Nozio.
Anfiloco, Calcante, Leònteo, Podalìrio e Polipète dopo aver lasciato le navi a Ilio vanno a piedi verso Colofòne, e lì seppelliscono l’indovino Calcante; infatti gli era stato vaticinato (lett. “infatti aveva un vaticinio”; dativo di possesso) che sarebbe morto, se avesse incontrato un indovino più saggio di lui. Ospitati dunque dall’indovino Mopso, che era figlio di Apollo e Manto, questo Mopso gareggiò con Calcante nell’arte divinatoria. E quando Calcante domandò riguardo a un fico selvatico: “Quanti fichi ha?”, Mopso disse: “Diecimila ossia (καί) un medimno con l’avanzo di un fico (lett. “e un fico restante”) e furono trovati in quella quantità (lett. “così”). Allora Mopso, poiché c’era una scrofa gravida, domandava a Calcante quanti porcellini avesse (presente) nel ventre e quando avrebbe partorito (ottativo aoristo); dopo che egli disse: “Otto”, sorridendo (part. aoristo) Mopso disse: “Calcante si trova all’opposto (ἀπεναντιῶς) dell’arte divinatoria precisa, io invece, che sono figlio di Apollo e Manto possiedo la vista acuta dell’arte divinatoria precisa, e non otto come Calcante, ma nove vaticino (μαντεύομαι) che ha nel ventre, e tutti questi maschi, e che saranno partoriti senz’altro domani all’ora sesta”. Poiché ciò avvenne (genitivo assoluto; lett. “le quali cose avvennero”), Calcante, rattristatosi, morì e fu sepolto a Nozio.