Educazione dei giovani ateniesi
Libro Καιρός, pagina 147, versione 51 (Educazione dei giovani ateniesi). Mi servirebbe la traduzione di questa versione di greco entro stasera, perché è per domani. Lascio in allegato la foto. Grazie mille in anticipo.
Miglior risposta
Ciao marilu,
questa non è la prima volta che vediamo una tua risposta frammentata in più commenti, specie per quanto riguarda le traduzioni.
Ti invitiamo a dare un'unica risposta complessiva per non incorrere in future penalità.
Ti ricordiamo nuovamente che le fonti vanno ASSOLUTAMENTE citate:
http://online.scuola.zanichelli.it/classicamente-files/versioni/greco-triennio/05_Isocrate.pdf
A presto.
questa non è la prima volta che vediamo una tua risposta frammentata in più commenti, specie per quanto riguarda le traduzioni.
Ti invitiamo a dare un'unica risposta complessiva per non incorrere in future penalità.
Ti ricordiamo nuovamente che le fonti vanno ASSOLUTAMENTE citate:
http://online.scuola.zanichelli.it/classicamente-files/versioni/greco-triennio/05_Isocrate.pdf
A presto.
Miglior risposta
Risposte
Grazie mille.
E posti per legge questi principi non si disinteressavano poi per il resto del tempo, ma, divisa la città in rioni e la regione in demi vigilavano sulla vita di ciascuno, e trascinavano davanti all’Areopago chi faceva vita sregolata.Il consiglio ammoniva gli uni, minacciava gli altri, puniva gli altri come si meritavano.
Ti ringrazio. Hai tradotto tutta la versione o solo una parte?
Dunque (gli Ateniesi di allora) si prendevano cura di tutti i cittadini, e soprattutto dei giovani. Vedevano infatti che i giovani di tale età sono molto inquieti e pieni di innumerevoli desideri e che i loro animi hanno estremo bisogno di essere educati con la pratica di nobili attività e con
fatiche che comportano piacere.
Aggiunto 1 minuto più tardi:
Infatti solo a queste occupazioni può dedicarsi chi è stato allevato da uomo libero ed è abituato ad un alto sentire.
Non era quindi possibile avviare tutti alle medesime occupazioni, poiché erano diversi per condizioni di vita. Imponevano a ciascuno le attività proporzionalmente al patrimonio.
Aggiunto 44 secondi più tardi:
Difatti, i giovani che si trovavano in condizioni economiche più disagiate li avviavano all’agricoltura e al commercio, poiché sapevano che dall’ozio nasce l’indigenza e dall’indigenza la disonestà.
Aggiunto 1 minuto più tardi:
Pensavano dunque che estirpando la causa prima del male avrebbero allontanato (i giovani) anche dagli altri misfatti che ne derivano.Costrinsero invece chi aveva sufficienti mezzi di vita a praticare l’equitazione, la ginnastica, la caccia e la filosofia, poiché vedevano che per merito di queste attività gli uni diventavano persone eccellenti, gli altri si astenevano dalla maggior parte delle cattive azioni.
fatiche che comportano piacere.
Aggiunto 1 minuto più tardi:
Infatti solo a queste occupazioni può dedicarsi chi è stato allevato da uomo libero ed è abituato ad un alto sentire.
Non era quindi possibile avviare tutti alle medesime occupazioni, poiché erano diversi per condizioni di vita. Imponevano a ciascuno le attività proporzionalmente al patrimonio.
Aggiunto 44 secondi più tardi:
Difatti, i giovani che si trovavano in condizioni economiche più disagiate li avviavano all’agricoltura e al commercio, poiché sapevano che dall’ozio nasce l’indigenza e dall’indigenza la disonestà.
Aggiunto 1 minuto più tardi:
Pensavano dunque che estirpando la causa prima del male avrebbero allontanato (i giovani) anche dagli altri misfatti che ne derivano.Costrinsero invece chi aveva sufficienti mezzi di vita a praticare l’equitazione, la ginnastica, la caccia e la filosofia, poiché vedevano che per merito di queste attività gli uni diventavano persone eccellenti, gli altri si astenevano dalla maggior parte delle cattive azioni.