Due versioni urgenti :)
2 versioni sui pronomi dimostrativi, relativi, proposizione consecutiva e relativa, comparativi e superlativi :)
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"Dopo la morte di Anfione Laio ereditò il regno. E sposando la figlia di Meneceo che alcuni chiamano Giocasta, altri, invece, Epicaste, sebbene il dio profetizzò di non generare (infatti, il nato sarebbe diventato assassino del padre), egli, ubriaco, si unì alla moglie. E dà il figlio da esporre ad un pastore, trapassando le caviglie con spilloni. Ma egli venne esposto sul Citerone, allora i mandriani di Polibio, re di Corinto, trovando il bambino, lo portarono alla moglie di lui, Peribea. Ella, adottandolo, lo fa passare per suo e, dopo avergli curato le caviglie, lo chiama Edipo, traendo questo nome dal gonfiore dei piedi (per il fatto che gli si gonfiavano i piedi / aveva i piedi gonfi). Poi, quando il bambino maturò, e distinguendosi tra i coetanei per forza fisica, per invidia veniva offeso in quanto illegittimo (bastardo). Allora, egli, domandano (la ragione di ciò) a Peribea non riuscì a saperla: poi, giunto a Delfi chiese dei propri genitori. Allora, il dio gli disse di non andare in patria per non uccidere il padre, poi, per non sposare la madre. Ascoltando questo, e credendo che Polibio e Peribea fossero i suoi genitori, lasciò Corinto."
Aggiunto 26 minuti più tardi:
"Agesilao, re dei Lacedemoni, era così valoroso e coraggioso che la virtù e la fama dell'uomo divenne la più degna di ogni elogio. Infatti, essendo un uomo completamente valente, non solo era stimato per la sua stirpe (nobiltà di nascita) ma era anche elogiato per le sue imprese. Essendo molto comprensivo verso gli amici, era molto temibile ai nemici. Amava degli amici non quelli più potenti ma quelli più coraggiosi. Nella buona sorte (prosperità) era saggio, era coraggioso nelle sciagure. Disprezzando i superbi, era più umile dei moderati. Era un avversario durissimo, ma un vincitore molto mite: difficile ad essere ingannato dai nemici, molto facile a lasciarsi persuadere dagli amici. Pur essendo molto potente in patria, era servo soprattutto delle leggi e obbediva agli efori."
;)
Aggiunto 26 minuti più tardi:
"Agesilao, re dei Lacedemoni, era così valoroso e coraggioso che la virtù e la fama dell'uomo divenne la più degna di ogni elogio. Infatti, essendo un uomo completamente valente, non solo era stimato per la sua stirpe (nobiltà di nascita) ma era anche elogiato per le sue imprese. Essendo molto comprensivo verso gli amici, era molto temibile ai nemici. Amava degli amici non quelli più potenti ma quelli più coraggiosi. Nella buona sorte (prosperità) era saggio, era coraggioso nelle sciagure. Disprezzando i superbi, era più umile dei moderati. Era un avversario durissimo, ma un vincitore molto mite: difficile ad essere ingannato dai nemici, molto facile a lasciarsi persuadere dagli amici. Pur essendo molto potente in patria, era servo soprattutto delle leggi e obbediva agli efori."
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