Aiutoooooooo

shark
:lolraga dmn ho il compito e ho bisogno di trovare queste versioni....se potete cerkatele:
1
titolo-solo l'uomo possiede l'intelligenza per studiare i fenomeni
autore-cicerone
inizio-quid vero? hominum
fine-effici potuisse fortuna.

2
titolo-marco aurelio
autore-eutropio
inizio-post l.verum m.Antoninus
fine-et moderatione tractavit

3
titolo-Assedio di avarico
autore-cesare
inizio-His tot rebus
fine-ratio iniri posset

4
titolo-il dittatore valerio corvo arringa i soldati ribelli
autore.livio
inizio-ego sum m.valerius
fine-nos conseramus manus


ragazzii se nn avete nnt da fare aiutatemi a cerkarle grazie anticipato....

Risposte
sbardy
apri un altro topic scrivendo le prime righe della versione. chiudo

espiritu
LE COLPE DEI CAPI SONO PIU' GRAVI...CICERONE...CHI HA QUESTA VERSIONE TRADOTTA????

shark
6 il mejo

Pillaus
Ego sum M. Valerius Corvus, milites, cuius vos nobilitatem beneficiis erga vos non iniuriis sensistis, nullius superbae in vos legis, nullius crudelis senatus consulti auctor, in omnibus meis imperiis in me severior quam in vos. Ac si cui genus, si cui sua virtus, si cui etiam maiestas, si cui honores subdere spiritus potuerunt, iis eram natus, id specimen mei dederam, ea aetate consulatum adeptus eram, ut potuerim tres et viginti annos natus consul patribus quoque ferox esse non solum plebi. Quod meum factum dictumve consulis gravius quam tribuni audistis? Eodem tenore duo insequentes consulatus gessi, eodem haec imperiosa dictatura geretur; ut neque in hos meos et patriae meae milites [sim] mitior quam in vos - horreo dicere - hostes. Ergo vos prius in me strinxeritis ferrum quam in vos ego; istinc signa canent, istinc clamor prius incipiet atque impetus, si dimicandum est. Inducite in animum quod non induxerunt patres avique vestri, non illi qui in Sacrum montem secesserunt, non hi qui postea Aventinum insederunt. Exspectate, dum vobis singulis, ut olim Coriolano, matres coniugesque crinibus passis obviae ab urbe veniant. Tum Volscorum legiones, quia Romanum habebant ducem, quieverunt: vos, Romanus exercitus, ne destiteritis impio bello. T. Quincti, quocumque istic loco seu volens seu invitus constitisti, si dimicandum erit, tum tu in novissimos te recipito; fugeris etiam honestius tergumque civi dederis quam pugnaveris contra patriam. Nunc ad pacificandum bene atque honeste inter primos stabis et conloquii huius salutaris interpres fueris. Postulate aequa et ferte; quamquam vel iniquis standum est potius quam impias inter nos conseramus manus."

Soldati, io sono Marco Valerio Corvo, il cui sangue patrizio conoscete per i benefici ricevuti e non per le ingiustizie perpetrate nei vostri confronti: sono un uomo che non ha mai proposto né leggi irriguardose né ha mai votato decisioni del senato crudeli verso di voi, risultando in tutte le posizioni di potere da lui occupate sempre più rigido con se stesso che con voi. Ma se le origini, il valore personale, la dignità e i riconoscimenti hanno mai suscitato in qualcuno l'arroganza, ebbene io per nascita mi trovavo in quella condizione: avevo dato una tale prova delle mie capacità, ero arrivato alla più alta carica della repubblica in età così giovane che, console a ventitré anni, avrei potuto essere sprezzante anche nei confronti dei patrizi, e non solo della plebe. Ma quando ero console ho forse detto e fatto qualcosa di meno accettabile rispetto a quando ero tribuno? Ho retto due consolati consecutivi comportandomi nella stessa maniera: nel condurre questa dittatura che mi conferisce poteri assoluti mi atterrò agli stessi principi: non mi comporterò, nei confronti di questi miei uomini e dei soldati della mia gente, in maniera più mite di quanto non facciano i nemici - e al solo pronunciare questa parola rabbrividisco - nei vostri confronti. Perciò sguainerete la spada prima voi contro di me che non io contro di voi. Dunque le trombe suonino il segnale di battaglia dalla vostra parte, l'urlo di guerra e l'assalto partano dalla vostra parte, se davvero si deve combattere. Osate pure quello che i vostri padri e i vostri antenati non osarono, e non ebbero il coraggio di mettere in pratica né i plebei che si ritirarono sul monte Sacro, né quelli che poi si ritirarono sull'Aventino. Aspettate fino a quando a ciascuno di voi - come successe in passato a Coriolano - verranno incontro le madri e le mogli coi capelli sciolti! Fu allora che le legioni dei Volsci, siccome avevano un comandante romano, cessarono di combattere. Volete non astenervi dal combattere una guerra scellerata voi che siete un esercito romano? Tito Quinzio, qualunque sia la tua posizione in quello schieramento - che tu l'abbia cioè occupata di spontanea volontà o sia stato forzato a farlo -, se si tratterà di combattere, allora ritìrati in mezzo alla retroguardia: per te sarà meno vergognoso fuggire e dare le spalle a dei concittadini piuttosto che combattere contro la patria. Ma ora che si deve arrivare alla pace, è giusto e doveroso che tu stia qua in prima fila e agisca nel supremo interesse delle due parti. Se le vostre richieste sono ragionevoli, verranno accolte; ma è preferibile accordarci anche a condizioni inique piuttosto che versare sangue in uno scontro empio".

Pillaus
https://www.skuola.net/page.php?al=cesare-gallico-7-30&pg=4

Pillaus
Post eum M. Antoninus solus rem publicam tenuit, vir quem mirari facilius quis quam laudare possit. A principio vitae tranquillissimus, adeo ut ex infantia quoque vultum nec ex gaudio nec ex maerore mutaverit. Philosophiae deditus Stoicae, ipse etiam non solum vitae moribus, sed etiam eruditione philosophus. Tantae admirationis adhuc iuvenis, ut eum successorem paraverit Hadrianus relinquere, adoptato tamen Antonino Pio generum ei idcirco esse voluerit, ut hoc ordine ad imperium perveniret.
Institutus est ad philosophiam per Apollonium Chalcedonium, ad scientiam litterarum Graecarum per Sextus Chaeronensem, Plutarchi nepotem, Latinas autem eum litteras Fronto, orator nobilissimus, docuit. Hic cum omnibus Romae aequo iure egit, ad nullam insolentiam elatus est imperii fastigio; liberalitatis promptissimae. Provincias ingenti benignitate et moderatione tractavit.


Dopo di lui (di Vero) resse da solo lo Stato Marco Antonino, uomo che qualcuno può più facilmente ammirare che lodare. Fin dal principio della vita (fu) molto tranquillo, a tal punto che fin dall'infanzia non mutava faccia né alla gioia né dal dolore. Dedito alla filosofia Stoica, anch'egli (fu) fu filosofo non solo per il comportamento (libero per vitae moribus), ma anche per l'erudizione. Da giovane (fu degno) di così tanta ammirazione, che Adriano dispose che fosse lasciato come successore, e adottato tuttavia Antonino Pio, volle appunto che fosse per lui genero, affinché prendesse la carica di imperatore per quest'ordine.
Fu istruito in filosofia grazie a Apollonio Calcedonio, in letteratura Greca grazie a Sesto di Cheronea, nipote di Plutarco, mentre quella latina (gliela) insegnò Frontone, grandissimo oratore. Questo a Roma trattò con tutti con piena uguaglianza di diritti, non fu spinto a nessuna sconvenienza per la grandezza dell'impero; (fu) di una evidentissima benevolenza. Trattò le province con grande benevolenza e moderazione.

Pillaus
Quid vero hominum ratio non in caelum usque penetravit? Soli enim ex animantibus nos astrorum ortus, obitus cursusque cognovimus, ab hominum genere finitus est dies, mensis, annus, defectiones solis et lunae cognitae praedictaeque in omne posterum tempus, quae, quantae, quando futurae sint. Quae contuens animus accedit ad cognitionem deorum, e qua oritur pietas, cui coniuncta iustitia est reliquaeque virtutes, e quibus vita beata exsistit par et similis deorum, nulla alia re nisi immortalitate, quae nihil ad bene vivendum pertinet, cedens caelestibus. Quibus rebus eitis satis docuisse videor, hominis natura quanto omnis anteiret animantes. Ex quo debet intellegi nec figuram situmque membrorum nec ingenii mentisque vim talem effici potuisse fortuna.

E che dire della facoltà razionale dell'uomo? Non si è forse spinta sino al cielo? Soli fra gli esseri dotati di vita siamo riusciti a conoscere il corso degli astri, il loro sorgere ed il loro tramontare. Sono stati gli uomini a definire la durata del giorno, del mese, dell'anno ed a conoscere le eclissi dei sole e della luna riuscendo a predire per tutto il tempo avvenire il loro numero e la data esatta di ciascuna. Partendo dalla contemplazione di questi fenomeni l'animo dell'uomo finisce per accostarsi alla cognizione degli dèi fonte della pietà e, insieme, della giustizia e di tutte le altre virtù dalle quali deriva all'uomo una felicità pari e simile a quella degli dèi ed inferiore a quella per la sola mancanza del dono dell'immortalità: ma l'immortalità nulla ha a che fare con una vita virtuosa. Con questa mia esposizione mi sembra di aver sufficientemente chiarito la superiorità dell'umana natura rispetto agli altri animali sì che dovrebbe ormai risultare chiaro che né la struttura e la conformazione delle membra né la nativa facoltà del pensiero possono essersi costituite per puro caso.

sbardy
non le trovo mi spiace

shark
ma ke ragionamento nn capsico xchè ne dev mettere una alla vlt...se uno riesce a trovarne di +???bòòòòòò

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