Socrate (39062)

Diddle
Ciao raga mi potete aiutare???? grz mille

L'oracolo di Delfi aveva vaticinato che "Nessun uomo è più sapiente di Socrate".
Socrate trasse da questo vaticino le seguenti conseguenze:
- che era realmente il più sapiente perchè "sapeva di non sapere"
- che il vero sapere spetta solo al dio
- che il suo compito era quello di interrogare i suoi concittadini per condurli verso la verità.
Ricostruisci leargomentazioni che hanno condotto Socrate a sostenere queste tesi.

Quali accuse vengono mosse a Socrate durante il processo intentato contro di lui?
Rispondi chiarendo i motivi per i quali Socrate non godeva di un completo appoggio all'interno della città,pur essendosi sempre comportato in modo retto e rispettoso delle leggi.

Ricostruisci i caratteri salienti della dialettica socratica specificando che cosa significano le espressioni:tecnica dell'ironia,atre maieutica.

Risposte
Francy1982
L'oracolo di Delfi aveva vaticinato che "Nessun uomo è più sapiente di Socrate".

Socrate trasse da questo vaticino le seguenti conseguenze:
che era realmente il più sapiente perchè "sapeva di non sapere"

Ricostruisci le argomentazioni che hanno condotto Socrate a sostenere queste tesi.
Per Socrate il Saggio è colui che sa di non sapere. Egli sviluppa questa teoria dopo aver fatto visita all’oracolo di Delfi, che gli aveva riconosciuto il merito di essere il più saggio, il più intelligente, non sentendosi tale, però Socrate decide di interrogare i suoi concittadini e capire perché proprio a lui sarebbe andato il merito di essere il più saggio:
- Socrate si reca dai politici: essi rispondevano solo parzialmente alle sue domande
- Socrate si reca dagli artisti: le loro risposte non accontentano Socrate
- Socrate si reca dagli artigiani: sono preparati nelle cose che riguardano direttamente il loro lavoro, ma non sanno nulla del resto.
Tutte le persone da lui interrogate pur non sapendo pretendevano di sapere e da qui Socrate deduce che l’oracolo gli aveva riconosciuto il merito della saggezza proprio perché lui era l’unico che sapeva di non sapere.


Quali accuse vengono mosse a Socrate durante il processo intentato contro di lui?
Rispondi chiarendo i motivi per i quali Socrate non godeva di un completo appoggio all'interno della città,pur essendosi sempre comportato in modo retto e rispettoso delle leggi.

Accusa di empietà e ateismo (non credere agli déi della città e introdurne di nuovi) e corruzione dei giovani, Socrate dialogava sempre nelle strade e piazze attorniato dai giovani affascinati dalla sua dottrina, egli era contro la tradizione non voleva obbedire a delle regole solo perché c’erano delle leggi, infatti, la società non avrebbe voluto ucciderlo, ma mandarlo in esilio, ma andando in esilio, Socrate, avrebbe ammesso una colpevolezza inesistente, così come sentendosi innocente non accetta di essere difeso, tanto che Socrate stesso in tribunale affermerà di volere un premio anziché una punizione e per questo fu accusato anche di arroganza. (L'accusa sulla corruzione dei giovani era riconducibile pure al fatto che S fu maestro di Crizia e di Alcibiade, due personaggi che nell'Atene della restaurazione democratica, entrambi godevano di pessima fama).

Ricostruisci i caratteri salienti della dialettica socratica specificando che cosa significano le espressioni:tecnica dell'ironia, arte maieutica.
Socrate paragona l'arte dialettica al lavoro della levatrice = un far venire alla luce, un partorire idee: Socrate prese spunto dal lavoro della madre come lei faceva partorire i corpi, egli decise di far partorire le menti e in questo consiste l'arte Maieutica, ciò significa che lui voleva che ognuno potesse pensare il bene autonomamente, non devono essere gli altri a dire al soggetto come è giusto comportarsi, ma è il bene che deve essere pensato dal soggetto stesso.
In Socrate abbiamo:
- Bene: che corrisponde alla conoscenza del Bene.
- Male: che è ignoranze del Bene, chi fa il male è perché ignora il Bene.,
Parte integrante della maieutica socratica è il ricorso all'ironiae quindi a battute brevi e taglienti che interrompono lunghi discorsi. Socrate, nel dibattito con il discepolo fingeva di abbassarsi al livello culturale del giovane e gli poneva domande, in questo modo Sorate riusciva a portare a compito la prima parte della maiutica: togliere le credenze passate, e quindi passare alla seconda fase, quella delle menti che "partoriscono" il Bene, il bene socratico, infatti, nn si insegna perchè è gia dentro gli individui che devono solo capire con l'aiuto del maestro di ricercare il Bene con B maiuscola ovvero il BENE per tutti e non un ben utilitaristico.

cichinella
ciao...
vedi se ti serve qualche altra cosa...

Vita e opere
Socrate nacque ad Atene prima del 469 a.C.,dallo scultore Sofronisco e dalla levatrice Fenarete.
Ebbe per moglie Santippe, tipo proverbiale di donna isbetica, che si dice abia sposato per provare continuamente la propria pazienza.
Compì il suo dovere di cittadino, combattendo valorosamente nella guerra del Peloponneso, a Potidea, a Delo, ad Anfipoli.
Nella sua missione si diceva assistito da un demone (forse la testimonianza della coscienza, che lo avvertiva di quello che doveva evitare.
Già avanzato negli anni, fu accusato di ateismo e di corruzione dei giovani da Meleto, un oscuro poeta, dal mercante Anito e dal retore Licone; ma a tale accusa non dovettero essere estranei motivi politici, per essere stati suoi discepoli Crizia e Carmide aristocratici, detestati dal partito democratico, da poco ritornato in Atene.
Comparso in giudizio parlò non da accusato, ma da maestro; ed invitato a proporre un’ammenda pecuniaria di trenta mine (che quattro dei suoi discepoli, tra cui Platone, avrebbero pagata per lui), propose invece di essere nutrito a spese pubbliche nel Pritaneo.
Fu condannato con scarsa maggioranza a bere la cicuta, e, rinunciando ad ogni tentativo di fuga, morì imperturbato nel 399 a.C.
Socrate non lasciò alcuno scritto, “la scrittura ha questo di grave, che se la interroghi, tace maestosamente”; ma il suo pensiero ci è noto dalle opere di due discepoli, Platone (Dialoghi) e Senofonte (Memorabili di Socrate).
Pensiero
Socrate si pone due problemi principali: il problema della scienza e il problema del bene.
Problema della scienza.
Socrate pur partecipando ancora della tendenza soggettivistica dei sofisti, reagisce vigorosamente allo scetticismo sofista, ponendo le condizioni della vera scienza.
Egli afferma infatti che nel mondo della coscienza umana (cfr. il suo motto: “conosci te stesso”), sotto la varietà delle opinioni particolar, fondate sulle sensazioni mutevoli (“doxa”), esiste una verità necessaria ed universale (“aletheia”), in cui tutti devono credere: tale verità è il concetto (es. concetto di bene, sanità, giustizia, ect), che si fissa mediamente una definizione.
Socrate perviene al concetto mediante il suo famoso metodo, che prese appunto il nome di “socratico”, e che si compone di due momenti successivi:
ironia, che consiste nel fingere di approvare le opinioni dell’interlocutore, per poi dimostrarne a poco per volta, con abili interrogazioni, l’ineguatezza e l’incongruenza.
maieutica (o arte della levatrice), che consiste nell’aiutare l’interlocutore, con opportune interrogazioni, a trovare in se stesso la verità.
Problema del bene
1. Socrate si occupò soprattutto del problema morale, tanto che fu definito, a ragione, “il fondatore della scienza morale”.
Egli distingue le cose in due categorie:
le cose divine o metafisiche (“ta deimonia”), che sono negate alla coscienza umana: es. Dio, immortalità dell’anima, ect.
le cose umane (“ta anthropina”), che è possibile conoscere: es. concetto di bene, sanità giustizia, ect.
2. Principio fondamentale dell’etica socratica è l’identificazione della scienza con la virtù (intellettualismo etico): non può essere virtuoso se non chi vive secondo scienza o ragione, il vizio è frutto di ignoranza.
Tale intellettualismo, se da un lato è notevole perchè afferma per la prima volta nella storia del pensiero l’universalità o categoricità dei valori morali, dall’altro non va esente da gravi difficoltà, come quella di trascurare i fattori volitivi dell’azione.
3. Altro principio dell’etica socratica è l’identificazione della virtù con la felicità (eudemonismo etico).
Ma Socrate lascia indeterminato il concetto di felicità il cui contenuto può essere vario a seconda degli individui che vi aspirano (piacere, utile, ect.)
Egli afferma che la felicità consiste nella virtù, e la virtù nella scienza; ma la scienza è a sua volta conoscenza della virtù e della felicità vera, per cui ci troviamo in un circolo chiuso.
Sarà compito dei discepoli di Socrate, ispirandosi soprattutto alla vita del maestro, dare a questo eudemonismo etico un contenuto più concreto.
Giudizio su Socrate
Socrate è di un’enorme importanza nella storia della filosofia: egli è lo scopritore del concetto, fondamento di ogni speculazione filosofica, e bene meritò il titolo di “padre della scienza”.
Anche tutta la filosofia greca posteriore (Platone, Aristotele, ect.) seguirà le sue orme, e assumerà d’ora innanzi un’impronta idealistica.

Rispondi
Per rispondere a questa discussione devi prima effettuare il login.