Rispondeteeeee!!!!x favore!!!
X domani mi serve il confronto tra illuminismo e romanticismo cn questi temi: concezione dell'individuo, politica, storia e libertà, indipendenza e linguaggio politico.
Per favore!! Grz!!!:cry
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Miglior risposta
guarda: http://www.inftube.com/italiano/LIlluminismo-Confronto-tra-Ill61841.php
http://web.tiscalinet.it/appuntiericerche/Lett.Italiana/ilromanticismo.HTML
spero di esserti stata d aiuto
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Risposte
Illuminismo e Romanticismo
* L’Illuminismo si era affermato in contrapposizione a quello che fu definito “oscurantismo medioevale”. Nella prima metà dell’Ottocento nasce e si diffonde in tutta Europa il Romanticismo, un movimento culturale che si caratterizza per il rifiuto del razionalismo illuministico e per la riscoperta dei valori spirituali.
* Il Romanticismo era stato anticipato nel Settecento da Rousseau secondo il quale la civiltà rappresentava uno stato di decadenza e di corruzione morale. Il progresso generava avidità, corruzione, individualismo; riduceva l’uomo ad una macchina, privandolo del sentimento naturale.
Dopo i sanguinosi eventi della Rivoluzione francese e la restaurazione, vennero meno l’ottimismo e la fiducia nella ragione. Filosofi, letterati, poeti e artisti, si volsero al passato, rivalutarono la storia e la tradizione dei popoli, riscoprirono la fede, il sentimento e la fantasia. In campo letterario, i romantici si liberarono dalla soggezione all’autorità dei classici, all’imitazione degli stessi e affermarono che la vera poesia è quella che rispecchia i sentimenti, che nasce spontanea dal cuore del poeta.
L'idea di nazione
La rivalutazione della storia e delle tradizioni dei popoli prepara il terreno per la nascita del sentimento nazionale: riscoprendo le proprie origini, il popolo scopriva la sua identità, il senso di appartenenza a una comunità.
Partendo da questa idea si profila una nuova concezione dello Stato, non solo come stato di diritto (garante della libertà dell’individuo), ma come stato nazione, rappresentante dei valori di un intero popolo. Per la Francia e l’Inghilterra questo processo si era già realizzato nei secoli precedenti ma per l’Italia, la Germania, la Polonia, la Grecia, l’Ungheria il sentimento nascente di nazione non corrispondeva ancora né l’unità territoriale, né l’indipendenza che otterranno con sacrifici e sangue solo nel corso dell’Ottocento.
Risorgimento Italiano
La parola Risorgimento indica il processo che portò alla liberazione dell’Italia dall’Austria e alla formazione di uno Stato unitario di tipo moderno, dominato cioè dalla borghesia, sull’esempio dei più progrediti Stati d’Europa. Avviatosi dopo la caduta di Napoleone (1815), il periodo risorgimentale si protrasse fino al 1861, con l’annessione al Piemonte di gran parte degli Stati Italiani (a quella data erano ancora esclusi Roma, il Veneto e il Trentino) e la conseguente proclamazione di un Regno d’Italia sotto la dinastia dei Savoia. Il processo ebbe una forte accelerazione nel biennio 1859/1860, grazie alle iniziative politiche di Camillo Cavour, primo ministro di Vittorio Emanuele II, e alle imprese militari e insurrezionali di Giuseppe Garibaldi.
La rivalutazione della storia e delle tradizioni dei popoli prepara il terreno per la nascita del sentimento nazionale: riscoprendo le proprie origini, il popolo scopriva la sua identità, il senso di appartenenza a una comunità.
Partendo da questa idea si profila una nuova concezione dello Stato, non solo come stato di diritto (garante della libertà dell’individuo), ma come stato nazione, rappresentante dei valori di un intero popolo. Per la Francia e l’Inghilterra questo processo si era già realizzato nei secoli precedenti ma per l’Italia, la Germania, la Polonia, la Grecia, l’Ungheria il sentimento nascente di nazione non corrispondeva ancora né l’unità territoriale, né l’indipendenza che otterranno con sacrifici e sangue solo nel corso dell’Ottocento.
(tratto dai nostri appunti)
* L’Illuminismo si era affermato in contrapposizione a quello che fu definito “oscurantismo medioevale”. Nella prima metà dell’Ottocento nasce e si diffonde in tutta Europa il Romanticismo, un movimento culturale che si caratterizza per il rifiuto del razionalismo illuministico e per la riscoperta dei valori spirituali.
* Il Romanticismo era stato anticipato nel Settecento da Rousseau secondo il quale la civiltà rappresentava uno stato di decadenza e di corruzione morale. Il progresso generava avidità, corruzione, individualismo; riduceva l’uomo ad una macchina, privandolo del sentimento naturale.
Dopo i sanguinosi eventi della Rivoluzione francese e la restaurazione, vennero meno l’ottimismo e la fiducia nella ragione. Filosofi, letterati, poeti e artisti, si volsero al passato, rivalutarono la storia e la tradizione dei popoli, riscoprirono la fede, il sentimento e la fantasia. In campo letterario, i romantici si liberarono dalla soggezione all’autorità dei classici, all’imitazione degli stessi e affermarono che la vera poesia è quella che rispecchia i sentimenti, che nasce spontanea dal cuore del poeta.
L'idea di nazione
La rivalutazione della storia e delle tradizioni dei popoli prepara il terreno per la nascita del sentimento nazionale: riscoprendo le proprie origini, il popolo scopriva la sua identità, il senso di appartenenza a una comunità.
Partendo da questa idea si profila una nuova concezione dello Stato, non solo come stato di diritto (garante della libertà dell’individuo), ma come stato nazione, rappresentante dei valori di un intero popolo. Per la Francia e l’Inghilterra questo processo si era già realizzato nei secoli precedenti ma per l’Italia, la Germania, la Polonia, la Grecia, l’Ungheria il sentimento nascente di nazione non corrispondeva ancora né l’unità territoriale, né l’indipendenza che otterranno con sacrifici e sangue solo nel corso dell’Ottocento.
Risorgimento Italiano
La parola Risorgimento indica il processo che portò alla liberazione dell’Italia dall’Austria e alla formazione di uno Stato unitario di tipo moderno, dominato cioè dalla borghesia, sull’esempio dei più progrediti Stati d’Europa. Avviatosi dopo la caduta di Napoleone (1815), il periodo risorgimentale si protrasse fino al 1861, con l’annessione al Piemonte di gran parte degli Stati Italiani (a quella data erano ancora esclusi Roma, il Veneto e il Trentino) e la conseguente proclamazione di un Regno d’Italia sotto la dinastia dei Savoia. Il processo ebbe una forte accelerazione nel biennio 1859/1860, grazie alle iniziative politiche di Camillo Cavour, primo ministro di Vittorio Emanuele II, e alle imprese militari e insurrezionali di Giuseppe Garibaldi.
La rivalutazione della storia e delle tradizioni dei popoli prepara il terreno per la nascita del sentimento nazionale: riscoprendo le proprie origini, il popolo scopriva la sua identità, il senso di appartenenza a una comunità.
Partendo da questa idea si profila una nuova concezione dello Stato, non solo come stato di diritto (garante della libertà dell’individuo), ma come stato nazione, rappresentante dei valori di un intero popolo. Per la Francia e l’Inghilterra questo processo si era già realizzato nei secoli precedenti ma per l’Italia, la Germania, la Polonia, la Grecia, l’Ungheria il sentimento nascente di nazione non corrispondeva ancora né l’unità territoriale, né l’indipendenza che otterranno con sacrifici e sangue solo nel corso dell’Ottocento.
(tratto dai nostri appunti)