Burke e la rivoluzione francese

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RIFLESSIONI DI BURKE SULLA RIVOLUZIONE FRANCESE

Burke ritiene che la Rivoluzione Francese non sia un movimento spontaneo del popolo nè nasca dai suoi reali bisogni, ma un evento radicato nel pensiero, frutto della filosofia barbara e meccanica. Filosofia che non ha più il senso dei limiti del potere umano, che ha dimenticato e banalizzato l'estrema complessità della natura umana razionalizzando ogni cosa. Essa pretende di illuminare il mondo con la guida della ragione e finisce per oscurare forze che costituiscono la natura umana. Gli illuministi, secondo Burke, rifiutano un determinato concetto di ragione:quello di ragione concreta. La "ragione dei Lumi" intende cancellare gli elementi di disturbo(sentimento, tradizione, senso della continuità e dell'appartenenza storiche, percezione dell'autorità), rinnega la storia e parte da zero; essa propone la libertà ma poi è violenta, dispotica, dittatoriale, ed è per questo che Burke la considera astratta. Burke non accetta la radicale unilateralità del concetto di ragione che si è sviluppato nell'Illuminismo e il principio su cui si basa l'evento rivoluzionario secondo cui nulla può essere costruito senza far "tabula rasa" dell'esistente.
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