Qualcuno può dirmi cosa mettere nella tesina di 3 media sullo strumento il violino?

Paola!
Ciao ragazzi sono Paola e quest'anno ho l'esame di terza media così il prof di musica ci ha dato uno strumento a ognuno e ci ha detto di fare la tesina sullo strumento da consegnare Giovedi.. A me ha dato il violino, non è che qualcuno mi puo dare una mano su come farla e cosa mettere? Non so davvero cosa mettere se qualcuno riesce a rispondermi Grazie mille! :hi

Risposte
peduz91
Il violino è uno strumento musicale della famiglia degli archi, ha quattro corde accordate ad intervalli di quinta.

Si tratta del più piccolo tra i membri della famiglia, capace di realizzare note più acute rispetto agli altri strumenti che la costituiscono. La corda più bassa (e quindi la nota più bassa ottenibile) è il sol2, il sol subito sotto al do centrale (do3); le altre corde sono, in ordine crescente, il re3, il la3 e il mi4.

Le parti per violino utilizzano sempre la chiave di Sol, detta comunemente chiave di violino. Quando devono essere eseguite note e passaggi particolarmente acuti si usa un'apposita indicazione che avvisa di trasportare le note interessate un'ottava sopra.

Violinista è colui che suona il violino; l'artigiano che costruisce o ripara strumenti a corde è il liutaio.
La parte risonante del violino è costituita da una scatola cava (propriamente detta cassa armonica o di risonanza), in legno, costruita con grande accuratezza nella scelta dei materiali ed estrema precisione nelle dimensioni, proporzioni e lavorazione.

La cassa armonica dello strumento, di lunghezza standard di 35,6 cm (tra i 34,9 e i 36,2 cm), di forma curva e complessa, (ricorda abbastanza la forma del numero 8), è costituita da una tavola armonica (detta anche piano armonico), di abete rosso e da un fondo, generalmente in acero montano, uniti da fasce in legno d'acero curvato. Il fondo può essere formato da un unico pezzo di legno (fondo unico), oppure da due pezzi affiancati. Le fasce vengono modellate a caldo con un apposito ferro. Sia fondo che piano armonico sono convessi e il loro spessore varia dal centro dei due piani verso il bordo esterno. Le elaborate curvature vengono ottenute con un certosino lavoro di scultura e a pochi millimetri dai bordi (che sporgono dalle fasce) viene intagliata nella faccia esterna una micrometrica "trincea" in cui viene inserito uno "spessore" formato da tre strati di essenze di legno (generalmente ebano - ciliegio - ebano) chiamato filetto; il filetto ha una funzione di "contenimento" delle fibre impedendo il propagarsi di eventuali crepe del legno dal bordo verso il centro, una funzione protettiva nel caso di urti sul bordo della tavola, oltre che abbellire lo strumento sottolineandone le curve.

Nel piano sono ricavate le uniche due aperture della cassa, due fessure chiamate effe per la loro forma che ricorda esattamente la lettera dell'alfabeto.

Internamente, incollata per circa quattro settimi della lunghezza totale della tavola armonica, è situata la catena, un listello in legno di abete, lavorato e sagomato in modo che aderisca perfettamente alla curvatura interna del piano. Essa contribuisce a "distribuire" la pressione generata dalle corde tese (da circa 4,2 kgp per la 4ª corda a 9,2 kgp per il cantino)[1]; in più distribuisce le vibrazioni prodotte dalle corde lungo tutto il piano armonico.

Tavola armonica e fondo sono collegati tra loro tramite una sottile asticella cilindrica di abete posta all'interno della cassa armonica, detta anima. Essa è incastrata in una precisa posizione, vicino al "piede destro" del ponticello; serve a trasmettere le vibrazioni al fondo dello strumento e, anch'essa, interviene distribuendo sul fondo la pressione impressa dalle corde. Il posizionamento corretto dell'anima è fondamentale per ottenere la migliore qualità sonora ed il giusto equilibro timbrico e di intensità fra le 4 corde.

Nella cassa armonica è innestato superiormente il manico, di acero, che termina nella cassetta dei piroli o cavigliera, ornata superiormente da un fregio ad intaglio chiamato riccio o ricciolo. Sulla faccia superiore del manico è incollata la tastiera, in ebano, sulla quale il violinista premerà le corde con le dita.

Le estremità superiori delle corde vengono avvolte attorno ai piroli o bischeri nella cavigliera (che servono a tenderle e modificarne la tensione, quindi all'accordatura). Le corde passano su di un sostegno all'inizio del manico (capotasto), scorrono al di sopra della tastiera e si appoggiano sul ponticello, una lama verticale, in legno di acero, che trasmetterà la vibrazione delle corde al piano armonico. Vanno infine a fissarsi alla cordiera, collegata, per mezzo di un apposito cavo, al bottone. Il ponticello ha due funzioni: trasmette le vibrazioni sonore alla cassa armonica, dove vengono amplificate e riflesse, uscendo infine dalle effe; mantiene le corde in una posizione arcuata, permettendo all'archetto di toccarne una sola.

Il violino nella sua forma moderna è, nella sua essenza quanto mai "antica" ed artigianale (non contiene alcuna parte metallica al di fuori delle corde), una "macchina di precisione" in uno stato di delicatissimo equilibrio: le forme, i vari elementi ed anche i più minuti dettagli costruttivi, oltre alla grande cura nel montaggio, derivano da un affinamento rimasto quasi immutato da più di 500 anni. Le curvature di piano e fondo, la forma della catena e delle "effe" e lo spessore dei legni usati sono determinanti per la qualità e la personalità del suono dello strumento. Su questi parametri si può, in parte, anche intervenire a posteriori: spostare anche solo di un millimetro gli elementi "mobili" come anima e ponticello provoca cambiamenti evidenti: è la cosiddetta "messa a punto" dello strumento eseguita per ottenere caratteristiche sonore ricercate dal violinista o per ottimizzare la resa dello strumento.

Va ricordato che anche la vernice, a base d'olio o di alcool e ricca di resine vegetali ed ingredienti di origine molto antica, può avere influenza sul suono dello strumento. I liutai sono da sempre impegnati nello studio delle antiche ricette per le vernici e nell'elaborazione di nuove, dal momento che la vernice determina in maniera forte l'impressione estetica dello strumento e condiziona anche la resa sonora.
Come accennato sopra, il piano armonico, la catena, l'anima ed altri piccoli rinforzi interni alla cassa vengono costruiti con l'abete rosso, un legno leggero, ma molto resistente ed elastico, adatto a trasmettere le vibrazioni, che a questo scopo viene selezionato di venatura diritta e regolare (famoso l'abete di risonanza della Val di Fiemme e anche della foresta di Paneveggio, in Trentino e quello della Valcanale e del Tarvisiano in provincia di Udine, utilizzato da secoli per la costruzione di strumenti). Fondo, fasce, manico - spesso anche il ponticello - sono in legno d'acero dei Balcani, un legno duro e più "sordo" il cui compito è quello di riflettere più che di trasmettere il suono; a volte vengono usati anche legni meno nobili come il pioppo, il faggio o il salice. Le parti della montatura - come piroli, capotasto, cordiera, reggicordiera, bottone e mentoniera - sono realizzate in legno duro da ebanisteria, soprattutto ebano, palissandro o bosso; capotasto e reggicordiera a volte sono in osso, la tastiera è quasi sempre di ebano, la cordiera a volte è di metallo, plastica o carbonio. Alcuni strumenti antichi erano rifiniti in avorio o riccamente intarsiati, ma anche oggi alcune parti possono essere rifinite con intarsi in osso o madreperla. La stagionatura dei legni è fondamentale per la qualità del suono e la stabilità dello strumento ed i legni più stagionati sono molto ricercati e quotati.
Arco barocco in legno serpente
Punte di archi moderni, il primo in legno ferro, gli altri in pernambuco

Le corde un tempo erano fatte utilizzando budello animale, soprattutto di pecora, lavato, trattato ed arrotolato a formare un filo: questo genere di corde, con pochi adattamenti tecnologici, venne usato fino alla metà del XX secolo[2]. Tali corde sono ancora usate abitualmente nelle "esecuzioni filologiche", nelle quali l'uso di strumenti e tecniche esecutive propri dell'epoca della composizione costituisce uno degli elementi guida dell'interpretazione musicale. Tuttavia, queste corde hanno una tendenza accentuata a perdere l'accordatura in conseguenza alle condizioni esterne (temperatura ed umidità) ed al riscaldamento prodotto dalla mano dell'esecutore, a deteriorarsi e a rompersi con maggior facilità rispetto alle corde moderne.

Le moderne corde del La, Re e Sol sono dotate di un'anima in fibra sintetica (nylon, rayon, o anche carbonio), oppure in budello, circondata da un avvolgimento di seta e sempre rivestite esternamente con una sottile fascia di metallo (acciaio, alluminio, argento e persino oro) per conferire una maggiore massa all'insieme, così da permettere di produrre le note più gravi mantenendo la corda abbastanza sottile. La corda del Mi (la più acuta, detta cantino) è quasi sempre costituita da un unico sottile filo di acciaio armonico. Le corde con anima sintetica sono oggi utilizzate più frequentemente, dal momento che permettono di ottenere un suono intenso e brillante con maggiore durata e stabilità nell'accordatura. Per contro degradano più rapidamente rispetto a quelle con anima in budello. Il suono delle corde con anima in budello è più potente, caldo e morbido, ma il prezzo di vendita è più alto. La scelta viene generalmente fatta in base alle caratteristiche dello strumento, all'uso che se ne fa, al repertorio che si intende eseguire e alle preferenze individuali dello strumentista.

Il legno utilizzato per la bacchetta dell'archetto è generalmente di origine tropicale (soprattutto il legno di Caesalpinia echinata chiamato comunemente pernambuco o verzino), ma oggi si sta affermando sempre di più la fibra di carbonio come materiale di ottimo rendimento e prezzo contenuto per la fascia di qualità media. Nel passato venivano anche usati altri tipi di legno, come il legno ferro o il legno serpente (Brosimum guianense), tipici degli archi del periodo barocco.

Normalmente si scelgono crini di cavalli maschi, per ragioni oggettive: l'urina che bagna la coda della femmina li rende più deboli alla tensione e quindi risulterebbero meno adatti allo scopo.
[modifica] Dimensioni del violino
Un violino 1/16 accanto a un 4/4.

Un violino di dimensioni standard è denominato intero o 4/4, ed è destinato a suonatori che hanno raggiunto le misure di un adulto; la sua lunghezza complessiva è generalmente di 59 cm, mentre lo standard per la lunghezza della cassa armonica è di 35,6 cm; questa dimensione è una standardizzazione delle esperienze dei costruttori del periodo della liuteria classica, presso i quali può variare dai 34 cm (il cosiddetto "violino 7/8") ai 38 cm[3]. I violini di Antonio Stradivari hanno la cassa armonica lunga più di 36,2 cm nel periodo "sperimentale" (1691-1698), mentre si assestano tra i 35 ed i 35,8 nella maturità[4].

I bambini che suonano il violino utilizzano strumenti di dimensioni ridotte, che, pur avendo le varie parti proporzionalmente più piccole, sono funzionalmente identici ai violini di dimensioni normali. Questi strumenti sono realizzati nei tagli di tre quarti (corrispondente a una lunghezza della cassa da 32 a 34 cm), mezzo (da 30 a 32 cm) e così via fino al sedicesimo.

Occasionalmente, un adulto di piccola corporatura può usare un violino 7/8, anziché uno di dimensioni standard. Talvolta chiamati "violini da donna", hanno una cassa armonica lunga 34-35 cm.
[modifica] Acustica del violino

È noto da molto tempo come lo spessore del legno e le sue proprietà fisiche incidano grandemente sul suono prodotto da uno strumento a corde come il violino. L'intensità ed il timbro del violino sono determinati dal modo in cui la cassa armonica si comporta da un punto di vista acustico, secondo gli schemi determinati dal fisico tedesco Ernst Chladni. I cosiddetti nodi (che corrispondo ai punti dove non si ha movimento) individuati tramite dei granelli di sabbia sparsi sulle placche mentre queste vibrano a certe frequenze, corrispondono a quello che viene chiamato "schema di Chladni".[5] Questo procedimento di controllo e verifica delle vibrazioni e della risonanza viene utilizzato dai liutai per verificare il lavoro prima di terminare il montaggio dello strumento. La conoscenza della frequenza di vibrazione della tavola armonica e del fondo di un violino, può farsi per via teorica [6] in base alle caratteristiche del legno ed agli spessori dello stesso.
[modifica] Accessori
[modifica] La mentoniera
Una mentoniera modello Guarneri.

Posta al di sopra o a sinistra della cordiera, e ancorata per mezzo di una staffa in metallo al fondo del violino sul suo bordo posteriore, la mentoniera è un pezzo di legno (o di plastica) sagomato, ove il violinista può appoggiare il proprio mento mentre suona. La mentoniera può essere fatta di ebano, palissandro, bosso o plastica.
[modifica] La spalliera
Spalliera per violino.

La spalliera è un accessorio rimovibile fatto di legno, alluminio, fibra di carbonio o plastica. Solitamente di altezza regolabile, si applica ai bordi del fondo dello strumento per mezzo di piedini di plastica morbida oppure rivestiti di gomma. Lo scopo della spalliera è quello di permettere una postura più confortevole al violinista, fornendo un sostegno sulla spalla e impedendo allo strumento di scivolare. Si tratta di un'invenzione relativamente recente e, benché il suo uso sia abbastanza comune fra i violinisti e i violisti moderni, non è adottata universalmente. Alcuni musicisti, infatti, preferiscono ricorrere a spalline in materiale spugnoso, cuscinetti, panni ripiegati ecc., oppure, talvolta, non interpongono alcunché fra la spalla e lo strumento.
[modifica] La sordina
Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce sordina.
Una "sordina da notte", usata per studiare la sera al fine di non creare disturbo agli altri

Il suono del violino può essere alterato per mezzo della sordina, un piccolo blocchetto che può essere in gomma, in legno o in metallo, e che viene agganciato al ponticello, di solito in mezzo alle due corde del Re e del La. Smorzando le vibrazioni del ponticello stesso, provoca l'emissione di un suono più dolce e delicato, con minori armoniche sopra ogni nota che viene suonata. Viene spesso utilizzato anche per studiare con un suono di volume più basso, ma anche nelle esecuzioni, dove sia richiesto un suono più smorzato.




Il violino è nato a Cremona più di quattrocento anni fa dalle mani di artigiani esperti in seguito a ricerche empiriche secolari, prendendo lentamente la forma che conosciamo oggi. Lira da braccio Deriva da strumenti antichi come il rebab introdotto in Europa dai Mori nell'ottavo secolo. Partendo da questi strumenti primitivi, si svilupperanno il ribeca, la giga e poi la viola da braccio.
E' nel dicembre del 1523 che troviamo nel registro della tesoreria di Savoia, la parola violino scritta per la prima volta.
Grazie al lavoro di bravi artigiani del medioevo e poi del rinascimento, si raggiunge un equilibrio tra le forme e la sonorità. Il violino appare in Italia nella prima meta del XVI secolo probabilmente prima del 1530 ed è parente stretto della viola da braccio e della lira da braccio. Prima nasce come violino barocco, poi si trasforma in violino moderno a partire della fine del 700 per le richieste dei musicisti desiderosi di avere uno strumento più potente e più comodo da suonare. La differenza sarà minima e risiede soprattutto nel manico.
Violino barocco Sono proprio gli italiani a portare il violino all'apice del suo sviluppo con Andrea Amati (1505-1577) e Antonio Stradivari (1644-1737). Difficile, comunque attribuire con certezza la paternità del violino, che potrebbe invece appartenere al bresciano Gasparo Bertolotti detto Gasparo da Salò.
Mentoniera Fino alla meta del XVIII secolo, il violino viene suonato in posizione libera. Il suo posto sotto il mento non è ancora una regola fissa. Con l'arrivo della mentoniera (la prima fu fabbricata nel 1830), il violino viene tenuto sempre di più tra la spalla e il mento anche grazie alla spalliera, permettendo così di far scorrere, sulla tastiera, la mano sinistra liberata dal compito di sostenere lo strumento.
Il violino è lo strumento virtuosistico per eccellenza e diventa la voce della musica genericamente definita "classica"

Fonti:
Wikipedia e altri.

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