Pedagogia (64106)

RIBELLINA90
ciao mi date qualche informazione su aldo agazzi su pedagogia

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peduz91
Guarda se questi link ti sono d'aiuto:

http://books.google.it/books?id=bSsRhkpWBbMC&pg=PA139&lpg=PA139&dq=aldo+agazzi+pedagogia&source=bl&ots=sWtSuxRs_V&sig=qpXl3m_bQinM9EYaNrgx7uAYdY0&hl=it&ei=GMu-TbyaGcTEswafkKmUBg&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=1&sqi=2&ved=0CBsQ6AEwAA#v=onepage&q=aldo%20agazzi%20pedagogia&f=false



PEDAGOGIA CRISTIANA E IL PERSONALISMO PEDAGOGICO (personalismo e personalismi).

La pedagogia cristiana si esprime, nel corso del 900, attraverso una molteplicità di modelli: dallo “spiritualismo” al “neotomismo”al “personalismo”, fino al “cristianesimo dissidente” e alla “teologia della liberazione”. Come fenomeno storico e culturale, il personalismo nasce ufficialmente in Francia nel 1932 ruotando intorno alla rivista “Esprit” e al suo fondatore, Emmanuel Mounier (1905-1950). Fin dalle sue origini, il personalismo si muove tra proposte metafisiche (la persona come persona), e proposte antropologiche (la persona come soggetto storico e concreto). Il personalismo di Mounier appare fortemente radicato nella storia, e la persona interpretata da Mounier era una struttura aperta e dinamica . All’educazione, spettava quindi il compito di portare a maturazione uno sviluppo che consentiva alla persona di prendere consapevolezza di se e di acquisire responsabilità verso gli altri. “ Questa libertà personale e responsabilità sociale” potevano essere garantite da un diverso modo di realizzare l’educazione in famiglia e nella scuola. Per quanto riguarda l’educazione familiare, Mounier contrappone al modello formale ed autoritario, tipico della famiglia borghese, un modello di famiglia a valore comunitario, volta al libero esercizio della personalità dei suoi componenti. Per quanto riguarda la scuola, Mounier si oppone ad ogni regime totalitario della scuola, ipotizzando un sistema di scuole libere. In Italia, l’eredità del personalismo francese fu raccolta principalmente da Luigi Stefanini (1891-1956), che insieme ad i suoi primi allievi fece dell’Ateneo di Padova uno dei centri propulsori del personalismo italiano. Egli elabora una “teoria della scuola”, intravedendo nella scuola stessa, il luogo che doveva offrire uguali opportunità a tutti e per un sufficiente numero di anni. La data della nascita ufficiale, in Italia, della prospettiva personalistica, può essere indicata in quella del 1954, quando il “ Centro studi pedagogici Scholè ”organizza un convegno dedicato alla “Pedagogia cristiana”. Il centro studi, fondato da Stefanini e da altri suoi colleghi, divenne il fulcro di un dibattito molto attivo e mise a confronto orientamenti diversi.: dal neotomismo al realismo,dallo spiritualismo al personalismo storico – sociale. Nella varietà e pluralità di posizioni, la pedagogia cattolica nel secondo dopoguerra appare riunificata nella corrente “personalista”.Progressivamente il personalismo mette in atto un processo di laicizzazione a favore di un approccio più sensibile alla dimensione storica e sociale dell’individuo e dell’intera comunità. A tale processo ha contribuito il Concilio Vaticano II, ed in questo rinnovamento è coinvolta anche l’educazione. Con la “dichiarazione sull’educazione cristiana dei giovani”, pubblicata quasi in chiusura dei lavori conciliari, sottolinea il diritto di ogni cristiano di essere educato, riconoscendo la necessità di garantire a tutti i ceti sociali i processi di scolarizzazione. Riprendendo il personalismo di Stefanini, Giuseppe Flores d’Arcais, ne accentua la dimensione esistenziale , soggettiva e problematica della persona, ribadendo che la persona, per quanto aperta alla trascendenza, è anche corporeità e storicità. Nel 1992, promuove un convegno-dibattito, a Padova, volto a chiarimenti teoretici sul concetto di persona. Le diverse vedute all’interno del dibattito diedero frutto ad un volume curato da Flores d’Arcais ( Pedagogie personalistiche e pedagogia della persona),ove all’interno di questo vi sono le differenti posizioni interpretative dei personalismi, rappresentando oggi un testo fondamentale per la comprensione del personalismo pedagogico. Un contributo significativo, sul piano teoretico e politico scolastico, è dato da Aldo Agazzi, che si dedicò alla pedagogia sociale. La persona e la spiritualità sono gli oggetti a cui Agazzi è più interessato,intravedendone, forza intrinseca regolativa ed orientativa sul campo sia morale che professionale per l’allievo che per l’insegnante.La ricerca di Agazzi si muove dalla formazione degli insegnanti alla formazione pedagogica degli operatori extrascolastici, dagli studi sulle scuole “nuove” e “attive”, a progetti-tesi di innalzare “l’io individuale e la coscienza spirituale personale”. Agazzi contribuisce alla riforma della scuola nel 1962, impegnandosi particolarmente a favore dell’educazione popolare. In area meridionale, Giuseppe Catalfamo (1921-1989), raccoglie l’eredità del personalismo di Mounier e di Stefanini, aprendosi al dialogo, anche con altre correnti teoretiche e ideologiche ( dal problematicismo bertiniano, all’attivismo deweyano, all’esistenzialismo e allo stesso marxismo). Già nei suoi primi saggi affronta il suo “personalismo critico”. Si tratta di un personalismo che affronta il tema della persona, rifiutando visioni dogmatiche e aprendosi alla dimensione religiosa che si indirizza all’impegno sociale. Nel corso di un dialettico confronto con Marcello Peretti , esponente quest’ultimo del personalismo spiritualistico, Catalfamo attesta dell’esistenza di 2 personalismi: quello di Peretti, rigorosamente fondato sul piano metafisico e ancorato ai principi/ valori cristiani. E quello che egli qualifica come critico, orientato in senso problematicistico e storico (riconfermando la dimensione storico-critica della pedagogia). Sempre in ambito meridionale si colloca Gaetano Santomauro, e la sua azione educativa indirizzata a favore di ampie fasce di popolazione, ancora negli anni 60, in condizione di debole alfabetizzazione. In questo quadro, non va dimenticata, l’azione pedagogica dei Salesiani nella Facoltà di Scienze dell’Educazione dell’Università Salesiana di Roma, disponibile al confronto con ideologie differenti. Il personalismo pedagogico, nel tempo, ha modificato il proprio impianto ideologico e concettuale, per via della pluralità delle posizioni al suo interno. Posizioni, che cercano di superare posizioni dogmatiche, per far emergere il valore della persona nella sua “esistenzialità” e nella sua “umanità”. L’uomo possiede capacità di assunzione consapevole del proprio agire, e non succube di un destino, predeterminato. Questo è il personalismo pedagogico nella sua fase più recente ( dai personalismi metafisici a quelli laici, dai personalismi integralisti a quelli critici). Con Mario Manno si avrà un allontanamento ancora più netto da ogni posizione metafisico-ontologica della persona, egli elabora nel corso degli anni il suo personalismo critico, che pur mantenendo viva religiosità e trascendenza, valorizza in particolare l’esperienza dell’uomo. In tal senso il personalismo , chiama esplicitamente in causa il concetto di “ responsabilità”, intesa come capacità di assunzione consapevole del proprio agire e delle dirette conseguenze di tale agire.


NON VIOLENZA E PROFETISMO RELIGIOSO

Aldo Capitini (1899-1968), è impegnato in Italia, contro ogni forma di violenza, di totalitarismo, di conservatorismo,di dogmatismo religioso, ed è la “non violenza”per Capitini, la dimensione fondamentale dell’educazione. Un’educazione rivoluzionaria che viaggia su due binari paralleli: 1) La presa di coscienza della precarietà di condizione e la critica del sistema capitalistico; 2) Mirare ad una trasformazione rivoluzionaria, volta alla liberazione di tutti.
L’educazione deve preparare soggetti critici e non violenti. Per Capitini, l’educatore deve essere inteso come profeta ( annunciando una verità, si pone in polemica con la realtà circostante del presente con apertura ad un futuro migliore), il bambino, invece, inteso come un inizio diverso di una possibilità. Non violenza e profetismo pedagogico, fanno parte anche degli scritti e dell’impegno civile e religioso di padre Ernesto Calducci (1922-1992), estendendo il concetto della non violenza su tutte le forme di vita che abitano il cosmo (uomini, animali, piante, ed anche oggetti inanimati), difendendo non solo i diritti umani ma anche quelli della natura.
Fonti:
http://musicasacra.forumfree.it/?t=8092721





Spero di esserti stato d'aiuto.

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