ITIS - Meccanica

Daniele
Innesto a frizione conico ,potenza trasmessa 125kw numero di giri 2000giri/min. Fissati gli elementi necessari (materiali campana, dirà e superfici di contatto.angolo beta) calcolare la lunghezza l delle generatrici del tronco di cono d’attrito e lo sforzo che deve esercitare la molla . Proporzionamento cinematismo determinando dimensioni e materiali di: molla , 2alberi, chiave della campana

Risposte
Ricci4
Lo studio delle frizioni coniche si effettua distinguendo il caso in cui le manovre di innesto e disinnesto si eseguono da fermo dal caso, in cui si eseguono in movimento, quindi con slittamento relativo tra le superfici di frizione dei coni.
Nell’ipotesi di eseguire la manovra in movimento, si ha un moto di slittamento tangenziale tra i due coni durante il moto di accostamento assiale.
I due moti si combinano ma poiché la velocità assiale di accostamento è in genere molto minore della velocità tangenziale di slittamento, la velocità relativa è diretta quasi tangenzialmente.
In questa condizione le componenti elementari di attrito hanno una componente assiale che si può trascurare.
Il momento torcente da trasmettere in funzionamento normale è:
Mt = W/ω
Essendo:
W = 125 kW
n = 2000 g/min
ω = 2*π*n/60 = 209.44 rad/s
Il momento torcente da trasmettere vale:
Mt = 125000/209.44 = 597 Nm
Tuttavia la frizione si dimensiona per trasmettere un momento massimo pari a 1.5 – 2 volte il momento torcente.
Si decide di effettuare il dimensionamento per un momento di attrito:
Ma = 1.5 Mt = 895 Nm
e con un innesto in movimento
Nell’ipotesi di utilizzare una campana e un disco in ghisa rivestito di ferodo, con un coefficiente di attrito f = 0.25, una pressione ammissibile pamm = 0.4 MPa, un diametro medio Dm = 300 mm, un angolo di conicità β = 16°, si ricava:
la forza tangenziale di attrito sulle generatrici:
Ft = 2*Mt/Dm = 5967 N.
la forza assiale P sulla frizione:
P = Ft*senβ/f = 5967*sen16°/0.25 = 6579 N.
Questo è anche lo sforzo che dovrà esercitare la molla durante la manovra di innesto.
La lunghezza L delle generatrici di contatto si calcola in modo che la pressione sulle superfici di contatto risulti inferiore alla pressione ammissibile.
L ≥ P/ π*dm*pamm*senβ = 64 mm.
Si assume perciò L = 65 mm.
Dimensionamento dei due alberi
Si determinano in prima approssimazione il valore del diametro degli alberi in base al solo momento torcente, tenendo conto indirettamente delle sollecitazioni di flessione con opportuna riduzione dello sforzo ammissibile, che si può ritenere nominalmente dipendente dal carico massimo della prova di trazione:
τamm ≈ Rm/20.
Nell’ipotesi di realizzare gli alberi in acciaio legato da bonifica laminato a caldo 39NiCrMo3 UNI7845, carico di rottura Rm = 900 MPa, risulta:
τamm = 45 MPa.
Dato il momento torcente da trasmettere, Mt = 597 Nm, lo sforzo di torsione risulta:
τ = 16* Mt/(πd3) ≤ τamm,
da cui:
d ≥ 1.72*(Mt/ τamm )1/3 = 41 mm.
Si assume questo valore come diametro minimo degli alberi.
Conseguentemente si sceglie un profilo scanalato a denti dritti della serie normale 8x46x54 UNI8953, avente un diametro interno maggiore di quello minimo appena calcolato.
La lunghezza l del profilo scanalato si determina con la seguente relazione:
l = d*m*Ω/k = 46*1.75*0.33/0.2 = 133 mm
dove Ω = 0.33 dipende dalle caratteristiche geometriche del profilo, m = 1.75 e k = 0.2 si ricavano da tabelle in funzione del tipo di accoppiamento, di carico, di lubrificazione e lavorazione.
Con lo stesso ragionamento si sceglie di adottare per l’altro albero, un diametro pari a quello minimo più due volte la sede della chiavetta.
Ipotizzando una sede della chiavetta di altezza pari a 6 mm, il diametro da adottare risulta pari a 41 +6 + 6 = 53 mm.
Per un diametro di 53 mm la chiavetta da adottare è la UNI 6607-A 16x10x80.
La lunghezza della chiavetta è stata scelta tale da essere maggiore della lunghezza minima lmin necessaria, pari a:
lmin = 2*Mt/(τamm*d*b) = 2*597000/(45*53*16) = 31.3 mm.
Solitamente la lunghezza della chiavetta si scegli pari a 1.5 volte il diametro dell’albero.
Nel nostro caso si avrebbe l = 1.5*53 = 79.5 mm e dunque una lunghezza di 80 mm.
Dimensionamento della molla
Le molle ad elica sono costituite da un filo a sezione circolare avvolto secondo un’elica cilindrica.
Quando la molla lavora in condizioni normali il carico P è applicato secondo l’asse longitudinale della molla e agisce rispetto al centro della sezione trasversale del filo con un braccio uguale al raggio medio della molla.
Il momento torcente che nasce in queste condizioni costringe la sezione trasversale del filo a ruotare nel suo piano.
La molla è perciò sollecitata a torsione.
In realtà il filo è anche sollecitato a taglio, flessione e trazione ma queste sollecitazioni si possono ritenere trascurabili.
Si adottano le seguenti ipotesi:
- diametro di avvolgimento D = 75 mm
- diametro del filo d = 16 mm
- freccia massima f = 25 mm
- materiale della molla: acciaio legato 50CrV4 UNI3545, carico di snervamento Rs = 1250 MPa, grado di sicurezza 1.5, τamm = 480 MPa.
Si verifica che lo sforzo a cui è soggetta la molla sia inferiore a quello ammissibile.
Per fare questo lo sforzo va corretto secondo un fattore che dipende dal rapporto di avvolgimento.
Questo fattore è il fattore di Wahl, che vale:
k = (4*Δ – 1)/( 4*Δ – 4) + 0.615/Δ
essendo Δ = D/d = 4.6875 il rapporto di avvolgimento.
Lo sforzo τ vale perciò:
τ = k*8*P*D/(π*d3) = 409 MPa < τamm = 480 MPa.
Poiché la molla deve realizzare il voluto valore della freccia, sotto l’azione del carico P, si calcola il numero delle spire utili:
i = G*d4*f/(8*f*D3) = 5.72
dove G = 77.5 GPa è il modulo di elasticità tangenziale dell’acciaio.
Risultano dunque necessarie 6 spire utili.
Poiché si tratta di una molla con estremità chiuse e molate è necessario aggiungere le spire inattive, in numero di 2.
Le spire totali sono dunque pari 8.

tASO91
# Ricci4 :
scusa ma qual'è la formula x il numero di spire? io nel manuale non l'ho trovata...

il numero di spire è G(80000) per il diametro del filo della molla calcolato alla quarta
tutto diviso C( 8 ) per il Dm al cubo per la rigidezza K
N=G d4/C Dm3 K

tASO91
BE’ POSTO IO UNA POSSIBILE SOLUZIONE:
INNANZITUTTO TROVARE LA VELOCITA’ ANGOLARE DAL NUMERO DI GIRI, E POI IL MOMENTO TORCENTE FACENDO POTENZA (IN WATT, E NN KILOWATT) FRATTO LA VELOCITA’ ANGOLARE.
A QUESTO PUNTO IMPOSTARE UN FATTORE DI SERVIZIO f=1.3 E MOLTIPLICARLO PER IL MOMENTO OTTENENDO COSI’ IL MOMENTO DI CALCOLO..
BENE ORA CERA DA IPOTIZZARE IL TIPO DI ATTRITO, I RAGGI, LA Pam, E L’ANGOLO DI CONICITA’:
-f=Acciaio ferodo 0.5
-Pam=0.2-0.65
-Re=400mm/-Ri=380mm/Rm=390 mm (e’ normale che sono cosi’ grandi datat la grande potenza
-Beta= 12°-18°
A questo punto si procedeva col trovare la forza di innesto della molla
P=Mt Sin(12°)/Rm f
a questo punto si trovava la P MAX con un fattore di servizio uguale ad 1.2
Poi la rigidezza k che è il delta delle 2 P fratto la freccia (ipotizzo 2)
intanto si puo’ procedere al calcolo della lunghezza del ferodo l=P/(2PIGREG Rm Pam) sin(12°)
bene, ora cera da ipotizzare il diametro esterno della molla, ma, se vi ricordate il disegno la molla era avvolta all’albero, quini, per prima cosa occorreva dimensionare gli alberi
PROGETTO ALBERI
Gli alberi sono soggetti solamente a momento torcente, poichè lo sforzo normale N dato dalla frizione e’ trascurabile, quindi impostato un materiale, trovato la Tam, si procedeva cn il calcolo del diametro che è Radice cubica:16 Mt / Pigreg Tam
ipotizzando un materiale uguale per i due alberi, chiaramente il diametro era uguale visto lo stesso momento torcente
ORA RITORNIAMO ALLA MOLLA
es. diametro albero 35mm, De=40
ipotizzo fattore di curvatura C=5
trovo d=De/c
poi Dm=De-d,
a ora si trovava KC=1+ d/1.5 Dm
Ora si ipotizzava UN materiale per il filo della molla es. acciaio media resistenza servizio leggero, poi si ipotizzava un diametro per il filo della molla es. 8mm, e cn le relative tabelle si trovava la risultante Tam es. 685
poi lo si andava ad infilare il tutto nella formula del raggio reale del filo della molla che è
Radice cubica: d kc Pmax Dm/Pigreg Tam se il diametro calcolato veniva inferiore il calcolo era in favore di sicurezza…
a questo punto si trovavano il numero di spire, la lunghezza a pacco, la verifica a pressione specifica, ed il calcolo delle linguette che erano delle stronzate..

amatrix
mi sembra giusto

wowowo
a noi è stato detto dal professore, x la molla, di determinarne il diametro con la formula inversa...e x il lambda prendere un coefficiente di quelli sul manuale da 1 a 1,8 più o meno...

amatrix
non mi fa postare un pdf :cry

Aggiunto 33 minuti più tardi:

[URL=http://wikisend.com/download/513348/Possibile soluzione.pdf]Possibile soluzione.pdf[/URL]

Aggiunto 2 ore 4 minuti più tardi:
per la molla:
sapendo la forza che deve esercitare, dal diagramma tau/d (manuale meccanica) si sceglie un diametro del filo della molla (9 mm è sufficiente) e si verifica che la forza esercitata (formula sul manuale) dalla molla sia > di quella necessaria ( 3900N circa)

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