Tasso attualizzazione flussi attesi

orbit1
Considerate quindi il caso dell’impresa Alfa, attiva nel settore tessile, la quale intende espandersi
nel settore delle macchine meccano-tessili, attraverso l'acquisto del 100% delle azioni della società
Hi-Tech. Il dott. Pautasso, amministratore delegato della Alfa, dispone di stime aggiornate sui
Flussi di Cassa Operativi Netti (FCN) attesi della Hi-Tech e sta ponendosi il problema di
individuare il costo del capitale appropriato per attualizzarli. Ciò gli consentirebbe di stimare il
valore del Capitale Azionario della Hi-Tech come Valore Attuale degli FCN meno i Debiti che su
essa gravano. E = VA (FCN) – D.
Il dott. Pautasso vi chiede di stimare il tasso di attualizzazione appropriato per la formula di
valutazione da utilizzare. Quale tasso dovete utilizzare?
a) Il costo del capitale azionario di Hi-Tech,
b) Il costo medio ponderato del capitale (WACC) di Hi-Tech;
c) Il costo del capitale azionario di Alfa;
d) Il costo medio ponderato del capitale (WACC) di Alfa.
Motivate la risposta fornita.

io direi il wacc dell'impresa hitech ovvero quella cui si riferiscono i flussi (wacc xke è indebitata) voi che ne dite?
grazie x l'aiuto!!!

Risposte
kinder1
prendi con le pinze quello che ti dirò, perché non sono un esperto.

Io userei il tasso di cui al punto d. La ragione è che l'investimento deve sostenerlo l'azienda Alfa. Un'azienda utilizza il suo WACC per calcolare le performance finanziarie di un investimento che intende sostenere o ha sostenuto. Questo ragionamento mi viene rafforzato anche da un'altra considerazione. Può capitare che l'azienda Alfa stia considerando - accade spesso - una lista di possibili investimenti, tra i quali scegliere quelli più remunerativi, coperti da un budget di capitale disponibile. In genere ciò viene fatto calcolando l'IRR di tutti gli investimenti, e listando gli stessi in ordine decrescente di IRR. Saranno appetibili (e sostenuti nei limiti di capienza del budget) tutti quelli che soddisfano la condizione IRR>WACC, essendo quest'ultimo quello dell'azienda che investe.

orbit1
ciao kinder grazie della risposta tuttavia dopo averci pensato un po sono sicuro che la risposta è la b ovvero il wacc di quella cui si riferisocono i flussi
che sono circondati da un determinato rischio e fanno riferimento alla sua attivita che è diversa da quella dell'azienda alfa.e wacc xke sappiamo che la hi tech è indebitata
infatti se ci fai caso nel testo nulla è detto sulla struttura dell alfa,non sappiamo se è costituita solo da equity o anche da debito quindi non possiamo dire se considerare solo il tasso di rendimento degli azionisti o anche quello dei credotori- dicendo che useresti il wacc dell alfa affermi che la sua struttura è in parte debito e in parte equity mentre questo non ci è dato saperlo.quinid la d sarebbe sbagliata ;)

kinder1
non sono d'accordo con quanto dici: ti spiego perché.

1) Il fatto che venga usato il wacc dell'azienda Alpha non implica nulla sulla sua struttura patrimoniale. Il wacc è una media ponderata, i cui pesi sono i rapporti tra le fonti e il capitale (la somma delle fonti) totale. Se la posizione finanziaria netta è nulla il wacc coincide col cost of equity;
2) la valutazione del valore di un'azienda viene fatto in prima istanza non considerando le fonti, ma gli impieghi e il flusso di cassa. Solo dopo l'ìnvestitore è in grado di decidere se rilevare solo l'equity (eventualmente riconoscendo qualcos'altro) oppure ridurre/azzerare i debiti. Queste valutazioni si baseranno, ammesso che l'investitore disponga della liquidità necessaria, sull'esame dei vari indicatori di performence, ed il loro raffronto col wacc dell'investitore. Considera che spesso si fiuta un affare proprio quando un'azienda possibile target di un investitore è molto indebitata, con un COD elevato, che assorbe molto del cash flow operativo che genera. L'indebitamento elevato porta ad un incremento del costo di approvvigionamento del capitale di credito. A questo può anche aggiungersi il fatto che l'azienda operi in un settore considerato rischioso dal sistema creditizio (per esempio le costruzioni/edilizia), con la consegnuenza di accedere ad un mercato del credito più oneroso della media. L'investitore può valutare se può finanziare l'azienda con capitale meno oneroso, sfuttando meglio il suo ROI (ammesso che sia interessante).

Fammi sapere, se ti riesce, qual'è la visione accademica di questo problema; mi incuriosisce.

orbit1
purtroppo non so altro mi dispiace
l'unica cosa che posso dirti è che prima si chiede di elencare e spiegare il significato del beta e delle sue determinanti
quindi penso ti voglia 'aiutare' facendoti ragionare sul beta

quindi se ragioniamo in questi termini a me viene ancora da dire la risposta che ho detto prima perche
-beta misura la rischiosità specifica della singola azienda
-I beta sono direttamente collegati con l'attività dell'azienda oggetto di analisi
-i macro drivers: la volatilità dei flussi di cassa operativi e il grado di leverage
-settori diversi hanno rischi diversi e anche qui perche usare il beta di alfa che è in un settore x i flussi di hitech che è in un altro (essendo meccanico-tessile mi fa pensare a maggior rischio) i flussi di hitech saranno circondati da un dato rischio che sarà diverso da quello che circonda quelli di alfa a logica

poi ho trovato questa affermazione
Se il nuovo progetto ha Beta diverso non si può utilizzare il costo del capitale.
Molte imprese utilizzano il costo del capitale aziendale per scontare i flussi di cassa di nuovi progetti di investimento. Questo modo di fare è sbagliato se i nuovi progetti sono più o meno rischiosi di quelli esistenti. Ogni progetto, in linea di principio, dovrebbe essere attualizzato al proprio costo opportunità del capitale

cosa ne dici?

ps.cmq nei vari casi che ho svolto precedentemente di solito con wacc si intendeva impresa indebitata

kinder1
"orbit":
purtroppo non so altro mi dispiace
l'unica cosa che posso dirti è che prima si chiede di elencare e spiegare il significato del beta e delle sue determinanti
quindi penso ti voglia 'aiutare' facendoti ragionare sul beta

quindi se ragioniamo in questi termini a me viene ancora da dire la risposta che ho detto prima perche
-beta misura la rischiosità specifica della singola azienda
-I beta sono direttamente collegati con l'attività dell'azienda oggetto di analisi
-i macro drivers: la volatilità dei flussi di cassa operativi e il grado di leverage
-settori diversi hanno rischi diversi e anche qui perche usare il beta di alfa che è in un settore x i flussi di hitech che è in un altro (essendo meccanico-tessile mi fa pensare a maggior rischio) i flussi di hitech saranno circondati da un dato rischio che sarà diverso da quello che circonda quelli di alfa a logica

poi ho trovato questa affermazione
Se il nuovo progetto ha Beta diverso non si può utilizzare il costo del capitale.
Molte imprese utilizzano il costo del capitale aziendale per scontare i flussi di cassa di nuovi progetti di investimento. Questo modo di fare è sbagliato se i nuovi progetti sono più o meno rischiosi di quelli esistenti. Ogni progetto, in linea di principio, dovrebbe essere attualizzato al proprio costo opportunità del capitale

cosa ne dici?

ps.cmq nei vari casi che ho svolto precedentemente di solito con wacc si intendeva impresa indebitata



intanto ti ricordo di prendere le mie considerazioni solo come opinioni personali e non come "best practice" da imparare, perché potrebbero essere sbagliate.

Il mio ragionamento è il seguente.
Il wacc di un'azienda esprime il costo medio ponderato del capitale di cui l'azienda (non l'azionista) si approvvigiona. Il fatto che il "cost of equity" dipenda dal beta (che dipende dal settore etc. etc.) è un fatto irrilevante nel ragionamento, perché semplicemente va a spiegare su quale base il tasso viene determinano. Non mi pare che in questi ragionamenti si vada ad analizzare a fondo quali siano i drivers dei tassi passivi per il capitale di credito. Eppure anche le banche avranno i loro algoritmi che tirano fuori i tassi in funzione di molti fattori, che però in questi ragionamenti non entrano. Ciò che interessa all'azienda è quanto gli costa il capitale di cui ha bisogno per lavorare. Le fonti sono principalmente due -capitale di rischio e capitale di credito - che hanno costi diversi. La tesoreria aziendale non utilizza i criteri che, per esempio, vengono utilizzati per valorizzare le scorte (LIFI, FIFO, etc.), eppure potrebbe farlo, almeno in teoria. Preferisce considerare piuttosto anonimo il capitale il quale una volta entrato in azienda viene mescolato all'altro, quindi omogeneizzato. Ecco perché il costo è unico ed uguale al WACC. Detto ciò, io focalizzo l'attenzione sul soggetto che investe, il quale valuta un investimento scontando i flussi di cassa attesi con un tasso di sconto suo (dell'investitore). Se l'investitore è un azienda, il suo tasso di sconto per gli investimenti è il WACC. In realtà anche un privato può considerare il suo WACC, se ha aperto più di una linea di credito a costi diversi.
Mi rendo conto che il mio ragionamento ha dei limiti; ma io li vedo più che altro nelle complicazioni della determinazione del WACC di una holding; in particolare mi riferisco alle variazioni cui il WACC può essere soggetto nel caso in cui il portafoglio di investimenti (soprattutto in equity) di una holding muta significativamente, portandola ad una deriva del suo beta. Ma questa sofisticazione richiederebbe che, tornando all'azienda Alpha, questa si chieda come varierebbe il suo beta a valle dell'acquisizione dell'azienda Hi-Tech, ma a questo punto anche la nuova struttura patrimoniale, rivalutare quindi il suo nuovo cost-of-equity e il suo nuovo WACC. Fatto ciò, dovrebbe comunque utilizzare quest'ultimo.
Io però non ho mai visto fare queste valutazioni, se non altro perché nei casi da me osservati l'entità dell'investimento non impattava significativamente sui numeri dell'azienda né sul suo profilo industriale.

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