Quanto durerà l'euro?

GIBI1
"L'euro ha i giorni (mesi, anni) contati? "

L'euro, no; il suo valore, sì. Nel giro di 1/2 anni si dovrebbe ristabilire la parità col dollaro.

E poi credi che le altre valute stiano meglio? Rallegrati comunque, dopo un periodo con una inflazione a 2 cifre, farcita con un po' disordini, tutto ritornerà come prima, eccetto che per la libertà.

Risposte
Leonardo891
Premetto la mia sostanziale e completa ignoranza in economia.
"Sergio":
b) forti trasferimenti, a cura di un'istituzione "federale", dalle aree più ricche a quelle più povere (che non ci sono; quello che c'è è uno sputino in confronto ai trasferimenti attuati dal governo federale USA, e la situazione si è ulteriormente aggravata con l'ingresso nell'area euro delle economie deboli dei paesi est-europei).

Se ho capito bene stai dicendo che le tasse dei paesi UE più ricchi dovrebbero aiutare i paesi UE più poveri, giusto?
Ciò non è l'esatto contrario del federalismo fiscale che qualcuno vorrebbe attuare in Italia?

Da come parli, comunque, sembra che tu non dia speranza alcuna all'unità europea: ritieni che ci potranno essere delle vie di uscita? Secondo te veramente alcuni paesi riterranno di andar avanti meglio da soli che tutti insieme uniti?
Probabilmente da ciò che ho detto si capisce quanto poco ne so in materia ma non è mai tardi per imparare, no? ;)

Rggb1
Tra l'altro, non sono previsti né il bail-out (trasferimenti in soccorso di paesi in difficoltà), né meccanismi di uscita dall'euro.

Non erano previsti. Sembra che qualcuno abbia cambiato idea.

E le metafore di Tremonti sull'incendio che colpisce il vicino di casa sono penose: estendendo, sembra che qualcuno si sia accorto solo adesso che siamo a San Francisco e che tutte le case - costruite anni addietro - sono di legno... ma pensa un po'!

[mod] Anche io oggi sono euro-scettico, sopratutto perché si sono evidenziati i limiti politici, che evidentemente c'erano anche prima ma che oggi comprendo molto meglio.

stepper1
Il tema è di portata tale da trascendere mere considerazioni di economia, come dimostra il fatto che alcuni importanti economisti hanno criticato a priori l'euro fin dalla sua nascita. Probabilmente i parametri di Mastricht sono stati stabiliti più per mettere a tacere queste critiche che per una reale motivazione. Non sarà un caso che i Paesi europei più euroscettici, come la Gran Bretagna, sono anche fuori dall'euro. Volendo poi fare una considerazione più strettamente economica, penso che si possa concordare sulla seguente affermazione: non ci devono essere tra i Paesi che adottano l'euro sperequazioni economiche superiori a quelle che già esistono fra le diverse aree geografiche che compongono ciascun Paese membro. Tanto per intenderci, non è necessario che un italiano dal meridione vada in Germania se può fermarsi in Lombardia o in Veneto. D'altronde se mai l'Italia dovesse uscire dall'euro, avrebbe senso che ne uscisse anche la cosiddetta Padania, o se si preferisce il centro-nord Italia?

stepper1
Sulla validità o meno di certe decisioni imposte dall'alto, come la nascita dell'euro, si possono avere ovviamente posizioni contrapposte e ci sono Paesi come la Gran Bretagna in cui la questione rimane ancora adesso assolutamente aperta e in discussione. Ma sta di fatto che l'euro c'è e finora non mi sembra abbia causato grossi danni. Di sicuro non è stato la causa della recessione di cui stiamo ancora soffrendo e che è nata negli Stati Uniti. Anche il caso Grecia ci dice che esistono scelte di politica economica che portano al fallimento, che tali scelte sono caratterizzate da una moltiplicazione fuori ogni controllo del deficit e del debito pubblico, ma soprattutto che i bilanci erano falsificati. Probabilmente le argomentazioni di Pareto sono il cavallo di battaglia di una certa destra che vorrebbe a parole dare più potere al mercato, al suo ruolo di regolatore dell'economia a prescindre dalle preferenze di elite al potere, ma poi di fatto così non avviene. E allora viene il dubbio se veramente il mercato sia così neutrale o in verità non sia anch'esso governato da elite più nasoste di quelle al potere politico, ma non meno invasive e "autoritarie" come ad esempio la speculazione. I cui effetti nefasti sull'economia e quindi sul benessare delle masse e sull'occupazione, si sono visti negli USA a partire dall'anno scorso.

GIBI1
"Nel mio piccolo, non credo che basti, o che sia utile, spiegare tutto in termini di imbecillità. "

Hai ragione, stanno tutti aspettando il tuo piccolo, dal tuo verbo ne va del nostro futuro e di quello dell'umanità tutta.

Fioravante Patrone1
http://www.nytimes.com/interactive/2010 ... globalhome

Interessante il fatto che il nostro debito verso i cuginetti "transalpini" è il 20% del loro PIL...

stepper1
"Sergio":

[quote="stepper"]Probabilmente le argomentazioni di Pareto sono il cavallo di battaglia di una certa destra che vorrebbe a parole dare più potere al mercato, al suo ruolo di regolatore dell'economia a prescindre dalle preferenze di elite al potere, ma poi di fatto così non avviene. E allora viene il dubbio se veramente il mercato sia così neutrale o in verità non sia anch'esso governato da elite più nascoste di quelle al potere politico, ma non meno invasive e "autoritarie"

Spero tu ti renda conto che, mentre fantastichi di argomentazioni di Pareto cavallo di battaglia di una certa destra (?), non fai altro che condvidere quelle argomentazoni per abbozzare, solo abbozzare, una spiegazione di quello che sta accadendo.
Credo sia possibile andare oltre il tuo abbozzare.[/quote]
A me Pareto sembra tanto l'intellettuale di sistema che benedice e giustifica chi, ribaltando le priorità, sfrutta la democrazia per minarne le fondamenta. La quintessenza di berlusconismo e leghismo. L'opposto di Fini per interderci, che probabilmente sarebbe subito additato da Pareto come l'elite rampante che sfrutta abilmente i sentimenti del momento a suo favore. E forse per questo Berlusconi risponde a tono con le dimissioni di Scajola, per non essere da meno. Ma a quasi un secolo di distanza dalla sua morte e con le lezioni che la storia ci ha impartito subito dopo, ha ancora senso condividere lo scetticismo verso la democazia che aveva Pareto, il liberista conservatore e libertario, la cui unica giustificazione era quella di non avere avuto la sfera di cristallo per prevedere che cosa sarebbe successo di lì a poco in Germania?

Cheguevilla
Se l'euro avrà la vita breve o no, è tutto da vedere, e dipende in larga parte dalle decisioni prese a Bruxelles.
Ci sono molte cose da dire.
Prima di tutto, c'è una grossa distinzione da fare tra l'UE fino a 10 anni fa e quella di oggi.
I 12 paesi originari si sono uniti attraverso un processo lento e graduale, attraverso una sorta di "unione culturale" e comunque condivisa dal popolo.
L'euro è un passaggio fondamentale per dare prima di tutto stabilità all'economia e per creare uno "stato forte".
Che piaccia o meno, con le superpotenze economiche di oggi (USA e Cina per dirne due, un tempo c'era anche il Giappone) i singoli stati europei (a parte forse un paio di eccezioni) sono in grado di fare ben poco senza finire presto in secondo piano.
Da allora, è accaduto un meccanismo strano.
In parte, l'euro ha dato risultati positivi in principio, mostrando forza sui mercati, quindi spingendo i governi dei singoli paesi non ancora membri a chiedere l'ingresso. Dall'altra parte, a Bruxelles hanno pensato di trovare forze fresche da unire al carrozzone semi-rodato.
I problemi sono due: il carrozzone era rodato solo in piccola parte, ma aveva ancora diverse rogne meccaniche da affrontare, inoltre la popolazione di queste nuove nazioni non appare molto coinvolta nel processo, come dimostra l'affluenza alle urne delle ultime elezioni europee.
I limiti di Maastricht sono stati scritti diversi anni fa, quando l'economia era sostanzialmente diversa, pertanto sarebbe giusto rivederli proattivamente.

Il principio del federalismo fiscale è fondamentale ed è necessario che ci sia una corretta distribuzione dei poteri, che al momento attuale è assegnata tramite una funzione rand() di excel.
A mio parere, la cosa fondamentale è la centralizzazione di alcuni poteri fondamentali (ad esempio un soggetto in grado di sorvegliare e punire chi non rispetti le regole comunitarie) e la distribuzione regionale, sempre più capillare, dei poteri locali.
Il modello tedesco di raccolta-redistribuzione fiscale potrebbe essere valutato su scala europea.

stepper, naturalmente c'era (e c'è tuttora) qualche economista che critica fortemente l'euro, e varrebbe la pena che a Bruxelles qualcuno perdesse qualche minuto per capire il motivo per cui l'euro è criticato. Io non sono d'accordo a criticare l'euro in senso negativo, ma le critiche che vengono mosse all'euro sono fondate. Pertanto, bisognerebbe prendere queste critiche e lavorare sul risolvere i problemi che pongono.
Ad esempio, in Danimarca c'è un profondo euroscetticismo, tanto che se si andasse oggi a votare per l'adesione all'euro, vincerebbero i "no". Tuttavia, la Danimarca si trova in una condizione molto privilegiata, poichè il valore della corona è vincolato all'euro, a differenza della corona svedese e della sterlina inglese, che durante la crisi hanno subito una pesantissima svalutazione (gli svedesi ora chiamano la loro moneta "peseta svedese" o "Zloty svedese").
Questo euroscetticismo è dovuto al fatto che mentre la Danimarca ha sempre rispettato tutti i parametri di Maastricht, diversi altri paesi (tra cui l'Italia) non lo hanno mai fatto e contro questi non è mai stato fatto nulla. Inoltre, non sono mai (o quasi) state intraprese politiche serie per la riduzione del debito pubblico, ad esempio.
"Sergio":
Più in generale, un paese potrebbe permettersi di adottare una politica fiscale euforicamente espansiva senza riflessi sulla "propria" (in realtà comune) valuta.
È proprio contro questo rischio che l'Europa dell'euro ha cercato di cautelarsi, adottando il Patto di Stabilità: i vincoli di Maastricht (3% il deficit, 60% il debito) dovrebbero servire proprio ad evitare un free riding nelle politiche fiscali.

I danesi sono convinti che, fintanto che manterranno la loro moneta, sarà possibile uscire facilmente dall'euro senza subire un contraccolpo troppo pesante. Questo non sarebbe ovviamente possibile con l'euro.
Infatti, da gennaio, hanno cominciato a ristampare tutte le monete cartacee, il che mostra come l'intenzione di adottare l'euro sia piuttosto lontana.
Sono comunque anche altri e non solo economici i motivi dell'euroscetticismo nordico (non solo danese).

"L'euro ha i giorni (mesi, anni) contati? "

L'euro, no; il suo valore, sì. Nel giro di 1/2 anni si dovrebbe ristabilire la parità col dollaro.
C'è questo rischio, ma è presto per parlarne.
Quando l'euro stava a 0.7 sul dollaro, nessuno avrebbe mai pensato che nel giro di pochi anni si sarebbe arrivati a 1.5.
Di profezie tremontiane, l'Italia non sa che farsene.

E poi credi che le altre valute stiano meglio? Rallegrati comunque, dopo un periodo con una inflazione a 2 cifre, farcita con un po' disordini, tutto ritornerà come prima, eccetto che per la libertà.
Indubbiamente, l'euro è la moneta che ha retto meglio alla crisi, ma la ragione non è tanto monetaria quanto culturale. L'euro c'entra solo relativamente; ha contribuito a dare stabilità, ma il blocco forte l'ha fatto la riserva di liquidità delle famiglie e il fatto che in Europa non si faccia comunemente ricorso al credito per comprare un tostapane.
L'inflazione a due cifre è una belinata (termine tecnico comunemente usato nell'università di Genova) pazzesca.

Per quanto riguarda la mobilità dei fattori produttivi, per il momento si pagano ancora costi non monetari molto elevati (parlo dei soggetti che dovrebbero migrare). Al contrario, spostare il luogo produttivo (la FIAT in Polonia) sembra essere una soluzione più facile. Anche se non credo che l'Italia sia da prendere come esempio di paese con eccesso di domanda...
Sui trasferimenti, ho citato non a caso il modello tedesco, mentre mi sento di criticare più o meno fortemente quello italiano.
Se guardiamo ai risultati, negli ultimi 20 anni la Germania sta, lentamente, colmando il divario tra le regioni povere dell'est e quelle dell'ovest. Al contrario, in Italia, negli ultimi 145 anni, il divario tra nord e sud è rimasto pressochè invariato se non volgendo al peggio.

Ma prima di chiedersi cosa si potrebbe fare, bisognerebbe rispondere ad un'altra domanda: visto che non era poi così difficile prevedere che non avrebbero potuto fare concorrenza alla Philips o alla Volkswagen, perché Grecia Portogallo e Spagna (e altri...) hanno voluto aderire all'euro?
Probabilmente, stando fuori dall'euro, l'effetto sarebbe ancora più visibile.
La tentazione di ricorrere alla svalutazione della moneta è sempre forte. Basti pensare al caso italiano nel secolo scorso.

Capisco lo scetticismo globale e vedo la paura concreta della svalutazione dell'euro al di sotto del dollaro, ma forse bisognerebbe pensare all'opzione migliore.
Io non credo che l'Europa possa fare a meno della moneta unica (e di politiche coordinate). Invece di pensare alla fine dell'euro, si dovrebbe pensare a come farlo funzionare.
Ad esempio, partendo dalle critiche che qualcuno, a buona ragione, muove da tempo.

L'opposto di Fini per interderci, che probabilmente sarebbe subito additato da Pareto come l'elite rampante che sfrutta abilmente i sentimenti del momento a suo favore. E forse per questo Berlusconi risponde a tono con le dimissioni di Scajola, per non essere da meno.
Come on, mi volete dire che uno scandalo come quello di Scajola viene fuori casualmente dopo delle elezioni regionali che rimettono in discussione gli equilibri nel PDL e dopo il contrasto tra ex-FI ed ex-AN?
Dalle mie parti queste cose vengono chiamate "red herring".

stepper1
E c'è anche chi seguendo false piste in tv si è scottato: mi riferisco all'episodio di escandescenze fra un noto poitico e un giornalista a Ballarò. Però, visto che a lanciare il "red herring" è stato un altro politico di sinistra, mi sorge un sospetto: possibile che siano tutti così ingenui da abboccare? Ma forse si buttano a capofitto su una preda alla loro portata, anche se sanno che non sarà commestibile.

SnakePlinsky
"Sergio":

Avete presenti i parametri di Maastricht? Rapporto debito/PIL ($<60%$) e rapporto deficit/PIL ($<3%$).
Hanno senso?
I paesi sotto attacco speculativo (per ora!) sono la Grecia e il Portogallo, ma la Grecia ha un rapporto debito/PIL minore di quello italiano, il Portogallo un rapporto deficit/PIL minore di quello francese.
Capire perché sono proprio quelli i paesi sotto attacco, tuttavia, è semplice: Grecia e Portogallo hanno il peggior rapporto tra saldo del conto corrente della bilancia dei pagamenti (principalmente export/import di beni e servizi) e PIL.


alcuni spunti dai piani medi solo per te, Sergio ;) :



l'idea è che si tratti di un puro attacco speculativo, e si attacca la preda + piccola (o si inizia ad attaccare dalla)
Grecia e poi portogallo sono piccoli, il loro debito non è enorme e sicuramente + manovrabile di quello italiano. a proposito, mentre i nostri pachidermici giornalisi si stavano ancora svegliando, e preferivano ascoltare le dichiarazioni del nano italico, la settimana scorsa si è avuta uno dei + grandi incrementi giornalieri sulla curva dei titoli italiani (ad ora la situazione è parzialmente rientrata). Il famoso "contagio" era in atto. L'aspirina UE ha funzionato subito comunque

per ora grecia portogallo spagna e italia non escono, le banche EU sono troppo esposte. L'argentina si fa fallire, al massimo qualche risparmiatore si lamenta, nessuno era esposto, la grecia e a valanga altri PIGS avrebbe fatto saltare il banco, letteralmente. La lobby dei bondholders (banche) è forte in questo caso

su pareto sociolog, chi (paese, centro di potere, etc.) vuole l'euro forte, stabilisce parametri etc., lo sappiamo tutti chi c'è dietro: Per questo ora i tedeschi pagano, anche se hanno fatto finta di lamentarsi: a chi le vendono le loro golf senza moneta unica ? ;)


PS un saluto a tutti, sono mancato ultimamente, tempo permettendo vi seguo!

Cheguevilla
d) la situazione è però diversa nei paesi che non hanno aderito all'euro; la Svezia ha un andamento simile (dal 450% al 600%), ma è storicamente troppo lontana dalla visione di Maastricht; Danimarca Polonia e Ungheria presentano, sempre nel periodo 1995-2000, percentuali molto più ridotte (ben lontane dal 200%) e anche, in alcuni casi, aumenti più contenuti (la Polonia passa dal 168% al 174%);
La Danimarca ha, di fatto, aderito all'euro.
Anche se l'Euro non è la moneta corrente in Danimarca, la Corona Danese ha un cambio vincolato con l'Euro, che può variare di una percentuale insignificante.
Io aggiungo un punto che non è stato evidenziato in precedenza: la stabilità finanziaria.
Durante l'ultima crisi, diverse monete sono crollate, con una perdita di fiducia di molti investitori, mentre l'Euro è rimasto stabile.
Forse è solo perchè la struttura è pachidermica e non troppo trasparente, e quindi l'Euro subirà gli effetti in ritardo, ma io non credo sia così. La crisi greca e degli altri PIGS non è direttamente connessa alla crisi globale; quei problemi c'erano già molto prima.
Ad esempio, dopo questa crisi, l'Islanda ha chiesto di corsa di aderire all'Euro.
Svezia e Inghilterra, allo stesso modo, hanno ricevuto una discreta scottatura dalla svalutazione.
L'Euro ha conferito forza e stabilità monetaria, quindi capacità di attrarre investitori.
Onestamente, credete che, senza l'Euro, i PIGS e gli altri sarebbero in grado di reperire liquidità allo stesso prezzo?
Ricordo che fino a pochi anni fa (circa 10), le Poste emettevano buoni fruttiferi con tassi del 7%.

Cheguevilla
L'Inghilterra e la Polonia hanno migliorato nettamente la loro bilancia commerciale grazie alla svalutazione.
Attenzione, la svalutazione è un'arma a doppio taglio, e in Italia ne dovremmo sapere qualcosa. Inoltre, non è tutto oro quel che luccica: per la Polonia, se è vero che la bilancia commerciale è migliorata, è solo perchè le importazioni sono scese (-13,9%) più delle esportazioni (-10,4%), insieme ad un netto calo sui consumi sia privati (minore potere di acquisto) sia pubblici.
Per l'Inghilterra, si può dire la stessa cosa.

Quanto a quella che chiami "capacità di attrarre investitori"... investitori in cosa? Si tratta di investimenti finanziari (quelli reali ristagnano), quindi vieni al mio discorso: l'euro va bene per i detentori di ricchezza finanziaria, non per la crescita economica reale.
Qua il discorso tra Inghilterra e Polonia si biforca.
La Polonia era uno stato in forte crescita, come molti paesi dell'area del Patto di Varsavia. Per questi paesi, la capacità di attrarre investitori (ottenere liquidità) è piuttosto importante.
L'Inghilterra rientra nel discorso che fai tu, cioè nei detentori di ricchezza finanziaria.

Insomma, io continuo a essere molto negativo sulla svalutazione.

Rggb1
La tua analisi però conferma che il "sistema Italia" è messo MOLTO peggio rispetto ad altri paesi euro, per non parlare di altri extraeuropei. Qui la maggior parte di ricchezza reale è (sempre stata) disponibilità di pochi che se la terranno ben stretta, l'unica ricchezza in mano alla maggior parte delle persone è il risparmio, che quindi si ridurrebbe con una "salutare" inflazione, e forse la casa di proprietà (ma poca, pochissima cosa)...

A questo punto ti chiedo un consiglio: dove emigrare? :(

Rggb1
"Sergio":
Se proprio vuoi emigrare (io preferisco restare qui)

Anche io (purtroppo?)... direi si era capito, e se no lo ribadisco, che era un'amara battuta di sfogo.
"Sergio":
... ti dico: Argentina.
Ma i motivi te li dico un'altra volta ;-)

Forse qualcosa posso intuirlo, ma mi hai incuriosito. Attenderò paziente ;)

Leonardo891
Sergio stai per caso dicendo che aveva ragione Berlusconi a voler modificare i parametri di stabilità di Maastricht?
Oppure sto facendo confusione io e si tratta di due questioni differenti?

GIBI1
"Che l'impianto dell'euro fa acqua da tutte le parti lo dicono in tanti da decenni."

... accidenti, non sapevo che l'euro fosse stato introdotto nel 1945, valli a capire questi pseudo-economisti-tuttologi, appena ti volti cambiano subito la valuta. Per fortuna almeno un po' d'acqua attenua l'effetto serra.

Rggb1
Sergio, suvvia! Non raccontare le bugie ai bambini! Lo sanno tutti che l'euro è nato sotto un cavoletto in un orto a Bruxelles!
:-D :-D :-D

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