Progettazione e TdG

GIOVANNI IL CHIMICO
Carissimi, è u po di tempo che mi trastullo con la seguente idea, ossia se sia possibile confrontare mediante la TdG l'azione due decisori razionali intelligenti, uno che chiameremo "il progettista di impianti che cerca sempre e solo l'ottimo termodinamico", detto Termoboy, dove intendo con ottimo termodinamico la minimizzazione della generazione d'entropia, e l'altro che chiameremo Portafogliomen, detto anche il ligure :-D , che cerca sempre e solo di minimizzare i costi d'impianto, fissi e variabili.
L'idea è di considerare, riguardo alla progettazione di un apparato, i pay off dell'uno e dell'altro, trovando il modo di usare grandezze omogenee per i pay off, cioè soldi contro soldi e non soldi contro joule, in un gioco a somma variabile.
La questione è determinare se esistono equilibri di Nash e se si tratta di equilibri che possono dar luogo a configurazioni ottimali o sub-ottimali.
La questione non è banale perchè posso citare almeno due casi dove il limite di un certo parametro, per cui si realizza l'ottimo termodinamico, coincide con il limite a $+oo$ dei costi fissi.
Bisogna considerare che taluni di questi problemi vengono spesso risolti usando la programmazione lineare o dinamica, dunque la domanda è se la TdG può dare di più o di meno di questi strumenti.
A voi la parola.

Risposte
Fioravante Patrone1
A me sembra che termoboy debba sparire.
Stiamo parlando di una azienda, il cui fine è il profitto (che questo coincida con la minimizzazione dei costi solo un "genovese" può pensarlo). Naturalmente quel fine è perseguibile all'interno di ben chiari vincoli (leggi, regolamenti, etc.)
La minimizzazione dell'entropia potrebbe essere rilevante solo in quanto connessa ai vincoli che citavo prima.

In realtà, quello che mi sembra traspaia è un aspetto ben presente in ogni organizzazione (non solo in una azienda). Ovvero, i membri della organizzazione hanno loro obiettivi personali, che non necessariamente coincidono con l'obiettivo della organizzazione (che, poi, a definirlo...). Da questo punto di vista, siamo all'interno della teoria dei giochi, o meglio di quella sua parte che è "teoria dell'agenzia".
Vedasi, ad esempio:
http://www.babson.edu/entrep/fer/papers ... shane3.htm
che è linkato da:
http://venus.unive.it/orgaz/dottorato/links.htm

Il tutto, IMHO.

GIOVANNI IL CHIMICO
Quindi tu ritieni che l'analisi dell'ottimo termodinamico vs ottimo economico non possa essere indagato con la TdG?

SnakePlinsky
e l'altro che chiameremo Portafogliomen, detto anche il ligure :-D

:-D :-D :-D

Concordo pienamente in ogni punto con la risposta di Fioravante: se il fine dell'azienda è la massimizzazzione del profitto (condizione teorica), ogni altra variabile verrà valutata in termini di profitto.


Tuttavia mi permetto di aggiungere un ulteriore spunto di riflessione: come calcoliamo il profitto (dell'azienda, del singolo impianto o linea?)?.

Per esempio negli anni 80 si potevano preferire impianti A che producevano 120 bruciando un barile di petrolio, al posto di B che produce 90 e brucia mezzo barile (che allora costava 10). Termoboy non era contento sicuramente...

Ma ora che il barile è intorno ai 100 si preferiscono impianti B, che hanno una resa energetica migliore. Supponendo che ci vogliono molti anni a riconvertire gli impianti A in B, qual'era la scelta migliore? Col senno di poi la risposta è facile, ma all'epoca no.

Termino dicendo che mi dispiace per Termoboy, ma in questo periodo storico è Portafoglioman che comanda in azienda.

GIOVANNI IL CHIMICO
Sul fatto che in azienda Termoboy sia quotidinamente crocifisso in sala mensa non ci piove, tuttavia il mio intento era considerare il problema da un punto di vista astratto, cioè usare la TdG per determinare se esistano equilibri o "punti di incontro" tra queste due posizioni, un po come si può fare considerando il dilemma dei prigionieri etc etc a prescindere dal discorso: si fa così perchè in questo modo l'azienda massimizza l'utile.
Se proprio vogliamo pensare ad una situazione "real life" pensiamo che i due giocatori siano una azienda e una agenzia di tutela dell'ambiente che deve autorizzare un progetto della prima.

SnakePlinsky
Sul fatto che in azienda Termoboy sia quotidinamente crocifisso in sala mensa non ci piove, tuttavia il mio intento era considerare il problema da un punto di vista astratto, cioè usare la TdG per determinare se esistano equilibri o "punti di incontro" tra queste due posizioni, un po come si può fare considerando il dilemma dei prigionieri etc etc a prescindere dal discorso: si fa così perchè in questo modo l'azienda massimizza l'utile.
Se proprio vogliamo pensare ad una situazione "real life" pensiamo che i due giocatori siano una azienda e una agenzia di tutela dell'ambiente che deve autorizzare un progetto della prima.


Avevo capito (parentesi: mi spiace per il povero termoboy :cry: ).

Quello che volevo dire è che nel calcolo del payoff di una strategia real life i parametri cambiano, non sono fissi, diventano variabili. Spesso nei calcoli economici si prendono "lucciole per lanterne" o "parametri per variabili". E al mutare dell'orizzonte temporale strategie vantaggiose non sono più tali (come la strategia "acquistare il SUV e fare lo sborone": magari tra qualche anno con il diesel a 3€ faranno meno gli sboroni)

Può così accadere che chi comanda prenda certe decisioni, che sono osteggiate e dileggiate da tutti, ma che nel lungo periodo danno ottimi frutti (il famoso esempio di Ford che portò la paga a 5 $ giornalieri, o chi 20 anni fà investi sul fotovoltaico).

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