"paradosso" sui numeri immaginari?
[size=150]$i$=$i$
$sqrt(-1)$=$sqrt(-1)$
$sqrt(-1/1)$=$sqrt(-1/1)$
$sqrt(-1/1)$=$sqrt(1/-1)$
$sqrt(-1)/sqrt(1)$=$sqrt(1)/sqrt(-1)$
$sqrt(-1)*sqrt(-1)$=$sqrt(1)*sqrt(1)$
$-1=1$[/size]
come mai?
ciao a tutti
$sqrt(-1)$=$sqrt(-1)$
$sqrt(-1/1)$=$sqrt(-1/1)$
$sqrt(-1/1)$=$sqrt(1/-1)$
$sqrt(-1)/sqrt(1)$=$sqrt(1)/sqrt(-1)$
$sqrt(-1)*sqrt(-1)$=$sqrt(1)*sqrt(1)$
$-1=1$[/size]
come mai?
ciao a tutti

Risposte
Io allora rincaro la dose con uno ancora più semplice:
$sqrt(-1)=i$
$-sqrt(-1)=-i$
$sqrt(1)=-i$
$1=-i$
$sqrt(-1)=i$
$-sqrt(-1)=-i$
$sqrt(1)=-i$
$1=-i$
$sqrt(1)=-i$ ???
Il passaggio $sqrt(a b) = sqrt(a) sqrt(b)$ è valido solo per $a$ e $b$ reali non negativi.
L'apparente paradosso deriva dal fatto che $1$ e $-1$ sono radici di $sqrt(1)$ in $CC$, ma ovviamente non sono uguali tra loro.
L'apparente paradosso deriva dal fatto che $1$ e $-1$ sono radici di $sqrt(1)$ in $CC$, ma ovviamente non sono uguali tra loro.
"Eredir":
Il passaggio $sqrt(a b) = sqrt(a) sqrt(b)$ è valido solo per $a$ e $b$ reali non negativi.
si può dimostrare?
La dimostrzione sta nel fatto che ,operando in $RR$,quella
relazione ha significato solo e solo se tutti i termini che
vi compaiono hanno senso e cio' e' possibile solo
quando a e b sono entrambi non negativi.
Conosco anch'io un paradosso (abbastanza noto) che puo'
sconcertare chi lo ignora,data la sua apparente liceita'.
Sia x un intero $>=2$;si ha:
$x^2=x*x=x+x+x+...+x$ (le "x" sono ripetute x volte)
Derivando rispetto ad x:
$2x=1+1+1+...+1$ (gli "uno" sono ripetuti x volte)
Ovvero:
$2x=x$ e dividendo per x (che non e' nullo):
[size=150]2=1 ????[/size]
karl
relazione ha significato solo e solo se tutti i termini che
vi compaiono hanno senso e cio' e' possibile solo
quando a e b sono entrambi non negativi.
Conosco anch'io un paradosso (abbastanza noto) che puo'
sconcertare chi lo ignora,data la sua apparente liceita'.
Sia x un intero $>=2$;si ha:
$x^2=x*x=x+x+x+...+x$ (le "x" sono ripetute x volte)
Derivando rispetto ad x:
$2x=1+1+1+...+1$ (gli "uno" sono ripetuti x volte)
Ovvero:
$2x=x$ e dividendo per x (che non e' nullo):
[size=150]2=1 ????[/size]
karl
Nel derivare la somma rispetto ad x si tiene conto solo della variazione dovuta al variare del valore degli addendi e non di quella dovuta alla variazione del loro numero.
ma poi oltretutto la funzione
f(x)=x+x+x+x+...+x (x volte)
non è mica definita su tutto R, mica si può derivare...
f(x)=x+x+x+x+...+x (x volte)
non è mica definita su tutto R, mica si può derivare...