Il problema di Tartaglia

Sk_Anonymous
Un vascello sul quale si trovano quindici turchi e quindici cristiani viene colpito da una tempesta e il capitano ordina di gettare fuori bordo la metà dei passeggeri. Per sceglierli si procederà come segue: tutti i passeggeri verranno disposti in cerchio e, cominciando a contare a partire da un certo punto, ogni nono passeggero verrà gettato in mare. In che modo si devono disporre i passeggeri perché solo i turchi siano designati dalla sorte per essere gettati a mare?

Io personalmente ho elaborato una sorta di soluzione empirica. Non dispongo tuttavia di una prova matematica.

Risposte
al_berto
Credo che tutto dipenda da chi si inizia a contare, io ho provato iniziando da un C.
La disposizione mi viene, contando in senso orario:


Sk_Anonymous
"al_berto":
Credo che tutto dipenda da chi si inizia a contare, io ho provato iniziando da un C.
La disposizione mi viene, contando in senso orario:



Pure io sono giunto alla tua conclusione, quella che ritengo "empirica". Mi domandavo però se ci fosse una soluzione algebrica di qualche tipo, dato che Tartaglia ha proposto il problema nell'ambito delle equazioni di terzo grado...

duepiudueugualecinque
ma se non si conosce da che punto inizierà a contare non si può risolvere...la prova è banale, ma magari mi sbaglio:

se anche fossero solo 2 le persone uno cristiano e uno turco, non si potrebbe avere la certezza sul chi si potrebbe salvare e chi no, proprio perchè non si sa da dove parte...

Sk_Anonymous
Il problema dice "cominciando a contare da un certo punto" che, qualsiasi esso sia, si designa con il numero 1.

gugo82
Provo.


Sk_Anonymous
"gugo82":
Provo.



Ottime osservazioni gugo82. Secondo te è possibile in qualche modo servirsi della matematica netta e schietta per giungere alla medesima soluzione?

Umby2
"gugo82":
Provo.



Non vedo la cosa molto interessante... nel senso che su 30 posizioni, ne hai 15 buone e 15 cattive, e quindi la probabilità di essere sorteggiato pari a $1/2$

gugo82
"Delirium":
[quote="gugo82"]Provo.


Ottime osservazioni gugo82. Secondo te è possibile in qualche modo servirsi della matematica netta e schietta per giungere alla medesima soluzione?[/quote]
Un po' come dire: si possono usare gli sviluppi asintotici delle funzioni di Bessel modificate per fare le moltiplicazioni con gli interi?

Insomma, perchè complicarsi la vita?
A quanto mi risulta il calcolo esplicito è ancora nel novero della Matematica... :-D

Sk_Anonymous
"gugo82":
[quote="Delirium"][quote="gugo82"]Provo.


Ottime osservazioni gugo82. Secondo te è possibile in qualche modo servirsi della matematica netta e schietta per giungere alla medesima soluzione?[/quote]
Un po' come dire: si possono usare gli sviluppi asintotici delle funzioni di Bessel modificate per fare le moltiplicazioni con gli interi?

Insomma, perchè complicarsi la vita?
A quanto mi risulta il calcolo esplicito è ancora nel novero della Matematica... :-D[/quote]

Si bhè, più o meno direi che non ho capito nulla :-D Le mie conoscenze stazionano al momento al concetto liceale di derivata :)

gugo82
@Delirium: Non preoccuparti, era una super****la... :lol:

Volevo solo farti intendere che la Matematica non ha necessariamente a che fare con metodi astratti o complessi; anzi, molte volte è proprio la semplicità a salvare da una figuraccia...

Sk_Anonymous
"gugo82":
@Delirium: Non preoccuparti, era una super****la... :lol:

Volevo solo farti intendere che la Matematica non ha necessariamente a che fare con metodi astratti o complessi; anzi, molte volte è proprio la semplicità a salvare da una figuraccia...


OT: Mi balza a questo proposito alla mente che nella prima parte de Il mondo come volontà e rappresentazione, Schopenahuer sostiene proprio la necessità che la matematica si fondi sulla semplice intuizione, a scapito però della dimostrazione razionale... Una lettura interessante

gugo82
[OT]

"Delirium":
[quote="gugo82"]@Delirium: Non preoccuparti, era una super****la... :lol:

Volevo solo farti intendere che la Matematica non ha necessariamente a che fare con metodi astratti o complessi; anzi, molte volte è proprio la semplicità a salvare da una figuraccia...

OT: Mi balza a questo proposito alla mente che nella prima parte de Il mondo come volontà e rappresentazione, Schopenahuer sostiene proprio la necessità che la matematica si fondi sulla semplice intuizione, a scapito però della dimostrazione razionale... Una lettura interessante.[/quote]
Lettura interessante (forse per altri, non per me :-D), ma come opinione sui fondamenti della Matematica è una delle peggiori... Si vede che Schopenhauer scrisse prima dei molti sconvolgimenti subiti dalla Matematica (e, conseguentemente, dalla Fisica e dalla Filosofia) tra la fine del '800 e l'inizio del '900.

[/OT]

Sk_Anonymous
OT: Bhè si, Schopenhauer ha interpretato molto meglio l'esistenza umana che la matematica

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