Aiuto, commento razzismo, urgente? *-*

smile :D
Sono riuscita finalmente a guadagnarmi dieci punti per fare questa domanda, quindi vi prego aiutatemi!
Il fatto è che per italiano all tesina dovrei fare il commento (un BEL commento) su due brani: uno parla sulla schiavitù degli anni passati e sul fatto che nel mondo odierno è acnora presente, un altro testo invece è questo:
Indovina chi viene a scuola

Panorama - 21-12-2001

Indovina chi viene a scuola

Istituti che ricorrono a un interprete, professori che si mettono a studiare l'arabo, aule dove uno studente su quattro è straniero. Dalle elementari alle superiori, le nostre classi sono sempre più cosmopolite. Ma non altrettanto organizzate.

di
GIUSEPPE FUMAGALLI

Lezione di musica alla scuola media Casorati di Pavia. L'istituto è frequentato da ragazzi di ben 16 nazionalità diverse.
C'è una prima elementare che sembra uscita da un manifesto di Oliviero Toscani. È a Ghiare di Berceto, provincia di Parma. Lì, ai piedi dell'Appennino, in un eremo di 236 abitanti, nascosto tra i boschi che salgono fino al passo della Cisa, la maestra Rosetta Avalli, 51 anni di età e 30 di onorato servizio, ogni mattina si schiera sugli avamposti di un mondo che cambia. Varca la soglia del piccolo edificio intitolato a San Giovanni Bosco, sale una rampa di scale, entra in classe e fa l'appello: «Aboufarras Habil, Cavazzini Katia, El Habib Ahmed, Hamdi Riham, Iqbal Sohail, Sarti Davide...». Habil, Ahmed e Riham sono marocchini.
Sohail è pachistano: i genitori l'hanno iscritto, ma a scuola non si vede mai. Katia è una bella bambina mulatta: il padre è italiano, la madre sudafricana di Cape Town. Ultimo della lista, Davide: biondino e timido, ha l'aspetto esotico dell'italiano 100 per cento. I terminali del ministero della Pubblica istruzione non hanno ancora elaborato le statistiche 2001-2002, ma Ghiare di Berceto, abbandonata dai suoi abitanti, scesi a cercare lavoro in pianura, dimenticata dalle Ferrovie che hanno chiuso la stazione e da tanti stradari che la riducono a un anonimo rettangolino nero sulla via della Cisa, potrebbe esser ricordata nel Guinness per la classe più «global» d'Italia.

È un caso estremo. Coglie però gli aspetti più paradossali di una realtà nuova, in crescita tumultuosa. Sono 174.974 (esclusi Trentino-Alto Adige e Valle d'Aosta) gli studenti stranieri che nel 2000-2001 hanno frequentato le scuole italiane. Pochi dai paesi Ue: 4.079 in tutto. Il conto delle nazionalità è arrivato a 184. Non hanno risposto all'appello Swaziland, Comore e una manciata di isole del Pacifico. Il resto del mondo ha almeno un rappresentante. Ai primi posti gli albanesi (25.050), i marocchini (23.052) e i ragazzi dell'ex Jugoslavia (16.225). Un dato che si riflette nella graduatoria per continenti: 60 mila alunni europei extra Ue, 42 mila africani, 23 mila asiatici (8.600 i cinesi), 17 mila americani (4.500 i peruviani), più un centinaio di australiani e neozelandesi.
Come va? La domanda, rivolta dagli inviati del ministero a ragazzi, famiglie e insegnanti, ha avuto risposte sorprendenti. Secondo il sondaggio, pubblicato sotto il titolo «Trasformazione della scuola nella società multiculturale», solo l'1,2 per cento degli studenti italiani interpellati è contrario alla presenza di stranieri in classe. E solo uno su 5.361 alunni stranieri si è detto deluso dalla scuola italiana. Quelli pienamente soddisfatti sono l'87 per cento. Incoraggiante.

Giovanni Trainito, capo dipartimento per lo sviluppo dell'istruzione, nella prefazione all'ultimo rapporto statistico del ministero scrive che, tutto sommato, gli alunni non italiani sono ancora pochi. Anzi pochissimi: su una popolazione studentesca di circa 8 milioni, gli stranieri rappresentano appena l'1,84 per cento, contro i livelli molto più elevati di paesi come la Francia, stabile attorno al 6-7 per cento.


AIUTO! (:

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coltina
proviamo il commento al secondo brano:

La scuoal può essere considerata specchio di ciò che sarà la nostra società futura, perchè da lì usciranno gli adulti di domani, ma è anche una buona cartin al tornasole della realtà attuale del paese: gli immigrati sono presenti a macchia d'olio in tutta la penisola, anche (se non soprattutto) nei piccoli paesi, come quello citato e i bimbi si mischiano nelle classi di istituti impreparati ad accoglierli. Ci sono problemi di lingua, di comprensione, di cultura, alla mensa, in palestra... le cose diventano a volte un po' difficili, ma la scuola va avanti grazie alla buona volontà di molti docenti e all'entusiasmo degli studenti. Forse ci si scambia un po' poco la cultura, preoccupati come si è ad integrare nel nostro paese gli stranieri, ma almeno si abituano i piccoli a condividere il proprio mondo con compagni magari di pelle diversa, o di costumi differenti. Prima si impara a non avere paura di ciò che non si conosce, prima si può andare incontro con serenità ai nuovi arrivati con un sorriso. Non si tratta di render tutto un gioco o nascondere le difficoltà (interpreti che non ci sono, fondi che non arrivano per alfabetizzare i nuovi alunni, situazioni familiari a volte poco agiate....), ma di imparare a vivere con attenzione, coscienza e disponibilità quello che ci accade.
Il dato strano è che pochi studenti si dicono contrari alla presenz ain classe di stranieri, ma poi per le strade si ascoltano spesso commenti razzisti, come se da studenti fossero tutti più buoni e una volta cresciuti spuntasse l'intolleranza, o, più probabilmente, perchè davanti ad una intervista, ci si vergogna a dire che si è d'accordo con la Lega, con chi identifica gli stranieri come stupratori, ladri e assassini.
Quando nella propria classe c'è uno straniero la convivenza è quasi sempre pacifica, a volte amichevole, altre volte addirittura calorosa, e quel compagno che viene da un'altra nazione, smette di essere uno straniero, perchè non ha più niente di strano, anzi si riconsocono in lui le nostre stesse difficoltà, paure, passioni..... Diverso è se si parla di stranieri in generale, lì il pregiudizio rispunta e così, per assurdo, poi ci sono ragazzi razzisti che però specificano che "No, con Alexjey è diverso, lui è mio amico". Qui forse sta la soluzione...conoscere per rendersi conto che non tutta l'erba è un fascio e che il lupo non fa sempre paura.
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Risposte
martux
Per il primo testo io ti consiglio,inzialmente di farloo sul contenuto del testo ma poi aggiungi anche cenni storici riferiti al razzissmo...

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