Stanchezza..

Brin1
Salve a tutti, questo è il mio primo posto sul forum in merito all'università.

Vorrei parlare di un argomento che non è stato tirato in ballo da nessun altro, la stanchezza.
Sono al mio primo anno universitario, e devo dire che in questi mesi ho accumulato una stanchezza enorme.

Il mio problema è il seguente: dopo le lezioni, ho addosso un senso di stanchezza enorme.
Sarà lo stress, sarà il viaggio che devo fare per arrivare a lezione dato che faccio il pendolare.
Ad ogni modo dopo le lezioni, quando arrivo a casa, verso le 17:00 a volte anche 19:00-20:00, mi sento stremato, distrutto, con un gran mal di testa e tanti pensieri, e potrebbe essere normale, ma quale è l'aspetto negativo?
Che faccio una grande fatica a studiare durante la settimana.
Quando ci provo non riesco a concentrarmi, non riesco a dare il meglio di me, è come se il ritmo di studio di dimezzasse.
Per fortuna c'è il fine settimana e il periodo pre-esami, ma in realtà non c'è molto tempo a disposizione, e anche stando attenti è difficile memorizzare quello che il docente spiega.

Riesco a capire quello che viene trattato, ma dopo 1 ora di matematica faccio fatica a andare avanti e a stare al passo e mi dispiace perché trovo le lezioni molto interessanti.
A volte torno a casa e durante il fine settimana mi rendo conto che il docente aveva spiegato tante cose che non ero riuscito a cogliere a lezione.
Questo problema alle superiori veniva meno, raramente si avevano più di due ore di fila dello stesso docente.

Tra l'altro se si considerano anche quelli che sono i bisogni primari e le faccende da fare, il tempo si dimezza...ma soprattuto aumenta la stanchezza.

A voi succede la stessa cosa?

Tra l'altro non sono nemmeno riuscito a ottenere chissà quali risultati agli esami.

Risposte
HaldoSax
Ciao brin, ero nella tua stessa situazione in triennale, tra andare e tornare in università ci mettevo quattro ore, con sveglia alla 6:30 e ritorno alle 19, senza contare eventuali ritardi di Trenitalia.
"Ernesto01":
Io sono dell'idea che gli studenti pendolari dovrebbero utilizzare il tempo del viaggio per fare qualcosa di costruttivo (si parla di 2/3 ore al giorno di viaggio, almeno 40 ore al mese insomma)

E' più facile dirlo che a farlo, perché dipende tanto anche dal tipo di università che fai, io facevo Fisica e prendere il treno alle 17/18 e mettersi a studiare meccanica quantistica non vi dico quanto durava la mia attenzione.

"Ernesto01":
fossi in te cercherei anche di trovare un buco per le relazioni personali o per gli hobby nel fine settimana
, su questo sono d'accordo. Non c'è bisogno per forza spostarsi basta anche semplicemente stare a casa e leggersi un libro o guardarsi un film.

La vita da pendolare è molto dura e faticosa, quindi è assolutamente normale che alla fine dell'anno ti senti spossato e a non riuscire a passare gli esami. Mi ricordo ancora il senso di frustrazione che ho provato quando non sono riuscito a dare analisi 1. Alla fine ero riuscito a passarlo dopo averlo dato 4/5 volte. Stringi i denti Brin e preparati che difficilmente riuscirai a laurearti in corso, ma non ti preoccupare a Milano per esempio di davano la possibilità di iscriverti come ripetente se non riuscivi a seguire qualche corso e come studente fuori corso pagavo meno tasse perché non era compresa l'assicurazione in caso di infortunio in laboratorio.

Stringi i denti, riposati durante il periodo estivo e ricordati che non è la fine del mondo laurearsi con qualche anno fuori corso, anche perché con questa riforma 3+2 ci sono poche facoltà che ti permettono di farcela nei tempi stabiliti e pochi studenti a farcela nei tempi giusti, un'anno fuori corso è quasi normale, guarda le statistiche su Almalaurea o anche sui siti delle varie università.

Ciao ciao :-D :-D

Brin1
Un mio amico che si faceva più di un'ora di treno ad andare e una a tornare, tutti i giorni, si era comprato un tablet e si leggeva le slide delle lezioni. Ovviamente non era fondamentale per passare l'esame ma, magari, era utile per ripassare.


Se avessi l'opportunità lo farei anche io, ma purtroppo io viaggio in auto, la città è collegata malissimo con i treni, e se dovessi affidarmi ai bus ci mettere ancora più tempo.

Vikhr
Quello di cui parli, Brin, si spiega in modo abbastanza semplice. Il nuovo ordinamento, noto altresì come 3+2 (anche se le sue caratteristiche possono benissimo essere osservate anche nelle lauree a ciclo unico come Giurisprudenza e Medicina), è un sistema universitario fondato principalmente su un parametro: la velocità. Ne consegue che i singoli corsi di ogni corso di laurea sono in genere brevi temporalmente quanto intensi didatticamente, e i corsi di laurea sono perciò spesso e volentieri assimilabili a vere e proprie gare di velocità, con quindi "vincitori" e "perdenti", nelle quali "vince" chi riesce a dare più esami per sessione ogni sessione, che riesce a laurearsi in anticipo, in corso o più frequentemente con qualche mesetto di fuori corso. Chi "perde", ossia chi non riesce a reggere il ritmo e riesce a dare solo pochi esami per volta altrimenti comincia a fare solo confusione e a studiare male e non riesce a passare alcun esame, invece esce fuori corso di anni, e comincia a subire varie penalità, come ad esempio la maggiorazione delle tasse, la decadenza dagli studi e la verifica dell'obsolescenza dei crediti acquisiti (ogni università ha il suo regolamento in merito). Perciò il provare una seppur vaga sensazione di stanchezza, in questo sistema, è veramente normale. Così come non è la fine del mondo avere ogni tanto delle fasi calanti, accumulare ritardi e laurearsi più tardi degli altri, a patto che lo studio sia stato serio e approfondito. C'è da studiare tanto e su questo non ci piove ma, superato un certo limite, le energie mentali possono finire e rendere andare avanti quasi impossibile. Nel senso che non bisogna né cullarsi sugli allori, né esagerare con lo studio non appena si avverte la stanchezza mentale, altrimenti le conseguenze in entrambi i casi possono essere negative.

Intermat
"Brin":
Io sono dell'idea che gli studenti pendolari dovrebbero utilizzare il tempo del viaggio per fare qualcosa di costruttivo


E come potrebbero farlo?

Un mio amico che si faceva più di un'ora di treno ad andare e una a tornare, tutti i giorni, si era comprato un tablet e si leggeva le slide delle lezioni. Ovviamente non era fondamentale per passare l'esame ma, magari, era utile per ripassare.

Brin1
Io sono dell'idea che gli studenti pendolari dovrebbero utilizzare il tempo del viaggio per fare qualcosa di costruttivo


E come potrebbero farlo?

fossi in te cercherei anche di trovare un buco per le relazioni personali o per gli hobby nel fine settimana

Dipende, dove abito io non ci sono persone giovani, per cui dovrei sportarmi, e una buona parte dei miei "amici" passano le serate in discoteca, e trovo che sia un ambiente ancora più stancante.

Ernesto011
Io sono dell'idea che gli studenti pendolari dovrebbero utilizzare il tempo del viaggio per fare qualcosa di costruttivo (si parla di 2/3 ore al giorno di viaggio, almeno 40 ore al mese insomma) e fossi in te cercherei anche di trovare un buco per le relazioni personali o per gli hobby nel fine settimana. A me aiuta tantissimo dopo aver studiato una settimana staccare per almeno un pomeriggio.

Intermat
Io sinceramente non riuscivo a studiare appena tornato a casa. Per questo motivo rimanevo a studiare all'università. Tendenzialmente è vero quello che dici circa la difficoltà nel trovare un posto, solitamente però con un po' di fatica lo si trova. Almeno da me era così. Dopo il "viaggio" di ritorno è faticoso anche perché quando uno torna a casa la sera si rilassa ed è difficile riprendere la concentrazione. Credo sia una cosa abbastanza comune.

Brin1
Ci sono, ma le sedie sono poche rispetto al numero di studenti e ogni volta è una corsa a chi arriva primo, il risultato della somma tra mancanza di infrastruttura universitaria italiana e egoismo.
Tralasciando questo, mi domando se è così anche per altre persone, nel mio corso ci sono studenti che hanno anche il tempo di usare il cellulare.

Per curiosità, anche voi siete stanchi dopo le lezioni, oppure appena finite tornate a casa e riuscite a studiare?
Io ci provo, ma mi ritrovo sopra i libri e la mente va a rilento, leggo tante volte la stessa cosa per capirla, memorizzo di meno, e così via...

Forse quello che più mi stanca e prendere appunti, che sono fondamentali e mi aiutano nello studio, non potrei non usarli.

Intermat
Secondo me, essendo anche il primo anno, la maggior parte della stanchezza è data dallo stress. Io ti consiglierei di provare a studiare all'università fino ad una certa ora e poi tornare a casa. Magari arriverai più tardi e più stanco però almeno aumenteresti il rendimento nello studio. Prova ad andare in biblioteca o nelle aule studio/lettura (immagino le abbiate!).

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