Se fosse stato per papà galileo avrebbe fatto il medico...

ogiak31
domanda a chi di minima competenza: una laurea in fisica permette di specializzarsi in un ramo applicativo (nell'ambito cioè della fisica applicata), oppure è fatta solo in prospettiva della ricerca pura, di base? se ad un ragazzo interessa occuparsi di fisica applicata (es. plasmonica, fotonica e tecnologie ottiche, fisica della materia...), può solo puntare ad ingegneria? nei curricula dei corsi di ingegneria (sia industriale che dell'informazione) della città in cui studio non trovo trattati questi argomenti, tuttalpiù ho trovato un dottorato sulla fusione termonucleare accessibile agli ingegneri elettrici...

P.S.La frase introduttiva ad effetto l'ho messa sperando di catalizzare l'attenzione di qualche utente in più sul topic :)

Risposte
ogiak31
visto che ci sono: la preparazione richiesta all'accesso alla triennale di fisica è quella del syllabus, o nel corso di analisi si riprendono le basi? da quel che ne so danno per scontate cose come proprietà di logaritmi...vabbè che sono 2 cavolate, ma non si sa mai...:)

ogiak31
@vict85: puoi spiegare cosa intendi con "penso dipenda anche cosa esattamente tu voglia farci"? thanks

ogiak31
@WEDGE: in effetti ero indeciso se mettere "era" o "fosse stato", ma hoggi o la luna storta...:P

vict85
Un fisico si può ovviamente occupare di fisica applicata. Poi penso dipenda anche cosa esattamente tu voglia farci. La triennale di per se fa poco. Quello che conta sono le specializzazioni che prendi in seguito, le esperienze lavorative che fai...

wedge
no, esistono moltissimi laureati in fisica che lavorano in fisica applicata (lasers, materiali, plasmi, fisica medica). in genere alla specialistica ci sono curricula in questi oggetti di studio.

PS benche' faccia sempre piu' uso di lingue germaniche, sono moderatamente convinto nel suggerirti di cambiare il titolo in 'se fosse stato'...

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