Scelta universitaria... help

FraRoscia
Quest'anno farò il quinto anno di liceo scientifico e inizio ad avere un po' di dubbi su quale università scegliere. Ho deciso che farò ingegneria (credo meccanica, ma sono un po' indeciso) ma dove? Secondo voi mi conviene (sia dal punto di vista economico che da quello formativo) rimanere a Roma e andare a Tor Vergata o Sapienza (anche tra le due ditemi quale ritenete più funzionale) oppure trasferirmi a Milano per frequentare un corso al Politecnico? Qualcuno di voi si è trovato nella mia stessa situazione? Come l'avete risolta? Grazie in anticipo

Risposte
Intermat
"raffamaiden":

La percentuale del 100% da dove l'hai presa? Neanche la prima nella classifica che ti ho linkato ha il 100% di occupati.
Nessuna fonte ufficiale, semplicemente se vai sui siti della varie università loro riportano che praticamente tutti gli studenti a 2 anni lavorano, ma non credo abbia valore statistico.
Inoltre non mi pare ci sia scritto da nessuna parte che gli studenti italiani vengano valutati solo se svolgono lavori in Italia.
E questo cosa c'entra? Se lavorano al MIT è il MIT che fa punti non il singolo lavoratore. Ma non vedo cosa c'entra col discorso.
Supponendo che quello che dici tu sia vero, se la qualità dell'università fosse buona, andrebbero a lavorare all'estero e farebbero comunque classifica.

Ovvio
Se da noi esistono "stage non retribuiti" non è perché i datori di lavoro che nascono in Italia sono brutti e cattivi e quelli che nascono all'estero sono belli e buoni di cuore e di spirito.
E' perchè esistono delle differenze tra noi e l'esterno, tipo lo scarso taglio applicativo di certe università, la mancanza di stage fatti DURANTE il percorso formativo universitario con voto in 30esimi (come avviene alla bocconi), la conoscenza della lingua inglese come dio comanda (idem), e tante altre cose "di contorno".

Non credo sia lo scarso taglio applicativo il problema, altrimenti nessuno lavorerebbe. Il problema è che in Italia le aziende sono a livello familiare, anche quelle grandi, e quindi le gestiscono di conseguenza. Da noi avere qualche ingegnere in azienda è tanto, all'estero ogni settore dell'azienda è gestito da persone competenti. Inoltre gli stage che si possono fare durante la carriera universitaria sono tanti (sulla home di Tor Vergata ce ne sono parecchi e poi i singoli docenti spesso ne propongono qualcuno), quindi non è vero che il legame università-lavoro sia assente. Sicuramente andrebbe ulteriormente spinto ma non penso che questo renda meno competenti i laureati italiani. Sulla conoscenza dell'inglese concordo al 100%.
Nonchè la legislazione sul lavoro, che come già detto prevede che se assumi un lavoratore lo fai per tutta la vita. E siccome questa cosa non si può fare, neanche se vieni da Harvard, ecco che bisogna sopperire con le tipologie di contratto precario più svariate.

Secondo me questa è una cavolata, un'azienda non è che non assume perché non può licenziare. Non lo fa perché un dipendente costa tanto e il "tanto" è dato dalle tasse. Inoltre in Italia le aziende hanno due bei regalini fatti, gratis, dai loro dipendenti. Le aziende fino al tuo licenziamento o alla pensione sfruttano il tuo TFR per fare investimenti senza pagare nessun interesse. Il dipendente sia col TFR che con la tredicesima finanzia gratuitamente l'azienda, ogni anno. Quindi l'Italia per le aziende ha i suoi pro e i suoi contro.

Se i nostri studenti fossero così bravi come dici tu farebbero a gara per prenderseli, e quindi al primo gli può venire l'idea dello stage non retribuito, ma poi visto che non è da solo basta. Ma è sempre meglio dare la colpa agli altri-

Credo che se il forex sia efficiente, non c'è bisogno di "aggiustamenti"

Saluti ;)

Questo non l'ho capito?
Tanto per dire quanto gli italiani siano apprezzati, come lo possono essere anchi i cinesi o i tedeschi si intenda, basta vedere le principali università mondiali, in quasi tutti i programmi di dottorato c'è un italiano. Se da noi l'università facesse così schifo come farebbero ad entrare?

Sk_Anonymous
"Intermat":
Io resto comunque dubbioso, tra l'altro vedere il MIT sotto la Bocconi mi sconcerta. Ad ogni modo come fai a paragonare gli stipendi in UK, USA, Italia e Germania? Non basta convertirli tutti in sterline o €, si dovrebbe tenere conto del costo della vita. Inoltre moltissime università di ingegneria italiane vantano percentuali attorno al 100% degli studenti impiegati entro 12/24 mesi dalla laurea, però non so quanto venga tenuto conto che all'estero mediamente si entra in un percorso a lungo termine mentre qui i primi lavori sono stage non retribuiti o contratti di 6/12 mesi. Basti pensare che proprio al MIT se si entra nel PhD lo stipendio è di almeno 30.000$ l'anno e il percorso dura 5/7 anni, altro che i nostri primi contratti a 6 mesi! Dato che tutto ciò è praticamente impossibile da inserire nelle classifiche, preferisco usarle solo come primissima valutazione.


Per questo ci fanno il c*** da anni. Gli altri Stati che non hanno un cavolo sono patriottici, e noi che abbiamo le cose non dobbiamo vantarle neanche di fronte all'evidenza dei fatti.

In realtà negli USA il mercato del lavoro è molto più liberale (sebbene la legislazione sia di competenza dei singoli stati), con licenziamenti molto più facili che da noi, senza le condizioni di "giusta causa" che abbiamo noi, salario minimo inesistente o molto basso (dipende dallo stato) (tant'è che Obama voleva aumentarlo a 10 dollari/h), totale assenza di contratti collettivi nazionali.

La percentuale del 100% da dove l'hai presa? Neanche la prima nella classifica che ti ho linkato ha il 100% di occupati. Inoltre non mi pare ci sia scritto da nessuna parte che gli studenti italiani vengano valutati solo se svolgono lavori in Italia. Supponendo che quello che dici tu sia vero, se la qualità dell'università fosse buona, andrebbero a lavorare all'estero e farebbero comunque classifica. Se da noi esistono "stage non retribuiti" non è perché i datori di lavoro che nascono in Italia sono brutti e cattivi e quelli che nascono all'estero sono belli e buoni di cuore e di spirito.
E' perchè esistono delle differenze tra noi e l'esterno, tipo lo scarso taglio applicativo di certe università, la mancanza di stage fatti DURANTE il percorso formativo universitario con voto in 30esimi (come avviene alla bocconi), la conoscenza della lingua inglese come dio comanda (idem), e tante altre cose "di contorno". Nonchè la legislazione sul lavoro, che come già detto prevede che se assumi un lavoratore lo fai per tutta la vita. E siccome questa cosa non si può fare, neanche se vieni da Harvard, ecco che bisogna sopperire con le tipologie di contratto precario più svariate.

Se i nostri studenti fossero così bravi come dici tu farebbero a gara per prenderseli, e quindi al primo gli può venire l'idea dello stage non retribuito, ma poi visto che non è da solo basta. Ma è sempre meglio dare la colpa agli altri-

Credo che se il forex sia efficiente, non c'è bisogno di "aggiustamenti"

Saluti ;)

Half95
"Intermat":
Io resto comunque dubbioso, tra l'altro vedere il MIT sotto la Bocconi mi sconcerta. Ad ogni modo come fai a paragonare gli stipendi in UK, USA, Italia e Germania? Non basta convertirli tutti in $ o €, si dovrebbe tenere conto del costo della vita. Inoltre moltissime università di ingegneria italiane vantano percentuali attorno al 100% degli studenti impiegati entro 12/24 mesi dalla laurea, però non so quanto venga tenuto conto che all'estero mediamente si entra in un percorso a lungo termine mentre qui i primi lavori sono stage non retribuiti o contratti di 6/12 mesi. Basti pensare che proprio al MIT se si entra nel PhD lo stipendio è di almeno 30.000$ l'anno e il percorso dura 5/7 anni, altro che i nostri primi contratti a 6 mesi! Dato che tutto ciò è praticamente impossibile da inserire nelle classifiche, preferisco usarle solo come primissima valutazione.


non penso proprio che il mit sia sotto la bocconi... io di solito faccio riferimento a questa classifica che forse è la più attendibile a livello mondiale...
http://www.shanghairanking.com/

Diplomacy1
Sisi, anche io sono dell'idea che le classifiche vadano usate per farsi un'idea.

Io, ad esempio, le ho usate per scegliere dove andare a studiare Fisica.
Partivo da zero, e ora sono indeciso tra 2, Trieste e Pisa. Entrambe ottime università per Fisica, almeno credo.

Intermat
Io resto comunque dubbioso, tra l'altro vedere il MIT sotto la Bocconi mi sconcerta. Ad ogni modo come fai a paragonare gli stipendi in UK, USA, Italia e Germania? Non basta convertirli tutti in $ o €, si dovrebbe tenere conto del costo della vita. Inoltre moltissime università di ingegneria italiane vantano percentuali attorno al 100% degli studenti impiegati entro 12/24 mesi dalla laurea, però non so quanto venga tenuto conto che all'estero mediamente si entra in un percorso a lungo termine mentre qui i primi lavori sono stage non retribuiti o contratti di 6/12 mesi. Basti pensare che proprio al MIT se si entra nel PhD lo stipendio è di almeno 30.000$ l'anno e il percorso dura 5/7 anni, altro che i nostri primi contratti a 6 mesi! Dato che tutto ciò è praticamente impossibile da inserire nelle classifiche, preferisco usarle solo come primissima valutazione.

Sk_Anonymous
Guarda che alla fine a me non interessa dimostrarti che la classifica è fatta bene o che un'uni è meglio della'altra, io la mia scelta l'ho fatta. Interesse tuo deve essere.

Parlo perché ho conosciuto gente nella tua situazione e all'inizio anche io la pensavo così, poi per fortuna mi sono "ravveduto" e mi sono accorto di aver fatto bene.

So che tra i parametri usati vi è la percentuale di quanti trovano lavoro a un mese della laurea e la media del salario che prendono i laureati, per questo ti dico che questi discorsi sono filosofici. Poi tu prendila come vuoi

EDIT: scusa, per la fretta di leggere mi era sfuggito che eravate due persone diverse :-D Comunque mi riferivo a qualcosa del genere. Come vedi vi è la percentuale di occupati a 3 mesi dalla laurea e il salario medio. Quindi sono classifiche molto "pratiche", se uno vuole trovare lavoro, gli conviene tenerle presente

Diplomacy1
"raffamaiden":
[quote="Diplomacy"]Quelle classifiche lì mi lasciano sempre un po' perplesso..

Secondo me sono inutili.

La qualità di un'università non può essere misurata da dei semplici numeri.


E allora diciamo che io sono il miglior ricercatore in campo economico degli ultimi 50 anni. Mica vuoi valutare la qualità della mia ricerca con dei numeri, vero?

Una volta all'università ti accorgerai di come vanno le cose.

Se ti vuoi laureare nei tempi corretti senza andare fuori corso, senza avvelenarti il sangue ogni giorno dietro professori vecchi e teste di c***, con voti alti, trovare lavoro abbastanza presto dopo la laurea, e trovarne uno buono che ti dia un buon salario, segui le classifiche e il prestigio (classifiche internazionali, non quella che ti hanno linkato)

Se invece vuoi fare il filosofo, fai il filosofo prima e dopo la laurea.

Sei fortunato perchè ti stai iscrivendo a Tor Vergata, c'è gente che per ragionare come te si è iscritta in piccole università e ora si lamenta, altri che dopo la triennale si sono trasferiti, chi non trova lavoro ecc.

Poi ovviamente fai come vuoi :smt023[/quote]

Ehi ehi ehi, punto primo, stai più attento quando leggi le cose.
Non mi sembra che sono io che mi sto iscrivendo a Tor Vergata!
Punto secondo, io non ho detto di iscriversi in piccole università. Io dico che è inutile fasciarsi la testa per scegliere la numero uno o la numero due nelle "classifiche". Punto.

Se questo per te significa fare il filosofo, ti converrebbe studiare italiano :D


PS: mostraci una delle tue brillanti classifiche internazionali, e soprattutto mostra su quali basi sono stilate e quali dati effettivi usano per stilare queste classifiche. Perché senza quelli, una classifica è solo aria fritta.

Intermat
Si ma il poliTO non è "al top", è un'ottima università secondo i parametri italiani ma a livello mondiale non è che svetti particolamente, sempre classifiche alla mano. Dato però che io alle classifiche credo relativamente penso che Torino, come Milano e come Roma siano ad un ottimo livello. Non penso che la dimensione, in senso numerico, delle università incida. Meglio un'università più piccola ma con una buona didattica di una grande ma confusionaria e con problemi, come dicevi tu, di segreteria e di disorganizzazione.
Inoltre può capitare di avere uno/due professori scadenti, anche a me ne è capitato uno, ma non basta per dare una valutazione globalmente negativa dell'università e soprattutto credo che li si possa trovare ovunque. L'importante è che la stra-grande maggioranza dei professori sia corretta e preparata dal punto di vista didattico.

PS: Il discorso di non dare la colpa ad altri voleva essere generale, non volevo rivolgermi in particolare a te. Se avessi scritto "Non bisogna dare..." si sarebbe capito meglio! Io credo che dire "ho finito tardi per colpa di tizio, caio e sempronio" nel 99% dei casi sia sbagliato!

Sk_Anonymous
Quelli che ho conosciuto io erano a Catania e si trasferiti per i problemi di segreteria che non esiste/prof di cui sopra ecc. Ora sono a Torino. Io li capisco perché ho avuto la sfortuna di averne 2 di prof di questo tipo. Io mi sono laureato nei tempi, non ho colpe da dare a nessuno.

Se sei bravo nelle top ci entri alla magistrale come al dottorato ( anche io l'ho fatto) , solo che devi sgobbare il triplo di chi è già dentro.

Intermat
Raffamaiden le classifiche contano fino ad un certo punto. Ci sono tantissimi laureati italiani, e quindi nelle "tue classifiche vere" fuori dalla top 150 mondiale, che lavorano ed insegnano all'estero. Se tu credi che serva andare in una università top per trovare lavoro fai pure ma non spacciarla come la verità perchè non lo è. Sicuramente all'estero ci sono molte università con strutture decisamente migliore delle nostre ma resta il fatto che la qualità delle università italiane all'estero è riconosciuta, indipendentemente dalle classifiche.
Tra l'altro, non so che università hai frequentato, ma io di professori vecchi e teste di c****, come li hai definiti tu, non ne ho mai visti. Per laurearsi in tempo basta studiare tanto, tutti i giorni, tutto l'anno. Basta questo. Non dare la colpa ad altri per problemi che sono tuoi.

PS: Trasferirsi dopo la laurea in un altra università non vuol dire che l'università frequentata non era buona, semplicemente vuol dire che da altre parti ci sono corsi più affini ai propri obiettivi.

PPS: Ci sono studenti di Tor Vergata, come di altre università, che ora stanno facendo il dottorato in università prestigiose, anche secondo le classifiche da te amate, come l'Imperial College. Tra l'altro tempo fa un ragazzo laureato a Palermo, mi sembra, fu scelto come docente ad Oxford.

Sk_Anonymous
"Diplomacy":
Quelle classifiche lì mi lasciano sempre un po' perplesso..

Secondo me sono inutili.

La qualità di un'università non può essere misurata da dei semplici numeri.


E allora diciamo che io sono il miglior ricercatore in campo economico degli ultimi 50 anni. Mica vuoi valutare la qualità della mia ricerca con dei numeri, vero?

Una volta all'università ti accorgerai di come vanno le cose.

Se ti vuoi laureare nei tempi corretti senza andare fuori corso, senza avvelenarti il sangue ogni giorno dietro professori vecchi e teste di c***, con voti alti, trovare lavoro abbastanza presto dopo la laurea, e trovarne uno buono che ti dia un buon salario, segui le classifiche e il prestigio (classifiche internazionali, non quella che ti hanno linkato)

Se invece vuoi fare il filosofo, fai il filosofo prima e dopo la laurea.

Sei fortunato perchè ti stai iscrivendo a Tor Vergata, c'è gente che per ragionare come te si è iscritta in piccole università e ora si lamenta, altri che dopo la triennale si sono trasferiti, chi non trova lavoro ecc.

Poi ovviamente fai come vuoi :smt023

Intermat
"Diplomacy":
Quelle classifiche lì mi lasciano sempre un po' perplesso..

Secondo me sono inutili.

La qualità di un'università non può essere misurata da dei semplici numeri.


Sono d'accordissimo!
L'ho linkata solo perché effettivamente condivido la valutazione complessiva data a Tor Vergata. Nel complesso i corsi sono ottimi, in molti casi, e le possibili università per fare l'erasmus sono tante, e alcune anche note. Per il resto concordo che valutare le università con dei "numeretti" è difficile...ma ti posso dire che esistono degli studi, uno lo conduce un professore che mi ha fatto lezione, che studiano come valutare le pubblicazioni e di conseguenza le università in base alle citazioni dei lavori!

Diplomacy1
Quelle classifiche lì mi lasciano sempre un po' perplesso..

Secondo me sono inutili.

La qualità di un'università non può essere misurata da dei semplici numeri.

Intermat
Ti posso dire che ingegneria a Tor Vergata è ottima. Come tutte le università ha dei problemi, in questo caso principalmente logistici e "tempistici". Se sei di Roma e puoi tornare a casa a studiare Tor Vergata è perfetta, se invece pensi di dover rimanere lì allora le cose si complicano. Ingegneria ha poche aule studio, perennemente piene e rumorose e quindi solitamente è un peregrinare di aula in aula per poter studiare in santa pace oppure si è costretti ad attraversare la strada e ad andare nella tranquilla biblioteca di economia. A parte questo problema credo che la didattica sia ottima. Non mi esprimo su ing. meccanica perchè non è il mio corso di studi, però ti posso dire che i professori che ho incontrato, per la gran parte, sono ottimi insegnanti e le materie affrontate sono state spesso molto interessanti.
Io, ad oggi, ripeterei la scelta di andare a Tor Vergata pur non conoscendo in modo diretto La Sapienza e Roma3. Ad ogni modo per ingegneria e per le facoltà scientifiche Tor Vergata è ad ottimi livelli e vanta relazioni internazionali pari o superiori al poliTO.

Rispondi
Per rispondere a questa discussione devi prima effettuare il login.