Problema esistenziale, AIUTO
Ciao a tutti... saró molto breve, promesso..
Ho 28 anni e 6 anni fa mi sono iscritto alla facoltà di scienze bancarie in università Cattolica a Milano..ora sono ancora qui, mi mancano più di 10 esami e non riesco a concludere... vedo il traguardo della laurea triennale ancora molto lontano, lontanissimo se consideriamo il fatto che la finanza NON MI PIACE... oggi mi é arrivata l'ennesima conferma: esito esame di ragioneria..BOCCIATO... NON CE LA FACCIO PIÙ...
Ma arriviamo al bello
Quando mi sono iscritto alla triennale la matematica mi affascinava un sacco, ma per paura (e sicuramente per scarsa autostima) ho optato per una facoltà più in linea con i miei studi (ragioneria).. ma ora credo di aver fatto l'errore più grande della vita..ho perso solo tempo... mi chiedevo comunque...secondo voi ha un senso mollare Milano ed iscriversi a matematica a Torino..?
Ragazzi, ho una paura tremenda...
Ho 28 anni e 6 anni fa mi sono iscritto alla facoltà di scienze bancarie in università Cattolica a Milano..ora sono ancora qui, mi mancano più di 10 esami e non riesco a concludere... vedo il traguardo della laurea triennale ancora molto lontano, lontanissimo se consideriamo il fatto che la finanza NON MI PIACE... oggi mi é arrivata l'ennesima conferma: esito esame di ragioneria..BOCCIATO... NON CE LA FACCIO PIÙ...
Ma arriviamo al bello

Quando mi sono iscritto alla triennale la matematica mi affascinava un sacco, ma per paura (e sicuramente per scarsa autostima) ho optato per una facoltà più in linea con i miei studi (ragioneria).. ma ora credo di aver fatto l'errore più grande della vita..ho perso solo tempo... mi chiedevo comunque...secondo voi ha un senso mollare Milano ed iscriversi a matematica a Torino..?
Ragazzi, ho una paura tremenda...

Risposte
@Raptorista sono d'accordo con te, sarò iper razionale ma sono decisioni che non vanno nè si possono prendere a cuor leggero. E purtroppo, nella scelta del corso di laurea ci sono troppe persone che non sono a pieno consapevoli delle proprie scelte.
Detto questo, ognuno è libero di fare ciò che vuole!
Detto questo, ognuno è libero di fare ciò che vuole!
"Black Centurion":
[quote="Raptorista"]Secondo me non faresti altro che buttare il tuo tempo e i tuoi soldi [o, peggio, quelli di chi ti mantiene] in un cestino diverso. Io non ti conosco ma l'impressione che mi hai dato è che faresti meglio a cercarti un lavoro. Non tutti sono fatti per fare l'università.
Mi dispiace molto averti dato questa impressione... non era mia intenzione dare un'idea sbagliata di me..
Io comunque non credo di non essere portato per l'università... penso solo di aver fatto la scelta sbagliata...spero che ora ti sia più chiaro[/quote]
Direi che non ti devi certo scusare.
Personalmente, a me, dai più l'impressione di essere una persona poco determinata. E senza determinazione non si fa proprio niente.
La triennale in matematica è, va ammesso, una virata davvero rischiosa.
Credo si possa convenire nel dire che una triennale in matematica è di una bella spanna più difficile di una triennale in economia. Fermo restando che, d'accordo, predispozione e interesse possono fare la differenza.
In ogni caso, credo sia più importante per te concentrarti più sul capire perchè muoversi in quella direzione. Cosa non ti piace della finanza? Cosa non ti appassiona? Cosa invece della matematica ti affascina? Considera inoltre che, ogni percorso di laurea ha il suo fascino, può incuriosire, ma alla fine dei conti ci tirerai fuori un lavoro. Le prospettive possono cambiare la natura del tuo interesse verso un percorso di laurea. Come ti aspetti che sarà la tua professione di Matematico?
Ripeto, il mio è un consiglio, sono lieto ti sia stato d'aiuto, ma ovviamente - come ho già detto - devi valutare tu il tutto, se sia o meno fattibile per te. Nel consigliarti la seconda opzione sono stato guidato da un principio che è così semplice e scontato ma che, per la nostra connaturata paura di fallire (spesso troppo esagerata), perdiamo di vista: il principio secondo cui è il "piacere" a nobilitare l'uomo.
Fa' quello che ti senti di fare, e pensa sempre a quanto tremendo potrebbe essere quel rimpianto di cui parlavo. Se una cosa piace, non possono esistere ostacoli. Quella paura di cui parli è normale, ok, ma è fuori luogo, forse è paura di deludere i tuoi, paura di apparire un fallito, paura del giudizio degli altri, ma, come ho già detto, nel momento in cui una persona segue la sua passione, allora ha già vinto. Magari bisogna scendere a compromessi, rinunciare a un qualcosa per ottenere qualcos'altro, ma costringersi a fare cose che non piacciono svilisce, rende tristi, scontenti e depressi.
Nessuno qui ti sta dicendo che sarà facile. Però, osando, chissà...
Ora, mi rendo conto che il tutto sta prendendo una piega filosofica, ma tutto ciò mi è servito per farti capire che a tutto c'è rimedio, e che una scelta è un atto di coraggio, di responsabilità. Se scegliamo condizionati dalle nostre paure, i risultati sono evidenti, e tu li hai vissuti sulla tua pelle. Perché ostinarsi a rimanere in questa condizione?
Ti auguro il meglio!
Fa' quello che ti senti di fare, e pensa sempre a quanto tremendo potrebbe essere quel rimpianto di cui parlavo. Se una cosa piace, non possono esistere ostacoli. Quella paura di cui parli è normale, ok, ma è fuori luogo, forse è paura di deludere i tuoi, paura di apparire un fallito, paura del giudizio degli altri, ma, come ho già detto, nel momento in cui una persona segue la sua passione, allora ha già vinto. Magari bisogna scendere a compromessi, rinunciare a un qualcosa per ottenere qualcos'altro, ma costringersi a fare cose che non piacciono svilisce, rende tristi, scontenti e depressi.
Nessuno qui ti sta dicendo che sarà facile. Però, osando, chissà...
Ora, mi rendo conto che il tutto sta prendendo una piega filosofica, ma tutto ciò mi è servito per farti capire che a tutto c'è rimedio, e che una scelta è un atto di coraggio, di responsabilità. Se scegliamo condizionati dalle nostre paure, i risultati sono evidenti, e tu li hai vissuti sulla tua pelle. Perché ostinarsi a rimanere in questa condizione?

Ti auguro il meglio!
Ciao Luca, grazie per aver sottolineato l'inadeguatezza dei miei toni, mi sa che mi sono lasciato un po' trasportare 
Non voglio fare i conti in tasca a Black Centurion, e infatti ho scritto che se non deve affrontare difficoltà economiche allora è giusto che segua le sue ispirazioni.
Tuttavia io ho visto molti ragazzi, anche tramite le ripetizioni che ho dato, ostinarsi a cercare di concludere qualcosa che semplicemente non fa per loro, o anche passare da facoltà a facoltà in cerca di non si sa bene cosa. Mi dispiace molto quando vedo tutto questo tempo andare sprecato, e sto dando contro a Black Centurion perché non prenda una decisione "sbagliata" [secondo il mio punto di vista] pensando di inseguire l'idea di fare quello che gli piace quando magari cade solo dalla padella nella brace.
@Black Centurion: se sei deciso a fare questo cambio, ti esorto a raccogliere il maggior numero possibile di informazioni prima. Prova a seguire qualche lezione di un cdl in matematica, leggi qualche libro di testo per conto tuo e capisci di cosa si tratta veramente.

Non voglio fare i conti in tasca a Black Centurion, e infatti ho scritto che se non deve affrontare difficoltà economiche allora è giusto che segua le sue ispirazioni.
Tuttavia io ho visto molti ragazzi, anche tramite le ripetizioni che ho dato, ostinarsi a cercare di concludere qualcosa che semplicemente non fa per loro, o anche passare da facoltà a facoltà in cerca di non si sa bene cosa. Mi dispiace molto quando vedo tutto questo tempo andare sprecato, e sto dando contro a Black Centurion perché non prenda una decisione "sbagliata" [secondo il mio punto di vista] pensando di inseguire l'idea di fare quello che gli piace quando magari cade solo dalla padella nella brace.
@Black Centurion: se sei deciso a fare questo cambio, ti esorto a raccogliere il maggior numero possibile di informazioni prima. Prova a seguire qualche lezione di un cdl in matematica, leggi qualche libro di testo per conto tuo e capisci di cosa si tratta veramente.
Io invece condivido pienamente il messaggio di 4xy, aggiungo che i conti in tasca meglio non farli ad una persona che non conosci, trovo anche il tuo messaggio a tratti un po' disprezzante. Senza dubbio matematica e' una scelta impegnativa ma io non credo che serva essere particolarmente portati, se vuoi arrivare a livelli molto alti e/o aspirare alla ricerca allora una marcia in piu' ci vuole, questo si non e' da tutti, ma il cdl e' strutturato in modo tale per cui col giusto impegno chiunque ce la puo' fare.
"Black Centurion":
Io comunque non credo di non essere portato per l'università... penso solo di aver fatto la scelta sbagliata...spero che ora ti sia più chiaro
Come è stato detto sopra, la scelta sbagliata può capitare ma una persona portata per l'università arriva in fondo comunque.
Tu ci hai già messo il doppio del tempo, hai dato - a spanne - due terzi degli esami e sei arenato, il che significa che la tua velocità è inferiore a quella normale di almeno il 70%. Non so cosa intenda tu per "essere portati" per l'università, ma io non intendo questo.
Senza contare che parliamo della cattolica, che oltre a tutte le voci più o meno fondate che girano su di essa ha un costo economico non indifferente, tale che, se mai avessi fatto io la cattolica, dopo 3 anni e un giorno mio padre avrebbe iniziato a prendermi a calci nel culo da mattina a sera fino a quando non avessi finito gli studi.
In aggiunta a tutto ciò, c'è da considerare che con ogni probabilità non hai idea di cosa sia la matematica. Giustamente, perché tu hai visto a malapena analisi 0.5 sotto le false vesti di matematica generale, ma quelli sono giochini, non è la matematica vera.
Penso che il consiglio che ti ha dato 4xy sia un po' irresponsabile nel senso che avendo già 28 anni finiresti per dilungare di molto la cosa [ammesso che tu sia veramente in grado di arrivare in fondo].
Magari sei di famiglia molto ricca e quindi non ti devi preoccupare di guadagnarti uno stipendio, nel qual caso ti esorto anche io a fare quello che ti piace per il puro piacere di farlo.
"4xy":
Allora, capita talvolta di compiere scelte sbagliate nella vita, e spesso ci si accorge dopo un po' di tempo, per vari motivi. Le strade che si profilano sono tre:
1) sforzarti di portare a termine l'attuale corso di laurea (ti mancano 10 esami, ma con la volontà, credimi, si può fare tutto, anche ciò che non piace), ottenere un pezzo di carta e lavorare per tutta la vita in un settore che non ti piace;
2) cambiare corso di laurea e iscriverti a matematica, che mi pare aver capito ti piace molto di più: saresti soddisfatto, forse un po' in là con gli anni, ma nulla di irrimediabile a mio avviso;
3) abbandonare l'università e andare a lavorare.
Ti direi di scegliere l'opzione 2, sicuramente la più impervia di tutte. Nel primo caso ti deprimeresti a vita, nel terzo vivresti col rimpianto di non aver osato: tanto vale rischiare, ma impegnandosi e dedicando anima e cuore alla matematica.
In ogni caso il cambiamento fa paura, è normale averne. Il coraggio e la maturità stanno nel saper scegliere il meglio per sé stessi, dopo aver ponderato il tutto, anche l'aspetto economico (visto che parli di spostarti a Torino, a meno che tu non viva già nel capoluogo piemontese). Però pensa a te stesso fra vent'anni, pensa a un te stesso che ha scelto ad esempio l'opzione tre. Come pensi che ti sentiresti?
Grazie mille! Sei stato/a molto d'aiuto.... alcuni commenti, come questo infondo, servono davvero..
Beh.. probabilmente sarei infelice... come lo sarei il giorno stesso, appena abbandonati gli studi.. non credo di essere così pessimo da dover abbandonare.. non me lo perdonerei mai..
Il tuo consiglio di scegliere l'alternativa n 2 è qualcosa di spettacolare per uno come me che nutre un profondo "timore reverenziale" per la matematica....
Grazie
"Raptorista":
Secondo me non faresti altro che buttare il tuo tempo e i tuoi soldi [o, peggio, quelli di chi ti mantiene] in un cestino diverso. Io non ti conosco ma l'impressione che mi hai dato è che faresti meglio a cercarti un lavoro. Non tutti sono fatti per fare l'università.
Mi dispiace molto averti dato questa impressione... non era mia intenzione dare un'idea sbagliata di me..
Io comunque non credo di non essere portato per l'università... penso solo di aver fatto la scelta sbagliata...spero che ora ti sia più chiaro
"Luca.Lussardi":
Devi fare cio' che ti piace fare, se non ti piace la finanza lascia perdere e passa a matematica. L'unica cosa e' che probabilmente non ti terranno valido alcun esame fatto, almeno tra quelli del primo biennio, quindi dovrai rifare tutto da zero.
Grazie mille Luca.. si, inizierei tutto da zero...
grazie davvero per aver risposto!
Allora, capita talvolta di compiere scelte sbagliate nella vita, e spesso ci si accorge dopo un po' di tempo, per vari motivi. Le strade che si profilano sono tre:
1) sforzarti di portare a termine l'attuale corso di laurea (ti mancano 10 esami, ma con la volontà, credimi, si può fare tutto, anche ciò che non piace), ottenere un pezzo di carta e lavorare per tutta la vita in un settore che non ti piace;
2) cambiare corso di laurea e iscriverti a matematica, che mi pare aver capito ti piace molto di più: saresti soddisfatto, forse un po' in là con gli anni, ma nulla di irrimediabile a mio avviso;
3) abbandonare l'università e andare a lavorare.
Ti direi di scegliere l'opzione 2, sicuramente la più impervia di tutte. Nel primo caso ti deprimeresti a vita, nel terzo vivresti col rimpianto di non aver osato: tanto vale rischiare, ma impegnandosi e dedicando anima e cuore alla matematica.
In ogni caso il cambiamento fa paura, è normale averne. Il coraggio e la maturità stanno nel saper scegliere il meglio per sé stessi, dopo aver ponderato il tutto, anche l'aspetto economico (visto che parli di spostarti a Torino, a meno che tu non viva già nel capoluogo piemontese). Però pensa a te stesso fra vent'anni, pensa a un te stesso che ha scelto ad esempio l'opzione tre. Come pensi che ti sentiresti?
1) sforzarti di portare a termine l'attuale corso di laurea (ti mancano 10 esami, ma con la volontà, credimi, si può fare tutto, anche ciò che non piace), ottenere un pezzo di carta e lavorare per tutta la vita in un settore che non ti piace;
2) cambiare corso di laurea e iscriverti a matematica, che mi pare aver capito ti piace molto di più: saresti soddisfatto, forse un po' in là con gli anni, ma nulla di irrimediabile a mio avviso;
3) abbandonare l'università e andare a lavorare.
Ti direi di scegliere l'opzione 2, sicuramente la più impervia di tutte. Nel primo caso ti deprimeresti a vita, nel terzo vivresti col rimpianto di non aver osato: tanto vale rischiare, ma impegnandosi e dedicando anima e cuore alla matematica.
In ogni caso il cambiamento fa paura, è normale averne. Il coraggio e la maturità stanno nel saper scegliere il meglio per sé stessi, dopo aver ponderato il tutto, anche l'aspetto economico (visto che parli di spostarti a Torino, a meno che tu non viva già nel capoluogo piemontese). Però pensa a te stesso fra vent'anni, pensa a un te stesso che ha scelto ad esempio l'opzione tre. Come pensi che ti sentiresti?

Secondo me non faresti altro che buttare il tuo tempo e i tuoi soldi [o, peggio, quelli di chi ti mantiene] in un cestino diverso. Io non ti conosco ma l'impressione che mi hai dato è che faresti meglio a cercarti un lavoro. Non tutti sono fatti per fare l'università.
Devi fare cio' che ti piace fare, se non ti piace la finanza lascia perdere e passa a matematica. L'unica cosa e' che probabilmente non ti terranno valido alcun esame fatto, almeno tra quelli del primo biennio, quindi dovrai rifare tutto da zero.